This chemical distillate is almost pure Alcohol, but with subtle, prized flavors. Often used as an ingredient in more dangerous cocktails. The exact details of the distillation process are a closely guarded secret.
Questo distillatochimico èquasi puroalcol, macon un sapore delicato e pregiato. Viene spesso usatocome ingrediente dicocktailpiù pericolosi. I dettagli esattidelprocesso di distillazionesonoun segreto gelosamente custodito.
Ecco il link alla newsletter #61, si promettono succose novità.
Questa settimana, la Jaques Station inizerà a girare per la galassia. Il vecchio barman cyborg Jaques (da Frontier: Elite II) è in procinto di realizzare il suo sogno e intraprendere un viaggio attraverso la galassia a bordo della sua Stazione spaziale, e siete invitati ad unirvi a lui per la corsa. Mentre il Team Froniter sta prendendo in carico le vostre risposte per l’aggiornamento della prossima settimana alla versione 1.1, vi parliamo delle ultime news su Elite: Dangerous per Mac, parliamo dei nostri programmi di affiliazione e diamo una sbirciata all’ update di marzo nel nostro Peek della settimana. Come sempre, controlla i nostri forum, Twitter e Facebook per le ultime dal Elite: Dangerous.
Data Stellare 150202
A spasso per l’universo di Elite Dangerous, si trovano dei sistemi con la bellezza di 5 soli. Nella schermata ne entravano solo 3..
Ho una sola domanda.. (chiaramente andrò a vederlo quando uscirà al cinema) ..ma gli stormtrooper non erano tutti cloni di Jango Fett ? (apri l’articolo per vedere il trailer ufficiale)
Diario del capitano.
“Lo spazio è malattia e pericolo, avvolto nell’oscurità e nel silenzio.”
Leonard “Bones” McCoy (Star Trek 2009)
Non c’è musica nello spazio. La scienza lo descrive come un luogo oscuro, silenzioso, freddo, mortale.
Ma noi siamo Fantascienza, non scienza.
Dare una definizione per la Space Music è alquanto difficile e farei almeno 3 distinzioni : musica già esistente e adattata ai film di fantascienza , musica “ambient” e Space Rock. Non parleremo invece delle colonne sonore realizzate ad hoc per film come Star Wars, E.T, Terminator, Alien, etc etc. Questo sarà il tema di un prossimo articolo.
Alcuni brani di musica classica (anche contemporanea) sono stati adattati a colonna sonora di film di fantascienza: la Sinfonia N°5 di Mahler nel film “Rollerball”, la Suite N°1 per violoncello di Bach nel film “Elysium”, il movimento Adagio dal balletto Gayane di Khachaturian in “Aliens” e “2001: Odissea nello spazio” e poi come non citare questo:
La Space music viene spesso relegata come una sottocategoria della musica New Age, associabile di conseguenza alla musica “lounge”, alla musica “easy-listening, alla musica “ambient”. Per citare uno dei pionieri della musica elettronica e della musica ambient, Brian Eno, “la musica ambient deve essere in grado di assoggettarsi a diversi livelli di attenzione da parte di chi la ascolta, senza essere preponderante in nessuno di questi. Deve poter essere ignorata quanto essere allo stesso tempo interessante.” (tratto dalle note che accompagnavano la release dell’album “Ambient 1: Music for Airports” – Brian Eno).
Un esempio di musica ambient ? Prendete il film “The Blues Brother”, verso la fine, quando stanno salendo in ascensore per consegnare il denaro all’ufficio governativo.
E’ quindi sufficiente prendere un brano strumentale, di mediocre fattura e scarsa qualità, per avere un esempio di space music?
