Oggi prendiamo in prestito un’altra guida inviataci dal CMDR G. Trevize (della Tethys Empire Crew), dopo quella alle Rare Goods di settimana scorsa. Ecco di seguito il suo testo. (con qualche nostra immagine e commento in stile SpaceJokers 🙂 )
Salve CMDRs! Oggi mi sento in vena di farvi riscoprire il mining e condividere con voi questa mia passione da quando esiste uno Space Game e dagli inizi di Elite Dangerous, dove, “addirittura”, i limpets non esistevano e si dovevano stivare i frammenti manualmente!
Ormai anche i muri sanno che in ED il mining non è remunerativo se paragonato al trade, al bounty hunter e, men che meno al “modaiolo” smuggling, ma….. se lo si pratica in un Sistema che abbia dei pianeti con pristine reserves, anelli metal rich o metallic e con una buona attrezzatura, è perlomeno divertente!!! Vi dico subito che, dal mio punto di vista, la nave migliore per minare è il Pitone (se ve lo potete permettere ovviamente)! Qualcuno dirà: e l’Anaconda? Vi fa passare la voglia!!! Riempire stive da 350/400t e passa è uno sbattimento e non vi fa comunque diventare ricchi!!! Tranquilli però, si può minare benissimo anche in ASP, in Cobra, in Adder…. beh, non esageriamo, anche se io iniziai così!
Cosa vi serve: uno o due mining lasers (se avete mai pledgiato la Torval, consiglio vivamente i mining lance, sono ottimi e lavorano da più lontano, ma non credete alla favoletta che si usano anche come armi, non fanno il solletico neanche ad un sidewinder!!!), una raffineria (quella a 10 bins è il massimo!), uno o due limpet controller collectors, un limpet controller prospector (facoltativo, gli asteroidi si possono sforacchiare per vedere cosa contengono, ma utile: ti dice quando l’asteroide è esaurito), le vostre armi preferite per difendervi da chi vi ronza attorno ingolosito dal vostro lavoro, quindi uno scudino e uno/due chaff!
Io di solito imposto nel primo gruppo armi le armi da una parte e un chaff dall’altra, nel secondo i mining lance da una parte e i due collector dall’altra (di limpets ne lancio 6 alla volta), nel terzo il prospector e un altro chaff per esempio.
Ci sono due “Scuole di Pensiero”, la prima dice: mi equipaggio con un Prospector da paura, prima di minare lancio piu’ limpets possibili su altrettanti asteroidi, vedo cosa contengono e decido quali minare, poi mino e lancio i limpets collector!!! La seconda (la mia!) dice: mi equipaggio con l’ultimo degli ultimi Prospector in grado di lanciare un solo misero limpet, inizio subito a sforacchiare piu’ asteroidi e vedo cosa contengono dal primo frammento, quando ne becco uno che me gusta, gli lancio contro il misero limpet prospector cosi mi dice quando l’asteroide e’ esaurito e vado giu’ cattivo di mining e di limpets collector!!!! Ah, i frammenti una volta staccati hanno una durata nello spazio che si puo’ vedere targettandoli, dopodiche’, puff! [CMDR Wolf974: questa cosa non la capisco: da quando in realtà i detriti spaziali si disintegrano come lacrime nella pioggia?!] Perciò, se potete sparare solo pochi limpets collector alla volta, andateci piano a minare come degli assassini, date il tempo ai droni di raccogliere!!!
A voi la scelta del metodo e… se ne conoscete altri, ben lieto di ascoltarvi!
Parliamo delle mining missions: io le faccio in questo modo: vado a minare, riempio la stiva soprattutto di osmio, platino e painite che sono i tre che richiedono, “dokko” in una Stazione (della mia Fazione, ovviamente!), poi entro ed esco al menu’ piu’ volte switchando fra private, solo, open per generarne il piu’ possibile! Funziona benino! Sono missioni che danno influence medium, non male e richiedono poche tonnellate di metalli/minerali alla volta! N.B: con l’imminente relase della nuova patch cambieranno un po’ le cose: saranno minabili anche gli asteroidi di giaccio e, sbirciando nella beta, ho visto che ci saranno nuove missioni, che richiederanno più quantitativi e minerali/metalli diversi dai soliti ed unici osmio, platino, painite richiesti fino adesso….. lo scopriremo pian piano! 🙂 [CMDR Nijal: Inoltre i frammenti di ghiaccio possono essere usati per il mojito]
Cosa raccogliere: oltre ai suddetti tre, non perdete tempo con altri metalli/minerali che non siano argento, oro, palladio.
Riguardo alla raffineria, se avete la fortuna di potervene permettere una Top a 10 bins, la mettete su e ve la dimenticate, fa tutto lei. Con meno bins, capita a volte che dobbiate intervenire per “sbloccarla” facendo “vent”, cioe’ svuotando quei bins che si riempiono di roba inutile. Infatti, con le ultime patches, una volta raffinato un minerale/metallo, questo entra in stiva automaticamente nella misura di una t. poi…. Il bin si torna a riempire sempre automaticamente con i frammenti della prima roba che capita… rubando magari il posto a quello che volete voi!!!!! Ad ogni modo, quando appare il messaggio “Refinery Full” e vedete i limpets addormentati, fate vent, eliminate minerali inutili in attesa di entrare in un bin cliccandoci sopra. Avete su una raffineria a 8 bins??? Vi tocca di fare questa procedura di tanto in tanto anche se 8 sembrano tanti!
Dove minare: a due salti da Hai Chan (per chi bazzica da quelle parti…..!!!) per esempio c’e’ Sapiety che e’ un vero e proprio Paradiso del Minatore, mi giunge anche voce che su certi pianeti ci sia anche del vanadio, quel prezioso materiale da raccogliere con l’SRV per sintetizzare il saltone….!!!! A Sapiety trovate oro, argento e osmio come se piovesse ma anche palladio e…. platino e….. painite (anche frammenti al 40%, non ci volevo credere!)!!!!!
Trucchetto: a meno che non vi piaccia seccare i ficcanaso tutte le volte che vengono a rompere, se vi mettete a minare a 40/50km dal centro del Res nessuno vi ronza attorno, minate in tutta tranquillita’, non dovete magari piantar li un asteroide con painite o platino per difendervi….. e trovate tutto lo stesso!!!!
Gia’, ma dove???? Pianeta 3, Ring A che e’ quello che vedete come High Res!!!!
Come esempio vi do la configurazione del mio Pitone, viaggio sempre con 70 limpets, parlando di guadagni con 190 di stiva (tanto i limpets vanno a finire) siamo sul milione e mezzo o piu’ in Sapiety!
Una cosa che non ho detto è che i limpets, a seconda della categoria (A – E), una volta lanciati hanno una durata che può andare dai 12 ai 5 minuti, poi esplodono! cliccate qui per la wiki
Aggiungo questo “passaggio” tratto dalla guida al mining (integrata con la mia da loro) di CMDR FBO80 dei DaVinci Corp. con i quali, come senz’altro saprete, è nata una collaborazione a 360°, nonchè una bella amicizia 🙂
“*ATTENZIONE: il collector può essere sparato con o senza target. Se sparato con una frammento targhettato, il limpet si limiterà a raccogliere quel frammento e poi “morirà”. Se si spara il collector senza target questo lavorerà a tempo (12 minuti se rating A per esempio) anche se spesso si “rompono” cozzando contro gli asteroidi.” Direi che non ci sia bisogno di commenti, chiarisce senz’altro il fatto che nel suddetto caso….. non è questione di bug, tutto voluto!
[CMDR Nijal: la cosa strabiliante è che c’è chi si sta realmente organizzando per estrarre minerali dagli asteroidi.]
Asteroid Mining 101 – Wealth for the New Space Economy by John S. Lewis.
Torneremo, come ai tempi del Far West americano, a segnare le nostre proprietà ? Avremo gli sceriffi dello spazio?
Oggi vi riporto una guida scritta dal nostro amico CMDR G. Trevize della Tethys Empire Crew, riguardo alle mitiche merci rare. Ne avevamo parlato anche noi in passato in questo articolo su una rotta stile metropolitana e anche qui in modo più in generale. Qui invece potrete trovare anche altre rotte utili per i giovani mercanti di Elite Dangerous.
Le Rare Goods, lo dice la parola stessa, sono commodities rare che si trovano solo in alcune Stazioni nel loro market e appaiono di colore giallo (se non si ha l’Hud modificato). Si presentano in numero molto scarso (record negativo a Zaonce, una sola!!!), si rigenerano poi solo una volta nel giro di 10 minuti. Esempio: se una data Stazione ne produce al massimo 11, la prima volta se ne possono trovare 5, dopo dieci minuti 6. La loro particolarità è che, se si vanno a vendere diciamo dai 130 Ly di distanza in su, il loro valore aumenta un bel po’! (maggiore è la distanza maggiore sarà il valore, ma intorno ai 130 Ly si ha il rapporto costo/beneficio maggiore)
Sono state proposte diverse rotte, ad esempio la “Lave Route” da cui ho preso spunto io per quanto riportato di seguito, la “Salesman Route” ( più di 70 tappe, da diventar matti!!!) e altre ancora. Se e’ cambiato qualcosa dopo un anno (facevo Rares un anno fa a bordo di un Cobra stivato 40t e guadagnavo quasi un milione a giro!), sentitevi liberi di commentare!!!!!!!
una mappa dettagliata delle rotte possibili, a caccia di Rare Goods… cliccare per ingrandire
Cliccando appunto su Rares mettete come location Lave, da dove partirete; Vi appariranno tutti i sistemi con stazioni e nomi di rares, dai più vicini ai più lontani!
Comprate a Lave, Diso, Leesti (due tipi di rares), Zaonce, Uszaa, Orrere. Tornate a Lave e con calma rifate lo stesso giro. Dico con calma per aspettare il respawn (rigenerazione delle merci nel mercato)! Poi intraprendete il viaggione verso Coquim dove venderete tutto!
Poi comprate a Coquim, Zeezssze (o come cippa si scrive!), George Pantizas, Chi Eridani. Non importa se farete un altro giro, qui le rares son più “abbondanti”!
Quindi tornate a Lave, vendete tutto e ripetete tutte le volte che volete per fare dei bei guadagni! é un ottimo modo di fare profitto all’inizio del gioco quando ogni altra carriera sembra inaccessibile per via dei Crediti necessari per farsi una nave decente…
Tenete conto che certe rares sono proibite e vendibili solo al black market, ma in questo giro che vi ho illustrato credo siano tutte pulite… se ricordo bene!
…e non dimenticatevi di montare un bel fuel scoop! 🙂
firmato CMDR G. Trevize
Per concludere noi SpaceJokers vi lasciamo con gli spot creati per alcune rare goods specifiche che tanto erano piaciute alla stessa Frontier…
Uno degli stili di gioco preferito dalla maggior parte dei giocatori di Elite Dangerous è sicuramente quello del cacciatore di taglie. Forse perchè tutti vorremmo essere un po’ come Boba Fett o Bossk e compagnia… Comunque sia, il ruolo di un cacciatore di taglie in Elite Dangerous non è proprio così “definito”, anzi si potrebbe classificare in due sottotipi di cacciatori di taglie: “FSD Interdictor” e cacciatori in RES o “RES Hunter“; e d’ora in poi li chiameremo in questo modo per semplificare.
Anche se i ruoli potrebbero apparire superficialmente simili, in quanto entrambi uccidono criminali per contanti, essi richiedono equipaggiamenti distinti e potenzialmente diverse classi di navi.
Per ognuno dei due ruoli vi posterò tre specifiche di navi, ciascuno in un modello di nave diverso, con tre costi differenti. L’opzione “low cost” non sarà esattamente un affarone, ma avrà un costo di meno di 2 milioni di crediti, così partiamo dal presupposto che avete avuto un po’ di tempo con il gioco per costruirvi una base di capitale da investire (ma non dimenticate mai di tenervi una scorta per l’assicurazione). L’opzione intermedia avrà un budget di 10-15 milioni di crediti, per quei giocatori affermati che vogliono provare qualcosa di un po’ diverso, mentre per l’opzione “high end” si presume che i soldi non siano più un problema, in pratica solo se si hanno 50 milioni di crediti da “buttare” senza andare in rosso sul conto della Banca di Zaonce.
Va precisato che io mi sono attenuto a delle navi comuni alla prima release del gioco e a navi che conosco bene per il loro potenziale. Il resto non ho ancora avuto modo di testarlo.
FSD Interdictor
Un cacciatore di taglie “Interdictor” ha bisogno di due pezzi chiave nel suo equipaggiamento: un modulo FSD Interdictor (beh, questo mi sembra ovvio…) e un Frame Shift Wake Scanner. Anche un Kill Warrant Scanner è utile, ma non così essenziale come i primi due moduli. Se state usando una piccola nave con un solo utility hardpoint (vale a dire un Eagle) si dovrà fare una scelta basata sui propri gusti… Essenziale per l’interdictor è avere una nave con una buona potenza di fuoco e con un salto iperspaziale a lungo raggio, perché, il più delle volte, chi verrà buttato fuori dal Supercruise cercherà di sfuggirvi. Pertanto la velocità è importante, è c’è la necessità di far saltare il loro FSD prima che riescano a fuggire, oppure semplicemente essere in grado di seguirli con salti iperspaziali ampi quanti i loro (ecco che allora il FSD wake scanner diventa una scelta obbligata). La seconda di queste due opzioni è decisamente più semplice di quella precedente. Ma partiamo con qualche configurazione:
Aquila d’acciaio! (per qualche milionincino di Cr.)
l’Eagle è sicuramente una nave col suo fascino: si tratta di una piccola nave ma dal design aggraziato, e, se non ti dispiace la fragilità dello scafo e la gestione della potenza necessaria per mantenere i moduli istallati funzionanti, allora è l’ideale per fare interdizione ai malcapitati NPC (Non-Player-Characters, ovvero in gergo dei giochi di ruolo: personaggi non giocanti). L’unico vero problema con l’Eagle è appunto la mancanza di un secondo utility hardpoint poichè il Kill Warrent Scanner è fondamentale quando si salta in un sistema anarchico, perché l’eventuale taglia che avevano nello spazio civilizzato scompare rapidamente come se l’aveste data in pasto a un Targh (animale domestico Klingon!). Un gimballed laser sulla torretta dorsale dovrebbe mettere a nudo gli scudi del bersaglio (si spera) prima che vi possa restituire il favore (basta ricordare di attivare le shield cell in tempo e non attendere che gli scudi vadano giù del tutto); Invece, i cannoni ben indirizzati possono far saltare l’FSD del bersaglio, si spera, prima che possa scappare di nuovo in hyperdrive. E se il vostro obiettivo è non farvelo scappare, un salto iperspaziale di quasi 19 anni luce dovrebbe permettere di recuperare il ritardo con la maggior parte dei NPC. La manovrabilità della Eagle è la chiave per assicurarsi che il nemico non vi scarichi addosso tutto il suo armamentario, e anche lo strumento con cui quei colpi di cannone vadano a segno nel sottosistema richiesto, piuttosto che fare solo danni allo scafo. Provate questa configurazione a questo link: http://coriolis.io/outfit/eagle/02A3D3A1D2A2D2C181i1i0m40664u4u.AwRj4yg=.Aw1-EA==?bn=Eagle%20Interdictor
Il Cobra non è un serpente…. (poco più di 10milioni di Cr.)
Qui ho avuto qualche difficoltà in più a scegliere la configurazione. Ho anche considerato gli acceleratori di plasma, ma penso che questi proiettili siano un po’ troppo lenti e facili da eludere (oltre che costosi) per essere utilizzati in modo efficace per un interditore, poichè il vostro obiettivo sarà spesso in fuga rapida. Invece se posizionate 2 classe 2 Beam laser gimballed farete un bel po di danni sia contro gli scudi che verso i sottosistemi, mentre le Rail Gun possono essere utilizzate per ottenere colpi mirati su FSD o sull’impianto di alimentazione del vostro target, questo è il metodo ideale per uccisioni rapide. I 22 anni luce di salto iperspaziale sono adeguati per quasi ogni NPC che si incontri e lo Shield Generator di classe A e le Shield cell dovrebbero fare il resto, preservando il vostro scafo dai guai. Bisognerà, tuttavia, gestire attivamente e limitare l’uso dei moduli, perché con tutto acceso, si è abbondantemente oltre la capacità massima del proprio impianto di alimentazione. Tuttavia, è possibile mantenere tutti i sistemi di combattimento vitali in esecuzione, a patto di utilizzare solo gli scanner quando è necessario e avere uno Shield cell attivato al momento opportuno. Allo stesso modo, il fuel scoop è richiesto solo in Supercruise, se avete bisogno di rifornirvi prima di inseguire il vostro obiettivo, quindi non è necessario nel combattimento. Infine, se vi annoierete di fare il cacciatore di taglie, il Cobra è veramente facile da ri-fittare (e relativamente a buon mercato) per ogni altro ruolo (ne abbiamo parlato anche qui). Per l’interdictor invece provate questa configurazione: http://coriolis.io/outfit/cobra_mk_iii/04A4D4A3D3A3D4C0s0s29290f0k5d5d456b2o2h.AwRhrSo8SA==.Aw1-kA==?bn=Cobra%20Interdictor
Asp-ide! (40+ milioni di crediti…)
Un sacco di gente tende a sottovalutare il potenziale di combattimento dell’Asp, probabilmente perché viene categorizzata come nave da esplorazione o perchè si pensa che viene dalla stessa scuderia dei Tir/trasporto animale (ovvero i Lakon Type). Comunque sia, con un totale di sei Loadout per le armi, l’Asp ha una grande capacità di fuoco! Altri punti a suo favore sono, per un Interdictor, il suo potente Power plant, il salto iperspaziale più ampio di tutti (a meno di un Anaconda nuda e cruda) e un sacco di spazio per l’hardware di utilità/supporto e combattimento. Tuttavia anche con il potente Power Plant, questa configurazione avrà ancora bisogno di un po ‘di gestione dell’alimentazione dei moduli attivi, altrimenti rischiate che vi si spenga tutto sul più bello quando si estraggono gli Hardpoints (e tutti sappiamo quanto questo sia “divertente” proprio nel mezzo di una battaglia!). In combattimento, un ASP con quattro Beam laser gimballed classe 1 è davvero qualcosa da vedere! Poi si possono montare due Cannoni gimballed Classe 2 per polverizzare l’impianto FSD o il power plant, quando si è a distanza ravvicinata. E non importa se il vostro nemico se la da alle gambe, perché con circa 27 anni luce di salto iperspaziale, nulla vi potrà scappare! (finchè sono NPC almeno). E come se non bastasse hai anche spazio di carico che ti avanza per fare lo spazzino spaziale per poi rivendere la merce al mercato nero più vicino (ma attenzione che avrete carico illecito a bordo, occhio agli scan e alle multe salate!). L’Asp è una nave molto versatile e inutile ribadire, che è una delle nostre preferite in assoluto! (ne abbiamo parlato anche qui, mentre di seguito la configurazione elencata in precedenza) http://coriolis.io/outfit/asp/05A5D5A4D4A5D5C1l1l0p0p0p0p0g0l00044f5i026g2t002h.Iw18WQ==.Aw18WQ==?bn=Asp%20Interdictor
RES Hunter (il predatore spaziale)
Questo è il mio secondo ruolo (dopo l’esploratore) in cui ho trascorso il mio tempo di gioco. Normalmente, gioco in modalità gruppo privato, il che significa che in genere l’unica cosa di cui ci si deve preoccupare è la propria stanchezza o di qualche (raro) NPC veramente tosto… (ma questo è destinato presto a cambiare con la versione 2.1, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista…). Ho giocato un po’ questo ruolo in particolare per i Community Goal dedicati al combattimento: si riesce così a guadagnare dalle taglie ma anche dal riconoscimento finale al raggiungimento dell’obiettivo della missione.
In questo particolare ruolo eviterei l’equipaggiamento di Shield Cell e preferirei gli Hull di rinforzo (perché ti danno la resistenza di combattimento in più senza un sovraccarico del power plant), ma se si sta giocando in Open Play, si potrebbe prendere in considerazione un equilibrio tra le due differenti configurazioni. Gli NPC raramente riescono ad abbassare i miei scudi, ma in quelle occasioni, l’armatura in più mi aiuta, dal momento che il salto FSD non è qualcosa di cui ci si deve preoccupare poiché si è stabili in un RES (area di estrazione di risorse). In questo caso quindi sono più che felice di sacrificare il salto iperspaziale (a causa della massa in più) in cambio della resistenza in più data dall'”armatura”. Va anche notato che queste impostazioni funzionano altrettanto bene per la caccia nei Nav Beacon, anche se di solito non valgono poi molto a meno di essere in un sistema anarchico; inoltre di solito la frequenza di navi “wanted” nei Nav Beacon è inferiore da quelle che troverete in un RES (tutti a caccia dell’oro altrui, che rabbini!). Se si vuole essere un cacciatore dedicato ai RES, però, c’è una cosa che dovete tenere a mente, sappiate che state andando a “pisciare nell’orto” di una fazione di quel sistema: quindi assicuratevi che non sia quella che comanda la stazione spaziale locale, altrimenti andrete a cercarvi del divertimento extra quando andrete a fare ricariche e/o riparazioni: una volta che sarete ostili con una fazione avrete un po’ di fuoco addosso da più fronti e renderà le cose sicuramente più vivaci, per non dire peggio. Questo è il prezzo che si ottiene per essere un cacciatore. A volte, si può diventare la preda stessa!
Aaaaaaaa…aquila – 1.5 Milioni di Cr.
Se hai trovato un sito RES produttivo (con risorse redditizie e una stazione vicina), l’unica cosa di cui davvero non ci si deve preoccupare è il salto iperspaziale. Usa un FSD al minimo indispensabile per arrivare in Supercruise al tuo obiettivo, e risparmia energia dal tuo Power Plant per qualcosa di davvero utile, come i thrusters, gli scudi o le armi. Se così farete potreste fare i milioni anche solo con il basso investimento dato dalla Eagle. Anche se l’Eagle in realtà è relativamente lenta, si può sempre usare la sua agilità per eseguire virate intorno ad avversari più grandi. Mettete il Beam laser gimballed sulla dorsale, questo gli dà un enorme campo di fuoco, in modo da poter mantenere il fuoco laser quasi costantemente sul vostro obiettivo e continuare a girargli attorno per uscire dal suo puntamento. Una volta che i suoi scudi sono giù e il vostro raggio laser viene scaricato, è il caso di iniziare a scaricare le multicannons (che usano poca potenza), questo abbasserà rapidamente la percentuale di scafo o la resistenza del suo Power Plant. Questo è sicuramente uno dei migliori mestieri con un ottimo rapporto costo/beneficio. Ecco di seguito una possibile configurazione: http://coriolis.io/outfit/eagle/22A3A3D1D2A2D2C0p24240040272h-.AwRj4yg=.Aw1-EA==?bn=Eagle%20Predatrice
Vulture “Defiant” (nd. Star Trek Deep Space Nine, ne abbiamo parlato anche qui) – circa 23 Milioni di Cr.
Ne abbiamo parlato anche in questo articolo su quanto ci esalti questa nave per il puro combattimento! Di per se è una nave anche un po’ sgraziata e rozza, ma è quasi impareggiabile come nave da combattimento. Il salto iperspaziale non è un granché per cominciare, ma se si trova una buona RES e non c’è bisogno di volare in altri sistema, allora è l’ideale! Tuttavia la scarsa capacità del Power Plant del Vulture diventa un po’ problematica ma si può declassare il proprio FSD al minimo assoluto e gestire bene la potenza dei moduli. Un cannone gimballed di classe 3 è di una potenza inaudita e può intaccare il Power Plant di un anaconda in una singola scarica (a condizione che si ottengano colpi diretti ogni volta) mentre è possibile abbattere gli avversari piccoli con il solo beam laser di classe 3 gimballed. Si dovrebbe essere in grado di recuperare il costo di assicurazione di questa nave in poco tempo, a condizione che la vostra RES sia abbastanza “fortunata” da generare navi di un certo valore. Ecco qui una configurazione adatta allo scopo: http://coriolis.io/outfit/vulture/24A5D4D3D5A4D3C1o0v000404044a2b27252h.Iw19kA==.Aw19kA==?bn=Vulture%20Defiant
Anaconda Predatrice – oltre mezzo miliardo di Cr.!
Non ero sicuro se, per la soluzione High-end, fosse meglio utilizzare un Python (di cui sono fortunato possessore) o un Anaconda ma riflettendoci e ascoltando più pareri forse quest’ultima è più azzeccata. Qui purtroppo posso rifarmi solo ad esperienze altrui poiché non posso ancora permettermela! (ma rimedierò appena torno dal viaggio ai confini delle galassia perché dovrei avere tanti bei soldini dalla mia esplorazione). Fatta questa premessa credo che l’Anaconda sia una nave incredibile e in un certo senso l’apice del gioco. Quando si usa al massimo del suo potenziale, penso sia quasi inattaccabile. Questa specifica ha più cannoni e armature di un Gundam! ed è in grado di ridurre una qualsiasi altra nave in rottami in un paio di colpi. Non è certo economica! ma se ve la potete permettere allora non dovrete più preoccuparvi di nulla! Solo gli Hardpoint di Classe 1 e Classe 2 hanno il potere di combattimento di un Viper o di un Cobra e gestiranno da soli la maggior parte degli obiettivi che troverete in un RES, ma aggiungete dei Cannoni gimballed e trasformerete in poco tempo una RES in un cantiere di demolizione pieno di rottami vaganti! Ci vorrebbe una flotta di Vulture per oltrepassare gli scudi e la sua corazza … Se non avete (come me) avuto il piacere di volare un anaconda in zona di combattimento, assicuratevi di potervi prima permettere un equipaggiamento come questo prima di iniziare a scatenare l’inferno! 🙂 http://coriolis.io/outfit/anaconda/28A7A6A5D8A8D5C1r1o1o1o0s0s0p0p00040404040404044k2d2d2d2d2d2d–2h01.Iw18ZlA=.Aw18ZlA=?bn=Anaconda%20predatrice
Ora, a voi la parola! in particolare se avete da aggiungere configurazioni di nuove navi uscite e testate in questo specifico ruolo. Ad esempio qui di seguito ho trovato online un’immagine interessante che elenca le navi dedicate per i cacciatori di taglie in base alla loro pericolosità.
N.B: Inoltre va precisato che qualcosa con l’imminente uscita della release 2.1 potrebbe cambiare.
Buone notizie per tutti i fan, Star Trek Beyond arriverà in Italia in contemporanea con gli Stati Uniti, ovvero il 21 Luglio. E non più per l’11 Agosto come era stato annunciato tempo fa (vedi anche qui il nostro articolo).
Pare che la Universal Pictures International Italy ci abbia ascoltato! In effetti tutti i fan italiani si erano un po’ lamentati della mossa a sorpresa di rimandare l’uscita…(senza alcuna spiegazione e inserendolo in un periodo dell’anno sfavorevole per il cinema italiano)
Nel frattempo, sono uscite nuove dichiarazioni da altri esponenti del cast del film in merito al tanto criticato teaser trailer. Lo stesso John Cho (che interpreta il giovane Sulu) ha detto, in un intervista a Trekmovie, di non avere dubbi sulla bontà del film: “dimenticatevi il trailer, il film è un viaggio verso il tono e l’ottimismo voluti dal creatore della serie, e sembrerà a tutti gli effetti parte integrante della saga originale”.
La delusione riguardo al primo trailer però arrivò anche da due fonti insospettabili: sia il regista Justin Lin che Simon Pegg (autore e interprete di Scotty) non erano affatto felici del montaggio scelto dalla Paramount, dichiarando che era stato realizzato anche un trailer più tradizionale che tuttavia non venne utilizzato.
Di seguito riportiamo ancora il trailer “incriminato”:
Infine l’attore dichiara: “Quando ho letto lo script per la prima volta, la mia prima reazione emotiva è stata di aver recuperato il meglio della serie originale, mi è sembrato davvero di essere parte integrante della serie classica. Ed è una sensazione che non avevo provato le altre volte”…
Non ci resta che attendere il 22 Luglio e sperare per il meglio! 😉
Avete deciso di dire addio a tutto e tutti e andare là dove nessuno è mai giunto prima per incontrare nuove forme di vita e civiltà? beh adesso non esageriamo… in Elite Dangerous non è (ancora) possibile trovare alieni (ma i Thargoids prima o poi salteranno fuori come Alien!)…Comunque avete deciso di vedere nuovi luoghi distanti? Volete allontanarvi dalla politica noiosa e logorante dell’antico mondo e fare un po’ gli eremiti spaziali?
Allora diventare Esploratori è la carriera che fa per voi! Dopo mesi di esplorazioni mi sento all’altezza di riportarvi la mia esperienza e di darvi qualche consiglio in merito… ma andiamo con ordine.
Una delle cose che più mi ha attirato verso Elite (sin dal primissimo gioco) è stato il fatto che l’intera galassia è stata modellata per voi, per vagare a piacimento. In questo gioco ho passato buona parte del tempo a fare esattamente questo, visitando soprattutto le nebulose più vicine ai vecchi mondi civilizzati, così come a fare il tour delle mie costellazioni preferite (si veda qui e qui). Già con le costellazioni più vicine avrete qualche milioncino che vi farà salire come Rank a Ranger…. Dopo le prime costellazioni vicine il vostro obiettivo dovrebbe essere Sagittarius A (ovvero il grande buco nero al centro della galassia). E dopo di questo, potreste lanciarvi all’esplorazione dei confini della galassia dalla parte opposta e ritorno… (che poi è quello che stiamo ultimando con la missione Distant Worlds)… La cosa più complessa sarà mantenere la concentrazione per un lasso di tempo così lungo: poiché il tempo necessario per una missione del genere si potrebbe quantificare in qualche mese di gioco (io sono a 5 mesi e non è ancora finita).. Fatto questo spero di arrivare al rank Elite!
disposizione delle nebulose conosciute, click per ingrandire
Se si potesse avere uno slot di salvataggio secondario (prima o poi magari sarà possibile…), ci si potrebbe dedicare a ruoli diversi oltre a dover rimanere per mesi a vagare nello spazio con il rischio di perdere la pazienza… e così variare un po’ al tema… tuttavia ora non è possibile e quindi la cosa che più vi servirà nel ruolo di esploratore è proprio una bella dosa di Pazienza! (sì con la P maiuscola!)
Questo in primo luogo è dovuto al fatto che l’esplorazione è un attività piuttosto tranquilla (se non addirittura solitaria): una volta che hai viaggiato a poche centinaia di anni luce di distanza dal centro dei mondi civilizzati, diventa molto improbabile incontrare altre navi, e questo è il motivo per cui alcuni esploratori tendono a viaggiare senza scudi o armi: dal momento che la maggiore massa riduce il vostro salto iperspaziale, la maggior parte degli esploratori li considerano un inutile peso morto da portarsi dietro. Considerando però l’introduzione di Horizons, con la possibilità di atterrare anche su pianeti con una certa gravità, vi è comunque sempre un po di rischio, così io personalmente viaggio sempre con un generatore di scudi (anche basico perché non si sa mai, se sbagli un atterraggio, sei fottuto!). Riguardo alle armi personalmente ne faccio a meno… in fin dei conti penso che, alla peggio, la soluzione migliore sia la fuga; invece c’è chi almeno un raggio laser gimballed se lo porta appresso per qualche NPC vagante in periferia… C’è anche da considerare che i Thargoids (i famosi e pericolosi insettoidi) potrebbero fare presto la loro comparsa poiché hanno introdotto una classe di navi adatte a questo scopo: il Lakon Diamondback è infatti pubblicizzato come un “esploratore da combattimento”; ciò renderebbe l’esplorazione ancora più pericolosa….
Altra caratteristica che potreste avere come aspiranti Explorer è il disturbo ossessivo compulsivo a scansionare tutto! Questo approccio è sicuramente utile per avere il vostro nome piantato sui sistemi del tutto inesplorati (e vi darà un piccolo bonus ulteriore in crediti alla vendita dei dati) ma alla lunga renderà la vostra esplorazione ancora più stressante dal punto di vista psicofisico richiedendo anche un’ora per scansionare un solo sistema solare… Quindi il mio consiglio se siete intenzionati a fare un esplorazione a lungo raggio è di evitare alcuni corpi celesti di poco valore (pianeti rocciosi e di ghiaccio in particolare) e concentrarsi su stelle e pianeti d’acqua o simili alla terra. Ma andiamo nel dettaglio della metodologia da adottare:
1) saltate e agganciate il sistema con il discovery scanner.. Consiglio ovviamente di usare un Advanced Discovery scanner appena possibile per evidenziare tutti i corpi presenti in quel sistema. Lo scanner intermedio invece non vale quei soldi (500k Cr), dal momento che da solo ti dà il doppio della gamma di scanner di base (che costa solo 1,000Cr).
2) Controllate la mappa del sistema per qualsiasi cosa vale la pena andare fuori dal vostri itinerario. Gli oggetti più remunerativi sono le stelle di neutroni, buchi neri, mondi d’acqua, mondi simili alla Terra, mondi di ammoniaca e giganti gassosi con la vita (questi di solito possono essere identificati ad occhio zoomando nella mappa del sistema e avendo fatto abbastanza esperienza visiva…).
3) Scansionare qualsiasi oggetto all’interno del campo del vostro sensore dalla stella primaria, modo da non perdere tempo in spostamenti – ma questo dipende molto dal raggio e dalla massa dell’oggetto. Ad esempio, alcuni pianeti richiedono di essere all’interno di 10ls per ottenere una scansione, ma mondi più grandi possono essere acquisiti fino a 100LS. Giganti gassosi di Classe 1 sono di solito leggibile all’interno di 250ls e giganti gassosi di Classe 3 possono essere acquisiti fino a 1000ls. Mentre hai bisogno di essere all’interno di 2000ls per ottenere una scansione da una nana bruna, mentre una stella di classe M può essere scansionato anche a 4000ls. Le stelle di neutroni e buchi neri sono difficili da “gestire”, in quanto è necessario avvicinarsi entro 20ls (a meno che il buco nero è super-enorme come quello a Sagittarius A), e si potrebbe essere buttati fuori dal Supercruise e subire danni allo scafo se non si è attenti nell’approccio (avvicinatevi molto lentamente con un occhio sempre alla temperatura dello scafo che potrebbe salire improvvisamente). Infine è molto importante non preoccuparsi di fare scansioni dettagliate dei campi di asteroidi poiché non si ottiene nulla da loro.
4) Una volta che hai scansionato tutto ciò che ti interessa puoi passare al sistema successivo… Puoi utilizzare percorsi economici per prendere quanti più sistemi possibile e ridurre al minimo il rischio di essere a corto di carburante. Sarebbe un peccato buttare via tutto per mancanza di carburante e dovendo quindi autodistruggersi… (o chiedere aiuto ai Fuel Rats: dei giocatori che potrebbero venire in vostro soccorso, senza chiedere compenso). Per questo un buon Fuel Scoop è doveroso nell’outfit della vostra nave. Invece se state progettando un esplorazione a lungo raggio con una meta lontana, allora potrete tranquillamente settare la rotta più veloce per arrivare più distante in modo rapido.
ecco un bel sistemino ricco da esplorare…
Come esploratore, c’è davvero solo una cosa che vi può uccidere, ed è proprio la stupidità e la negligenza. Innanzitutto fare attenzione alle stelle con cui potete fare rifornimento: ricordatevi sempre la formuletta KGB FOAM (ovvero la schiuma del KGB): ogni lettera stabilisce una tipologia di stelle… e in questa formula sono presenti le stelle in cui è possibile fare Scoop… dalle altre è bene stare molto lontani! Utilizzate la mappa galattica per controllare quanto sono vicine le stelle in un sistema binario, ternario o altri sistemi con più stelle, e se sembra che sono vicine, assicuratevi di uscire dall’iperspazio con l'”acceleratore” impostato a zero.
Classificazione dei corpi celesti, click per ingrandire
Inoltre, non volate se siete tanto stanchi da addormentarvi davanti allo schermo (vero CMDR Nijal???). O dopo un paio di Lavian Brandy (n.d. rare goods)… Addormentarsi quando si è in Supercruise è un buon modo per suicidarsi o per finire a secco di carburante… Infine se giocate con il supplemento Horizons state bene attenti quando atterrate su pianeti con gravità elevate (controllate sempre la gravità del pianetoide su cui vi state avvicinando) altrimenti rischiate di fare la mia fine o quella del CMDR Nijal… [CMDR Nijal : si è trattata di una anomalia ai sistemi di diagnostica…]
Ma veniamo alle navi adeguate all’esplorazione:
◾la base di partenza potrebbe essere l’Adder: come rapporto qualità prezzo all’inizio è decente… Oltre ai moduli essenziali è possibile mantenere un generatore di scudi a bordo per proteggersi da qualche graffio quando si torna con il prezioso carico di dati. Una buona parte del costo la si dovrà invece investire in un Fuel Scoop 3A, che però vale tutto il prezzo! se considerate la quantità di tempo risparmiato che passate nell’atmosfera delle stelle per fare rifornimento al minimo, oltre ad aiutarvi a ridurre il rischio di ottenere il danno da calore. L’heat sink può servire per le emergenze, per quelle volte che si salta fuori dal Supercruise nel bel mezzo di un sistema binario e bisogna raffreddarsi prima che tutti i moduli vadano in pezzi.
◾Un opzione può anche essere il Type 6! Questa potrebbe inizialmente sembrare una strana scelta per una nave Explorer, ma in questo ruolo, il Type 6 ha in realtà degli assi nascosti nella manica. In primo luogo, con un FSD di tipo A e lasciando il resto dei moduli leggeri, ti dà la migliore salto iperspaziale per meno di 10 milioni di crediti. In secondo luogo, ha un sacco di grandi compartimenti interni, il che significa un grande scoop di carburante e un sacco di unità di auto-manutenzione: in questo modo il Type 6 si può usare per un tour massiccio di decine di migliaia di anni luce senza problemi. Inoltre, come tutte le navi Lakon, la visuale è fantastica per ottenere belle viste di stelle e nebulose, che non dovrebbe essere un fattore da sottovalutare, dal momento che si sta andando là fuori per osservare tante belle cose e per molte ore di tempo di gioco.
◾Infine, se si sta andando a prendere sul serio l’esplorazione, è necessario un Asp Explorer! Intanto vi da un salto iperspaziale che vi permette di raggiungere qualunque area della galassia (intorno ai 34Ly se ben fittato), e non ha un costo proibitivo come l’Anaconda (sebbene i suoi 40ly), senza considerare che se qualcosa andasse male, ripararlo o ripagarlo non vi costerà una fucilata! Inoltre, l’Asp è agile abbastanza per manovrare abilmente tra stelle e pianeti in Supercruise, e la bella visuale Lakon ti darà ancora quegli importanti scorci pittoreschi… (ne abbiamo parlato più approfonditamente qui).
◾P.s.: abbiamo accennato anche al Diamondback Explorer in questo articolo in alternativa all’Asp.
la mia Asp in un sistema binario di ritorno da Distant Worlds
Vi lascio con un buon outfitting per l’esplorazione con la mia preferita: Asp Explorer in modalità Horizons (ovvero con SRV montato a bordo per l’esplorazione del suolo)
[CMDR Nijal : ecco invece la mia Asp, senza SRV ma dotata di heat sink, doppio sistema di riparazione e powerplant di dimensioni ridotte (ottimo per restare “cool” mentre si fa il pieno di carburante)
Notizia di poche ore fa: pare che la Paramount pensi già al quarto capitolo della saga rilanciata da J.J. Abrams nel 2009, considerando che Beyond in imminente uscita (11 Agosto) è il terzo capitolo…. La major infatti avrebbe registrato alla Motion Picture Association of America il titolo di Star Trek 4. (titolo sicuramente provvisorio poiché esisteva già uno Star Trek IV con il primo storico equipaggio)
Ovviamente la pellicola non ha ancora ottenuto il via libera ufficiale poiché per quello si dovrà attendere il risultato di Star Trek Beyond al box office. Tuttavia si tratta di un primo passo che sottolinea la grande fiducia che la Paramount ripone nel marchio (e nei potenziali introiti derivati)
A molti la cosa non sorprenderà poi molto: considerato che il contratto delle star della nuova saga, ossia Chris Pine e Zachary Quinto, include anche la realizzazione di un quarto film. Al momento non si sa se Justin Lin, regista di Star Trek Beyond, tornerà dietro la macchina da presa infatti proprio ieri è stato ufficializzato il suo coinvolgimento nel sequel della commedia Space Jam…
Altre notizie inoltre per quanto riguarda Star Trek, ma questa volta parliamo della nuova serie prevista in uscita inizio 2017: Le riprese inizieranno in Autunno in Canada. Vedremo al lavoro lo sceneggiatore e produttore esecutivo Bryan Fuller, la cui carriera ha mosso i primi passi scrivendo per gli spin-off Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager, e come co-ideatore Alex Kurtzman. Questa serie ricordiamo che introdurrà nuovi personaggi alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà fantasiosi, esplorando al tempo stesso sensibili tematiche contemporanee che sono state la firma del franchise fin dal suo esordio.
Il debutto, dapprima sul servizio di video in streaming CBS All Access, è previsto a gennaio. “Riportare Star Trek in tv significa tornare alle sue radici, e per anni quelle radici hanno prosperato sotto le cure devote di Bryan”, aveva detto a febbraio Kurtzman. “La sua conoscenza enciclopedica del mondo Trek è superata solo dal suo amore per la visione ottimista del futuro di Gene Roddenberry [ideatore del franchise], una visione che continuerà a guidarci mentre esploreremo strani, nuovi mondi”. Alla serie inoltre pare che collaborerà lo stesso figlio di Roddenberry
Come al solito vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.
P.s. Vi lascio con un twit di oggi da parte del CTO di Autodesk (nota software house) sul futuro dell’intelligenza artificiale…: Computer più intuitivi e meno logici (Kirk batte Spock!)
Mentre tutti i fan si preparano ad accogliere (in modo un po’ critico a dire il vero, ne abbiamo parlato qui) il nuovo capitolo cinematografico (Star Trek: Beyond, 11 agosto in Italia), il Future Film Festival, a Bologna dal 3 all’8 maggio, festeggia il 50° anniversario del primo episodio di Star Trek (in onda per la prima volta negli Stati Uniti nel 1966) con un omaggio, in collaborazione con Universal Pictures Home Entertainment Italia, alla più longeva saga cine-televisiva della storia: in programma proiezioni (con alcuni episodi della serie classica) e, sabato 7 maggio, un autentico Star Trek Day, con tanto di evento cosplay allargato a tutto l’immaginario fantascientifico e una tavola rotonda, “Star Trek vs Star Wars (e altre storie)”, cercando di rispondere all’annosa questione, ovvero uno dei grandi interrogativi dell’umanità: “Perché dopo mezzo secolo ci troviamo ancora a parlare di Star Trek?”. Ovviamente per chi è fan come me la risposta è alquanta banale… ma razionalizzarne il motivo per chi non lo è in effetti una domanda complessa.
Ma per un momento dimentichiamoci di essere SpaceJokers e torniamo sulla terra: le risposte sono in effetti molteplici: i numeri (700 episodi, ormai quasi 13 lungometraggi); la capacità dei suoi protagonisti – da Spock al Capitano Kirk – di entrare nell’immaginario collettivo (anche Obama si è prodotto in un saluto vulcaniano, posando con Nichelle Nichols, mitica interprete del tenente Uhura)..
..dicevamo.. l’impatto sulla cultura non solo popolare (il primo Space Shuttle fu battezzato “Enterprise” in onore dell’astronave della serie). Senza contare che, nel corso dei decenni, le nuove serie e i nuovi film non sono stati soltanto operazioni commerciali creati allo scopo di tenere in piedi un mito del passato. Al contrario, il fandom di Star Trek è stato il primo a organizzarsi collettivamente, a costruire un mondo di conoscenza e passione, a divulgare un sapere enciclopedico e stimolare così una nuova costellazione di prodotti cinematografici, televisivi, mediali. Senza contare che uno degli argomenti più trattati di sempre sin dai principi della comunità di Internet fù proprio Star Trek! Oltre alla serie TV e ai film ricordiamo anche che fecero seguito fumetti, romanzi e saggistica addirittura sull’etica e la fisica in Star Trek. (senza dimenticare l’impatto che ebbe sulla concezione di molte successive creazioni tecnologiche)
Tutti questi aspetti saranno indagati, nel corso della tavola rotonda, dagli interventi di studiosi di cinema, scienziati aerospaziali, programmatori televisivi, protagonisti del design e della moda, curatori di eventi e altre figure eterogenee tutte unite da una sola passione, Star Trek, e da una visione ampia sugli orizzonti culturali del fenomeno e su come confrontarlo con il resto dell’immaginario fantastico. Un viaggio dunque molto attuale nell’universo di Star Trek e non solo.
Purtroppo non saremo presenti ma cercheremo di carpire più informazioni possibili…
Rieccoci a parlare delle nostre (dis)avventure con Elite Dangerous e l’eplorazione dello spazio profondo. Ormai la spedizione iniziata mesi fa per Distant Worlds è ultimata e tutti gli esploratori sono alle prese col viaggio di ritorno nella speranza di tornare tutti d’un pezzo per vendere milioni di crediti di dati di esplorazione… e magari mettere la bandierina col proprio nome su alcuni astri.
Per quanto mi riguarda ho deciso di rientrare usando una tratta più diretta rispetto all’andata: in pratica invece di tornare indietro sulla tratta prevista da Distant Worlds, che va a seguire l’ultimo braccio della spirale della nostra galassia in modo da rimanere su tratte dense di stelle; si va quasi diretti attraversando il tratto finale del braccio… Ciò è possibile avendo una nave con un salto iperspaziale abbastanza ampio (io viaggio con una capacità di salto di 34,4 Ly a pieno carico, ma è fattibile anche con “soli” 33Ly).
Questa tratta è stata tracciata dai primi esploratori in questo settore e passa per un sistema rinominato Podar (dove è avvenuto tempo fa un rendez-vois di alcuni esploratori) e per poi affrontare la Route 33 (chiamata così proprio per il salto necessario da 33 Ly).
il mio arrivo sulla luna di Podar e la visuale sul suo pianeta tipo Terra ma con tanto di anelli (appena visibili)
Per praticità vi riporto i sistemi incontrati in modo che sia più facile ritrovare il percorso (in questa zona è facile perdersi)… Le stesse informazioni sono reperibili sul Forum Frontier ma da fonti diverse, e leggendo più Post separati.
Inanzitutto bisogna affrontare il tratto di ritorno che va da Beagle Point alla route 33 così come riportata dal buon CMDR Floc (nostro concittadino italiano, qui l’articolo originale):
Dopo di chè si può affrontare la famosa Route 33 (qui sotto) tracciata da CMDR Stulli: qui invece si parte dall’alto in basso…ATTENZIONE: il primo numero è solo una sequenza mentre l’ultimo numero decimale è la distanza tra i sistemi. Se avete una nave con del Jumponium (materiale che si può sintetizzare dal vostro SRV se avete i materiale di base necessari), potrete raggiungere un noto punto di interesse chiamato “The distant view in blue“: una piccola nebulosa blu molto suggestiva…che, purtroppo per me che non potevo arrivarci, si trova a 40Ly quando siete a metà della Route 33. Le sue coordinate sono il sistema Pyrie Eurk QX-U e2-0.
La piccola Nebulosa blu che racchiude al suo interno un buco nero
Finalmente dopo 4 mesi di navigazione anche io ho messo la mia bandierina di arrivo al punto più lontano della nostra Galassia rispetto al nostro sole, denominato Beagle Point (per gli amici Bigul point!)… siamo a più di 65000 anni luce dal Sole secondo la Galaxy Map di Elite Dangerous.
Il tutto è stato documentato e comprovato sul sito Frontier dove è stato inserito l’elenco dei Commanders che hanno con successo portato a termine la missione. In questo modo teniamo alto il nome degli SpaceJokers… visto che il malcapitato CMDR Nijal, dopo la sua disavventura, è dovuto ripartire da capo (e secondo i maligni non arriverà mai a destinazione! anzi quasi quasi lo sperono su una rotta di intercettazione mentre rientro…! ma mi raccomando non diteglielo!) (CMDR Nijal… provaci!!)… Ma con ordine ed ecco qui di seguito il mio resoconto dettagliato.
il nostro Sole è così lontano…
Diario del Capitano, data stellare 20160415,
Non mi sembra vero… forse è solo un miraggio! ma la rotta verso l’ignoto e la profondità del cosmo mi ha portato all’ultimo sistema dove i nostri motori possono portarci… l’agognato Beagle Point… purtroppo sono in ritardo sul piano di volo e il vuoto attorno a me è talmente assoluto che è già tempo di fare i bagagli e ripartire… un’altra giornata qui mi farebbe impazzire completamente… già questo lungo viaggio ha stremato le mie forze, soprattutto mentali. Giusto il tempo di atterrare nella landa del pianeta più vicino designata dagli esploratori come punto di incontro… e toh… c’è una nave ad aspettarmi.. speravo di fare quattro chiacchere con un essere umano in carne e ossa e invece la nave è completamente vuota… o il suo conducente è morto: ci potrebbe essere stata una falla nello scafo e una fuga di ossigeno… purtroppo in assenza del mio modulo terrestre di eplorazione (n.d. SRV) non mi è possibile in alcun modo avvicinarmi a terra alla nave per aiutarlo.. .così mi limito ad atterrare nei pressi e aprire i canali di comunicazione… nessuna risposta! tutto tace…. Non mi resta che augurargli buona fortuna e tornare a “parlare” con le schiave in stiva per tenermi sveglio e attivo!
E’ quindi già ora di fare i bagagli e ripartire: il computer di bordo (KITT) mi ha appena segnalato dei residui di salto iperspaziale che tracciano una nuova rotta per il rientro verso il centro della Galassia… In questo modo dovrei accorciare i tempi evitando di ripetere la rotta che gira attorno all’ultima spirale della Galassia. Intercettando i canali di comunicazione di alcuni esploratori (le mie origini di pirata non mentono!) si parla di una fantomatica Route 33… ma per arrivarci bisogna tracciare delle rotte manualmente… Per fortuna KITT non mi abbandona neanche qui e riesco a trovare le rotte necessarie per rimettermi in viaggio… Destinazione denominata Podar e una strana mini nebulosa blu creata forse dall’epslosione di un buco nero… Molto strano in questa area dello spazio… meglio darci un occhio sul rientro… Chiudo.
Stay tuned SpaceJokers and fly safe! (segue qualche screenshot relativo alla spedizione)
finalmente l’ultimo salto verso la meta della nostra “gita”…
la via lattea vista dal pianeta più lontano della Galassia…
l’unico superstite (forse perché non risponde…) alla spedizione per Distant worlds…
Negli ultimi giorni le notizie su Star Trek Beyond si susseguono e non sempre sono positive… Di poche ore fa l’annuncio da parte di Universal Pictures International Italia che Star Trek Beyond sarà nei cinema italiani solo a partire dall 11 Agosto e non il 22 Luglio come precedentemente proclamato…
Questo non mi sembra certo un bel modo per lanciare un film del genere sul panorama italiano, dove si sa, storicamente, il periodo estivo non è certo il migliore per fare incassi: siamo in piene sacre ferie del populino itaGliano e vedo difficile vedere la casalinga di Voghera (con tutto il rispetto eh) andare al cinema col caldo e il bel sole delle nostre spiagge… sembra quasi che lo facciano apposta per cercare il Flop colossale! Oppure vogliono proiettare nei cinema all’aperto in spiaggia a mezzanotte mentre si è assaliti dalle zanzare?!
Detto questo, il 20 Maggio, in occasione del 50° anniversario di Star Trek verrà anche trasmesso un nuovo trailer del film e speriamo che dia nuova luce alla pellicola e si presenti meglio a noi fan di vecchio stampo…
Nel frattempo sono state divulgate nuove immagini in rete… e speriamo in bene!
Ecco.. metterei anche io le mani addosso a chi ha avuto la brillante idea di far uscire il film l’11 agosto..
Ed ecco lo stupore dei protagonisti quando vedono il trailer italiano e la data di uscita..
Dopo le 2 apparizioni in Star Trek 2009 e Into Darkness da parte di Leonard Nimoy, pare che nel nuovo capitolo, Beyond, previsto per Luglio si omaggerà in qualche modo il ricordo del defunto attore (in arte ovviamente Spock).
A dichiararlo è lo stesso regista al sito 1701.com (qui l’articolo originale). Di seguito continua l’intervista tradotta:
Il regista Justin Lin ha dichiarato che non poteva andare avanti senza dare una chiusura adeguata al personaggio di Spock, dando in questo modo anche onore al suo mitico attore: “E ‘qualcosa che si vedrà nel film”, ha detto Lin al Film International Journal. “La sua scomparsa ha ovviamente colpito tutti perché è stato una parte importante della nostra vita. E’ un tentativo di riconoscerlo in qualche modo.”
Lin riconosce, inoltre, che gli è stato chiesto di intervenire per salvare il terzo riavvio della pellicola Trek prima di finire in malo modo… chiamando il suo ingresso sulla scena come una “missione di salvataggio”.
“Credo che qualcosa sia andato storto, e volevano ricominciare”, ha detto Lin. “Dopo Fast and Furious, ero un po’ scettico nel fare un terzo film su un franchising. Ma se ci sarebbe stato un franchising, è proprio questo.”
Roberto Orci, che ha co-scritto i primi due film in J.J. Abrams, era in linea per dirigere il terzo capitolo dopo che Abrams si allontanò per fare Star Wars… Ha anche avuto una storia e una sceneggiatura definita. Tuttavia, Orci è stato bruscamente spinto fuori del progetto durante la pre-produzione, e la Paramount Pictures dovette impazzire per trovare un regista che potesse raccogliere i pezzi.
“Sarò molto chiaro”, continua Lin, “Non so che cosa è accaduto prima di me ma in pratica abbiamo dovuto ricominciare da capo, e ciò è stato uno dei punti di forza per me: abbiamo dovuto ripartire da zero.. anche perché una missione di pulizia/sistemazione non mi avrebbe eccitato.”
“Sono stato chiamato da J.J. che ha capito che Star Trek è una cosa molto importante per me”, ha detto Lin. “E’ stato qualcosa che sono stato invitato a fare, e sono stato felice di accettare.”
Il teaser trailer Paramount rilasciato lo scorso dicembre (qui l’articolo col trailer) mostra la USS Enterprise in condizioni ancora più disperate rispetto a “Into Darkness”, tanto che molti credono che la nave sia stata effettivamente distrutta:
“Non sono venuto qui per andare a distruggere,’ era più come, ‘Facciamola de-costruire,'”, ha detto Lin. Ha lavorato con gli scrittori Simon Pegg e Doug Jung su una nuova storia che coinvolge questo concetto, e con tutti loro la sensazione “che con il 50° anniversario cerchiamo di decostruire e si spera ricostruire il motivo per cui abbiamo amato Star Trek per mezzo secolo”. “Questo concetto è stato usato in un sacco di posti diversi, e uno dei luoghi più interessanti è proprio l’Enterprise”
Non ci resta che dire… Long Life And Prosper, con una mano… e con l’altra incrociamo le dita! 😉
Forse non tutti sanno che nella giornata di ieri, 5 Aprile, si celebrava, per chi come noi è fan di Star Trek, il famoso First Contact (ovvero primo contatto con alieni) tra umani e Vulcaniani. Tutto questo accadde (o accadrà) per l’appunto il 5 Aprile 2063 secondo il film Star Trek First Contact.
E così per celebrare l’evento epocale per la storia dell’umanità, anche il regista Justin Lin alle prese con gli ultimi ritocchi di Star Trek Beyond (pare uscirà il 21 Luglio in Italia) ha messo in rete una foto scattata per il suo personale primo contatto con un paio di alieni presenti sul suo set…
La foto originale è stata pubblicata dal regista sulla sua pagina di yomyomf.com, aprendo anche un contest per scoprire chi ci fosse sotto al trucco… si tratta di attori cari al regista perché già hanno fatto parte del cast di altri suoi film. Ecco cosa scrive a proposito del contest…
Per celebrare il momento in cui esseri umani e Vulcaniani hanno avuto il primo contatto (5 Aprile 2063), ho pensato di condividere una foto del primo giorno di riprese di Star Trek Beyond. Qui sono con due delle persone con cui preferisco lavorare e solo per divertimento manderò alla prima persona che indovina correttamente le identità di questi due attori una t-shirt ufficiale di STB e un poster autografato dalla troupe. Basterà lasciare le vostre supposizioni nella sezione commenti qui sotto e una piccola annotazione, la t-shirt contiene spoiler del film e il poster non è stato ancora finalizzato, quindi non sarò in grado di inviare il tutto prima della data di uscita di STB questo mese di luglio, ma state certi che l’avrete il più presto possibile. So che indovinare sarà probabilmente molto difficile dal momento che il casting di questi due attori non è stato ancora annunciato e non li troverete elencati su IMDb. Quindi ecco un suggerimento, ho lavorato con loro anche prima di STB. Buona fortuna.
Infine ricordiamo che nell’universo di Star Trek, Zefram Cochrane interpretato da James Cromwell nel film del 1996 Star Trek: Primo contatto, è lo scienziato che nel 2063 inventa il motore a curvatura costruendo la prima astronave terrestre capace di superare la velocità della luce. E’ proprio durante il collaudo della prima nave (Phoenix) con motore a curvatura (5 aprile) che avverrà il primo contatto tra i terrestri e i Vulcaniani…
il First Contact tra umani e vulcaniani… 5 Aprile 20163
Interessante notare come lla navicella fosse in realtà un missile nucleare riadattato: da un arma di distruzione di massa… a una nave di pace! eh sì perché, da lì in poi, cambieranno completamente le sorti della storia umana portandola a un era di pace dove lo scopo ultimo dell’umanità sarà rivolto all’esplorazione spaziale al fine di conoscere nuove civiltà e forme di vita e senza più insaziabile ricerca del potere e del consumismo sfrenato..
la Phoenix nel momento di estrazione delle gondole di curvatura dall’involucro del razzo originale
Rieccomi dopo un assenza forzata causa intereferenze spazio temporali che mi hanno portato lontano da questi lidi… Per fortuna un po’ di tempo per giocare a Elite Dangerous mi è ancora rimasto… e volevo rimettermi in pari con la descrizioni di eventi legati alla mia spedizione per Distant Worlds…:
Diario del Capitano, data stellare 20160405,
finalmente sono quasi giunto a destinazione, poche migliaia di anni luce mi separano dai confini della Galassia conosciuta.. e mi sono appena lasciato alle spalle l’ultimo ritrovo usato dagli altri esploratori per farsi coraggio e sentirsi un po meno soli.. ( N.d. Waypoint 22, Sistema: CHEAE EURL AA-A E0, pianeta 7) Al mio arrivo purtroppo nessuno era ormai in zona poichè il mio viaggio è stato rallentato da una quasi distruzione dello scafo che mi ha costretto a fare rientro alla base spaziale più vicina… (N.d. la spiegazione di questo evento è stata descritta qui…)
Ma andiamo con ordine…: Dopo quella terribile avventura sono ripartito con le migliori speranze tuttavia il gruppo di esploratori era ormai lontano, tanto valeva prendersela con comoda e affrontare il vuoto là fuori con una buona dose di speranza, buona musica, alcool e qualche schiava nella stiva di carico… d’altronde il viaggio sarebbe stato lungo e a tratti noioso, valeva la pena portarsi dietro qualche genere “di prima necessità!”.
Per fortuna ogni tanto qualche sistema stellare o alcune nebulose offrivano uno spettacolo tale da scuotere la mia attenzione quasi sopita dal buio cosmico… Certo è che la mia sanità mentale è stata messa a dura prova da questo viaggio… e ora che sono quasi giunto al termine del viaggio di andata (non oso immaginare il ritorno), dopo mesi di navigazione in solitaria, mi sento di nuovo in grado di scrivere qualcosa di sensato… Se lo avessi fatto prima forse avrei rischiato di schiantarmi sulla prima stella senza neanche accorgermene da quanto fossi anestetizzato dal lungo viaggio..