Certamente no. Decine di autori professionisti si sono cimentati (e tuttora lo fanno) nella creazione, consapevole o meno, di Space music, a volte venendo etichettati come appartenenti esclusivamente a questo sotto-genere musicale. E non sempre erano contenti di ciò: gli stessi Pink Floyd avevano pensato all’ambientazione del loro stupendo brano “Echoes”, come all’incontro fra due pianeti nello spazio. Quando poi si resero conto che, dopo aver scritto “Astronomy domine”, “Set the control for the earth of the sun”, “Interstellar overdrive”, “Let there be more light”, venivano ormai additati come un gruppo Space Rock, decisero di darci un taglio e diedero al brano “Echoes” dei toni “acquatici”.
Abbiamo citato i Pink Floyd, come rappresentanti dello Space Rock, ma c’erano anche gli Hawkwind e i Gong, tutti gruppi di provenienza britannica, nati a cavallo fra gli anni ’60 e gli anni ’70, nel periodo cioè della corsa verso lo spazio. I loro brani erano spesso lenti, strumentali, realizzati con l’uso dei primi sintetizzatori (il nome Robert Moog vi dice qualcosa ?), di organi elettronici e densi di assoli di chitarra psichedelici. I testi, quando ce n’erano, parlavano di spazio e di fantascienza. C’era David Bowie con la sua “Space Oddity”, i Rolling Stones con “2000 light years from home”, i pacifici Beatles con “Flying”. Non molto spaziale come sonorità ma come titolo certamente si, troviamo anche Jimi Hendrix con “Third stone from the sun” e la divertente “Space Cowboy” della Steve Miller Band (fra l’altro il nome di questo blog prende spunto proprio da questa ultima canzone).
Nella prossima parte dell’articolo dedicato alla Space music, faremo una ulteriore carrellata dei gruppi ed autori più significativi, ed esamineremo il panorama musicale ai giorni nostri e quali sono i maggiori esponenti di questo sottogenere.
Ebbene si, il cyborg più amato dagli Italiani, torna ancora. L’inossidabile Arnold Schwarzenegger riprende il ruolo del Terminator T-800 (questa volta invecchiato) in “Terminator Genisys” (è scritto proprio così), uscita prevista a luglio 2015. Dopo il quasi flop di “Terminator Salvation”, Genisys farà da prequel, sequel e reboot per la serie.
Alla regia troviamo Alan Taylor, già noto per “Thor: The Dark World”.
Pur avendo apprezzato moltissimo il primo ed il secondo Terminator, mi spiazza un poco vedere che al cinema, tranne pochi casi, non si crea più nulla di nuovo, ci si butta sul remake, sul reboot (vedi Spiderman)..
Venti anni fa, il 6 Gennaio del 1995, Star Trek: Voyager debuttava con l’episodio pilota di 2 ore “Dall’altra parte dell’universo” (Caretaker in lingua originale). L’episodio iniziale gettava le basi per la narrazione delle avventure della U.S.S. Voyager, scagliata (appunto) dall’altra parte dell’universo (Quadrante Delta), a 70.000 anni-luce dalla Terra, e introduceva i personaggi principali: il Capitano Janeway, Chakotay, Tuvok, B’Elanna Torres, Tom Paris, Neelix, Harry Kim e Kes; Sette di Nove (glom) sarebbe arrivata più tardi..
Ho appena intrapreso un giro di esplorazione nei sistemi vicini a 31 Aquilae. Dopo aver vagato a caso, senza trovare avamposti umani (e per fortuna mi sono munito per tempo del fuel scoop), mi sono imbattuto in una stazione di ricerca scientifica.
La cosa positiva ? Producono i “personal enhancers” e a meno di 1 minuto-luce vi sono i “mercanti lussuriosi..”
Il mio viaggio nella Fantascienza iniziò il 13 Novembre 1975, durante una vacanza in Inghilterra con i miei.
Avevo 7 anni e la sera in albergo, dopo aver passato la giornata a visitare parchi e musei, accendemmo la televisione.
Fu così che vidi in anteprima una serie TV sbarcata dopo qualche anno in Italia: Spazio 1999.