I sistemi della nave hanno retto bene questi messi di attività intensa e nonostante qualche lieve incidente di percorso e qualche surriscaldamento dovuto a buchi neri e stelle a neutroni, sono ancora con lo scafo al 96% di integrità strutturale e i motori al 95% di efficienza.. speriamo che basti per affrontare l’ultimo tratto che si prospetta tra i più difficili fino ad ora incontrati.. il timore è quello di ritrovarsi in aree così rarefatte della galassia dove il salto iperspaziale non possa arrivare… facendomi così rimanere a vagare nel nulla… In fondo sono a 60000 anni luce dal Sole, ai bordi della spirale galattica… e nessuna forma di vita nei paraggi (ma forse è meglio così…)
Mi metto ora a riposare prima di intraprendere l’ultimo tratto verso Beagle Point… pare che nel mio ponte ologrammi sia registrato un classico del cinema pre-curvatura… lo chiamavano Star Trek… chissà come gli antichi umani immaginavano il futuro… 🙂
a presto SpaceJokers, vi lascio con qualche screenshot dei passati Waypoint… stay tuned!
Oggi vi parliamo di un videogame che uscirà nel 2016 e promette di essere molto interessante per chi ama lo spazio, la fantascienza e l’esplorazione. A primo acchito potrebbe essere un concorrente del nostro amato Elite Dangerous… ma, in realtà, si discosta molto… ma andiamo ad analizzarlo meglio. Per questo ci siamo avvalsi di informazioni reperite in rete.
Noi vi riportiamo qui sotto la nostra traduzione integrandola con alcuni commenti personali.
[inizio traduzione]
“Aprirete la mappa stellare in No Man’s Sky e vi verrà presentata una linea che traccia il percorso più rapido dalla posizione corrente al centro dell’universo“… dice del gioco il suo creatore Sean Murray, e questa è la cosa che più si avvicina a un obiettivo tradizionale per un classico videogame. Ma probabilmente non rende abbastanza l’idea. A quanto pare, No Man’s Sky sarà dotato di un universo così vasto che ci vorranno “centinaia di ore” per arrivare alla fine di quella linea… ecco perché il classico end game sarà poco plausibile.
Tutti i giocatori iniziano la loro ricerca al bordo dell’universo, ciascuna sul proprio pianeta punteggiato da qualche parte lungo il perimetro. Con i più recenti calcoli, ci sono circa 18 miliardi di miliardi pianeti nell’universo di No Man’s Sky (o se preferite 18.000.000.000.000.000.000 fa ancora più scena!). Il mondo del gioco è in realtà un universo condiviso, con giocatori collegati in linea, molto simile a come funziona un MMORPG alla World of Warcraft, [n.d. così funziona già in Elite Dangerous]. Anche No Man’s Sky, è un mondo così enorme che è improbabile che si possano incontrare altri giocatori. La possibilità di incontrare un amico a un certo punto è sostanzialmente pari a zero. (Se si trova un pianeta, una volta esplorato da un altro giocatore, a quanto pare lo saprete, anche se Murray non ha ancora scoperto i dettagli di come avverrà…)
“Quindi, il 99,9 % dei sistemi stellari non sarà mai visitato“, dice Murray. “E ‘molto bello o davvero deprimente.” Questo dipenderà dai vostri punti di vista…
Questo significa anche che non si sarà in grado di trovare una guida on-line, o guardare un video di gameplay per aiutarvi in un luogo specifico. Ma pian piano che si procede, visitando pianeti e sistemi stellari diversi, si inizierà a migliorare lentamente la propria nave e le sue attrezzature, e alla fine si accederà a una fase in cui è possibile accedere a caratteristiche high-end come mini-salti e unità iperspaziali. E che dovrebbe rendere la vostra missione un po’ meno scoraggiante e frustrante…
Ma comunque, ancora, improbabile considerata la vastità dello spazio ricreato proceduralmente.
Ma in definitiva cosa è? e cosa si farà in Sky No Man? innanzitutto si tratterà di… sopravvivenza!!!
Questo è certo: non mancherà il pericolo! Molti pianeti saranno pericolosi per impostazione predefinita: in alcuni farà troppo caldo o troppo freddo, e altri saranno radioattivi o tossici. Appena lascerete la vostra nave per esplorare questi mondi, gli scudi di protezione termica si ridurranno fino a che dovrete trovare copertura in grotte o avamposti, o altro… Se la vostra barra di protezione termica si esaurisce, la vostra salute inizierà a deteriorarsi. È possibile aggiornare gli scudi termici quando il gioco progredisce, ma in via preliminare, si sarà gravemente a rischio contro gli agenti esterni.
Perdersi sarà una grande sfida! i giocatori poco attenti perderanno l’orientamento molto presto e moriranno prima di poter ritrovare la loro nave. “In generale, non si vorrà vagare verso l’ignoto. Per questo sarà importante conoscere l’ambiente circostante un po’ prima di avventurarsi: sapere dove si può prendere fiato, tracciare il percorso, e magari pensare un po’ prima di avventurarsi fuori nel vuoto gelido“, avverte Murray.
Si potranno anche incontrare i protettori della legge, e giocando crescerà un livello di sospetto molto simile a quanto visto in Grand Theft Auto, che salirà da una a cinque stelle. Ad esempio, saccheggiare troppi minerali di un pianeta avviserà droni e sentinelle – piccoli robot di sicurezza che si impegneranno a meno che il cleptomane è ridotto al minimo sindacale. Irrompere in una fabbrica con una porta schermata farà scattare inevitabilmente l’allarme, dandovi 2 stelle di sospetto. Con un po’ di fortuna avrete però la possibilità di accedere al nucleo della fabbrica per spegnere l’allarme. Inoltre appena la vostra notorietà riguardo al crimine aumenta, la musica si modifica in modo dinamico.
La legge poi deve essere rispettata anche nello spazio profondo. Un due stelle di livello evocherà veicoli della polizia, mentre Murray afferma che un livello cinque porterà cargo che trasportano l’intera flotta della polizia. Affermando: “Sembra piuttosto “cool”, ma ogni volta che mi è successo sono morto!”… rincuorante!
Sarà un gioco di esplorazione!
A causa dei rischi naturali di ogni pianeta, i giocatori potranno beneficiare osservando attentamente l’ambiente circostante. Trovare grotte e altre aree per proteggersi dalle temperature estreme, ad esempio, sarà cruciale.
I binocoli permetteranno di guardare in lontananza e marcare gli oggetti chiave sul radar; simile al sistema di Metal Gear Solid V.
Waypoint e fari, se trovati, vi daranno una visione più ampia dell’ambiente circostante, proprio come le incursioni di sincronizzazione di Assassin ‘s Creed.
Premere sul d-pad per lanciare una scansione attraverso il terreno metterà in evidenza i materiali come minerali, metalli e altri elementi che si trovano nelle sue vicinanze. È anche possibile eseguire la scansione di nuovo creature in stile Metroid Prime, e se sei il primo a scoprire una nuova creatura, si potrà dare un nome alla specie (già mi immagino nomi inneggianti ad apparati di riproduzione di entrambi i sessi…)
Con la maggior parte dell’ambiente si potrà interagire, anche distruggendolo, e spesso questo è strategicamente vantaggioso per fare spuntare aree utili. L’apertura del piano a volte rivelerà grotte e vaste catacombe sotto di voi (più un riparo). Oppure potrete accedere a cristalli di vari materiali che potrete portare via con voi, ma vi farà aumentare anche di un livello di sospetto. Le porte di metallo possono essere sfondate con forza sufficiente e sostenuta; questo farà invece scattare due stelle di livello.
Ogni pianeta è un vero e proprio corpo sferico; si potrà camminare in linea retta attorno ad ogni pianeta e tornare al punto da cui siete partiti. I pianeti inoltre, si sa, orbitano attorno a una sorgente di luce, ed è in base a questa che vengono creati i cicli notte e giorno…
Sarà un gioco di ricerca di approvvigionamenti e risorse.
Il cuore GdR (o RPG per gli anglofoni) del gioco è l’indice di risorse atomiche, che mescola elementi reali, essenzialmente dalla nostra tavola periodica, con quelli immaginari. Alla scoperta di questi elementi, e, talvolta, mescolandoli insieme, si potrà creare materiali di consumo per il commercio o scoprire le tecnologie che aiuteranno nella missione verso il nucleo dell’universo.
Ci saranno tre principali entità fisiche che è possibile aggiornare: la vostra arma, il costume, e la vostra nave. Ognuno di questi avrà una capacità individuale di altri elementi e tecnologie che si potranno portare (per comodità, basta immaginare che tutti sono dotati di un sacchetto di plastica). La tuta della demo, per esempio, ha una decina di spazi liberi, che si può usare per intascare zolfo e plutonio.
Le armi sono personalizzabili, nel senso che possono adattarsi a un ruolo che meglio si adatta al gusto di ogni giocatore. Dice ancora Murray: “Se io sono un commerciante, per esempio, potrei avere la mia arma focalizzata verso l’attività mineraria. Mentre potrei avere una dotazione diversa per la sopravvivenza”.
Le navi possono essere aggiornate con le tecnologie per le unità di spinta, unità mini-salto, e così via, che sono alimentati da risorse che vengono acquisiti da asteroidi minerari.
I progetti tecnologici, progetti di prodotti, e parti di scarto possono essere risorse delle navi che si sono schiantate, o fabbriche, e così via. È possibile installare questi progetti nella vostra pistola, vestito, o nave.
Sarà un gioco di civilizzazione!
Un numero imprecisato di razze e fazioni esisterà in questo universo, e membri di ciascuna di queste parlerà nella propria lingua. Il testo è incomprensibile in un primo momento, il che significa che le conversazioni potranno iniziare solo se si faranno congetture ipotetiche.
Tuttavia, attraverso ogni pianeta vi saranno dei monoliti. Queste giganteschi artefatti con calligrafia aliena funzioneranno come la Stele di Rosetta. Scoprendoli ulteriormente aumenterete le vostre conoscenze linguistiche, il che significa che il testo verrà mano a mano tradotto in Inglese [n.d. o altre, se ci saranno all’uscita del gioco]. Ad un certo punto si sarà in grado di fare congetture calcolate su ciò che ogni rappresentante della fazione sta dicendo a voi ma mano a mano le conversazioni saranno più fluenti.
I monoliti potranno anche insegnare qualche conoscenza su ogni razza e dormire di fronte a loro farà ripristinare la vostra salute. Ogni razza ha le proprie tecnologie, come i diversi tipi di navi e tute. Quando si conversa, se si sceglie l’opzione giusta si può rendere la razza aliena più amichevole. Così frequenti interazioni potranno aumentare la reputazione all’interno di ogni fazione. E, a sua volta, si apriranno le opzioni di trading, e anche la possibilità di ottenere oggetti, come armi più aggiornate. Le razze con cui si crea un’amicizia vi aiuteranno nel proprio campo di specializzazione – si potrebbe essere abili nelle scienze, per esempio, il che significa che il vostro legame aumenterà alcune delle vostre competenze tecniche. I giocatori avranno relazioni diverse con ciascuna delle razze, che può andare da amicizia con uno a rivalità con l’altro, molto simile a quanto accade in Civilization.
Sarà un gioco per viaggiare nello spazio e nella fantasia…
Volare fuori dall’atmosfera di un pianeta vi porterà direttamente nello spazio, con più costellazioni possibili davanti a voi. E potrete fissare la rotta a vostro piacimento.
Sarà inoltre possibile vedere le rotte commerciali tra i pianeti, e viaggiando lungo queste linee vi permetterà di intercettare dei cargo che trasportano merci. Se lo si desidera, la propria nave può sparare alle navi cargo per fargli perdere il carico e si sarà quindi liberi di raccoglierlo… ma ovviamente questo innesca un livello di sospetto.
Appena volerete verso pianeti, vi sarà calcolato quanto tempo ci vorrà per entrare nell’atmosfera.
L’amicizia con razze che possiedono forti competenze scientifiche può aiutare a scoprire più navi spaziali avanzate. E la raccolta di risorse e il commercio può anche aiutare ad acquisire tecnologie: ad esempio, un’unità spinta, iper-drive, e un disco mini-jump, che sono alimentati da altri minerali ritrovati.
Sarà possibile trovare ed entrare in stazioni spaziali. L’interno pare sia molto simile al design di Halo in termini di estetica, con pannelli e pareti di metallo nudo. Queste stazioni fungeranno da punti di salvataggio e come zone commerciali. Alcuni hanno anche piccole finestre, che permettono di osservare i pianeti su cui sono in orbita.
Quando ci si troverà sui pianeti, sarà possibile creare un dispositivo EMP tramite la miscelazione silicio e plutonio. Con questo dispositivo e un computer di docking, è possibile richiamare la vostra nave. Oppure si dovrà ritrovarla.
infine… No Man’s Sky è ancora mesi di distanza dalrilascio…
Dovrebbe uscire il 21giugnosu PlayStation4e PCnegli Stati Uniti, eil 24 giugno per Regno Unito. Inoltre è moltoprobabile cheil giocosupporteràPlayStationVR.
[fine traduzione]
Per fortuna che noi nel frattempo ci godiamo e goderemo ancora per molto Elite Dangerous! 🙂 A mio parere resta ancora il gioco spaziale migliore: No Man’s Sky sembra molto promettente ma manca tutta quelle componente “scientifica” che rende Elite superiore: da un certo punto di vista è un po’ come se volessimo paragonare un gioco di auto arcade e uno puramente simulativo: se vi piace l’arcade No Man’s Sky potrebbe essere la scelta giusta per voi…. ma scordatevi la purezza simulativa di Elite Dangerous nel rappresentare cosi perfettamente la nostra galassia… Questo si riflette anche nello stile grafico: No man’s sky ha un qualcosa di fantastico e cartoon in certi sensi… mentre il design di Elite… beh lo conoscete tutti ormai! 😉
Vi lascio con un video dei tanti presenti in rete sul gameplay del gioco fino ad ora sviluppato…
Nella giornata di ieri, si è concluso il Cartoomics 2016 a Milano: ovvero la rassegna dedicata al divertimento basato su fumetti, giochi, cinema e tanto altro.
Ormai si tratta di un evento storico che sta arrivando ai fasti di Lucca Comics. La fiera ha preso piede nei padiglioni di Rho-Fiera.
Ospite d’eccezione è stato Milo Manara, a cui è stato consegnato il Cartoomics Artists Award nel corso di un incontro con il pubblico, sabato 12 marzo. Per l’occasione, Manara consegnerà a Bona un’illustrazione ispirata a Star Wars che il direttore di WOW Spazio Fumetto esporrà successivamente nella mostra “Star Wars dal fumetto al cinema…e ritorno!” che sarà inaugurata il 19 marzo 2016.
Novità assoluta era quest’anno il VideogameShow, evento dedicato al mondo dei videogames e degli youtubers.
Il centro dell’attenzione era ovviamente per i fumetti ma non sono mancate aree dedicate a Giochi da tavolo, cosplay, videogame e cinema… Per quanto ci riguarda ovviamente l’attenzione è per l’area fantascienza. Gli appassionati di Star Wars, Star Trek, DoctorWho hanno ritrovato i vari gruppi ufficiali italiani, ormai ospiti abituali dell’evento milanese dedicato al mondo dei comics, ma anche spazi dedicati all’editoria legata al mondo della fantascienza. Attesissimo è stato anche il debutto di una nuova area dedicata alla serie sempre più cult, DoctorWho, con un tardis a grandezza naturale in cui vivere l’ebbrezza di un salto tempo-dimensionale in piena regola.
I nostri “inviati” sul posto ci stanno inviando un po’ di foto dell’evento appena trascorso che condivideremo con voi in questo post appena possibile… qui di seguito…
Ancora una volta sentiamo annunci sensazionali a riguardo di presunte scoperte sul famigerato motore a curvatura (simile a quanto noi cultori di Star Trek ben conosciamo)… Cosa ci sia di vero non si sa realmente, ma negli ultimi anni pare che la comunità internazionale di fisici si stia sempre più cimentando nel trovare un modo di viaggiare nello spazio in modo rapido e con un efficienza energetica notevole.
Ecco quindi la notizia di poche ore fa: un progetto su Kickstarter per avviare lo sviluppo di questo genere di propulsore simile dovrebbe prendere il via il prossimo mese: servono 200mila dollari per testare la fattibilità del progetto e attirare altri 100 milioni di dollari di investimenti, con cui realizzare un prototipo nel giro di 20-30 anni… Quando il progetto partirà noi Spacejokers valuteremo di partecipare alla realizzazione, per quanto solo nel nostro piccolo…
Secondo i fisici GeraldJackson e StevenHowe, fondatori dellaHbar Technologies, la soluzione esiste, ed è anche a portata di mano: un motore adantimateria, che permetterebbe di raggiungere la stella più vicina al nostro pianeta con un viaggio di circa dieci anni. Quello che manca, spiegano i due scienziati (fonte:Forbes,) non è tanto la tecnologia, che potrebbe essere pronta nel giro di 20-30 anni, ma i soldi per portare avanti il progetto. Per trovarli, i due fisici hanno appunto deciso di lanciare un Kickstarter.
Per capire di cosa parlano i due scienziati bisogna innanzitutto capire il concetto di antimateria: materia costituita da antiparticelle, ovvero particelle con massa uguale a quelle normali, ma con carica opposta. Quanto atomi di materia e antimateria entrano in contatto si annichiliscono, e rilasciano enormi quantità di energia. È quest’energia che secondo i due scienziati (e secondo anche le teorie alla base della Fisica di Star Trek) potrebbe essere imbrigliata per spingere una nave spaziale a velocità oggi impensabili.
Il motore spaziale pensato dai due scienziati sfrutterebbe l’antimateria per indurre una fissionenucleare all’interno di una piccola riserva di uranio, da cui verrebbero prodotte due sotto-particelle (o meglio nuclidi) che dovrebbero viaggiare in direzione opposta: una verso la prua della nave, e una verso la coda. Una speciale vela di carbonio e uranio posta sulla parte frontale assorbirebbe quindi l’energia del primo nuclide, mentre il secondo produrrebbe una spinta sfuggendo in direzione opposta al moto della nave (come nel caso dei propellenti tradizionali). Il risultato sarebbe una spinta stupefacente che combina l’energia cinetica dei due nuclidi, e che permetterebbe di raggiungere una velocità pari al 40% di quella della luce. E quindi (purtroppo!) siamo ancora distanti dalle velocità del motore a curvatura ipotizzato in Star Trek.
È per testare l’efficacia di questa spinta che la Hbar Technologies ha bisogno dei 200mila dollari che spera di raccogliere con una campagna su Kickstarter. Dimostrata le possibilità teoriche offerte dal loro motore, Jackson e Howe sperano di attirare l’attenzione della Nasa e di altre istituzioni capaci di finanziare la realizzazione di un prototipo vero e proprio: impresa che secondo i loro calcoli costerebbe almeno un centinaio di milioni di dollari. (proprio noccioline eh…)
I problemi da risolvere per arrivare ad un prototipo in effetti sono ancora molti. Per prima cosa, il carburante: un motore ad antimateria richiederebbe molto meno propellente di un dispositivo chimico o nucleare: circa 17 grammi di anti-idrogeno per un viaggio in direzione della stella più vicina al nostro Sistema Solare. Con le tecnologie attuali però, l’antimateria avrebbe un costo spropositato: stimati in circa 100 miliardi di dollari per ogni grammo della sostanza. Contenere l’antimateria inoltre è attualmente impossibile, perché come abbiamo accennato viene annichilita al primo incontro con un atomo di materia normale. E al mimino incidente, le conseguenze sarebbero drammatiche: un grammo di antimateria infatti può creare una potenza distruttiva pari a quella di una bombaatomica… (e considerato che il CERN di Ginevra non è tanto lontano, c’è da stare allegri!)
Teoria di funzionamento del campo di curvatura necessario a deformare lo spazio circostante e così muovere la navicella
Eppure, a oggi, la NASA, pur svolgendo ricerche in tal senso, non si è ancora sbilanciata. Certo è che il 2063 di Zefram Cochrane non è poi così tanto lontano…
Disegno della Phoenix: la prima navicella a propulsione a curvatura secondo l’universo di Star Trek. Costruita sulla base di un missile nucleare creato per la guerra e che invece porterà a un era di pace… (Fonte: Star Trek: Primo Contatto)
Nella giornata di ieri la flotta dedita all’esplorazione dello spazio profondo è arrivata a una tappa davvero importante. Ovvero il centro della nostra galassia: Sagittarius A. Potendo così osservare il più grande buco nero della nostra galassia fino ad ora scoperto…
Purtroppo noi siamo indietro a causa delle varie vicissitudine capitate a me (come potete leggere qui) e dalla pigrizia cronica del CMDR Nijal (in realtà è la vita reale privata che ci attanaglia! 🙂 )
Nonostante tutto siamo qui a riportarvi le fantastiche immagini che ci giungono dai partecipanti (fonte sito Kotaku) e, per l’occasione è stato creato un video, che inseriamo qui sotto, assieme alle parole di uno dei 52 Commander che si sono uniti alla “festa”. Nel video osservate in particolare la formazione che è stata creata al minuto 0,28.
Ecco il commento del CMDR Dr. Kaii come riportato anche dal sito.
Last night six of us gathered at Sag A* for a screenie. Then I decided to ask some people to come join. Then I posted in all our comms channels for people to come and more and more came. I asked everyone to form a line. Then I thought, why not ask them to form a Star, an ode to Sagittarius A*, didn’t think it would happen. Then the 52 men and women who turned up shocked me with their cooperation, organisation, ideas and patience and slowly formed up into a star.
After an hour of madness, I asked all 52 to lock on to the same star, charge their hyperdrives with zero throttle and counted down. At zero, 49 CMDRs high-waked (and 1 low waked) out of the system in perfect synchronisation and I laughed so goofily and so hard.
Thanks guys, you made my life! That was the most incredible thing I ever saw in any game ever and it’s up there with my wedding as best moments in my life. I salute you all!
Da oggi è disponibile su Steam e sul sito ufficiale di Frontier Developments, “Elite Dangerous: Arena” ma, diversamente da quanto si possa immaginare non si tratta di un espansione al gioco ma della versione Close Qurter Combat già presente nel gioco completo, qui in versione Stand alone, senza quindi bisogno di acquistare il gioco completo. Il prezzo è infatti inferiore al gioco completo e si attesta a meno di 7 Euro.
Per chi non lo sapesse il Close Quarter Combat (detto CQC) è un PvP sparatutto spaziale. Quindi non avrete tutta la complessità del gioco completo dedicato a commercio e esplorazione ma si baserà solamente sull’azione pura.
Dal canto mio è una castrazione notevole… Non potrei mai fare a meno di quella parte di Elite che lo rende un gioco unico e irripetibile fino ad ora… Ma a quel prezzo può essere un modo per avvicinare nuovi potenziali giocatori.
Di seguito la traduzione del comunicato ufficiale presente sul sito Frontier:
Volate incombattentiagilie andatetesta atesta contro i più grandipilotidella galassiain duelli aereiPVP– i controlli sono facili da imparare e premianole tue abilità e la tua maestria nel combattimento.Scegli e personalizza la tua nave, e preparati all’azione istantanea basata sull’Arena di gioco, per guadagnarti il dirittodi essere chiamatoElite.
Si prega di notare che tutti i clienti che acquistanoEliteDangerous: Arenadallo StoreFrontierriceveranno uno scontopari al loroprezzo di acquisto originale, durante l’aggiornamentoa Elite Dangerous oEliteDangerous: Deluxe Edition.
Avviso: Elite Dangerous: Arena è già disponibile per tutti i giocatori di Elite Dangerous tramite il menu Start principale senza alcun costo aggiuntivo. Elite Dangerous: Arena rende disponibile Elite Dangerous Close Quarter Combat (CQC) PVP ai giocatori come un gioco indipendente, con pieno compatibilità con la grande e crescente comunità di giocatori di Elite. CQC è il più grande scontro tra gladiatori del 34° secolo, tra piloti di navi stellari, con:
• Quattro agili navi spaziali da combattimento. Scegliete tra le Fighters federali e imperiali veloci e aggressive, le Eagle ad alto potenziale di fuoco o il “peso massimo” Sidewinder. • Più opzioni tattiche con personalizzazione sbloccabili salendo in classifica. • Quattro Arene: la vista da Elevate’s towering, la miniera Cluster Compound’s, la base spaziale sotterranea Asteria Point’s e la cintura di asteroidi ghiacciati di Ice Field’s. • Fino a Otto giocatori in diverse modalità di gioco: Free for All, Team Deathmatch e Capture the Flag. • Le tecnlogie avanzate di simulazione alla base di Elite Dangerous alimentano la vostra nave stellare rendendola maneggevole e dandovi un esperienza realistica.
Requisiti di sistema:
Attenzione: Elite Dangerous: Arena è solo per PC
Requisiti base di Windows:
OS: Windows 7, Windows 8
Processor: Quad Core CPU (4 x 2Ghz)
Memory: 4 GB RAM
Graphics: Nvidia GTX 260 / ATI 4870HD
DirectX: Version 11
Network Broadband Internet Connection
Hard Drive: 7 GB available space
Requisiti Raccomandati per Windows:
OS: Windows 7, Windows 8
Processor: Intel Core i7-3770K Quad Core CPU or better / AMD FX 4350 Quad Core CPU or better
Memory: 8 GB RAM
Graphics: Nvidia GTX 770 / AMD Radeon R9 280X
DirectX: Version 11
Network Broadband Internet Connection
Hard Drive: 7 GB available space
Non ci sono restrizioni regionali sebbene il gioco non è previsto in tutte le lingue (l’italiano infatti non è disponibile)
Infine vi lascio con il video creato per l’occasione… safe flight commanders!
A distanza di quarant’anni dal suo esordio in Italia (in realtà la produzione della serie partì nel 1973), Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport portano in edicola dal 16 febbraio la collana di dvd dedicata a Spazio 1999, un’iniziativa che propone tutti gli episodi della seguitissima serie cult che, alla fine degli anni 70 in italia, diventò un classico della fantascienza in televisione e diede vita a figurine, libri (di cui ne possiedo ancora uno, vedere foto qui sotto), giochi da tavolo e modellini.
La serie è impreziosita da una nuova grafica di copertina (vedi foto qui sotto) che esalta il sapore vintage dell’iniziativa e la rende un prezioso cimelio da collezione per i tanti cultori del genere (come noi del resto): gli effetti speciali, estremamente avanzati per l’epoca, sono i protagonisti insieme agli accurati mezzi futuribili riprodotti. Infatti la produzione degli effetti speciali fu molto accurata sempre relativamente agli anni ’70, utilizzando soluzioni di alto livello nella progettazione delle Aquile (le famose astronavi) e l’arredamento futuristico degli interni. Il direttore degli effetti speciali Brian Johnson e buona parte del suo team avevano già collaborato in 2001: Odissea nello spazio e continuarono per i film Alien e Guerre stellari – L’Impero colpisce ancora. Le astronavi e i veicoli, sebbene concepiti per una serie televisiva, erano modelli in scala realizzati con grande accuratezza e della migliore fattura.
Al centro degli episodi la deriva della Base Lunare Alpha nel cosmo in seguito a un’esplosione di tale violenza che provocò l’uscita della Luna dall’orbita terrestre proprio nell’anno 1999; di lì in seguito gli incontri con creature aliene e le avventure del suo equipaggio con gli indimenticabili comandante Koenig e dottoressa Russel. La serie fu un vero successo all’epoca e poté vantare colonne sonore composte dal famoso Barry Gray (che seguì poi anche Thunderbirds e UFO ) e camei di famosi attori come Joan Collins (che negli anni precedenti partecipò anche come comparsa in Star Trek serie classica).
La collana si compone di 24 dvd raccolti in un cofanetto. Ogni dvd contiene due episodi della serie e in ogni uscita è presente un booklet di 12 pagine.
Dal 16 Febbraio quindi è in edicola il primo dvd con i due episodi “Separazione” e “Questione di vita e di morta” al prezzo di 1,99 euro, il secondo dvd sarà in vendita a 5,99 euro, mentre dalla terza uscita in poi ciascuno costerà 9,99 euro, oltre il prezzo del quotidiano. Va detto che la collezione alla lunga non è affatto economica: sullo store online della Gazzetta si può infatti ordinare l’intera collezione per ben 227 euro! Forse un po troppo… ma se siete un vero fan siamo sicuri che non ve la farete mancare!
Tempo fa vi avevo lasciato con il racconto sulle mie peripezie con Elite Dangerous e il rientro precario a migliaia di anni luce dall’universo conosciuto… Oggi ci tenevo a scrivere traccia dei progressi svolti: per fortuna, nonostante i vari problemi, ora mi sto rimettendo in carreggiata… anche se il resto del gruppo “Distant Worlds” è ormai prossimo a Sagitter A (ovvero il centro della nostra galassia)… io, dopo i vari problemi (qui descritti), sono a metà strada… e il viaggio successivamente si prospetta ancora molto lungo così come previsto da quando schedulato sul Forum Frontier: https://forums.frontier.co.uk/showthread.php?t=219666
Spero tuttavia di riunirmi al gruppo prima o poi… almeno per l’arrivo a Beagle Point. A causa di questi ritardi purtroppo abbiamo anche perso traccia dei Waypoint successivi al 5°. Speriamo di riuscire presto a darvi degli aggiornamenti e delle immagini dei ritrovi. Ma veniamo a “noi”…
Diario del Capitano, data stellare 20150204,
Finalmente a casa! ..o per lo meno in una zona abitata e civilizzata.. Non è stato facile tornare e, soprattutto, gli ultimi istanti prima di arrivare a una stazione spaziale, sono stati quelli più drammatici: avevo un carico decente di dati relativi al viaggio nel computer di bordo e sprecare tutto in un attimo solo sarebbe stato devastante… Per fortuna sono riuscito facilmente a svicolare alcuni pirati e ho attraccato alla base Federale più vicina. Speravo di dover aspettare poco tempo per fare rifornimento e attuare le riparazioni, ma i danni erano così ingenti che la base spaziale era priva dei componenti necessari e sono dovuto stare fermo alcuni giorni… A questo punto per ingannare il tempo d’attesa e lo stress accumulato mi sono soffermato in uno dei peggiori bar della base spaziale: una scazzottata e qualche donna lussuriosa era giusto quello che ci voleva dopo così tanto tempo lontano in un viaggio solitario… Peccato non mi resi più conto del tempo trascorso e venni svegliato qualche giorno dopo dai meccanici della nave (finalmente pronta) con tre Orioniane nel letto e senza i soldi accumulati per la vendita dei dati di viaggio… Era rimasta solo qualche cartolina sviluppata quà e là (sotto le immagini) e un gran mal di testa… Che “brutta” vita che facciamo noi SpaceJokers!
in avvicinamento alla Cat’s Paw Nebula
in avvicinamento alla nebulosa NGC 6357
la Gigante CL Pismis 2 nella nebulosa NGC 6357
Era tempo di ripartire! un lungo viaggio mi attende… Purtroppo mi resi conto subito conto che ero seguito: 3 navi pirata mi hanno circondato: forse erano i protettori della Orioniane della scorsa notte o forse qualche debito non saldato… chissà! non avevo scelta: la mia nave, la gloriosa I.K.S Vorn rubata ai Klingon, mesi fa, era fittata per l’esplorazione e non per un combattimento quindi decisi di usare l’ultima tecnica segreta degli SpaceJokers….ovvero: la Fuga! a presto, si riparte per i confini estremi della galassia…3..2..1.. Engage!
E’ di poco fa la notizia che riportano tutte le testate giornalistiche che ha del sensazionale! Finalmente gli scienziati sembrano essere riusciti a osservare le onde gravitazionali. Il tutto era stato teorizzato da Einstein ma ora pare che ce ne sia finalmente una dimostrazione…. Questo ci permetterebbe ora di capire meglio come si è generato l’universo (Big Bang) e altri fenomeni come i buchi neri.
Interessante il fumetto che spiega cosa sono. (dall’italiano Umberto Cannella scritto con Daniel Whiteson e disegnato da Jorge Cham).
Aggiornamento: vi state ancora chiedendo a che serve conoscere le onde gravitazionali e poterle percepire? Pprovate a considerare che fino ad ora abbiamo osservato lo spazio solo con gli occhi ma in realtà siamo stati sempre sordi… Ora è come se avessimo attivato anche l’udito per ascoltare l’universo…
Ieri ho approfittato del fatto che andasse in onda per la prima volta Gravity sulla Tv generalista e mi sono finalmente deciso a vederlo… Al cinema mi era sfuggito ma, a dire il vero, col senno di poi, non mi sono poi perso un gran chè! ma come? mi direte: “ha vinto un sacco di Oscar ed è stato il film più discusso nel 2013/14!”… beh che dire tutto questo gran parlare aveva montato in me una serie di aspettative che sono state in gran parte deluse… Ma andiamo con ordine e veniamo al film così che io vi possa esporre le mie teorie…
Inanzitutto la trama giusto per capire di cosa stiamo parlando (attenzione agli spoiler per chi non lo avesse ancora visto): questa è piuttosto semplice e segue per tutto il film le vicende della dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock), un ingegnere biomedico alla sua prima missione in orbita, al lavoro con il collega Matt Kowalsky (George Clooney) intorno al telescopio spaziale Hubble, che ha bisogno di alcuni lavori di manutenzione. Da lì a poco, dalla Terra viene segnalato che un missile russo ha distrutto un vecchio satellite.., purtroppo per loro i detriti crati nell’esplosione hanno creato una sorta di reazione a catena con tutti i satelliti in orbita andando di conseguenza a distruggerli e creando così altri detriti. Questio detriti ad alta velocità, come se non bastasse, si stanno avvicinando molto veloci a Hubble. I due astronauti così cercano di tornare nello Shuttle che li ha trasportati in orbita, ma non ce la fanno e vengono investiti dai detriti, che distruggono l’astronave e causano la morte degli altri astronauti a bordo. Stone e Kowalsky (che qui non è un pinguino parlante!) raggiungono a fatica la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che ha subìto seri danni, e in seguito Kowalsky si sacrifica per consentire alla collega di sopravvivere. Stone parte dalla ISS con una navetta russa e raggiunge una stazione spaziale cinese, da lì organizza il suo rientro sulla Terra tra altre difficoltà e colpi di scena.
Il film ha giustamente ricevuto critiche molto positive per al regia (niente da dire, alcune riprese ti tengono col fiato sospeso) e per i suoi effetti speciali spettacolari e i panorami della Terra osservata dall’orbita, utilizzando immagini della NASA e di altri enti spaziali, mentre ha sollevato qualche perplessità tra astrofisici e appassionati di Spazio per alcune licenze scientifiche che si è preso, come quelle che di seguito vedremo assieme. (va detto, tuttavia se avessero considerato queste restrizioni, lo stesso film non avrebbe avuto più ragione di esistere e sarebbe stato un puro e, forse noioso, documentario scientifico)
Inanzitutto la gravità: proprio sul tema che dà il titolo al film ci si è un po persi dal punto di vista scientifico: In Gravity i protagonisti si spostano utilizzando i razzi sui loro jet packin modo lineare, dando l’idea che ci si possa spostare da un’orbita all’altra (quindi variare la propria distanza verticale dalla Terra) con relativa facilità. Come aveva spiegato l’astronomo Phil Plait su Slate, le cose funzionano diversamente e sono molto più complicate (qui vi riportiamo le traduzioni riprese da ilpost.it:
Gli oggetti in orbita intorno alla Terra si muovono ad alta velocità, molti chilometri al secondo, per restare nella loro orbita. Se vuoi andare da A a B non puoi solo trovarti nel posto giusto al momento giusto; devi anche avere stesse velocità dei due punti. Se i due oggetti si trovano in orbite diverse, questo rende tutto più difficile. La velocità orbitale dipende dall’altitudine, quindi gli oggetti a differenti altezze si muovono a velocità ampiamente diverse tra loro, aggiungendo centinaia se non migliaia di chilometri all’ora. Le orbite possono essere anche inclinate tra l’una e l’altra, rendendo ancora più difficile trovare la giusta direzione. Le forme stesse delle orbite possono essere diverse, complicando ulteriormente le possibilità di un corretto incontro.
Il telescopio spaziale Hubble, che negli ultimi 25 anni ci ha permesso di vedere meglio lo Spazio senza le interferenze dell’atmosfera terrestre, ha un’orbita superiore rispetto a quella della ISS di almeno 200 chilometri: ne consegue che la sua velocità è di circa 100 metri al secondo più lenta rispetto a quella della Stazione. È quindi impossibile che un jet pack (se non fantascientifico) permetta di raggiungere velocità di manovra compatibili con un avvicinamento dal telescopio alla ISS. La NASA ha in effetti sperimentato nello spazio un jet pack, ma non certo con l’autonomia e le capacità di quelli utilizzati nel film.
Per non parlare poi delle orbite diverse: L’orbita di Hubble è inclinata di meno di 30 gradi rispetto all’equatore terrestre, mentre quella della ISS è intorno ai 52 gradi. Questo significa che vanno in direzioni diverse, cosa che complica ulteriormente la possibilità di saltare da una all’altra a una velocità intorno ai 400 chilometri orari con un jet pack. E non sarebbe praticabile nemmeno il salto dalla ISS alla stazione spaziale cinese utilizzando una navetta Soyuz, come fa Stone per cercare di mettersi in salvo: l’orbita della ISS è inclinata diversamente rispetto alla base cinese e non basterebbero i retrorazzi della Soyuz (che esistono davvero e servono per attutire il colpo con il suolo al suo rientro sulla Terra) per farcela.
Ma diciamo che sui primi due esempi potremmo sorvolare non essendo noi degli scienziati ma solo dei poveri SpaceJokers! 🙂 Tuttavia c’è una scena che ho notato e mi ha fatto subito arricciare un sopracciglio “modello Spock”! In questa scena, che dovrebbe essere una delle più emozionanti del film, la Stone e Kowalsky sono collegati da un cavo e cercano di trovare un appiglio per agganciarsi alla ISS e fermarsi, dopo essersi spostati a grande velocità dal punto in cui si trovavano vicino ad Hubble. Dopo svariati tentativi, una gamba di Stone si impiglia in un filo dei paracadute della Soyuz, che si sono aperti in seguito al forte impatto dei detriti dei satelliti con la ISS, cui la capsula spaziale russa è collegata. È una presa molto precaria anche perché all’altra estremità c’è Kowalsky con il cavo che lo collega a Stone. Per permettere a Stone di salvarsi, Kowalsky scollega il cavo e viaggia alla deriva nello Spazio… Sarebbe molto emozionante se non fosse per il risolino sotto i baffi di Clooney che proprio non riesco a sopportare: troppo superficiale e superiore per essere un astronauta veritiero rispetto alle circostanze. Comunque è pur sempre una scena bella dal punto di vista della tensione che genera nello spettatore ma scientificamente non regge. Quando la gamba di Stone si incastra, si vede chiaramente che i due astronauti hanno smesso di muoversi (in termini relativi). La loro velocità relativa è quindi pari a zero: non stanno andando da nessuna parte. Sulla Terra se uno scalatore perde la presa può trascinare verso il basso anche il suo compagno che si trova più in alto, proprio per via della forza di gravità, ma in orbita le cose vanno diversamente: Stone avrebbe potuto salvare Kowalsky semplicemente tirando verso di sé il cavo che la collega al suo “collega”. Quì CMDR Nijal.. mi ricevete Houston ? Tanto per aggiungere la mia.. inizialmente credevo che fosse la forza di gravità terrestre a trascinarlo via, ma dato che entrambi viaggiano di fianco alla ISS (quindi la loro velocità relativa è simile a quella della stazione che è in orbita) non si tratta di questo. Inoltre mi sarei aspettato, subito dopo che Kowalsky si sgancia, di vederlo sparire, attratto da questa misteriosa forza.. e invece resta lì sospeso nello spazio.. la forza che lo stava risucchiando via è sparita..
Kowalsky sgancia la sua tuta per “salvare” la collega da una spinta che li distanzierebbe dalla ISS… spinta che in teoria non ci sarebbe…
Infine altre piccole disattenzioni dal punto di vista scientifico, un esempio su tutti le lacrime: dopo tutte le peripezie e avere perso Kowalsky, Stone nella Soyuz ha comprensibilmente un crollo e si mette a piangere. Le sue lacrime, in parziale assenza di gravità, iniziano a galleggiare nell’abitacolo della capsula creando un effetto molto suggestivo ma in realtà le lacrime dovrebbero restare attaccate al corpo per via della sua tensione superficiale (così come mostrato dall’astronauta Chris Hadfield sulla Stazione Spaziale Internazionale, si veda foto). Anche in questo caso è quindi una licenza per rendere più coinvolgente ed emozionante il film.. ce ne erà bisogno?
Chris Hadfield mostra le lacrime che in assenza di gravità restano incollate alla sua faccia
Ma torniamo al principio del mio articolo: le mie aspettative disattese, non sono state soltanto le pecche a livello scientifico, ma ciò che mi ha deluso di più è stata proprio la trama: iniziamo col dire che è tutto tranne che un film di Fantascienza nel senso stretto del termine, ma è più un Thriller/drammatico… poi diciamo che, se non era per tutte le sf…ortune capitate all’equipaggio, il film (torno a ripetermi) non sarebbe esistito… e per questo, più che un film sulla gravità e le leggi della fisica, è un film sulla legge di Murphy: cioè se qualcosa può andare male di sicuro sarà anche peggio! CMDR Nijal: ve li ricordate i vecchi film della serie Airport ? Ne hanno fatti almeno 3, dove una serie di sfighe colpiva aerei che perdevano passeggeri in volo, etc etc.. ? Ecco, questo è un altro “disaster movie”.. Mi aspettavo di più… Ormai è chiaro a tutti che lo spazio non sia certamente un luogo ospitale, qui si ribadisce in pratica solo questo concetto! Passatemi il paragone: forse in Interstellar (di cui abbiamo parlato qui) sembrava tutto troppo “facile” nello spazio, ma per lo meno la trama intricata ci faceva fantasticare e immaginare a cosa il film avrebbe portato… qui invece è talmente tutto lineare che sappiamo già dove si andrà a parare…
Penso che i nostri lettori sappiano ormai che quest’anno si celebrerà il 50mo anniversario del debutto della nostra serie preferita: ovvero Star Trek, e oltre a un nuovo film (Star Trek Beyond, qui i trailer) e l’annuncio di fine 2015 per una prossima nuova serie televisiva prevista per il 2017; Inoltre saranno tanti i festeggiamenti e comprenderanno anche una Convention, che si terrà a New York dal 2 al 4 Settembre e si chiamerà “Star Trek: Mission New York”… Infine come ciliegina sulla torta ci sarà un’imperdibile novità allo Smithsonian National Air and Space Museum. (per i fortunati che passeranno di lì…)
Infatti è notizia di un paio di giorni fa che si stanno svolgendo importanti lavori di restauro sul modello originale dell’Enterprise, che è stato usato nelle riprese di tutti i 79 episodi della serie originale (ovvero la mitica NCC 1701, costruita nel 1964 da Richard C. Datin Jr, Mel Keys e Vernon Sion). Considerata all’unanimità come vera e propria opera d’arte, il modello fu donato allo Smithsonian nel 1974, ma fu messo in esposizione al pubblico solo a settembre 2015. Adesso gli addetti stanno lavorando per restaurarlo in modo che abbia lo stesso aspetto che i fan ricordano nella serie.
schema della USS Enterprise NCC-1701, cliccare per ingrandire
Il restauro attuale arriva a più di 20 anni dall’ultimo grande sforzo nel 1992 curato dal Science Fiction Modelmaking Associates, che è stato anche la base di tutti i modellini venduti ai fan.
Il modello completamente restaurato sarà esposto al pubblico quest’estate, nella Sala Boeing, insieme ad altre pietre miliari del volo. Se vi capiterà di fare un viaggio a Washington non mancate: adesso potrete vedere solo il modello in fase di restauro, ma sarebbe comunque un’emozione immensa…
Nel frattempo gustiamoci le foto del modello alle prese col restauro…
il team responsabile del restauro. Fare clic per ingrandire
alcuni dettagli. Fare clic per ingrandire
però fa un po tristezza vederla così… Fare clic per ingrandire
In questi giorni ho potuto comprendere finalmente fino in fondo perché il nostro gioco preferito si chiami non solo Elite… ma anche Dangerous… beh, quando si tratta di dover fare migliaia di anni luce (più di 6000), in condizioni pessime, per tornare nella zona di galassia abitata con qualche avamposto dove effettuare le riparazioni… ti rendi conto quanto, là fuori nello spazio sconfinato, la vita sia appesa sul filo di un rasoio… (CMDR Nijal: prossimamente uscirà anche Elite: Hello Kitty) Ciò mi ricorda il recente film “The Martian” dove Matt Damon era costantemente in sfida aperta con le avversità di un ambiente inospitale… Qui non ci troviamo sulla superficie del pianeta rosso ma nella nostra navicella con poche risorse e uno scafo che al minimo danno potrebbe implodere…
Ma andiamo con ordine: inanzitutto vorrei narrarvi dell’accaduto come se si trattasse di una piccola novella drammatica…
Diario del Capitano, data stellare 20160125,
Mi trovavo ormai nei pressi del Waypoint 4 a seguito della spedizione Distant Worlds… e in ritardo sulla tabella di marcia, decisi quindi di fare una manovra azzardata per velocizzare i tempi di atterraggio: “glide” lineare e fin qui tutto perfetto nell’ avvicinamento alle coordinate previste… poi il dramma: non diedi retta a qualche spia di malfunzionamento dei reattori di manovra (n.d.r. ovvero ho fatto la caxxata!) e decisi di far fuoriuscire il carrello all’ultimo istante per mantenere più velocità possibile. Ma ciò che mi tradì fu infine la gravità: mi aspettavo un comportamento diverso dei reattori di discesa verticale e purtroppo il carrello andò a sbattere sul suolo roccioso del pianeta inospitale e disabitato… Gli scudi fecero il possibile ma caddero subito e così parte del danno si è distribuito sullo scafo…. Strani rumori arrivarono dalla stiva di carico sottostante ma la mia IKS Vorn (Asp Explorer) resse il colpo… Di primo acchito sottovalutai la situazione pensando che per fortuna non avevo nulla in stiva (a ripensarci ora avrei dovuto portare almeno 1 Tonnellata di birra romulana e 1 Tonnellata di schiave orioniane…) ma subito dopo mi cadde l’occhio sull plancia della mia nave…: Scafo al 50%… faccio un veloce diagnostico ai danni e per fortuna nulla di grave ai sistemi interni… tuttavia la missione è, almeno per il momento, compromessa! Dannazione… e successive altre 1000 imprecazioni… Siamo a “soli” 7000 Ly dal sistema solare… e ne mancano poco meno di 60000 per arrivare all’estremo opposto della nostra Galassia… in questo stato è troppo rischioso proseguire… Scendo con l’SRV a terra per vedere il danno e accertarmi se ci sia qualche modo per riparare lo scafo ma nemmeno l’aiuto degli altri esploratori in zona mi permette di effetuare le riparazioni necessarie… Serve una stazione di riparazione con materiali e attrezzature adeguate. Quindi armato di Scotch da pacco e taglierino di Mac Gyver decido di rattoppare i danni e fare rientro verso la parte della galassia civilizzata.. Il viaggio sarà lungo e freddo e non ci sarà mai modo di rilassarsi: guai a farlo anzi! Un minimo intoppo e rischierei la mia vita di mercenario/esploratore/schiavista…
Quindi da qui era partito il mio viaggio della speranza… ormai sono quasi rientrato nella zona di Galassia conosciuta e abitata che circonda il nostro sole… ma la paura che tutto possa essere mandato in rovina è sempre dietro l’angolo… soprattutto quando trovi dei segnali sconosciuti e esplorandoli ti trovi davanti a rottami di altre navi…
Neanche l’incontro con pianeti di classe “M” (n.d. Star Trek) mi poteva consolare nel vuoto cosmico: magari ci potrebbero essere altre forme di vita inteligenti in grado di aiutarmi con le riparazioni… ma temo che se anche ci fossero sarebbero ostili… Quindi mi limito a osservare seguendo la “prima direttiva” della “non intereferenza” e viaggio oltre… Sperando che le riserve di cibo e ossigeno opportunamente centellinate mi permettano di sopravvivere.. Ma la fortuna in questo caso è dalla mia…: nella stessa orbita del pianeta simile alla nostra terra ho trovato anche un pianeta di sola acqua, passerò di lì in orbita alta per fare “rifornimento”…
E’ da tempo che si sente parlare di un seguito di questo magnifico film ma di poche ore fa la conferma che le riprese di Blade Runner 2 (anche se il titolo definitivo non è ancora stato annunciato) inizieranno a luglio, per un’uscita nel 2017: quindi proprio in occasione del 35° anniversario. Il comunicato ufficiale Sony Pictures conferma il coinvolgimento di Harrison Ford nei panni di Rick Deckard, nonché di Ryan Gosling in un ruolo imprecisato. Mentre la regia sarà di Denis Villeneuve, stimato autore di Prisoners e Sicario: da notare che Villeneuve potrebbe portare a Cannes quest’anno il suo nuovo film, guardacaso di fantascienza, intitolato Story of Your Life; sarebbe una buona occasione per verificarne le capacità anche in questo contesto.
Villeneuve porterà ancora con sè il direttore della fotografiaRoger Deakins, tredici volte nomination all’Oscar, uno dei più quotati autori dell’immagine contemporanei.
La sceneggiatura è scritta da Michael Green e Hampton Fancher, già cosceneggiatore del primo Blade Runner, da una sua idea sviluppata con Ridley Scott, qui executive producer. Poco si sa sulla trama se non che sarà ambientato ancora più nel futuro (anche perchè Harrison Ford nella sua parte è ovviamente invecchiato…); Inoltre è comprensibile che si voglia mantenere il massimo riserbo fino all’ultimo momento. Crediamo tuttavia che non avrà nulla a che fare con i libri connessi e seguiti all’originale “Cacciatore di Androidi” che ispirò il primo film… Noi cercheremo di rimanere sul pezzo per tenerci informati qualora qualcosa trapelasse…
Nel comunicato stampa emerge un particolare che ci fa un po pensare…: i diritti di Blade Runner sono passati all’Alcon Entertainment, che li ha acquistati dalla famiglia dello scomparso producer Bud Yorkin, con il presumibile scopo di creare prequel e sequel all’iconica storia di fantascienza. Blade Runner 2 potrebbe così essere solo l’inizio? speriamo proprio che facciano ben attenzione a non rovinare qualcosa che è entrato nella storia del cinema e nell’immaginario collettivo come uno dei film migliori in assoluto e non solo per la Fantascienza. Ma ciò che più c’è da chiedersi: è mai possibile che sia così a corto di idee originali?
Per oggi il ritrovo è stato fissato alle ore 19:00 del nostro fuso orario presso il sistema NGC 6530 WFI 16706, pianeta A 1 A, coordinate -12 / 70. Potrete incontrare la flotta sia in open game che presso alcuni gruppi privati (noi siamo quasi sempre presenti nel gruppo “Patrecleus”).
Ma a parte questo vorrei raccontarvi e mostrarvi il viaggio svolto per arrivare fino a qui…: ci sono molti sistemi interessanti e anche zone piuttosto pericolose come ad esempio le BadLands, ovvero aree dove le stelle dove rifornirsi sono veramente rare e si rischia di rimanese senza benza! Quindi abbiamo deciso di non fare una rotta diretta tra il precedente Waypoint e il ritrovo odierno… bensi la nostra rotta a zigzagato un po alla ricerca di nuove forme di vita e civiltà… Vi riporto alcuni punti di interesse presenti sulla rotta e alcune immagini di quanto siamo riusciti a vedere…
Laika’s Rest – FINE RING SECTOR JH-V C2-4
è stato il nostro punto di partenza collettivo dal punto di incontro precedente… per poi arrivare a:
Leda – PRAEA EUQ KS-J D9-14
Un bel sistema con pianeti di tipo simile alla terra … Pandemonium – Praea Euq XK-O b48-0
3 stelle binarie, e 2 di loro molto vicine e appena arriverete sarete circondati da stelle e giganti gassose… le prime due stelle sono così vicine che vi sembrerà di entrarci dentro appena uscite dal salto iperspaziale…
46 Upsilon Sagittarii
Una stella blue supergigante…
Cycladia – BLU THUA GI-B B55-2
Il primo pianeta nel sistema è un bellissimo mondo simile alla terrà ma con doppio anello in orbita…
Bug Nebula – CD-36 11341
Una piccola nebulosa blu, molto affascinante…
Thor’s Eye – THOR’S EYE
Infine a pochi anni luce dalla Lagoon Nebula vale la pena visitare questa superstella e il buco nero adiacente…
Infine appena davanti alla nebulosa date uno sguardo a questo sistema CD-24 13837: sono presenti ben 3 stelle a Neutroni ma come per i buchi neri fate ben attenzione a non avvicinarvi troppo: il loro campo gravitazionale non è visibile e restano sempre infinitamente piccole… ovvero non fate il mio errore di avvicinarvi per vederle meglio… è inutile e vi schianterete prima dal calore che salirà improvvisamente… Per fortuna sono riuscito a allontanarmi in tempo… (ma con danni collaterali…). Il mio consiglio è di avvicinarsi a tra i 4 e i 5 Ls e fermarsi mentre la nave scansione… dopo di chè fate dietro front!
Ed eccoci infine arrivati e parcheggiati al punto di incontro… stasera si riparte… intanto prendiamo il sole a spasso con il nostro SRV…
Mentre noi Spacejokers in questi giorni eravamo occupati a festeggiare il nostro primo anniversario.. ecco che nell’universo di Elite Dangerous scoprono i primi segnali di vita aliena (forse intelligente)… ma andiamo con calma e analizziamo l’accaduto…
Nel mondo dei videogame e dei film, cosa può accadere quando l’umanità incontra per la prima volta una forma di vita aliena nelle profondità dello spazio? Normalmente si tende all’assassinio brutale e poi si vede se qualcosa di prezioso fuoriesce dal cadavere… Ed ecco infatti cosa è accaduto in Elite Dangerous: seguendo una scia di indizi criptici, alcuni giocatori hanno incontrato vita aliena per la prima volta su alcuni pianeti.. e alla fine gli hanno sparato addosso!
Per fortuna, la struttura aliena non ha risposto con piogge di plasma e minacce di distruggere la galassia. Non ancora, almeno. Tuttavia, le guglie che lo circondano (e che possono essere parte degli alieni stessi) sono l’unica fonte conosciuta di meta-leghe così … ecco che l’occasione fa l’umanità ladra come di consueto!
Queste prime strutture chiamate “barnacles” sono state trovate recentemente nella zona delle Pleiadi su Merope 5 C alle coordinate -026.3496°, -156.4044° (vedere qui l’articolo originale su Reddit), e se avete voglia di dare uno sguardo voi stessi ecco cosa vi ritroverete davanti… (Molto bello il bagliore intrinseco al buio…)
La scoperta è avvenuta grazie a misteriosi artefatti sconosciuti (unknown artifacts), che da mesi appaiono nello spazio facendo rumori strani. Sembra che eseguondo delle scansioni, trasmettano un codice Morse distorto, e che inviino gli schemi codificati di navi che le scansionano. E alla fine puntavano verso Merope. Così da un po’, più persone se ne sono messi alla ricerca anche su altri pianeti nello stesso sistema solare…
Molti sospetti riguardo agli artefatti Sconosciuti (UA) porterebbe verso i Thargoids, razza insettoide ostile presente anche nei precedenti Elite, e forse sarà così anche in futuro quando si presenteranno… Infatti, i Thargoids non sono ancora stati scoperti in Elite Dangerous, ma nei giochi precedenti avevano armi ultra-potenti e la capacità di far uscire anticipatamente le navi dal salto iperspaziale.. Incontrarli di solito significava morte certa e rapida (ma non indolore…)
Nel frattempo ecco gli aggiornamenti continui da parte da chi sta testando il loro “funzionamento”(traduco sempre dalla pagina di Reddit):
E’ chiaro che le “strutture organiche” ricrescono, ma possono essere estratte. Finora, alcuni commanders hanno raccolto ferro, zolfo, arsenico, Germanio, manganese, tungsteno, e arsenico. Se le strutture ricrescono allora queste sono in realtà miniere di materiali. La struttura centrale sembra essere insensibile ai danni. Hanno provato a scalfirla con ogni tipo di arma… Le guglie periferiche crescono periodicamente. Questi siti sono una miniera d’oro nei materiali poichè sembrano essere una fonte pressoché infinita di materiali come il germanio e arsenico.
Di tanto in tanto queste guglie contengono “Mining fragments”, e quando le si raccoglie con un SRV diventano “Meta-Leghe” che sembrerebbero essere molto preziose. Qualcuno ha provato a lasciare nel terreno adiacente un artefatto sconosciuto ma non vi è stato alcun effetto. Mentre un CMDR ha messo un Artefatto sconosciuto direttamente sulla costruzione aliena. Anche qui nessun effetto. L’ artefatto sconosciuto è decaduto normalmente. Ora hanno cessato il fuoco e molti si sono ritirati per vedere se la struttura è in grado di generare lo sviluppo e la ricrescita di nuove guglie.
Inoltre è stato confermato che le barnacle esistono sia in modalità Open Play che Solo.
N.d. CMDR Wolf974.: purtroppo il sottoscritto è in viaggio di esplorazione per le Distant Worlds e non riesce al momento a visionare personalmente l’area incriminata ma ci terremo informati sugli eventi.. Se avete maggiori informazioni non esitate a scriverci..
ieri il viaggio di esplorazione ai confini della galassia è finalmente partito: come vi avevamo parlato in un articolo precedente:(http://www.spacejokers.it/2016/01/distant-worlds-un-viaggio-oltre-labisso/) un gruppo di esploratori di Elite Dangerous si è dato appuntamento per una missione di gruppo che durerà mesi… e noi non potevamo mancare al lancio!
Al punto di ritrovo presso Pallaeni, pianeta A1, un gruppetto di persone si è riunito sulla superficie per il lancio ufficiale.. e così siamo poi partiti (con alcuni in wing) impostando la rotta per Shapley 1 e infine per il sistema Fine Ring Sector JH-V C2-4 e il suo pianeta A1 per il rendez-vous… Un viaggietto di circa 900 Ly… in circa 17 salti iperspaziali siamo poi arrivati a destinazione.
al momento la flottiglia è in zona per eplorare l’area limitrofa… ma la prossima tappa è vicina… già stasera (19.00 circa) si parte per Waypoint 1.
Vi lascio qualche screenshot della serata in compagnia…
Ci si avvicina al luogo stabiolito per il lancio ufficiale…
già alcuni esploratori sono pronti alla partenza… i motori caldi e le gomme…ah no… quelle sono preistoria!
partenza in Supercruise.. tutti in coda, sembra di essere a “Incontri ravvicinati del Terzo tipo”…
la mia Asp nera in viaggio…
eccoci infine arrivati al pianeta stabilito, nel cratere formato in uno dei suoi poli…
eccoci tutti parcheggiati in attesa dei ritardatari…
e intanto che aspettiamo ci facciamo un giro di esplorazione con l’SRV in dotazione…
ed eccoci di rientro alla nave… è ora di chiudere… e fare un pisolino… anche gli astronauti dormono!