All’epoca non conoscevo molto l’inglese ma fu quello il primo “incontro ravvicinato” con quel mondo fatto di scienza, tecnologia e fantasia: le astronavi, avamposti su altri pianeti, pistole laser, raggi gamma, robot, mostri con gli occhi argentei grossi come piattini.. Il viaggio continuò grazie a mio padre ed a mio zio, entrambi collezionisti dei romanzi di Urania e lettori di romanzi di fantascienza. Andare a trovare mio zio significava trovarmi davanti all’imbarazzo della scelta: centinaia di romanzi e quindi centinaia di viaggi spaziali, tutti immaginari. Scoprì che la Fantascienza non era solo esterna al sistema solare. Viaggio Allucinante, da un soggetto di Asimov fu un altro dei primi film che vidi e che mi colpì moltissimo: il corpo umano, per degli esseri umani miniaturizzati era vasto quanto un pianeta inesplorato, i globuli bianchi e le piastrine diventavano mostri, il cuore un nemico da evitare.
Ci furono tanti altri viaggi al cinema. Mio padre mi portò a vedere “La guerra dei mondi” che mi terrorizzò tanto che volli andar via prima della fine.. “2001: Odissea nello spazio” (la prima volta che lo vidi non capì nulla.. ed anche ora resta un fantastico film incomprensibile).. “Alien”, altro film bellissimo che mi continua ad oggi a darmi gli incubi.. “Guerre Stellari”.. gli imperi galattici facevano la loro comparsa per la prima volta nel mio mondo, fino ad allora limitato alla singola astronave. Si apriva un universo più vasto. Inizio anche una serie di film con Extraterrestri “buoni” : “E.T.”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Cocoon”, etc.. Scoprì il genere Cyberpunk con “Blade Runner” e “1997: Fuga da New York”.
Nel mondo reale non succedeva niente di tutto questo. A parte il lancio del Viking verso Marte, seguito dai notiziari che mostravano animazioni grafiche accompagnate immancabilmente da “Shine on you crazy diamond”, c’erano le promesse di un progetto di una navicella riutilizzabile (lo Shuttle).
Niente Iperspazio.
Niente Teletrasporto.
Niente pistole laser.
..che delusione.
Il mio viaggio continuava, durante le gite in auto con i miei. Quanti ritorni fatti di notte, sul sedile dietro a guardare le stelle, con la musica dei Rockets (Venus Rapsody, Astrolight, Space Rock, etc…).
Nel 1981 Lucio Dalla, nella sua “Telefonami tra vent’anni”, cantava :”con un salto siamo nel duemila/ alle porte dell’universo”..
Si… magari!
Ricordo un’intervista ad Asimov in TV, dove gli chiedevano di fare una previsione su cosa sarebbe successo alla nostra società ed alla tecnologia nei prossimi anni.. Lui dava delle risposte del tipo :”nel 2010 l’uomo avrà stabilito una base stabile sulla luna ed inizierà l’esplorazione di persona degli altri pianeti del sistema solare.. nel 2030 avremo delle basi su Marte.. nel 2100…etc..” ..ed io mi ritrovai nella più profonda tristezza, sapendo che non avrei mai visto cosa sarebbe successo nel lontano futuro, che non sarei mai andato oltre alla mia vita terrena.
Non saprò mai come andrà a finire, ma posso cercare di immaginarlo..
A cyclone is a low-pressure area of winds that spiral inwards. Although tropical storms most often come to mind, these spiraling storms can also form at mid- and high latitudes. Two such cyclones formed in tandem south of Iceland in November 2006.
This illustration depicts a hypothetical uneven ring of dust orbiting KIC 8462852, also known as Boyajian's Star or Tabby's Star. Astronomers have found the dimming of the star over long periods appears to be weaker at longer infrared wavelengths of light and stronger at shorter ultraviolet wavelengths.
The STS-129 crew members posed for a portrait following a joint news conference on Nov. 24, 2009, with the Expedition 21 crew members (out of frame) on the International Space Station. Pictured (clockwise) from bottom left are astronauts Charles O. Hobaugh, commander; Mike Foreman, Leland Melvin, Robert L. Satcher Jr. and Randy Bresnik, all mission […]