Come molti di voi sapranno con le nuove release di Elite Dangerous sono da tempo disponibili nuove navi. Purtroppo non siamo ancora riusciti a recensirvele tutte poichè non abbiamo ancora pilotato tutte quelle presenti in game. Ad esempio, ho testato solo recentemente le due navi in questione, sebbene siano disponibili dalla release 1.3 Powerplay del gioco (disponibile da metà 2015). Ma veniamo al dunque:
Lakon Diamondback Scout (DBS)
Costo: 564.300 Cr arma Consigliata loadout 1 (Esploratore combattente): x2 Classe 2 gimballed beam laser, x2 Classe 1 gimballed burst laser arma Consigliata loadout 2 (Esploratore puro): anche nessuna! arma Consigliata loadout 3 (Interditore): x2 Classe 2 gimballed beam laser, x2 Classe 1 Gimballed Multicannon
Perché la si dovrebbe scegliere? “La pulce”, come è stato affettuosamente soprannominato dalle comunità social, è una sorta di Asp impoverita, o forse un Cobra impreziosito, a seconda di come la si voglia guardare. Il Diamondback è classificato come un vascello a lungo raggio per piccole esplorazioni, o come combattente/esploratore: è di sicuro un segnale da parte di Frontier Developments che l’attività di esplorazione potrebbe essere sul punto di diventare un bel po’ più pericolosa. Dato che la maggior parte degli esploratori volano senza scudi o armi e per sfruttare al massimo i loro propulsori e Power distributor e risparmiare sulla massa totale; se i Thargoids faranno la loro comparsa (come più volte è stato annunciato) e mostreranno le loro chitinose teste insettoidi, ci potrebbero benissimo essere un gran numero di vittime tra i comandanti più avventurosi di Elite Dangerous…Con un lungo raggio di combattimento (ad esempio con solo armi laser), il Diamondback ha una potenza di combattimento equivalente al Cobra MK3, ma ha un leggero vantaggio in termini di salto iperspazioale. I punti d’attacco delle armi sulla Diamondback (come si vedrà più avanti) sono ben posizionati in modo da avere più di una possibilità di portare tutte e quattro le tue armi di fronte sul bersaglio contemporaneamente, in confronto a un Cobra MK3 (qui il nostro articolo) o un Viper MK3 (qui il nostro articolo) . Il Diamondback è anche più agile di una di queste due navi, il che significa che è anche un cacciatore di taglie accettabile (contro le navi più piccole) nei combattimento nelle zone RES. Essendo una nave Lakon, la vista nella cabina di guida è grande, utile sia per l’esplorazione che per il combattimento, ma il Diamondback è di gran lunga la migliore nave Lakon per la battaglia, dato che è più piccola e più manovrabile rispetto alla Asp. Delle navi introdotte nell’aggiornamento Powerplay, io sono del parere che questa è la scelta migliore. Si ha una maggiore portata e una potenza di combattimento simile all’Imperial Courier (anche questa introdotta con l’1.3) a un quarto del costo. Si tratta di una valida alternativa al Cobra sia come nave da combattimento e come ripiego tra l’Adder e l’Asp in termini di esplorazione. E’ divertente da volare, può dire la sua in combattimento, e ha una portata decente in termini di gamma nell’iperspazio. Se volete una nave economica e robusta per esplorare lo spazio non troppo distante, che vi darà una vista panoramica dalla cabina di guida, allora il Diamondback è la vostra “donna” ideale! E’ diventata molto popolare con i comandanti che vogliono una nave secondaria per esplorare e che non richiede il massiccio investimento di credito di una nave dedicata all’esplorazione, come l’Asp. Un altro possibile ruolo a cui Diamondback potrebbe essere adatto è quello di un Interditore/assassino o cacciatore di taglie. Ora gli obiettivi di assassinio non appaiono soltanto nei segnali USS , ma si producono in modo casuale nei sistemi evidenziati nei parametri di missione, il che consente di dar loro la caccia in Supercruise. Buona capacità nel salto iperspaziale e un buon serbatoio del carburante per il Diamondback significano che è possibile mettere i quattro hardpoint della nave a buon uso: eseguire la scansione e la caccia di chiunque stia cercando di fuggire dal vostro inseguimento. Il Diamondback è una delle navi più piccole che sappia darvi questa flessibilità con le opzioni di utilità, quindi è una buona nave per questo tipo di ruolo.
Perché si dovrebbe abbandonare? Anche come esploratore puro, il Diamondback vi darà una gamma di circa 27 Ly nel FSD, che in realtà non è diverso rispetto a quello che si può ottenere da un Hauler fittato come esploratore. Così l’Asp è ancora l’opzione migliore quando si tratta di dare il miglior salto FSD, e l’Asp inoltre è molto più versatile, grazie alla configurazione dei suoi scomparti interni. Il Diamondback Scout ha solo quattro scomparti interni, che non sono sufficienti se si desidera creare un vascello esploratore completo che abbia ancora una possibilità di sopravvivenza in combattimento. Devi scegliere tra la sicurezza di un generatore di scudi o il potenziale di reddito in più dato dallo scanner dettagliato della superficie, a meno che non vi troviate abbastanza vicino allo spazio conosciuto e in tal caso invece potete fare a meno del sistema di auto-manutenzione. Una cosa per la quale il Diamondback è anche inadatto, è il ruolo di trasporto merci. Un Cobra MK3 è una scelta più economica, in grado di trasportare più del doppio del carico di un Diamondback ed è probabilmente più robusto in battaglia. Il Diamondback non è una nave che vi farà guadagnare una fortuna, in qualsiasi modo lo usiate: sia esso per combattimento, commercio o esplorazione, ma si inserisce in una nicchia di navi finora vacanti nel mercato delle navi. E’ sicuramente una buona nave per i nuovi giocatori nel loro cammino verso le cose più grandi e migliori, ma per la maggior parte delle persone, penso che il Diamondback sarà un passatempo come nave secondaria da usare quando si vuole prendere una pausa dallo stile di gioco abituale. Cioè? quale è la morale se volete fare eplorazione seria? guardate alla prossima nave o all’Asp… (per la recensione dell’Asp si guardi alla nostra guida qui)
Se il DBS fosse una macchina da corsa sarebbe: una ape car taroccata! (non so la forma mi ispira questo…)
Ecco una configurazione adatta all’esplorazione nelle zone limitrofe della parte della galassia conosciuta o come assassino mordi&fuggi in qualche RES….(sviluppata tramite il tool messo a disposizione da Coriolis.io):
Lakon Diamondback Explorer (DBX)
Costo: 1.635.691 Cr Arma consigliata loadout 1 (Esploratore puro): anche nessuna! arma Consigliata loadout 2: (Thargoid Hunter?!) x1 Classe 3 Gimballed Beam Laser, x2 Classe 2 Gimballed Beam laser arma Consigliata loadout 3 (Combattente): x1 Classe 3 Gimballed Beam Laser, x2 Classe 2 Gimballed Cannoni
Perché si dovrebbe volare? Il problema più grande con la Scout appena visto sopra, come vascello di esplorazione, era la mancanza di spazio nei suoi scomparti interni. L’Explorer fa di meglio in questo senso ma è ancora piuttosto “magrolino” nello spazio interno per un vero e proprio lungo viaggio oltre il centro della galassia (non è esattamente come l’Enterprise! 🙂 ). Non che non lo si possa fare, ma bisognerà davvero stare attenti, e la nave dovrebbe fare sempre una bella scorta di carburante. Tuttavia risulta molto più economico di un Asp, quindi alla fine si ottiene in cambio quello che si paga. Il DBX ha il salto iperspaziale adatto per raggiungere le parti della galassia che le navi minori non possono raggiungere (vale a dire che richiedono un salto di 30ly), quindi è una buona opzione per le vostre prime incursioni nelle parti più profonde della galassia. E’ anche molto utile in uno scontro a fuoco: infatti il DBX vi dà l’accesso più economico a un’arma di Classe 3, adatta così come esploratore da combattimento (aka Thargoid Hunter, appena si paleseranno); quando completamente attrezzata inoltre il DBX ti dà un salto iperspaziale paragonabile all’Asp e una migliore potenza di fuoco anche contro grandi navi. Si può fare una sorprendente quantità di danni in un RES, e va bene così fino a quando non si vuole trasportare del carico… quindi la DBX è una decente nave multiruolo, ad un prezzo onesto che non vi richiede di svaligiare una banca virtuale.
Perché si dovrebbe abbandonare? Il Diamondback Explorer è una nave multi-tasking. Cosa intendo per multi-tasking qui? fare diverse cose contemporaneamente ma… male! Non è una perfetta nave da esploratore e non è abbastanza potente per il combattimento. Certamente non è terribile, cioè non è uno spreco di spazio e denaro come il Federal Dropship (cosi almeno si dice) ma è chiaramente un ripiego (fino a ottenere navi migliori), o una nave per il tempo libero che si sfoggia di tanto in tanto per un po di sano divertimento in un RES. La mancanza di spazio negli scomparti interni significa che, non appena si potrà permettersene uno, si vorrà una Asp per esplorare. La bassa resistenza degli scudi significa invece che, in caso si voglia divertirsi nel combattimento si passarà a qualcosa di meglio (vedi Vulture). Il buon salto iperspaziale dei Diamondbacks le fa essere delle buone navi desiderabili all’inizio del gioco per nuovi Commander, ma una volta che si è fatta un po di esperienza e qualche decina di milioni di Crediti nella banca di Zaonce…, beh, la DBX diventa una nave che inevitabilmente si terrà parcheggiata per qualcosa di più grande e migliore.
Se il DBX fosse una macchina da corsa sarebbe: una SuperTurismo Diesel 2000! (anche se a livello di estetica mi sembra un moscone..)
Ecco una configurazione adatta all’esplorazione dell’intera galassia anche in prospettiva “Thargoid hunter”….(sempre sviluppata tramite il tool messo a disposizione da Coriolis.io):
Oggi riprendiamo a scrivervi con una guida ai software di terze parti a supporto di Elite Dangerous. Purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di testarli direttamente ma vi riportiamo quanto di meglio ritrovato in rete.
Ma perchè usare questi strumenti? Al momento, secondo noi, niente batte Elite Dangerous a livello di immersione simulativa nello spazio… Ma c’è chi sostiene si possa fare di meglio con l’installazione di mods, piccoli ritocchi e applicazioni. Queste potrebbero farvi cambiare radicalmente il modo di giocare in Elite, e in meglio!
Le applicazioni vere e proprie non sono poi molte, mentre come vedremo poi i siti web a supporto dei commander sono numerosi. Tuttavia questi software possono avere un profondo effetto sulla vostra esperienza di gioco: chi li usa dice che non vi faranno più tornare indietro! Vi esortiamo a commentare se ne conoscete altri che mi sono sfuggiti nell’articolo.
L’applicazione più conosciuta è di certo Voice Attack.
Vi ricordate le scene dei grandi film di fantascienza in cui il comandante della nave emette un paio di istruzioni vocali al computer di bordo? beh, prontamente vi darà una risposta sia in termini di esecuzione del comando sià con una risposta vocale adeguata alla richiesta. L’intelligenza artificiale del (prossimo) futuro è sicuramente una gran cosa…
Voice Attack è appunto l’applicazione che vi permette tutto questo: mette tale funzionalità in Elite: Dangerous (e altri giochi); utilizzando il programma, sarete in grado di pronunciare i comandi personalizzati nel microfono, che sarà poi tradotto in una serie di mouse/comandi da tastiera, e una risposta che ha anche una voce se ti aggrada. Ecco alcuni esempi:
“Deploy hardpoints” estrae i punti di attacco così che le armi siano pronte per il combattimento.
“Docking request” trova la stazione più vicina e richiede automaticamente il permesso per l’attracco.
“All power to shields” devierà tutta l’energia nel sistema di scudi.
Inoltre Voice Attack permetterà anche di impostare un comando personalizzato per essere detto dopo aver sentito uno di questi ordini, e che verra eseguito dal programma di Windows speech-to-voice. Non è affatto necessario, ma aiuta davvero nell’immergersi nell’universo di Elite. Può essere un comando semplice: solo come ri-conferma dopo l’ordine dato, oppure così avanzato come lo sviluppo integrale di un programma di intelligenza artificiale. Per fare un esempio banale, ogni volta che si dice il nome della propria nave, l’AI risponderà “Yes, Commander?». Sono piccole cose ma che migliorano l’immersività nel gioco stesso.
Per ottenere Voice Attack è necessario tirar fuori un po’ di denaro. È possibile testare il programma tramite una versione di prova gratuita prima, ma spendere “ben” 8 dollari può valerne davvero la pena! E ricordate che può essere utilizzato anche in altri giochi. Si può anche dare un’occhiata ai pacchetti di voce già impostati per Elite Dangerous (qui alcuni: http://www.elitedangerousvoicepack.com/) che forniscono comandi predefiniti se ti senti pigro a creare manualmente le tue macro di attivazione. Infine, se si inizia a utilizzare Voice Attack, e si vuole sborsare per il meglio del meglio dei programmi text-to-speech, IVONA ha ottimi pacchetti voce per offrire la migliore esperienza in circolazione.
Unico piccolo problema è che dovrete avere un minimo di dimestichezza nell’inglese per pronunciare al meglio i comandi vocali.
Ecco invece come cambiare colore all’interfaccia grafica di Elite Dangerous. (HUD Recolour)
Questa è una piccola modifica, ma dal momento che la tua esistenza in Elite Dangerous (almeno per ora) è bloccata esclusivamente all’interno della cabina di guida, i suoi effetti sono abbastanza profondi. I colori standard dell’HUD di Elite si basano sulla loro tipica tinta arancione, con varie sfumature per discernere le diverse sezioni.
Molti preferiscono tuttavia hanno gusti diversi in fatto di colore e ne preferiscono una diversa combinazione. Il problema è che non c’è modo di cambiare questo all’interno del gioco. Questo però non è un grosso problema perchè la risposta si trova all’interno del file “ini” del gioco stesso. Ma non vi preoccupate: se siete in grado di modificare i parametri da soli ben venga ma se avete paura di fare qualche danno con la conseguenza che il gioco non parta più (sempre fare un backup dei file nel caso)… beh qualcuno ha trovato il sistema per lavorare per voi: un bravo comandante di nome Arkku ha fatto una gran bella pagina web (http://arkku.com/elite/hud_editor/) che consente non solo di smanettare nel ricolorare l’HUD e vederlo in anteprima, ma spiega che cosa esattamente dovete fare. Basta trovare i colori HUD che vi piaciono, quindi copiare il testo nella casella di sinistra nella posizione indicata all’interno del file xml. Et Voilà!.
TrackIR
Proprio come Voice Attack, TrackIR non è un fenomeno che è esclusivamente destinato a Elite Dangerous ma viene utilizzato per amplificare notevolmente la vostra immersione. TrackIR traccia la posizione della testa e la sua rotazione, in base a quella all’interno del gioco, permettendo così di guardare liberamente intorno al vostro ambiente con solo la testa. Guardate a sinistra, su, giù o a destra, e il vostro pilota farà lo stesso.
TrackIR è disponibile in tutte le forme, dimensioni e gusti. La migliore esperienza è senza dubbio con un dispositivo a infrarossi che si aggancia alle vostro cuffie/cappello, ma vi costerà un po: http://www.naturalpoint.com/trackir/trackir5/. Ci sono tuttavia alternative gratuite che fanno un buon lavoro per ricreare la stessa cosa, con sorprendente efficacia. FaceTrackNoIR è un buon esempio: tracciamento facciale, senza uso di tecnologia a infrarossi perchè invece usa la tua webcam per monitorare il tuo volto. E la parte migliore? E’ assolutamente gratuito. Basta tenere a mente che la webcam sarà impegnata esclusivamente per questo scopo, e non sarà in grado di essere utilizzato come webcam fino a quando non si smette di usare FaceTrackNoIR. (qui il loro sito: http://facetracknoir.sourceforge.net/home/default.htm) Certo, mi viene da chiedermi, se non ci sia qualche problema di privacy: la webcam, in definitiva, registra costantemente la tua immagine…
Roccat Power-Grid
Infine, arriviamo a un app mobile che ci ha piacevolmente sorpreso. Roccat Power-Grid è disponibile su dispositivi Android e iOS, e agisce come un telecomando per il PC. Il suo utilizzo è quasi infinito; le sue più diffusi sono controlli multimediali e statistiche, prestazioni/temperatura.
Tuttavia, è interamente personalizzabile, e in poco tempo, sono diventate disponibili personalizzazioni dei giochi più popolari per PC; compreso Elite Dangerous. L’applicazione vi permetterà di impostare una griglia di tocco di pannelli attivi che possono eseguire un comando mouse / tastiera del PC. Molto simile a Voice Attack ma questo agisce in un altro modo per eseguire i molteplici compiti che un comandante deve compiere: infatti si interagisce con il proprio pannello touch screen con interfaccia grafica abbastanza appariscente in stile Star Trek.
Esiste già una discreta scelta di griglie create dagli utenti nella pagina del negozio, e la maggior parte di loro sono gratis. Se sei esperto di tecnologia, si può anche creare la propria griglia personalizzata, o semplicemente armeggiare con quelle esistenti per soddisfare le vostre esigenze.
Queste sono le vere e proprie applicazioni che secondo noi cambiano drasticamente la percezione del gioco. Tuttavia come dicevamo all’inizio esistono anche numerosi strumenti Online che, ad esempio, aiutano esploratori e commercianti per trovare le rotte migliori…. Vi consiglio di dare uno sguardo anche al lavoro immane di archivio di strumenti di questo tipo accessibili da questo sito: http://edcodex.info/?m=tools
Quasi un anno è passato da quando è inziata questa avventura come SpaceJokers… Tra poco festeggeremo la prima candelina di questo blog nato dalla collaborazione di amici con la stessa passione per la Fantascienza in tutte le salse.
il 2015 ci ha visto nascere e buttarci con passione in questo progetto: abbiamo fatto errori e continueremo a farne perchè la sperimentazione è la base per crescere e fare cultura: anche se parliamo di cose frivole, per noi sono la nostra Passione! Ma in questo anno abbiamo anche ottenuto delle piccole soddisfazioni… ma ve ne parleremo meglio quando celebreremo l’anniversario. Ora è tempo di Festa!
Buon Anno Spacejokers da ogni angolo della galassia!
Happy New Year SpaceJokers from all around galaxy!
Il nuovo anno è pieno di buoni propositi e siamo sicuri che ne vedremo delle belle! Vi lasciamo con alcuni calendari per l’anno nuovo in salsa Sci-fi: ovvero per tutti i gusti fantascientifici… compreso un calendario di nostra produzione sul videogame che ci ha tanto appassionato quest’anno: Elite Dangerous.
fare clic per ingrandire
Star Wars Calendar 2016: fare clic per ingrandire
Elite Dangerous Calendar 2016: fare click per ingrandire
In queste vacanze natalizie ho rispolverato uno di quei vecchi videogame di cui un Trekker che si rispetti deve almeno mettere in collezione e tenersi come una reliquia.
In effetti sono ben pochi i videogame a marchio Star Trek che si rispettino… e secondo me questo: Birth of the Federation (per gli amici BOTF) è ancora il migliore sulla piazza nonostante sia stato pubblicato nel “lontano” 1999.
Scrivo questo articolo per far conoscere a nuove leve questa perla se mai dovesse esservi scappata. Se volete i dettagli tecnici sul gioco potete ovviamente usare la solita wikipedia. In breve posso dirvi che si tratta di un gioco strategico a turni quindi se vi aspettate azione e sparatutto cambiate canale! Invece se volete usare un po più la testa (cosa rara nei videogame odierni) e districarvi in un Civilization digitale e futuristico allora benvenuti! Sappiate tuttavia che il gioco è disponiile solo in inglese.
Il gioco tiene conto in quanto visto con l’equipaggio della Next Generation (film compresi visto che appare anche la classe Sovereign di cui fa parte l’Enterprise E). Ed è molto divertente per chi conosce la serie potersi districare tra i rapporti diplomatici delle varie razze, che siano quelle maggiori (Federazione/Umani, Romulani, Ferengi, Klingon, Cardassiani, tutte giocabili) a quelle minori (queste possono essere rese membre della vostra razza scelta in partenza o conquistate con la forza). Inoltre potrete avanzare di tecnologia fino ad arrivare là dove nessuno è mai stato prima…
Anche la grafica vuole la sua parte oggigiorno e devo dire che, nonostante gli anni alle spalle di questo gioco si sentano, la grafica 2D usata, è eccezionale perchè si adatta al tipo di razza che state giocando (a ogni razza il suo stile) usando l’interfaccia LCARS tipica dei display delle console delle serie anni ’90 di Star Trek.
Il gioco presenta una longevità quasi infinita: a parte poter provare le 5 razze principali; si possono scegliere modalità di gioco differente; forme e dimensioni della galassia differenti; difficoltà esagerate! e eventi casuali… tipo l’invasione dei Borg… in tal caso la resistenza è (quasi) inutile!
Come dicevo a inizio articolo, ogni tanto è bello rispolverarlo e come sempre mi crea una certa dose di dipendenza! quindi attenzione! 🙂 Per la cronaca: ho dovuto accantonare addirittura Elite Dangerous una volta ripreso in mano BOTF….
La sua unica pecca che poi affligge tutto il genere strategico a turni in stile Civilization sta nel fatto che chi si “ingrassa” bene all’inizio del gioco, solitamente vince! ovvero: se riuscite a crescere inizialmente ed espandervi senza troppi ostacoli dalle altre razze e siete in una posizione di tranquillità allora riuscirete a creare un certo arsenale tecnlogico che difficilmente potrà crollare… “Fortunatamente” gli eventi casuali di cui vi dicevo prima (se attivati) possono cambiare rapidamente le cose: trovarsi un invasione Borg improvvisa nel proprio sistema potrebbe essere infatti devastante.
Un’altra cosa interessante del gioco è che, negli anni, un nutrito numero di fan ha dato vita a un continuo sviluppo del gioco (non è difficile per chi abbia un po di dimestichezza modificare i paramentri del gioco) con varie Mod che aggiornano le cose sia intermini di giocabilità che longevità. Se sapete l’inglese vi consiglio questo sito per il dowonload dei mod e ulteriori info sul gioco: http://www.armadafleetcommand.com/botf
come molti di voi sapranno da ieri sera è stato possibile scaricare (per chi l’avesse già acquistato) l’aggiornamento a Horizons per Elite Dangerous. Molti definiscono questo upgrade come la Stagione 2, poichè in effetti è passato ormai un anno dal lancio della versione definitiva di ED.
Ancora non ho potuto constatare particolari differenze con la Beta che era in test da un mesetto… Quindi vi rimando alla nostra precendente guida (qui) per capire le nuove meccaniche di gioco legate soprattutto all’atterraggio su pianeti rocciosi e ghiacciati (solo questi per il momento).
Intanto vi lascio con qualche screenshot fatto ieri con la versione definitiva e col video di lancio ufficiale.
la qualità delle texture mentre ci si avvicina ai pianeti è notevolmente aumentata
dismissiamo il Python e andiamo in esplorazione terrestre
ma eccolo qui ad attenderci al rientro..
molto bello anche il passaggio da SRV a nave e viceversa…
ecco un porto planetario per fare rifornimento…
paesaggi che mi ricordano Blade Runner… se non fosse per il cielo limpido..
e infine il video di lancio ufficiale da Frontier:
ed ecco che oggi a sorpresa la Paramount ci fa questo regalo natalizio con la versione originale e anche italiana del primo teaser trailer! Qui di seguito i due video.
Original language:
e di seguito in Italiano:
Quello che si sa finora è che dovremo aspettare il 22 Luglio per vederlo nelle nostre sale, in occasione proprio del 50° anno dell’uscita della serie classica
Di seguito vi lascio alcune considerazioni personali al di là dei dati oggettivi sul film: il trailer già mostra alcuni spunti di rilflessione; il nostro J.T. Kirk sarà solo, senza equipaggio e nave, su un pianeta alieno… Riguardo alle novità sul cast, con le new entry Idris Elba (che dovrebbe fare il villain ma che nel trailer è assente) e Sofia Boutella, una sorta di mezzo alieno di avatar/ninja/chuck norris! di lei vedremo quanto il suo personaggio sarà integrato e integrabile nell’atmosfera generale.
Le altre novità riguardano il ritmo del film, che si preannuncia, almeno stando al trailer, molto più movimentato, complice anche l’arrivo nella cabina di regia di Justin “Fast & Furious” Lin, noto ai fan proprio per aver diretto quattro dei sette film del franchise. Tuttavia spero vivamente che il trailer sia fuorviante rispetto al film perchè nonostate quest’ultimo sembri decisamente più frizzante e leggero, con situazioni umoristiche e battute di spirito (indubbiamente presenti anche nella serie classica di Star Trek), almeno apparentemente siamo lontani dallo spirito originale di quello che i Fan di Star Trek (come il sottoscritto) si aspettano da tempo immemore! Ancora una volta mi sembra di essere di fronte a un decente film Action/sci-fi in puro stile Guardiani della Galassia. Spero vivamente di sbagliarmi perchè di sicuro il primo giorno di anteprima sarò comunque lì a vederlo!
Quindi non disperiamo e stiamo a vedere, anche perché sicuramente da qui a luglio prossimo molte altre informazioni trapeleranno, aiutandoci a far maggior luce su questo atteso episodio. Voi cosa ne pensate, gradireste l’eventuale cambio di rotta? preferivate l’interpretazione più “adulta” e drammatica dei primi due titoli diretti direttamente da J.J. Abrams (qui solo in veste di produttore) o, come me, vorreste un atmosfera più tradizionale in puro stile Trekker?
[CMDR Nijal: non si capisce molto dal trailer, se non, come già detto dal caro CMDR Wolf974, che “l’azione” sembra farla da padrone, almeno rispetto a quello a cui siamo abituati noi vecchi “Trekker”. Staremo a vedere.]
Ben ritrovati nelle nostre guide a Elite Dangerous e in particolare a quegli articoli dedicati ai consigli sulle navi pilotabili.
Dopo aver parlato del Python, oggi vi parleremo del Viper, una delle navi che per prima potrete acquistare nel gioco non appena deciderete abbandonare il Sidewinder di “base”… Tuttavia la considero ancora una di quelle navi di cui non posso fare a meno ma vedremo poi nel dettaglio perchè! Un piccolo esempio del motivo per cui abbiamo deciso di dedicare un articolo al Viper è che proprio ieri sera mi sono registrato sul Community goal presente nel sistema Kausalya: si tratta di combattere una guerra che la Federazione sta portando a dei ribelli in quel sistema specifico… in questo caso ho trovato più utile avere una nave da combattimento puro a basso costo e con costo di assicurazione irrrisorio per non rischiare le mie navi più importanti (e costose)… Direi che ha fatto il suo dovere e a CG concluso potrò sempre smantellarla e rivenderla come se fosse nuova. In questo senso sembrerebbe la perfetta nave usa&getta! un po’ come se fosse il perfetto Car-Sharing spaziale! ma andiamo a vedere nello specifico le sue peculiarità.
uno screenshot del mio Viper nello spazio-porto
Viper:
Costo: 142,931Cr
Arma consigliata loadout 1 (cacciatore di taglie): x2 C2 Gimballed Multicannons, x2 C1 Burst laser (G) Arma consigliata loadout 2 (assassino): x2 C2 Multicannon, x2 C1 Multicannon Arma consigliata loadout 3 (pirata sborone!): x2 Cannoni C2, x2 C1 Cannoni Loadout arma consigliata (utilizzo generale e scarsa energia a disposizione): x2 C2 Multicannon (Gimballed), x2 C1 Pulse Laser (gimballed) Moduli consigliati: Chaff Launcher (o uno shield booster) & kill Warrant Scanner
Perché si dovrebbe utilizzare? Quando il gioco era ancora in sviluppo e in beta, il Viper era la nave da avere in termini di capacità di combattimento puro. Con l’avvio del gioco standard il potenziale di danno della nave è stato rivisto e corretto adeguatamente… tuttavia il Viper ha il maggior potenziale di danno di qualsiasi nave che si possa pilotare quando si è da poco iniziato a giocare Elite Dangerous.Si potrebbe pensare: “ma il Cobra ha esattamente lo stesso numero e i tipi di punti d’attacco”, che è vero, ma i punti d’attacco del Viper hanno ampi campi di fuoco, rendendo le armi gimballed molto più efficaci sul Viper, rispetto al Cobra (si veda la nostra recensione del Cobra qui). Ho usato sia il Viper che il Cobra con il loadout cacciatore di taglie sopra, ed è terribilmente efficace su entrambe le navi, anche se più sul Viper, poichè le armi di Classe Due montate sul muso entrano in gioco più spesso di quanto succede nel sotto-ala montandoli sul Cobra, rendendo i laser burst più efficaci sugli scudi – e questo permette al Viper di ottenere uccisioni un po’ più veloci. Se avete fatto abbastanza pratica e vi sentite dei cecchini con le armi fisse iMulticannons fissi sapranno distruggere bersagli piccoli in poco tempo, e si può sempre utilizzare la velocità fenomenale del Viper per allontanarvi dalla mischia e darvi il tempo di ricaricare gli scudi contro avversari più resistenti. Se, invece, sei un combattente temprato e vuoi ingaggiare una vera sfida con te stesso, c’è solo una cosa che dovresti fare: armare il tuo Viper con i Cannoni. I cannoni a distanza ravvicinata significano morte quasi certa e instantanea! Beh, non esageriamo, ma i cannoni di classe 2 sulla Viper , che sparano a bruciapelo (meno di 200 metri) possono distruggere un Cobra completamente schermato con poche scariche. Che in sostanza è quello che dovrebbe fare una nave da combattimento puro come il Viper.
Perché si dovrebbe abbandonare? Per il pirata in ascesa o il cacciatore di taglie, è difficile vedere oltre l’immensa letalità della Viper come scelta migliore a basso costo. Per tutti gli altri, però, il Viper ha alcuni problemi. A vuoto e libera da armi o moduli, il Viper ha un salto iperspaziale già veramente limitato (15 anni luce). Purtroppo, non appena si aggiungono armi, armature e moduli, il salto iperspaziale del Viper può rivaleggiare a mala pena con un Sidewinder, che riduce molto la sua utilità come veicolo di combattimento di un assassino, poichè si potrebbe non essere in grado di raggiungere il proprio obiettivo in fuga iperspaziale. Il Viper è anche leggermente più fragile del Cobra: essendo un po più piccola ha un armatura meno resistente; l‘armatura composita per un Viper costa come la nave stessa apportando un notevole calo di prestazioni per il salto iperspaziale. Inoltre, il Viper ha una capacità di carico di sole 8 tonnellate, il che significa che non è adatto per il mercantaggio in modo significativo, soprattutto perché cercando di portare un carico pieno si riduce l’intervallo di iperspazio a pochi anni luce. Un altro svantaggio del Viper è la capacità di energia primaria, avendo un Power Plant più piccolo di quello del Cobra, con lo stesso set di armi e il modulo loadout, si scopre che il Viper si surriscalda più velocemente.. ciò significa che ingaggiare più avversari richiede una gestione un po’ più attenta, utilizzando il vantaggio di velocità per proteggere il più fragile scafo. Nella mia esperienza, un Cobra ha più probabilità di sopravvivere contro tre Eagle o quattro Sidewinders, poichè un cobra può utilizzare il suo scudo e lo scafo maggiorato senza per forza andare in punta di piedi con il nemico prima di doversi ritirare e ricaricare gli scudi. In definitiva, personalmente preferisco il Cobra perchè mi da un ventaglio di possibilità maggiori oltre al combattimento puro. Mentre il Viper è veramente solo adatto per generare un reddito attraverso missioni di combattimento (o Community goal localizzati in un settore per l’appunto). Se il vostro obiettivo finale in Elite Dangeous è quello di entrare in un Anaconda il più rapidamente possibile, potreste anche saltare il Viper all’inizio e passare direttamente al Cobra. Ma sono sicuro che prima o poi, lo utilizzerete quando ci sarà bisogno di fare qualche missione di combattimento a breve termine e non vorrete rischiare le vostre navi migliori: il Viper infatti vi permetterà di avere una nave a basso costo subito pronta e disponibile in quasi tutti i sistemi; e una volta svolto il suo compitino potrete smantellarla e rivenderla.
Se la Viper fosse una macchina da corsa sarebbe: una vettura di Formula 3 (la Formula 1 è ben altra cosa!)
Nota di Redazione: con la beta 2.0 di Horizons è ora disponibile anche il Viper MK IV. vi faremo sapere di più appena possibile; per il momento è solo dato sapere che sarà un po più versatile con miglior FSD (quindi salto iperspaziale aumentato) e migliori scudi e armatura ma in cambio avremo meno manovrabilità e velocità.
Vi lascio con la configurazione del mio Viper usata ieri per il combattimento nelle aree di conflitto (sempre grazie a Coriolis.io per l’ottimo configuratore)
Ultima nota: il Viper era anche una delle navi storiche presenti nel primo Elite (1984), usata dalla polizia spaziale in quella versione.
il Viper rappresentato nel primo Elite (1984)
L’opinione di CMDR Nijal: piccola, veloce e mordace (e dalla linea sexy), la Viper non passa inosservata, ma per me è un po’ troppo “spara-spara”.
Se fosse un’auto ? una 500 Abarth
Se fosse un computer ? una calcolatrice tascabile Se fosse una pietanza ? Hot dog e Red Bull
Il regista Justin Lin lo aveva annunciato qualche settimana fa: il trailer di Star Trek Beyond è in arrivo. E infatti da poco è apparsa la conferma da parte della Paramount Pictures: le primissime immagini dell’atteso nuovo film della saga (terzo capitolo del reboot cominciato nel 2009) saranno disponibili nei cinema USA (ma speriamo anche in Italia) assieme a Star Wars: il Risveglio della Forza, il 16 Dicembre e (siamo pronti a scommetterci) online anche prima.
un immagine scattata durante le riprese
Può sembrare un accoppiamento improbabile, vista la rivalità di lunga data tra le due serie e i loro fan, ma in realtà è molto verosimile oltre che utile a richiamare il pubblico appasionato di Sci-fi. D’altronde, il regista del Risveglio della Forza è J.J. Abrams, che ha cercato di rilanciare (ma anche stravolto il senso, a mio modo di vedere, ma non solo, visto le ampie critiche dai fan di vecchia data) il franchise di Star Trek nel 2009. Abrams rimane quindi produttore esecutivo di Star TrekBeyond, e la sua casa di produzione Bad Robot ha prodotto entrambi i film.
Forse la cosa che meno accomuna in questo momento i due film è che di StarTrekBeyond, sappiamo davvero pochissimo, se non che è stato co-sceneggiato da Simon Pegg, diretto da Justin Lin e che vede nel cast i protagonisti dei due film precedenti assieme a Idris Elba, che interpreterà il cattivone di turno! L’uscita è fissata al 22 luglio 2016… e speriamo in bene! Mentre di Star Wars hanno mostrato talmente tanti minuti di trailer che è quasi inutile vederlo al cinema: con un buon montaggio si può quasi ricostruire la storia completa! Infatti personalmente non credo di andare al cinema a vederlo: ovviamente scherzavo sul montaggio dei trailer ma non andrò a vederlo per motivazioni che riporterò in un articolo a breve…
l’insegna della Flotta Stellare sulle casacche della Federazione
[CMDR Nijal : ovviamente, nel momento io cui proietteranno in esclusiva il trailer, io sarò in bagno.. ]
Bentornati su questi schermi! Oggi, dopo qualche giorno di prova della Beta 2.0 di Elite Dangerous Horizons, siamo qui a parlarvene e darvi qualche indicazione sulle novità che sono state apportate e come utilizzarle.
Inanzitutto le nostre prima impressioni sono sicuramente positive: ogni ulteriore sviluppo non può che farci piacere! certo, i nuovi meccanismi di gioco vanno capiti, provati e riprovati per prenderci un po’ la mano… all’inizio magari sembrerà complicato ma sono sicuro che una volta compresi porteranno solo a benefici sulla longevità del sistema. Quindi, per aiutarvi nell’approccio al nuovo sistema di gioco abbiamo deciso di inserire questa guida.
Di che cosa ho bisogno per fare l’atterraggio?
– Per prima cosa avrete bisogno di una nave dotata di un modulo “suite” di atterraggio planetario ma fin qui tutto facile: dal momento che avrete Horizons, ogni nave che si possiede, ne avrà un montato! Questo è tutto ciò che serve per entrare in crociera orbitale e discesa in volo planetario.
– Se per qualche motivo la vostra nave non è dotata di un suite di atterraggio planetario, è possibile aquistarlo nell’Outfitting. – Per guidare sulla superficie di un pianeta, è necessario montare un modulo di hangar veicolo planetario. Anche questi è possibile trovarli nell’outfitting dei porti planetari o orbitali. Nel momento che avete un hangar per il veicolo planetario, è necessario installarci degli spazi veicolo. Gli Slot per lo spazio veicolo (che chiameremo anche Baia) si presentano proprio sotto l’hangar veicolo planetario in allestimento. A seconda della dimensione dell’hangar si avranno più o meno Slot a disposizione per i veicoli. – Ogni slot veicolo vi permette di trasportare un solo SRV, e viene fornito con un veicolo quando montato. Fate attenzione però, se questo SRV è distrutto, è necessario acquistare un sostituto per la baia del veicolo. È possibile farlo da qualsiasi portostellare o avamposto, dal servizio di attracco per il rifornimento.
Come posso capire se si tratta di un pianeta su cui posso atterrare (airless = privo d’aria)? – Per prima cosa è appunto importante ricordare che non su tutti i pianeti è possibile atterrare. – Si può sapere se un pianeta sostiene le attività planetarie, cercandolo nella scheda Contatti o nella Mappa del sistema: in questo caso si avrà un’icona di atterraggio piccola e blu. – Quando hai trovato un pianeta adeguato, semplicemente continua a muoverti in SuperCruise verso la superficie. – A questo punto metti il target sul pianeta per evocare le informazioni che mostrano la velocità massima per una transizione sicura in Orbital Cruise, e si attiverà una speciale modalità di SuperCruise quando si è molto vicino al pianeta. – Se si viaggia troppo veloce quando si arriva all’altezza del passaggio orbitale, la vostra nave effettuerà un uscita di emergenza.
il mio primo allunnaggio su un pianeta ghiacciato…
Che cosa è la velocità orbitale (Orbital Cruise)? – è una versione rivista della SuperCruise. Vi consente di volare intorno a un pianeta molto più veloce rispetto a quanto sarebbe normalmente possibile con il normale FSD. – Per inserire la Orbital Cruise, semplicemente volate verso un pianeta adatto: appena ci si avvicina alla nave l’HUD si modificherà aggiungendo un altimetro, attitudine, indicatore di rotta e indicatore della velocità di discesa. – l’altimetro mostra l’altezza dalla superficie del pianeta. Le tacche dell’altimetro mostrano anche l’altezza orbitale per la transizione a Supercruise (l’indicatore di OC) e, quando si arriva più in basso, l’altezza di uscita dalla Orbital cruise (il marcatore DRP). – L’indicatore di attidutine mostra il vostro angolo di inclinazione rispetto alla superficie del pianeta, con zero gradi inteso come parallelo con la superficie. – L’indicatore della velocità di discesa mostra quanto velocemente si sta perdendo o guadagnando altezza. Quando il valore nel display a barra diventa rosso il tasso di discesa è pericolosamente veloce. – Quando in Orbital Cruise, la sezione della scala atteggiamento intorno a zero gradi diventa blu, significa che tenendo questo angolo migliorerà il vostro passaggio da normale velocità di crociera a velocità orbitale, che consente di orbitare intorno al pianeta molto rapidamente. – Quando si scende sotto l’altezza di Orbital Cruise si potrà avviare una manovra di discesa orbitale.
Che cosa è il “Glide” (planata) ? – Glide è una procedura che consente al volo della vostra nave di coprire grandi distanze durante la transizione da Orbital cruise a volo normale. – Glide verrà attivata solo si passa con la nave tra 60 gradi negativi e 5 gradi positivi dal volo orizzontale. – Un ulteriore picchiata verso il basso farà sì che il vostro FSD esegua un uscita di emergenza, e poi si limiterà a interrompere la planata e immettere il volo planetario. – Oltre a questi limiti, il Glide terminerà automaticamente quando in prossimità della superficie del pianeta.
in picchiata su Mercurio!
Che cosa c’è di diverso nel volo planetario?
In realtà è molto simile al volo normale con i motori di manovra. Tuttavia, ci sono alcune differenze chiave: – a basse velocità, nelle manovre di spinta, la potenza viene deviata ai propulsori ventrali per aiutare a fornire portanza per il cosiddetto volo di livello. – Come risultato, gli altri propulsori di manovra hanno l’efficacia ridotta sotto questo carico, quindi aspettatevi una piccola perdita di stabilità di fronte alla superficie. – Esiste una funzione automatica di sicurezza: se la vostra nave si trova a 30 gradi in orizzontale e si viaggia lentamente tenterà automaticamente di posizionarsi verso il volo livellato.
Come faccio ad atterrare e decollare? In realtà è molto simile all’atterraggio nelle basi spaziali: – Per prima cosa estraete il carrello di atterraggio. – avvicinatevi alla superficie fino a quando il disco sensore visualizza lo schema della nave sopra l’immagine del terreno. – Appena ci si trova direttamente sopra una superficie in grado di supportare in sicurezza la tua nave, un piccolo disco proiettato sul terreno si trasformerà in blu. – Gli elementi addizionali dell’HUD mostrano rollio e beccheggio correttamente fino a quando la nave ha l’atteggiamento corretto per l’atterraggio. – Nel momento che la vostra nave ha il giusto posizionamento, ridurre l’altezza per completare la procedura di atterraggio.
– Non appena atterrato, il motore della vostra nave verrà disattivato. – Per decollare, applicare e mantenere una spinta verticale con i motori di manovra per riattivare l’unità e sollevarsi dal suolo.
Come faccio a gestire gli SRVs? – Una volta equipaggiati correttamente, la vostra nave può trasportare veicoli di ricognizione della superficie. (detti appunto SRV) – La vostra nave è stata aggiornata in modo da poter utilizzare la capacità del SRV: usate il focus UI + UI giù per vedere l’interfaccia in basso davanti a voi; da qui avrete l’interfaccia di “cambio di ruolo”, da cui è possibile gestire gli SRVs. – Dal momento che si è atterrati, è possibile rilasciare un SRV utilizzando questa interfaccia. – Allo stesso modo quando ci si trova in un SRV e ci si sposta sotto il portello di carico (si può notare, perché l’indicatore della nave si illumina), è possibile utilizzare questa interfaccia per tornare in nave. – Infine utilizzando questa interfaccia è possibile richiamare la vostra nave nella posizione corrente. Siate consapevoli, questa opzione non sarà disponibile se si è troppo vicini a un insediamento o a un porto terrestre.
ecco dove appaiono gli SRV nell’outfitting di un porto planetario
Come si usano i porti? – I porti sono l’equivalente terrestre degli starports (basi spaziali). Quando una nave si avvicina, dovrebbe usare la medesima prassi: avrete bisogno di chiedere l’attracco, e dovreste astenervi dal commettere crimini, se volete stare al sicuro ed essere i benvenuti! – Quando siete nel SRV, e se la nave è ancorata in un porto, è necessario richiedere l’attracco per tornare ad essa. Dopo che l’attracco è stato approvato, seguite la nav-bussola che vi condurrà al vostro garage designato. – Una volta nel garage, è possibile utilizzare l’interfaccia cambio di ruolo a bordo della vostra nave. – Siate consapevoli che se la nave è ancorata in un porto, non è possibile richiamarla alla vostra posizione se ci si trova a pochi chilometri. Avrete bisogno di allontanarvi dal porto o fare richiesta di attracco per tornare alla vostra nave.
Engaging SRV
SRV in azione!
Come faccio a usare l’SRV? – Per prima cosa assicuratevi che le associazioni dei comandi siano corrette. Se si utilizzano controlli personalizzati, è necessario aggiungere le associazioni al SRV. – In alternative, utilizzate uno schema di default (che ha i controlli SRV standard) quindi personalizzateli a seconda dei casi. – Molte parti del SRV hanno concetti ed elementi simili con la vostra nave: moduli, distributore di potenza, scudi, carburante, gruppi di fuoco. – l’SRV è azionato mediante controlli di velocità e di rollio. Quando tocca terra, il rollio equivale allo sterzo. Quando sei in aria, il rollio rimane rollio. Potrete inserire o disinserire le unità di assistenza alla manovra: quando disinserita, si ha il controllo diretto del gas e del freno. Quando è attivo, l’acceleratore funziona come in una nave, impostando una velocità desiderata. – l’SRV è dotata di jet per il salto. L’attivazione di questi propulsori utilizza porzioni di energia (ENG). – Le collisioni con il terreno ignorano gli scudi SRV. Quindi, in caso di caduta, tentate di utilizzare i jet di salto per rallentare la discesa ed evitare danni allo scafo. – Inoltre l’SRV consuma carburante ma questo viene riempito automaticamente quando ci si collega a qualsiasi porto. Si può guidare più lentamente e spegnere alcuni moduli per ridurre il consumo della di combustibile del’SRV. – Il carburante (e altre risorse) possono essere sintetizzati nel SRV raccogliendo materiali adeguati dalla superficie del pianeta. – l’SRV dispone di una torretta a connessione neurale. Quindi durante il controllo della torretta si può ancora guidare. Allo stesso modo, durante la guida, è sempre possibile fare target e fuoco usando la torretta con giunto gimballed limitato. La torretta utilizza energia WEP e munizioni. – l’SRV dispone anche di uno scanner data-link. Si tratta di uno scanner speciale che può essere utilizzato in modalità torretta. Esso permette di connettersi a entità mirate, spesso attivando i comandi contestuali. Per utilizzare il collegamento dati, mirate un’entità quindi tenete premuta l’attivazione del gruppo di fuoco appropriato.
– l’SRV permette di caricare e depositare due contenitori universali. Basta attivare lo “scoop” e ci avviciniamo al carico per raccoglierlo. (ricordatevi di distruggere dalla torretta le rocce di grosse dimensioni in modo che le più piccole parti dei materiali possano essere raccolte) – l’SRV dispone di uno scanner a onde, visualizzati direttamente sopra il disco del sensore. Lo scanner onda è uno scanner anteriore ad arco passive in grado di rilevare I segnali derivati da differenti oggetti. – Ogni segnale è composto da un numero di elementi “accesi/spenti” disposti verticalmente nel display dello scanner. Oggetti differenti hanno diversi modelli di on / off. – I segnali a distanza saranno indistinti e grandi. Quando invece ci si avvicina, si restringono e guadagnano di definizione.
materiali disponibili sul suolo
Che cosa è “Synthesis”?
– Synthesis è nuova funzionalità della nave e dell’SRV che permette di generare le risorse direttamente sul posto – Synthesis utilizza “materiali”, un nuovo tipo di risorsa, che si può trovare inizialmente solo sulla superficie dei pianeti. – Controllate la vostra scheda carico per visualizzare le opzioni di Synthesis. – Se si hanno i materiali giusti, è possibile avviare la sintesi per un modulo specifico selezionandolo nella scheda modulo (ad esempio potrete recuperare carburante o riparare l’SRV o avere munizioni in più per SRV o la vostra nave).
Nel frattempo in rete sono presenti già alcuni video tutorial.. come ad esempio quello di seguito.
Appena avremo altri screenshot o informazioni sull’argomento le aggiungeremo nell’articolo.
Ben ritrovati alle nostre fantasiose guide sulle astronavi disponibili in Elite Dangerous! Dopo l’Asp Explorer, questa volta vi parleremo di una delle navi più ambite e potenti del gioco… e anche una delle più costose! mano ai portafogli (oppure accontentatevi solo di sognare):
Python: Costo: 55.171.395 Cr Loadout arma consigliato (Multi-ruolo): x3 Classe 3 Gimballed Laser Beam, x2 Classe 2 Gimballed Cannoni Load arma Consigliato (inizialmente x la poca dissipazione di calore): x3 Classe 3 Gimballed Pulse Laser, x2 Classe 2 gimballed Pulse Laser
Perché si dovrebbe avere? Il Python è essenzialmente… una bestia. Tre hardpoints grandi (classe 3), due hardpoints medi (classe 2). Quattro supporti di utilità. Scomparti interni: Tre Classe 6, due classe 5, uno Classe 4, due della classe 3 e uno di classe 2… Purtroppo la quantità e la qualità si paga.. quasi il doppio del prezzo del più esclusivo imperiale Clipper. Nell’originale Elite, il Python era la miglior preda per il Cobra. Ora, è uno spietato predatore feroce, capace di disossare qualsiasi avversario in un combattimento uno-contro-uno.
In un uso multiruolo, quello per cui l’ho scelto principalmente, il Python è in grado di trasportare oltre 200 tonnellate di carico su distanze rispettabili, pur mantenendo una potenza di combattimento sufficiente a respingere pirati e saccheggiatori di imbarcazioni più piccole. Il Python è una nave fantastica e dal design ricercato, anche se un po lenta e con una manegevolezza media (non tanto dissimile dall’Asp). Perché si dovrebbe abbandonare? siete forse pazzi?! scherzi a parte, non è la migliore nave per esplorare, in quanto i suoi salti FSD non sono elevatissimi e non a livello dell’Asp, anche se sarà comunque in grado di portarti verso l’interno e verso il centro della galassia e ritorno (ma con tempi più lunghi). Il Python richiede anche una notevole quantità di denaro per mantenerlo e “pomparlo” a dovere! dopodichè diviene una vera miniera d’oro per un commerciante / combattente multiruolo.. se ve lo potete permettere anche per gli alti costi di assicurazione. Tuttavia una volta messo da parte un buon “fondo-cassa”, non si pone più il problema. Ecco, il mio consiglio è di aspettare a prenderlo fino a quando avrete abbastanza soldi da pomparlo secondo le vostre necessità perchè il modello “base” potrebbe non rispondere alle vostre aspettative: inoltre i moduli aggiuntivi di livello alto hanno costi esorbitanti. Tornando a noi, l‘unico altro motivo per abbandonare il vostro Python è che potete finalmente permettervi di comprare la sorella maggiore: l’Anaconda … tanta roba!
e se il Python fosse un auto da corsa? beh direi, un auto da Rally pronta per ogni terreno!
Vi lascio con qualche screenshot fatto dal mio Python e la mia attuale configurazione, che ritengo un buon compromesso qualità/prezzo/potenza/velocità del mezzo. (per la configurazione si ringrazia sempre Coriolis.io). Nella prossima puntata parleremo di una piccola nave da combattimento, la Viper.
L’opinione di CMDR Nijal: non posso ancora permettermi un Python ma ho approfittato di un attimo di distrazione di CMDR Wolf974 per rubargli le chiavi e fare un giro di prova (speriamo che non si accorga del graffio sotto il motore sinistro). Non è certo agile come un caccia X-Wing.. ma sicuramente è una nave versatile e potente.
Se fosse un’auto ? una Plymouth Fury Se fosse un computer ? …qualcosa di potente ma non velocissimo.. IBM AS/400 Se fosse una pietanza ? Pollo fritto e birra
Oggi torniamo a parlarvi, dopo il Cobra, delle varie navi disponibili in Elite Dangerous. E di seguito potrete avere un piccolo assaggio di una delle nostre preferite…
Asp Explorer
Costo: 6.135.658 Cr
Loadout arma Consigliata 1 (Esploratore): x2 Classe 2 gimballed Beam laser (opzionale: più x4 Classe 1 Gimballed Multicannons) ma se volete essere degli esploratori leggeri anche senza armi! Loadout arma Consigliata 2 (Cacciatore di taglie): x2 Classe 2 Gimballed Multicannons, x4 Classe 1 Gimballed Beam laser Loadout arma Consigliata (Assassino) : x2 Classe 2 Gimballed Beam laser, x4 Classe 1 Gimballed Cannoni
Perché si dovrebbe usare? L’Asp Explorer è una delle mie navi preferite nell’universo Elite. Nell’originale Elite, era veramente difficile da abbattere, e così è stato nei titoli successivi dedicati a Elite.In Elite Dangerous tuttavia le cose sono un po cambiate e l’Asp è identificata come un nave da esplorazione, e in questo ruolo eccelle in assoluto! Uso abitualmente un Asp con equipaggiamento tipo A per escursioni stella-stella nelle costellazioni. più vicine. Ed è anche la nave che uso abitualmente per spostarmi rapidamente nella piccola porzione di galassia colonizzata e conosciuta. Con un salto FSD di oltre 30 anni luce, l’Asp è l’unica nave abbastanza grande e abbastanza resistente, e con salto iperspazio abbastanza lungo, per raggiungere parti della Via Lattea che altre navi non potrebbero mai raggiungere. Completamente ridotta all’osso, si otterrà un salto di oltre 33 anni luce, ma vale la pena sacrificare un paio di anni luce di salto e mettere armi di base, un generatore di scudi e una Field Unit di manutenzione per dare una certa protezione contro incontri NPC casuali e incidenti di navigazione durante il rifornimento. Se siete in vena di viaggiare per vedere i luoghi della galassia più lontani, allora l’Asp è la nave da avere assolutamente. E’ tuttavia possibile utilizzarla in modo consapevole e appagante per altri ruoli di uso generale: Ha scomparti interni abbastanza ampi per essere un mercantile decente (soprattutto nel commerciò di merce rara), in più ha ben sei punti d’attacco delle armi (quattro di Classe 1, due della classe 2), che gli danno una buona capacità di fuoco nel combattimento. Certo, l‘agilità della Asp non è fantastica – soprattutto se paragonata a navi più piccole – ma la sua relativa mancanza di mobilità può essere compensata da armi gimballed. Possiede invce un elevata capacità di energia che risulta utile anche per sfruttare le nuove unità di potenziamento degli scudi (Shield Booster) e che permette di dotare armi assetate di potere e moduli senza preoccuparsi di rimanere senza energia quando servono i punti d’attacco (la distribuzione dell’energia ai vari moduli è relativamente semplice considerato l’enorme quantità a disposizione). La vista dalla cabina di guida è anche una delle migliori nel gioco, quindi se hai un headtracking (come TrackIR o Oculus Rift), il combattimento diventa molto più facile: grazie alla sua buona visibilità, è più facile aggangiare il bersaglio. Si tratta di un eccellente nave, che sarà il pilastro per molti giocatori che vogliono una sola nave per soddisfare vari ruoli, senza dover rubare in banca o svuotare maialini giganteschi.
Se l’Asp fosse un auto da corsa? molto difficile… direi una SportWagon in versione tuning. Perché si dovrebbe poi abbandonare? A meno che la vostra ragion d’essere sia trovare pianeti inesplorati (e nuove forme di vita e civiltà no questo ancora no purtroppo, scherzavo!) e sistemi stellari per timbrare il vostro nome per l’eternità, ci sono altre buone ragioni per usare altre navi invece dell’Asp. Il Type 7 e 9 possono trasportare più carico e sono le navi da commercio più redditizie. Il Vulture e il Python sono combattenti più potenti (se opportunamente dopate!), e con molta più potenza di manovra rispetto alla Asp. Indipendentemente da ciò, ad un certo punto, si vorrà avere un Asp parcheggiata in giro in qualche hangar… ed ora passiamo al Python!
L’opinione di CMDR Nijal:un mio parere personale sull’Asp Explorer ? indispensabile. Non sono molto interessato al combattimento e prediligo andare in giro per il cosmo. L’Asp, specialmente in livrea bianca, ha l’aspetto e le capacità di un vascello scientifico e da esplorazione. La sua sagoma, vagamente a disco, mi ricorda il Millennium Falcon (anche se le differenze strutturali sono molte). La vista che si ha dall’abitacolo è fantastica, è una nave robusta e multiruolo. Se fosse un’auto ? un Unimog da spedizione
Se fosse un computer ? Il commodore Amiga 500 Se fosse una pietanza ? Tagliatelle al ragù, braciola di maiale, patatine fritte, tiramisù e caffè.
Ecco la configurazione attuale della mia Asp Explorer:
Ieri per chi non lo sapesse, si celebrava il ricordo alla Congiura delle Polveri, (o anche chiamata Guy Fawkes night) ovvero il ricordo a un complotto terroristico tentato nei confronti della politica inglese a inizio 1600. All’epoca l’ideatore del “gomblotto”, Robert Catesby, sosteneva che tutte le strade pacifiche per ottenere una politica di tolleranza per i cattolici erano già state tentate e quindi, di fronte a una persecuzione che non diminuiva, restava solo il ricorso alla violenza… per la serie il fine giustifica i mezzi! Ovviamente, anche se la ragione fondamentale possa essere compresa, i mezzi per ottenerla non sono per nulla da condividere… Per fortuna l’atto terroristico non ebbe neanche inizio poichè venne sventato in tempo…
Vi starete chiedendo: “ma questo che c’entra con Spacejokers”? Sappiate che il solo intento ebbe la capacità di “svegliare” l’opinione pubblica e l’evento ebbe una notevole risonanza nella cultura di massa. Ed ecco perchè ve ne stiamo parlando nel nostro blog… Questa influenza nella cultura di massa, ad esempio, ha ispirato il fumetto (e poi film visionario) di “V for Vendetta” e, ieri lo stesso evento, è stato celebrato nel nostro gioco preferito Elite Dangerous tramite l’apertura di un Community Goal.
Guy Fawkes mask: diventata simbolo della protesta in senso generale
Il community goal, per chi non lo sapesse, è un evento di breve durata che permette ai giocatori di partecipare a missioni collettive che portino allo svolgimento di determinati compiti che a loro volta possono influenzare le dinamiche politiche/economiche dei sistemi solari in cui l’evento avviene. Questo nuovo CG quindi richiede che vengano venduti al mercato nero di “Epsilon Indi” (stazione “London Relay”, guarda caso una stazione con nome inglese…) tonnellate di Esplosivi. Direi proprio a tema… Considerando che nel sistema gli esplosivi sono considerati merce illecita fate bene attenzione! Dopo poche ore di gioco ho notato che il CG ha preso una buona piega e tanti stanno aderendo… (Quanti gomblottisti!)
Per fortuna con il mio nuovo fiammante Python riesco a portare un ottima capacità di carico e in poco tempo ero già tra i Top 15% del CG. Inoltre ringrazio il nostro amico CMDR Embryo74 per il supporto in Wing: la sua Asp armata con cannoni e adattata al carico è stata un valido alleato e lui un buon compagno di viaggio 🙂 Vi lascio con un bel screenshot del mio Python mentre si abbronza al sole!
Rieccoci a parlare delle navi disponibili in Elite Dangerous come vi avevo promesso… Oggi facciamo un bel passo avanti dal piccolo Sidewinder del precedente articolo (vedi qui) e vi parliamo del Cobra Mk 3 o III se preferite.. Come scrivevo tempo fa appunto, è stata la mia seconda nave nel gioco. Questo perchè la considero un po l’emblema del gioco stesso e una delle aspirazioni che ogni Commander dovrebbe avere. Inoltre è una di quelle che non si molla mai! un’amante che tornerà sempre a bussare alla vostra porta e di cui non potrete mai fare a meno (a meno, in tutti i sensi, di avere tanti soldi!). Ma andiamo con calma, mettetevi comodi che ve la presento.
Cobra MK III:
Costo: inizialmente erano circa 150,000Cr Ora 379,718Cr
Loadout arma consigliata 1 (Cacciatore di taglie): x2 C3 Gimballed Multicannons, x2 C1 Burst laser (G) Loadout arma consigliata 2 (Commerciante o Codardo Ferengi! 🙂 ): x2 C4 lanciamissili, x2 C1 Multicannons (G) Loadout arma consigliata 3 (sborone o Klingon pronto alla morte…): x2 x2 Cannoni C4, C2 Cannoni Loadout arma consigliata (attività generica): x2 C2 Beam laser (Fisso), x2 C1 Burst laser (Gimballed)
Moduli consigliati: Frame Shift Wake Scanner & Kill Warrant Scanner
Perché si dovrebbe usare il Cobra Mark III? (questa è una domanda retorica vero?!) inanzitutto perchè è LA nave iconica dall’originale Elite (come potete notare nella 2 foto qui in basso…)
E’ abbastanza grande, potente, ben armata, moderatamente agile ed è la nave multiscopo, combattimento/commercio, ideale. Con 36 tonnellate di spazio di carico, oltre a una salto iperspaziale a pieno carico che supera il trasportatore, il Cobra è probabilmente la nave con cui potrete fare i vostri primi milioncini di crediti… Inoltre ha un potenziale enorme di danno, causato dalle due classe 4 e dai due classe 2 punti d’attacco (hardpoints). Il posizionamento dei punti d’attacco di tipo 4 sul naso significa che lì è il caso di usare armi davvero pesanti. Idealmente i C3 Gimballed Multicannons sono perfetti, in quanto hanno una vasta gamma di puntamento sul naso della nave, e possono fare a brandelli un (povero) Sidewinder in cinque secondi netti. Il posizionamento sotto le ali della nave per gli hardpoints classe 2 invece è più problematico, in quanto sono così indietro sotto le ali, che anche le armi gimballed non saranno in grado di colpire i nemici più di un paio di gradi sopra il muso, ed è assolutamente da tenere in considerazione quando si manovra con la nave durante il combattimento: in pratica mantenete sempre i nemici appena sotto il muso, in modo che tutte le quattro armi possono entrare in gioco. Fate questo in modo efficace e il Cobra è quasi velenoso come una Viper in combattimento, il che lo rende assolutamente ottimale, come nave per un cacciatore di taglie o per un assassino/pirata. Invece quando si desidera concentrarsi sul fare soldi ed evitare il combattimento, si possono montare un paio di lanciamissili per tenere i nemici occupati e lontani mentre si riparte in Supercruise; tuttavia può essere un modo costoso per salvare il vostro deretano poichè un assortimento pieno di missili vi costerà 10,000Cr a testa. In ogni caso tenete presente che il Cobra può semplicemente correre più veloce di tutti i vostri nemici, che lo rende una delle navi più sicure per il commercio. D’altra parte un loadout tutto a cannoni è buono se si vuole andare a caccia di Trasportatori Tipo 9 o Anaconda, qui il Cobra è abbastanza veloce per permettervi di mettere la potenza nei sistemi al massimo, e mantenere comunque una generazione di calore dei cannoni abbastanza bassa in modo da battere una grande nave meno agile o per lo meno sfondargli… gli scudi. (ma non tentate di speronarle per terminarle!!!) L’Anaconda (tralasciando il prezzo folle per un momento…) potrebbe forse essere la migliore nave multiscopo nel gioco finora, ma si otterrà il Cobra molto prima, e se per caso venite distrutti, la sostituzione sarà molto più economica e meno frustrante (potrebbero partire Santi e Madonne con le assicurazioni di navi più grandi…). Mantenete sempre un fondo di riserva per il combattimento di 500,000Cr, che se doveste fare una brutta fine… non ve ne pentirete.
Perché si dovrebbe abbandonare? Se sei felice di sacrificare un po di salto iperspaziale e di resistenza dello scafo in favore della velocità allora non lo dovresti fare… poi una volta che hai guadagnato abbastanza soldi per avere un fondo di combattimento e un cuscino di riserva, si può prendere anche una Viper per fare un pò di combattimento puro. Oltre a ciò, non c’è molto incentivo a cambiare un cobra se non per provare altri mezzi più efficenti in un singolo scopo: è relativamente economico, ha una capacità di carico decente, una buona gamma iperspazio ed è moderatamente a buon mercato per l’aggiornamento. Equipaggiate un heat sink launcher, un K-warrant scanner e uno scafo/armatura di tipo militare e avrete un mezzo per tutti gli usi e sarà anche pronto alla battaglia. Praticamente la nave che soddisferà quasi tutti i piloti e le situazioni. Si tratta di una “grande” nave, ma se si vuole fare dieci milioni di crediti o più che vi porteranno a comprare, attrezzare e permettervi un Anaconda e si vuole operare il più rapidamente possibile, allora è meglio spostarsi su una nave con una maggiore capacità di carico.
Se il Cobra fosse una macchina da corsa direi: GT da Campionato Granturismo
Concludendo ricorderò sempre che il Cobra Mark III rimane la nave più iconica, versatile e flessibile che si sarà in grado di volare nel gioco – almeno fino a quando non vi potrete permettere un Asp Explorer, o addirittura un Anaconda. Il Cobra ha un problema con il posizionamento dei piccoli supporti armi sotto le ali, il che significa che sarà meglio usare armi gimballed in quella zona. Riguardo al puro combattimento è una difficile decisione se preferire il Cobra al Viper: se amate usare i Beam Laser, avrete per forza la scelta obbligata su Cobra poichè ha maggiore potenza a disposizione, inoltre il Cobra è da preferire se non potete permettervi di avere anche il Viper come nave da combattimento alternativa. Il posizionamento degli hardpoint medi sul Cobra risulta di un calibro più stretto rispetto a quello del Viper (che quindi risulta più efficace contro piccole navi o per targhettare sottosistemi delle navi), e, soprattutto gli hardpoints medi possiedono un altà velocità assiale, che consente loro di monitorare gli obiettivi molto più facilmente. Anche i Multicannons gimballed sugli Hardpoints medi possono devastare gli avversari davvero rapidamente, ma dal rilascio commerciale del gioco le cose sono un po cambiate, soprattutto perché le munizioni sono diventate così dannatamente costose, anche perché se sto spendendo la mia serata a fare il cacciatore di taglie, non vorrei costantemente andare avanti e indietro tra un Base Stellare e il mio terreno di caccia per ricaricare. Così le armi laser sono ormai all’ordine del giorno per il cacciatore di taglie, per quanto mi riguarda. Se site abili con il Beam laser fisso Classe 2, potete abbattere un Sidewinder completamente schermato in meno di dieci secondi e con la giusta tecnologia di supporto (Chaff Launcher, Shield Cell Bank) anche un Anaconda! Ciò rende le missioni da assassinio da 150k, una buona fonte di reddito. Anche se non siete interessati al combattimento, il Cobra è una vera e propria manna dal cielo: avendo la flessibilità interna necessaria per fittare la nave in modo diverso e soddisfare qualsiasi ruolo si scelga; che siate pirata, commerciante, minatore, cacciatore di taglie, esploratore o un assassino. Il Cobra è e rimarrà per sempre nella mia collezione di navi anche ora che mi posso permettere un Asp Explorer… (e sto lavorando per configurare un buon Python)…
Vi lascio con una configurazione del Cobra come da me usato per utilizzo generico (in particolare esplorazione a corto raggio e salturiamente difendersi in battaglie leggere)
L’opinione di CMDR Nijal:un mio parere personale sul Cobra .. bello.. no, veramente. Sembra difficile dirlo di una nave tutto sommato economica, ma se non avete voglia di fare la formichina, può essere la nave definitiva, multiruolo e a basso costo Se fosse un’auto ? la Ford Focus
Se fosse un computer ? Il commodore 64 Se fosse una pietanza ? Un calzone ripieno. Nijal over, passo e chiudo]
P.s.: in questo eccezionale video hanno ricostruito l’intero Cobra!
Ieri sera, complice una leggera forma influenzale, ero troppo debilitato per fare qualunque cosa di troppo attivo che andasse al di là di guardare passivamente la Tv commerciale… l’unico film che ha attirato la mia attenzione nei palinsesti televisivi è stato appunto questo “Segnali dal Futuro” (in originale Knowing, ma forse per questa volta preferisco la nostra traduzione..). [CMDR Nijal : “Knowing” si tradurrebbe “Sapendo”.. ma non vi rovino il resto]
Forse per anni avevo snobbato questa pellicola (e forse un motivo c’era) [CMDR Nijal ..appunto.. ] ma ieri non avevo quasi alternative… e alla fine mi sono detto: “beh mal che vada ho del materiale per Spacejokers!”. E allora eccomi qui a raccontarvi il mio punto di vista sul film. Vero è che ormai si è detto tutto anche online (il film risale al 2009): potete trovare miriade di recensioni e punti di vista disparati. Quindi non starò qui a tediarvi con la classica recensione ma piuttosto a darvi un punto di vista in più e magari può farvi pensare diversamente sul film in questione. Anche riguardo alla trama non mi soffermerò molto.. vi basti questo:
Nel 1959 in occasione di una cerimonia per l’apertura di una nuova scuola elementare, alcuni bambini sono chiamati ad immaginare come sarà il futuro e a disegnarlo, per poi far custodire questi disegni da una capsula del tempo, da dissotterrare 50 anni dopo. Una silenziosa bambina non fa nessun disegno, riempendo il proprio foglio di numeri, a suo dire sussurrati da una misteriosa voce. Si passa così al 2009, dove, in quella stessa scuola elementare si celebra il mezzo secolo dal sotterramento della capsula, riportata alla luce con il propro contenuto. L’enigmatico messaggio della ragazzina finisce tra le mani di Caleb, figlio di un professore di astrofisica (Nicolas Cage), rimasto vedovo, che scoprirà il suo clamoroso significato: quei numeri predicono con estrema precisione le date e il numero delle vittime dei più grandi disastri avvenuti sulla terra nell’ultimo mezzo secolo. 3 catastrofi, predette dai numeri, devono ancora verificarsi. L’ultima di queste è la più inquietante, visto che predice un cataclisma senza precedenti…
molto bella questa FanArt trovata in rete…
Per quanto mi riguarda i presupposti per farne un bel fanta-thriller-catastrofico c’erano tutti! e inizialmente il film ha dei buoni spunti. Mi è piaciuta molto l’idea di mettere assieme stilemi tipici di più generi cinematografici.. in particolare la suspence del Thriller e la componente fantascientifica ma poi mi pare che sì è voluto anche esagerare aggiungendo una componente Horror che poco c’entrava! Considerando che, l’horror era confinato alle apparizioni di creature umanoidi misteriose che poi si scoprono in realtà alieni/angeli venuti ad aiutare i pochi eletti dell’umanità! Ecco qui, queste creature non precisate, pare sappiano già tutto dell’umanità: riescono a determinare tutti gli eventi che porteranno a catastrofi legate a fenomeni di intereferenza naturale poichè tutte le catastrofi che il protagonista analizza o cerca di sventare sono legate a fenomeni elettromagnetici del sole che creano danni alle nostre strumentazioni e quindi portano a successivi incidenti… e allora perchè il primo evento che Cage riesce a decifrare è l’attacco alle Torri Gemelle?! come facevano a saperlo gli alieni? sono terroristi in realtà? [CMDR Nijal: alieni del pianeta ISIS ?]
Riguardo alla scenografia/fotografia nulla da dire: mi è sembrata cupa e angosciante al punto giusto. Molto belle le scene di visione del bambino dalla sua camera verso il sole e il mondo in rovina poi….
Insomma c’era tutto il necessario per farne un ottimo film catastrofico. E così molto buoni anche gli effetti speciali: un esempio su tutti, un difficilissimo piano sequenza che vede un aereo precipitare a pochi metri da un’autostrada, con un ingresso nell’inferno di fiamme dalla durata di un paio di minuti, senza uno stacco di montaggio che uno, davvero impressionante! Riguardo agli attori invece parto prevenuto perchè Nicolas Cage proprio non mi piace! mi da la solita impressione di restare monoespressivo e incapace di sostenere un film di livello superiore.
in rete potete trovare una quantita abnorme di “meme” dedicati a Nicolas Cage…
Tornando alla trama del film, come dicevo, dopo i buoni presupposti iniziali, mi sembra invece che tutto sia abbastanza banale e scontato. Il film è fin troppo lungo e abbiamo già capito dove sta andando a parare… l’unico pretesto, per rimanere alla visione fino al termine, è trovare la soluzione dell’eterno dilemma fra le concezioni deterministiche e casualistiche dell’esistenza: siamo la conseguenza di determinate cause-effetto predeterminate o semplici casualità? ma in sostanza non è dato saperlo e il film banalizza il finale in modo sconcertante con tante Arche di Noè dove salvare piccoli umani e coniglietti rosa assassini…
[Commento di CMDR Nijal] Non ho visto il film ma ringrazio per la recensione CMDR Wolf974 e per avermi fatto risparmiare 2 ore della mia vita che sicuramente dedicherò a qualcosa di più avvincente, come ad esempio l’uncinetto. Nicholas Cage, con la sua faccia da cane piagnone e bastonato non mi è mai piaciuto, come non mi sono mai piaciuti i film dove si ricorre ad un deus-ex-machina (in questo caso gli alieni) per motivare il tutto e trovare “la chiusa”. Bah… Per tornare al titolo del film, “Sapendo” che era così, si poteva evitare di farlo. Forse i numeri misteriosi dovevano apparire al regista..
p.s. belli i coniglietti ma li preferisco in salmì..
Oggi inauguriamo una sezione dedicata alle varie astronavi disponibili in Elite Dangerous. Cercheremo mano a mano di darvi una nostra visione del mezzo in stile Spacejokers come sempre! 😉
Per iniziare partiamo proprio da quella che è la nostra nave primaria e disponibile a costo zero a inizio gioco. Tenete presente che all’inizio del gioco vi sembrerà davvero difficile prendere confidenza coi controlli e la manovrabilità del mezzo, inoltre potreste sentirvi frustrati dalla difficoltà nel raccimolare crediti a sufficienza per far progredire la vostra nave. Ma se seguirete le nostre guide (o se vi documentate in rete non ci offendiamo!), avrete un apprendimento delle meccaniche di gioco ben più semplice.
ecco a voi, il Sidewinder:
Costo: gratis (per il modello base senza moduli e due C2 Laser Pulse), o 1600Cr più assicurazioni per le armi e moduli (di solito intorno totale 3000Cr) o 32,000Cr nuovo se acquistato come nave secondaria.
Loadout arma consigliata 1 (Principiante o utilizzo generico): x2 C1 Burst laser (Gimballed) Loadout arma consigliata 2 (Avanzato): x2 C1 Multicannon (Gimballed)
Perché si dovrebbe utilizzare questa navicella? Beh, non avete una scelta, davvero! (a meno che non avete contribuito nel Kickstarter), ma è una buona nave per imparare a mantenere le redini del gioco all’inizio. In realtà, dovrebbe essere quasi obbligatorio spendere almeno tre o quattro ore nel combattimento nelle zone di conflitto o nella raccolta delle risorse col Sidewinder gratuito di base fino a quando avete collezionato circa 50 uccisioni totali. In modo da avere almeno una conoscenza rudimentale di come gestire una nave in combattimento e gestire i sei gradi di libertà in duelli aerei (le tradizionali quattro sono: beccheggio, rollio, imbardata ed accelerazione, più verticale e laterale di spostamento con i motori di manovra – se si vuole vivere in combattimento, si deve gestire attivamente tutti e sei, costantemente ). Un pilota decente in un Sidewinder può facilmente gestire un combattimento contro un Cobra o navi più pesanti se rimane in movimento e considerando la sua agilità; Tuttavia i Vipers sono una sfida, perché hanno il vantaggio della maggiore velocità/agilità. In realtà il Sidewinder è lento ma agile e un pilota capace dovrà fare uso di tale flessibilità durante i combattimenti, perché come ogni buon pilota vi dirà, la velocità in battaglia può salvarvi la vita. Appena ve lo potete permettere, poichè starete ancora cercando di imparare a colpire qualcosa con le armi fisse (e questo richiederà molto tempo, soprattutto se non state giocando con un buon joystick, tipo Hotas), si dovrebbe cercare di investire i vostri sudati crediti in alcune armi dette gimballed (che seguono l’obiettivo). All’inizio consiglio sempre i Pulse Laser (G) perchè consumano pochissima energia e generano poco surriscaldamento, e poi, se ve lo potete permettere, passate ai Burst Laser (G) ma evitate i Beam Laser poichè sono troppo affamati di energia e generano troppo calore per il vostro piccolo SideWinder (a discapito di una resa nel danno non così esorbitante). A dire il vero, pochi raccomandano i beam laser in generale, a prescindere dal mezzo usato… a meno che proprio non vogliate impressionare qualcuno… Quando siete all’inizio del gioco, il modo migliore per utilizzare un Sidewinder è quello di andare a caccia d’oro all’interno dei USS (unidentified signal source – ovvero segnali non identificati) in un sistema anarchico – ma state attenti alle imboscate dove si possono avere agguati da altre navi più potenti! in tal caso la fuga non sarà così tanto disonorevole… – questo è di gran lunga il modo più veloce di fare abbastanza soldi per tirarvi fuori dal Sidewinder. Invece non suggerirei di fare il mercante di generi di consumo standard come via d’uscita veloce dal Sidewinder: con misere 4 tonnellate la capacità di carico, ci vorrà un sacco di tempo e di trasporti per avere soldi a sufficienza – ma, in alternativa, si possono fare buoni “affari” utilizzando il Sidewinder in missioni di combattimento e/o omicidi. Una volta imparato il combattimento con i laser gimballed, potrete aggiornare a multicannons gimballed C1. Hanno una generazione di calore più basso e fanno più danni, tuttavia sono più costosi e hanno un rifornimento di munizioni limitato. Multicannons sono senza dubbio l’arma migliore per un giocatore di abilità intermedia, soprattutto se Gimballed, perché danno una gamma più ampia di fuoco e un gran potenziale di danno per una relativamente bassa generazione di calore.
Infine, c’è un’ultimo motivo per volare con un Sidewinder: infastidire gli altri giocatori! Una volta che avete crediti a sufficienza (magari avendo fatto per un paio d’ore il mercante con un Type 6 Transporter), il Sidewinder diventa a così basso costo che è praticamente una nave usa e getta, che consente di mettere un paio di C2 Cannoni, aspettare appena fuori dalla no fire zone altri giocatori e divertirsi nel graffiargli la carrozzeria e sentire così i loro insulti! Parleremo dei cannoni in un altra sede ma per i pirati dovrebbero essere obbligatori, anche solo per il riferimento storico, ma basti dire che i cannoni sono buoni solo se li si sa puntare a dovere. Quindi non usateli fino a quando avrete davvero confidenza con il combattimento – perché sono difficili da usare adeguatamente.
Perché poi si dovrebbe abbandonare? E’ la più lenta di tutti le navi da combattimento (solo una nave da trasporto è più lenta), ha solo due punti d’attacco, e una capacità di carico di 4 tonnellate e un breve salto iperspaziale. beh, in sostanza si tratta di una piccola, economica, nave multiscopo, che si può equipaggiare per il combattimento e permettervi di avere ancora un salto iperspaziale per consentirvi di raggiungere una mezza dozzina di sistemi… ma se volete davvero esporare lo spazio ci sono navi più grandi e migliori…
Se il Sidewinder fosse una macchina da corsa sarebbe? io direi un piccolo Kart per principianti.
C’è un motivo per cui il Sidewinder è la nave con cui iniziare a giocare in Elite: Dangerous. Nelle mani giuste, si tratta di un mezzo straordinariamente capace e versatile. Ha la flessibilità necessaria per adattarsi a qualsiasi mestiere e ruolo che si confà al vostro stile di gioco, che sia cacciatore di taglie, minatore, commerciante di merci rare (ma non di genere di consumo base) o esploratore. Vi resterà sempre la voglia di migliorare in qualcosa di più grande per fare più soldi nel più breve tempo possibile, ma probabilmente vale la pena di averne uno nascosto da qualche parte nei pressi di una zona di combattimento o di un sito di raccolta di risorse e gettarsi così nel divertimento basato sulla carneficina (propria e altrui)… Inoltre non dimentichiamoci il fascino di pilotare una di quelle navi che era disponibile nel primo videogioco di Elite negli anni ’80: per chi come noi è nato con quei videogiochi non può che apprezzare questo punto di vista..
Personalmente appena ho potuto (facendo la formichina nel raccimolare denaro) sono passato al Cobra MK3 che è ben altra cosa… (per questo vi rimando al prossimo articolo).
Di seguito vi lascio con una configurazione consigliabile e decente per il vostro Sidewinder senza spendere una follia… (ringraziamo il sito coriolis.io per l’ottimo supporto che da nel creare configurazioni personalizzate e continuiamo a consigliarvelo vivamente!)
L’opinione di CMDR Nijal: un mio parere personale sul Sidewinder ? .. carino.. si.. fa un po’ di tutto.. si.. ma cambiatelo appena potete!! Se fosse un’auto ? la Panda 30
Se fosse un computer ? il Commodore Vic 20 Se fosse una pietanza ? un tramezzino Nijal over, passo e chiudo]
Salve Spacejokers provenienti dal futuro o dal passato che sia.. Come molti di voi sapranno ieri si è svolto il giorno dedicato all’evento basato su “Ritorno al Futuro”: in pratica nella famosa saga fantastica degli anni 80, Marty Mc Fly tornava dal futuro… e quel giorno era proprio il 21 Ottobre 2015! beh le cose oggi giorno non sono esattamente come si immaginavano in quei film ma qualcosa non è poi così diverso… se foste interessati ad approfondire vi consiglio la lettura di questo bell’articolo:
in questo giorno noi Spacejokers eravamo all’Expo di Milano… chissà magari Martin avrebbe voluto incontrarci lì e scoprire quali erano i cibi del futuro e partecipare all’evento milanese dell’anno! beh, se anche ci fosse stato.. sarebbe stato difficile incontrarlo…visto che ultimamente si fa fatica a camminare dalla folla…
Vi lascio con qualche foto della giornata ad Expo. Sarebbe stato bello vedere volare Martin a bordo della De Lorean modificata intorno all’albero della vita… oppure vederlo sfrecciare sull’holopattino in mezzo alla folla!
Tuttavia pare che gli inglesi siano stati più fortunati di noi! 🙂 guardate cosa hanno pubblicato gli agenti di polizia del Surrey sul loro profilo Facebook…
Oggi continuiamo con la seconda parte della guida a Elite Dangerous, dedicata soprattutto a chi sta per iniziare a giocare. Ricordiamo che la prima parte dedicata a chi deve ancora acquistare è a questo link.
Mentre ricordiamo che la versione originale in inglese è disponibile a questo indirizzo
Prima di cominciare inserisco un schermata realizzata ieri con il mio nuovo Python fiammante di concessionaria! 🙂
Per chi sta per GIOCARE!
Okay, hai comprato il gioco e sei nuovo, sicuramente starai pensando: “Cosa diavolo posso fare?” Beh, so come ci si sente, soprattutto quando si apre la mappa della galassia per la prima volta e si capisce che ci sono davvero 400 miliardi di stelle là fuori da visitare. Anche solo la parte della galassia abitata da esseri umani è molto grande. Inoltre c’è anche un pericoloso universo che non perdona là fuori. Non abbiate paura, però! Siamo qui per fornirvi alcuni consigli per la sopravvivenza. Anche il Frontier Developments forum e il manuale di istruzioni per il gioco può venire utile. Siamo tutti qui per te, Commander! e tutti vogliamo che tu ti diverta!
Se sei un cacciatore di taglie, contrabbandiere, commerciante onesto, pirata, pilota di caccia, esploratore, minatore, o qualsiasi altra cosa, queste sono alcune cose che dovete sapere:
Morte e respawn:
Per quanto riguarda la morte in gioco, non è poi così male, se vieni distrutto: avete la possibilità di ricomprare subito la nave in una parte del costo totale della nave con l’assicurazione. Tutti hanno l’assicurazione, e avrete solo bisogno di ricomprare la nave distrutta (l’unica eccezione è la nave d’inizio gioco: il Sidewinder che si è liberi di sostituire). L’assicurazione pagherà anche per tutti i moduli e gli Hardpoints che erano installati sulla vostra nave distrutta. Tenete a mente che è necessario avere i soldi per pagare, o si andrà in debito da dover prendere in prestito come crediti dalla compagnia di assicurazione. C’è un limite a quanto si può andare in debito in modo da rendere il tutto più pericoloso (infatti si chiama Elite Dangerous…). Per non rischiare, a volte la cosa migliore è la fuga… Non è una tattica che molti di noi desiderano utilizzare, ma a volte è semplicemente necessario per sopravvivere.
Come ulteriore avviso, bisogna stare attenti a non mettersi in una situazione in cui si potrebbero perdere tutti i vostri progressi finanziari. Controllate sempre quanto il costo di assicurazione di rebuy (riacquisto) della vostra nave sarà. Se il rebuy costa più crediti di quelli che avete a disposizione, allora non si dovrebbe rischiare. Come regola generale, cercate di mantenere circa 3 o 4 volte più soldi del costo di rebuy della vostra nave. Quando acquistate una nuova nave, o aggiornate la nave, controllate il costo di rebuy, e se si tratta di un terzo o meno del vostro denaro totale a portata di mano, allora siete tranquilli. Inoltre, se sei un commerciante, non giocare tutti i contanti su un singolo raggio. Forse sei abbastanza bravo per sopravvivere e fare la furbata. Ma basta un errore per perdere tutto. La pazienza è davvero una virtù in Elite Dangerous!
Quindi ricordatevi: se non potete ricomprare la nave (rebuy) allora non volateci!
Crimini, punizioni e reputazione:
Ora, ecco un paio di cose più difficili da fare in Elite Dangerous per un comandante inesperto: non finire nei guai con la legge e non rovinare la vostra reputazione! In primo luogo, capire come le fazioni e le giurisdizioni lavorano in Elite.
Ad esempio, se si uccide qualcuno in un sistema Anarchico, e andate poi in un sistema della federazione, le fazioni della Federazione non avranno nulla contro di te. Se invece, uccidi qualcuno in un sistema federale, allora sarai ricercato (e avrai una taglia sulla tua testa) anche per la fazione delle Federazione locale.
Quindi, in sostanza, il sistema di fazioni funziona così: Ci sono tre principali Nazioni galattiche; la Federazione, l’Impero, e l’Alleanza. Nella tua mappa galattica, è possibile impostare la mappa per mostrare che sistemi sono controllati nello specifico per ogni Nazione galattica. E ogni nazione ha norme differenti su quali merci sono considerate proibite; la Federazione considera schiavi come carico illegale, mentre l’Impero permette la schiavitù. Quindi fate attenzione a ciò che fate e dove lo fate! Infine, ci sono le fazioni, che operano un po’ allo stesso modo come gli stati in una nazione. Ad esempio, se si va in un sistema della Federazione, ci sarà una fazione che controlla tale sistema, le cui navi autorità pattugliano quel sistema e ne fanno rispettare le leggi. Questa fazione ha giurisdizione su gran parte del sistema (le stazioni controllate da quella fazione e tutte le aree che non sono di proprietà di altre fazioni). All’interno di tali sistemi, ci sono altre fazioni, e alcuni possono possedere una stazione spaziale o no. Ma quelle fazioni “minori” hanno giurisdizione su tutte le stazioni che controllano, e niente di più. Pensate a come sono gli Stati Uniti d’America; gli Stati Uniti sono uno stato federale, con governo centralizzato, e il governo considera tutti gli stati come la sua giurisdizione. All’interno di ogni Stato, vi è anche un sistema di governo (che potrebbe non funzionare esattamente come il governo federale). Così, sia il governo federale degli Stati Uniti e i singoli Stati hanno competenza in quegli stati. Ad esempio, New York è sotto la giurisdizione di quel governo dello stato, ma il governo degli Stati Uniti ha anche giurisdizione all’interno di quello stato. Tuttavia, la polizia di New York non tenta di far rispettare le sue leggi in altri Stati, come la Georgia. Se si capisce questo concetto, allora fondamentalmente capirete come funzionano le giurisdizioni tra Nazioni galattiche e le fazioni di controllo. Si noti che non tutte le fazioni “minori” in un sistema cadono sotto la giurisdizione della Federazione. Ad esempio, se si va in un sistema federale, la fazione di controllo della Federazione non sarà l’unica presente. Esisteranno altre fazioni, alcune fedeli alla Federazione e altre no. Se una stazione è controllata da una fazione minore non allineata con la Federazione, allora la Federazione non è competente attorno a quella stazione. Una volta lasciate le vicinanze di quella stazione, rientrerete però nel territorio della Federazione e nella sua giurisdizione.
Fate attenzione a quali fazioni servite, e quali Nazioni galattiche servono le piccole fazioni.
Questo è uno degli aspetti più comuni del gioco che la maggior parte delle persone hanno difficoltà a capire. Ancora una volta, pensate a fazioni e nazioni come il governo degli Stati Uniti ed i suoi stati. Se si accetta un contratto da un fazione della Federazione per uccidere un membro di un’altra fazione sempre federale, allora si può perdere la reputazione con la Federazione: è come se la Georgia e il Tennessee avessero iniziato a combattere una guerra civile, e si avviasse una fornitura ai georgiani con le armi e ad assassinare politici Tennessee e suoi dirigenti, per il governo degli Stati Uniti tu sarai pur sempre un criminale. Il Tennessee ti considererà un criminale. Mentre i georgiani potrebbero amarti per i tuoi sforzi, ma nessun altro lo farà. Lo stesso concetto vale per le fazioni e le nazioni nel gioco. Quando si accetta un contratto, soprattutto se si tratta di qualcosa di illegale o dannoso, assicuratevi che entrambe le fazioni non siano allineate con la stessa nazione Galattica (utilizzando la mappa galattica). Questo danneggierebbe la vostra reputazione immensamente. Perciò state attenti!
Per infrazioni minori, come l’aggancio con una stazione senza chiedere il permesso, è molto probabile che otterrete una semplice multa.
Hai parecchio tempo per pagare le multe prima che possano diventare una taglia sulla tua testa. Basti ricordare che ottenere multe e taglie sulla testa diminuisce anche la vostra reputazione con le fazioni nel cui territorio si è commesso il crimine. Se commetti un reato nello spazio della Federazione, allora la vostra reputazione per la Federazione ne risentirà. Lo stesso rapporto esiste con le fazioni del gioco.
I cargo (canister) che trovare a fluttuare nello spazio saranno molto probabilmente considerati come illeciti.
Non tutto è rubato, ma gran parte di questo lo è, quindi vi suggerisco di considerare sempre carichi dispersi come di tipo “rubato” (stolen) in un primo momento. In effetti, un buon modo, generalmente sicuro per fare alcuni crediti veloci è quello di raccogliere i carichi abbandonati, di tipo “rubato”, nei sistemi che dispongono di nessun governo (etichettato come anarchia) o in impianti dove le leggi sono piuttosto lassiste. Poi, vendere quella merce ad un sistema anarchico, o nei sistemi dove le leggi sono indulgenti sul nuovo carico. Si può contrabbandare merci in stazioni in linea con la Federazione, Impero, o Alleanza, e ci sono un paio di modi di intrufolarsi carico illegale; 1) passare in “modalità di funzionamento silenziosa” per evitare di essere sottoposto a scansione, ma è molto complicato perchè si va a surriscaldare la vostra nave; inoltre ricordatevi di non atterrare su una piattaforma di atterraggio con la modalità silenziosa, poichè la nave continuerà a scaldarsi e, dopo un certo punto, il calore distruggerà la vostra nave; 2) Utilizzando il dissipatore di calore per nascondere la scia di calore della vostra nave e entrare di nascosto, in combinazione con la disattivazione di alcuni dei vostri sistemi in modo la vostra nave rimanga “fredda” e fuori dalla vista del sistema scanner.
Se siete tentati di contrabbandare (o fare qualsiasi cosa di illegale) basta ricordare che la reputazione è più facile distruggerla che costruirla.
Pensate alla reputazione nel mondo reale; sì, potete donare a enti di beneficenza, aiutare le persone bisognose, trattare tutti con gentilezza e sincerità, ma se venite catturati cercando di contrabbandare la cocaina nella comunità, tutto ciò che la filantropia e le altre buone azioni hanno fatto, sarebbe essenzialmente dimenticato. Si potrebbe sempre essere conosciuti come sporchi contrabbandieri. Così, per esempio se si vuole, si può costruire una buona reputazione con la Federazione, ma meglio prendere in considerazione il contrabbando solo per l’Alleanza o nelle stazioni Imperiali. E ‘rischioso, ma può produrre un bel profitto. Solo state attenti!!!!
Il gioco è indulgente con gli errori?
Se sei un cacciatore di taglie alla ricerca di qualche buona taglia, e un paio di navi autorità del sistema si avvicinano per aiutare, non sparategli! È possibile ottenere una taglia sulla tua testa e tali autorità inizieranno ad attaccarvi. Con l’aggiornamento 1.3, un po ‘di fuoco amico sarà perdonato, ma qualcosa di più di un paio di pallottole vaganti e avrete una taglia sulla testa. Va anche ricordato che se miri una nave per sbaglio e si spara, è possibile ottenere multa e/o taglie se i colpi sono stati accidentali o meno. Ancora una volta, questa regola non si applica nei sistemi anarchici sistemi. Anche qui va prestata attenzione.
Fate attenzione all’attracco!
Il personale della stazione annuncerà all’interno di essa che bighellonare non sarà tollerato. Se vi fermate fuori dell’ ingresso/uscita per troppo tempo, la stazione vi attaccherà e molto probabilmente vi distruggerà. Anche se vi posizionerete sopra la piattaforma di atterraggio sbagliata per troppo tempo, la stazione vi attaccherà. Se si apre il fuoco nella zona dove è vietato l’uso delle armi (No Fire Zone) di una stazione, la stazione vi attaccherà. Se si spara alla stazione, per qualsiasi motivo, la stazione vi attaccherà. Se si scoreggia mentre fate attracco, la stazione vi attaccherà. Ovviamente sto scherzando su quella ultima parte. Ma tutto il resto, prendetelo sul serio!
l’omicidio è preso sul serio. Se la nave che si sta attaccando, non è ricercata per crimini in quel sistema, allora le sue autorità usciranno per ucciderti.
Assicuratevi che il vostro obiettivo sia effettivamente in quel sistema. E ricordate che gli unici posti in cui non sono registrati i crimini sono i sistemi anarchici, dove tutto passa inosservato!
Il modo per rimuovere una multa che è stata posta su di voi è quello di attraccare in una stazione di proprietà della fazione di cui hai violato la legge e pagare le multe. Mentre le taglie sono tutta un’altra cosa…
Attualmente, le principali Nazioni Galattiche (Federazione, imperiale, Alleanza) non mettono più multe sui giocatori. Invece sono emesse ed eseguite dalle fazioni locali. Inoltre, capire la differenza tra multe e taglie: le multe sono rilasciate per reati minori e possono essere pagate in qualsiasi momento, ma se le multe non vengono pagate entro determinati giorni allora la multa diventa una taglia; le taglie invece sono in genere rilasciate per crimini più gravi, come l’omicidio di una persona pulita, e queste taglie non possono essere rimosse immediatamente. Piccole taglie, come sparare contro il fuoco amico, possono essere rimosse, pagando, dopo 15 minuti di tempo di ricarica. Grandi taglie, come l’omicidio, possono essere pagate solo dopo un’intera settimana (7 giorni) di tempo reale – tuttavia il numero di giorni prima che la taglia diventi inattiva, può variare a seconda della fazione e la tipologia di crimine commessa.
Dopo il tempo di ricarica, la taglia attiva diventa una taglia dormiente, che si può pagare con il ritorno a una stazione di proprietà della fazione dove si è commesso il crimine. Ma fate attenzione! Se venite analizzati dalle autorità della fazione dove è stato commesso il crimine, prima di pagare la taglia, la tua taglia dormiente diventerà di nuovo attiva, e il timer di ricarica verrà azzerato.
Tenete anche a mente che a ogni delitto verrà ripristinato il tempo di ricarica per taglie attive e/o dormienti a seconda del crimine. Per esempio, se si commette un omicidio, non è possibile pagare la taglia fino a quando il timer di cooldown va a zero. Se il tempo di ricarica è impostato su 7 giorni per un crimine come l’omicidio, e passano solo tre giorni, e si uccide un altro giocatore pulito in quel sistema, il timer viene reimpostato a sette giorni. Oppure, se si dispone di una taglia dormiente e si commette un altro crimine, il timer cooldown viene azzerato e le taglie attive e dormienti saranno sommate, e vi sarà una nuova taglia sulla vostra testa. Infine, le taglie dormienti spariranno, anche se non le paghi per altri 7 giorni. In sostanza, i reati che provocano taglie immediate possono essere mantenute contro di voi per un massimo di due settimane.
Sembra complicato? Sì, può essere. Forse il seguente sarà più utile:
– Multato • Paga subito • se non paghi una multa entro 7 giorni, diventa una taglia.
– Taglia • Non è possibile pagare immediatamente, devi attendere che il tempo di ricarica per la taglia attiva raggiunga lo zero. • Se si torna al sistema dove avete commesso il crimine prima che il tempo di ricarica passa siete illegali per tali autorità. • Se si torna al sistema avete commesso il crimine prima che il tempo di ricarica raggiunge lo zero, e si commettono più crimini lì, tali ammende e i nuovi vengono aggiunti alla taglia attiva e il timer di ricarica viene aumentato a seconda delle crimini che avete commesso. • Dopo che il tempo di ricarica raggiunge lo zero, la taglia attiva diventa una taglia dormiente. A questo punto si può tornare al sistema dove avete commesso il crimine e pagare la taglia nelle stazioni della fazione appropriata. • Se si è scansionati da parte delle autorità del sistema dove si è commesso il crimine prima ripagare la taglia dormiente, qeusta diventa di nuovo attiva e bisogna aspettare fino a quando il tempo di ricarica arriva a zero ancora prima che diventi dormiente. • Anche se pagate una taglia dormiente con successo, verrà aggiunto una cosa chiamata Legacy fine. Se commetti più reati in territorio di fazione, il Legacy fine verrà aggiunto al nuovo, e la taglia riattivata. Questo è per evitare che le persone commettano sempre gli stessi crimini più e più volte (a meno che proprio non vogliate essere riconosciuti come un fuorilegge leggendario, allora potrebbe essere un incentivo). • Inoltre, se non volete pagare le taglie dormienti, basta aspettare 7 giorni e scompare, ma non completamente. Ricordate che non importa cosa, le vostre taglie e multe saranno sempre aggiunte al tuo Legacy fine.
Ok, allora se vengo ucciso con una taglia attiva? Che succede? • Se vieni ucciso e la taglia poi pagata, questa viene anche cancellata. Tuttavia, è ancora parte della tua Legacy fine. • Se si muore e si è teletrasportati (nuovamente) ad una stazione di proprietà della fazione dove si è commesso il crimine, e la taglia non è pagata, si dovrà pagare in aggiunta al costo di assicurazione, anche il riscatto. E ovviamente conta ancora verso il Legacy fine.
E, sì, il tempo di ricarica è basato sul tempo reale a prescindere se si gioca o no.
lo speronamento è ora illegale!
Se speronate qualcuno durante il viaggio ad oltre 100 km/s sarete multati (senza taglia). Se speronate qualcuno che non ha gli scudi la multa sarà più alta. Allo stesso modo, se qualcuno ti sperona nelle stesse circostanze, anche loro saranno multati di conseguenza. Quindi state molto attenti con la velocità e la direzione intorno alle stazioni spaziali.
Tenete presente che Elite Dangerous prende in considerazione la reputazione e la criminalità come nella vita reale !!!
Non posso sottolinearlo mai abbastanza. Molti giocatori che si muovono per la prima volta nell’universo di Elite non si rendono conto di questo, poiché la maggior parte dei giochi non sono così severi. Nella serie Fable, per esempio, il gioco considera le vostre opere buone e cattive azioni, e bene o male l’allineamento del tuo personaggio tiene traccia di queste azioni. Ma, se sei al 100% buono in Fable, puoi anche commettere qualche omicidio o adulterio senza che la tua reputazione ne risenta. In Elite, invece, si può essere alleati con una nazione un secondo, e subito dopo si potrebbe essere considerati ostili per una azione negativa o un errore. Non abbiate paura, però! Con un po ‘di esperienza e attento processo decisionale, è possibile evitare molti degli errori più estenuanti. Ma per fare gravi danni alla reputazione, dovrete fare qualcosa di più grave come uccidere una persona pulita. Come ho detto prima, un po’ di spari sul fuoco amico vi farà multare per qualche centinaio di crediti, e sarai ricercato, ma la vostra reputazione andrà comunque bene fino a quando non si fa di tutto questo un’abitudine!
Potrebbe essere necessario ricominciare da capo un paio di volte.
Io certamente ho dovuto, poichè non sapevo immediatamente molte delle cose che sono state illustrate in questa guida. Quindi, nella tua prima prova generale del gioco, non sudate troppo sugli errori e prendetevi il tempo per vedere cosa succede quando si fanno certe cose. Una volta che hai una solida conoscenza sulle basi, allora si può fare sul serio nel gioco.
Se è necessario ripartire e si possiede l’edizione mercenario che aveva un veicolo spaziale Eagle come bonus preordine gratuito, è allora possibile ricominciare da capo senza perdere la Eagle gratuita.
Nota, però, che la vostra Eagle gratuita non avrà nuovi moduli o armi che avevi nella tua prima partita. Lo stesso vale per il vostro Sidewinder.
Ora che abbiamo discusso le leggi, la reputazione, e le fazioni, possiamo passare ad altre questioni.
Si può avere solo un personaggio salvato alla volta!
Sì, solo uno alla volta. Come detto in precedenza, è possibile pulire il vostro gioco e ricominciare da capo, se necessario. Non si è mai sentito Frontier Developments discutere di slot di personaggi aggiuntivi.
l’aumento di grado nelle flotte imperiali o nella Federazione può essere fatto facendo missioni fornite direttamente da tali Nazioni.
Beh, le missioni normalmente forniscono il nome della fazione che rilascia le missioni proprio sotto il nome delle missioni nella stazione sotto Bulletin Boards. Per le missioni della progressione navale, il nome della Nazione di emissione apparirà al posto dei nomi di fazione. Inoltre, la reputazione ha influenza su quando missioni di progressione di grado saranno disponibili.
Alcuni sistemi non possono essere visitati senza permesso di sistema.
Alcuni sistemi, come Sol e Sirius, necessitano di permessi al fine di essere visitati. Per ottenere tali permessi facendo missioni per aumentare la reputazione per le Nazioni e/o fazioni. Quindi, per arrivare a Sol, è necessario aumentare il tuo grado e reputazione con la Federazione. Una volta che avrete soddisfatto il requisito di Rango per la Federazione, si sarà in grado di selezionare i permessi del sistema che vengono offerti nella stazione sotto i Bulletin Boards.
Si può servire più di una nazione Galattica.
È possibile avanzare di rango e reputazione sia con la Federazione che con l’Impero. Con l’Alleanza, si può salire solo di reputazione al momento e non di rango. Ciò potrebbe potenzialmente cambiare in futuro.
Zone di conflitto: sono disponibili solo in sistemi che sono in uno stato di guerra o di guerra civile.
L’utente non può trovare zone di conflitto subito in sistemi che sono in uno stato di guerra / guerra civile. Potrebbe essere necessario volare più lontano dalla stella iniziale, o andare ad altre stazioni e pianeti all’interno del sistema, al fine di trovare le zone di conflitto. Ma, sono lì e normalmente non sono troppo difficili da trovare.
Per verificare se un sistema è in uno stato di guerra, controllare le informazioni del sistema, dove si dice “Stato” nella mappa del sistema.
Se dice guerra civile accanto a Stato, allora le zone di conflitto dovrebbero essere lì.
Prestare attenzione e riflettere attentamente prima di entrare in una zona di combattimento.
Ci sono due tipi di zone di conflitto all’interno qualsiasi sistema che è in uno stato di guerra; 1) zone di conflitto a bassa intensità, dove il numero dei combattenti su ogni lato sono approssimativamente uguali; 2) zone di conflitto ad alta intensità, in cui entrambe le parti non sono uguali. E’ facile essere sopraffatti dal nemico in una zona di conflitto ad alta intensità se il lato che si sceglie di combattere sta perdendo il conflitto. Sceglite saggiamente e andate preparati.
Scegli la tua fazione entrando in una zona di conflitto.
Prima di iniziare a combattere, scegliete una fazione, questo non appena si entra in una zona di conflitto. Sarà l’interfaccia a destra nella cabina di guida, sotto l’ultima scheda. “Faction” dovrebbe essere la prima opzione disponibile lì.
Se si entra in un zona di conflitto e si può scegliere un solo lato, allora avete trovato un bug.
Questo non accade per la maggior parte delle persone, ma ad alcuni è successo. Non partecipate a tali zone di conflitto. Riavviate e provate di nuovo, e se persiste, compilate un “ticket” a Elite Dangerous nella pagina di supporto. Siate pazienti: Frontier non è una grande azienda come altre software house. Il loro personale di supporto è molto occupato, ma sta crescendo come la base di fan che cresce continuamente.
Dal momento che siete appena agli inizi, fate attenzione alle missioni che accettate.
Incoraggio persone nuove a scegliere con saggezza le missioni. Non scegliere le missioni che peggiorano la reputazione con la Nazione/i e le fazione/i che si intende servire con lealtà, e non scegliete missioni per assassinare un bersaglio per 100.000 o più crediti; tutto quel denaro è allettante, ma ricordo che è molto probabile che combatterete un Anaconda, che è fondamentalmente quello che si potrebbe considerare un carroarmato o una corazzata. Non è impossibile sconfiggere un Anaconda con una nave più piccola, ma può essere molto difficile e si può morire con uno o due colpi con una nave senza aggiornamenti e scudi. Inoltre, fate le missioni in assoluto più semplici per voi per non fallire, poichè ogni missione fallita abbasserà la vostra reputazione con la fazione e la nazione che ha emesso la missione (ma si può recuperare abbastanza facilmente se non si riesce una missione o due).
Se si desidera esplorare, assicuratevi di avere uno “scoop” di carburante!
Ricordate nella precedente guida, quando ho detto, “le stazioni non sono gli unici modi per ottenere carburante”? Beh, è lì che lo scoop del carburante entra. Esso consente di ricaricare combustibile da alcuni tipi di stelle. Se avete intenzione di avventurarsi lontano al di fuori della sfera di influenza umana, lontano da qualsiasi stazione, è necessario avere uno scoop di carburante.
Se si desidera esplorare e fare soldi, ecco come fare:
Si inizia con uno scanner di scoperta di base, che è possibile utilizzare per trovare oggetti inesplorati entro 500 secondi di luce (o 500ls) dalla posizione corrente. È possibile effettuare l’aggiornamento alla scanner di scoperta intermedio, in grado di trovare gli oggetti inesplorati fino a 1000ls, e poi è possibile effettuare l’aggiornamento allo scanner avanzato, che mostrerà tutti gli oggetti inesplorati in un sistema.È inoltre possibile trovare pianeti e altri soli all’interno di un sistema viaggiando più veloce della velocità della luce e alla ricerca di stelle che si muovono più velocemente rispetto alle altre stelle ulteriormente in lontananza (in particolare, questo è chiamato Parallax). Non è il modo più efficace per trovare le stelle, ma dovrete fare così fino ad ottenere 1,5 milioni di crediti per il miglior scanner di scoperta (quello avanzato).
Infine, c’è lo scanner di superficie dettagliato. Questo apparecchio richiede un modulo separato dallo scanner di scoperta. Lo scanner di superficie consente di raccogliere informazioni più dettagliate sulle stelle, pianeti e lune, aumentando il valore dei dati astronomici. Si tratta di circa 250.000 crediti, ma ripaga rapidamente.
Essere schizzinosi nell’esplorazione (eventualmente).
Non è necessario eseguire la scansione di tutto ciò che si trova, a meno che non lo si vuole. Per lo più, alla larga dai campi di asteroidi poichè non valgono assolutamente niente … in sostanza, una perdita di tempo (di nuovo, a meno che non si vuole solo eseguire la scansione di tutto per il gusto di essere approfondita). Cercate di concentrarvi su mondi simili alla Terra, acqua, giganti gassose, buchi neri, stelle e pianeti metallici. Invece pianeti fatti di ghiaccio e roccia valgono pochi soldi (ma meglio di nulla).
Non morite quando fate i cacciatori di taglie!
Ricordate, questo gioco punisce chi muore. Se si raccolgono alcune taglie, e si vieni uccisi prima di tornare ad una stazione per trasformare i vostri buoni di taglie, poi si perdono quei buoni, quindi niente soldi!
E’ meglio non morire mentre fate commercio di materie prime.
La maggior parte delle persone trovano in Elite necessaria la costruzione di reputazione e fare un sacco di crediti. Basta essere molto attenti quando si trasportano carichi molto costosi. Ad esempio, se si trova una buona rotta commerciale per l’oro, e caricate fino a 300.000 crediti per un valore di oro, e poi morite, si perde il carico e quindi l’investimento. E’ un buon modo per andare in rovina in fretta se non state attenti.
Attenzione alle navi gestite dall’inteligenza artificale del PC (npc), in modalità kamikaze!
Al momento è abbastanza comune per una nave controllata dal gioco (NPC) che vi voli addosso. State attenti alle navi che sembrano volare troppo vicino a voi. La maggior parte delle volte è possibile evitare tali collisioni potenzialmente devastanti … la maggior parte dellle volte appunto! Vi consiglio vivamente di dotare la vostra nave di un generatore di scudi decente. Certo, gli scudi non garantiscono che una collisione non vi ucciderà, ma aiutano a prevenire le collisioni più fatali.
dotarsi di Point Defense può essere una buona idea!
Nelle mie esperienze, le armi Point Defense possono salvarvi la vita. Dal momento che si istalla l’equipaggiamento Punto di Difesa, non ho più avuto un solo missile che mi abbia colpito con successo. Finora, ha avuto un tasso di precisione del 100% per me. Non credo che sia essere accurato al 100% ma può fare la differenza..
Che cosa il Powerplay?
Verso l’inizio del mese di giugno 2015, Frontier ha rilasciato un importante aggiornamento per il gioco: Powerplay è appunto l’aggiornamento dei contenuti. In primo luogo, non è necessario per forza partecipare a Powerplay (io non lo sto ancora sfruttando). E’ del tutto facoltativo, e si può ancora combattere guerre e fare le missioni per le fazioni preferiti e le Nazioni galattiche. Powerplay introduce solo una nuova dimensione e profondità a coloro che sono fedeli a una particolare fazione o nazione Galattica.
Okay, vi ricordate cosa sono le fazioni e le Nazioni Galattiche, giusto? Beh, Powerplay permette ai giocatori di servire i capi specifici e loro fazioni in tutta la galassia (come il Presidente della Federazione Zachary Hudson e il suo ordine del giorno). Ma, si può giurare solo fedeltà a un Potere se si soddisfano i requisiti minimi di rango per l’esplorazione, combattimento, o il commercio (per esempio, potrebbe essere necessario essere esperti di combattimento a un certo grado per servire il presidente Hudson). In questo modo, servire i vostri poteri politici preferiti, può assumere un significato del tutto nuovo. Al momento di creazione del Powerplay (Giugno 2015) c’erano solo un massimo di 10 Poteri ai quali si poteva giurare fedeltà (questo potrebbe aumentare o diminuire nel tempo). Se un Potere rimane un potere dipende dal sostegno che riceve da giocatori e quanto successo abbiano gli sforzi di quei giocatori. Le potenze sono classificate dal 1 ° posto al 10° a seconda di quanti sistemi controllano e se il controllo può essere mantenuto. Se una Potenza è al 8 ° posto o più basso, è in pericolo di essere preso dalla lista dei poteri e di essere sostituito da un altro nuovo potere.
Per controllare le informazioni sui poteri (e per leggere gli articoli GalNet) guardate alla vostra sinistra nella cabina di guida, e nella prima scheda dell’interfaccia utente di sinistra (UI) del pannello, si dovrebbe vedere Galactic Powers. Qui potete leggere l’influeza che hanno le Potenze, così come molti articoli GalNet, in qualsiasi momento (non solo quando siete attraccati a un dock).
Quando si guardano i vari Powers, è possibile selezionarli e leggere maggiori dettagli su di essi. Nella prima schermata che si apre (nella scheda panoramica) si sarà in grado di leggere a tale proposito Ethos Power, che è fondamentalmente il modo in cui la Potenza raggiunge i suoi obiettivi. Questo può variare da Potenza a Potenza: per esempio, il potere del presidente Hudson è orientato sul combattimento e la distribuzione di intelligenza, mentre un altro potere può essere orientato sul commercio e l’esplorazione.
Le azioni delle potenze sono di tre tipi: Preparazione, l’Espansione e il Controllo. La Preparazione è come le Potenze si preparano a reclamare un sistema per l’espansione. Ancora una volta, a seconda della potenza questo potrebbe comportare consegna di merci, l’intelligenza, o la partecipazione al combattimento o l’esplorazione. Una volta che il sistema è stato sufficientemente preparato, può essere assimilata a quel Potere. In caso di successo, si rivendica il nuovo sistema come proprio. In caso di insuccesso a causa di giocatori che contrastano i vostri sforzi di espansione o per altri giocatori alleati che non metteno uno sforzo sufficiente, allora l’espansione sarà respinta e il sistema rimarrà indipendente del Potere. Tenete a mente che si può anche contrastare Ampliamento di altre potenze.
Infine, c’è il controllo. E’ ciò che una Potenza fa per fortificare i suoi sistemi, che possono coinvolgere movimenti di carico o il combattimento. Se i giocatori non riescono a rafforzare un sistema, non si perde automaticamente il controllo del sistema. Ma se la fortificazione ha successo, diminuiscono i costi dei sistemi di alimentazione e i controlli di manutenzione. Invece se il controllo della fortificazione fallisce, questo può aumentare il costo del sistema di manutenzione. Se la Potenza non può permettersi il costo di manutenzione, il sistema potrebbe essere perso.
Quindi, si potrebbe chiedere che tipo di risorsa le Potenze usino in termini di costi di manutenzione e di espansione. Bene, tutti le Potenze usano qualcosa chiamato Command Capital, o CC. Il CC guadagnato da una Potenza si basa sul numero di sistemi da essa controllate. Inoltre, i sistemi di controllo possono guadagnare CC da sistemi che sono nel raggio di 15 anni luce da ogni sistema di controllo. Se una Potenza ha più CC di quanto spende nel Controllo dei sistemi, allora questo è il CC in più che la Potenza può spendere per preparare e espandersi in altri sistemi. Più alta è la popolazione di un sistema, più CC guadagna.
Ora, come i Powers decidono di utilizzare questi CC? Come decidere dove espandersi? I giocatori decidono. Appena svolgete gli obiettivi della vostra Potenza alleata (se tali obiettivi sono legati alla espansione, di controllo o di preparazione) si guadagna qualcosa chiamato merito. Più meriti si guadagnano, più benefici si ottengono per essere alleati con quel Potere. I Meriti permettono anche di votare per le prossime azioni da eseguire nell’ambito della tua Potenza. Se l’azione riceve sufficiente sostegno, e fintanto che la Potenza ha CC con cui permettersi tale azione, allora la Potenza svolgerà quella azione.
Un altra informazione importante: le Potenze eseguono azioni su base settimanale. Si potrebbe fare riferimento alle azioni di ogni settimana come giri o cicli. Al termine di ogni ciclo o turno, tutti gli sforzi di ogni potenza vengono calcolati. Anche in questo caso, il sostegno che ogni azione riceve (e il supporto di ogni contro-azione che riceve dai giocatori di un’altra Potenza) determineranno se l’azione ha successo. Poi inizia un nuovo ciclo.
Mentre molti giocatori hanno giurato fedeltà ai Powers, molti altri giocatori non lo hanno fatto. Perché qualcuno preferisce non partecipare al Powerplay? Beh, per esempio, diciamo che si giura fedeltà alla potenza di Zachary Hudson. La cosa da tenere a mente è che la Federazione ha due Potenze. Esse competono l’una contro l’altra, ma non sono così aggressive tra loro. Ogni Potenza appartenenti alla stessa Nazione Galattica agirà solo contro un altro potere che appartiene alla stessa nazione galattica in segreto, con metodi meno violenti. Tuttavia, qualsiasi potere che non è parte della stessa nazione galattica sarà aggressiva l’una verso l’altra. Così, unendosi alla Potenza di Zachary Hudson, si diventa illegali nel territorio di tutti gli altri poteri che non si trovano nella stessa nazione Galattica. Quindi, non sarà permesso a giocatori alleati del Shadow President Alicia Winter di attaccarvi a vista quando sarete nel loro territorio. Tuttavia, i giocatori alleati di tutti gli altri possono attaccare a vista nel loro territorio.
In sostanza, se il gioco non è impegnativo e abbastanza pericoloso per voi per come lo era prima, si può giurare fedeltà a un Potere. Ma se senti che queste condizioni non si adattano con il tuo stile di gioco (se ti sposti spesso tra Nazioni galattiche e fazioni indipendenti), allora si può scegliere di non giurare fedeltà a una Potenza. È ancora possibile costruire la reputazione e partecipare alle guerre dalle varie fazioni e delle Nazione Galattiche come prima che il Powerplay fosse rilasciato. Ma se siete estremamente dedicati a una particolare nazione Galattica o a uno dei suoi grandi leader, e volete una sfida in più, allora si può aderire al Powerplay, e sarà tutto più difficile! …soprattutto nel territorio di altre potenze.
Puoi lasciare una potenza in qualsiasi momento, in due modi. In primo luogo, si può disertare un altro potere. Ciò consente di tenerti alcuni dei meriti che hai guadagnato con il Potere che hai lasciato. In secondo luogo, si può semplicemente scegliere di lasciare il potere nelle schermata Galactic Powers. E ‘importante notare che se si diserta, il potere che hai tradito invierà navi mercenarie a darti la caccia e ucciderti per un bel po’ di tempo. Invece se si lascia un potere in qualunque momento ma senza diserzione, saranno meno motivati a darvi la caccia (e meno aggressivo), ma continueranno a farlo comunque. Inoltre, quando si lascia un Potere si dovrà aspettare un certo periodo di tempo prima di poter giurare fedeltà ad un altro potere. Invece, se disertate, si dovrà aspettare un certo periodo di tempo prima di poter di nuovo disertare.
Da un ultima nota, non tutte le navi nel territorio di un altro potere vi attaccheranno per uccidervi a vista. Questo vale solo per i giocatori di un potere e le navi NPC di specifiche Potenze.
Una risorsa eccellente per aiutarti ad imparare (soprattutto se sei un principiante che usa questi mezzi) sono una serie di video tutorial realizzati da Frontier Developments, con la prima della serie di video in quattro parti collegate qui su YouTube (solo in inglese):
Inoltre, il manuale Powerplay si può trovare a questo link nel Forum Frontier Developments:
Va bene, per il momento questo è tutto. So che non abbiamo risposto ad ogni domanda che ogni nuovo comandante di Elite potrebbe chiedere, ma penso che molte delle questioni più importanti sono state discusse. Se avete domande o commenti che vi sentite di affrontare qui, sia per quanto riguarda questa guida stessa o altre domande su Elite, sentitevi liberi di postare sotto questo argomento. Tutta la comunità di Elite è benvenuta a inviare qualsiasi domanda o commento. Inoltre Frontier Developments ha aperto un forum per Elite Dangerous in modo che i propri clienti possono fornire un feedback, che è essenziale per qualsiasi gioco di questa portata. Vogliono sentire le nostre opinioni, idee, domande, commenti e preoccupazioni. Se non lo facessimo, il forum non esisterebbe.
Inoltre, mi rendo conto che ci sono tonnellate di altre guide, domande frequenti e argomenti nei forum, disponibili per aiutare persone nuove e veterani. Questa guida è semplicemente un modo per cercare di spiegare le cose in questo gioco. (soprattutto in Italiano). E la ricerca su forum, anche se utile, può essere complicata, soprattutto quando un argomento è pubblicato diverse volte. Molti di questi messaggi possono avere diverse risposte per le stesse domande, ma è difficile rispondere a un dubbio o a una domanda specifica. Ho navigato nei forum più volte da quando sono arrivato a Elite Dangerous, e, probabilmente continuerò a farlo a lungo.
Anche in questo caso, non esitate a postare qui per qualsiasi cosa di cui alla presente guida, e per le cose che pensate dovrebbero essere coperte da una guida per novizi. E se avete qualcosa da dire sulla guida stessa, siamo aperti a qualsiasi critica e suggerimento.
Buon divertimento e buona esplorazione della Via Lattea, Commander! Spero di vedervi qualche parte là dove nessuno è mai giunto prima…
Eccoci di nuovo a recensire un filmetto appena uscito nelle sale: The Martian, da noi in Italia con il secondo titolo: “Il Soppravvissuto”. Non capirò mai questa mania italiana di rinominare i film: ok che questa volta il termine è abbastanza azzeccato… ma perchè?!?! è così difficile capire un titolo come “The Martian”? disquisizione a parte, torniamo in tema… sono reduce dalla visione al cinema del film ed ecco a voi le mie impressioni. Scusate se troverete qualche Spoiler quà e là…
Si inizia subito con l’equipaggio della missione Ares 3 sul suolo di Marte, che ci si trova già nel mezzo di una tempesta che non lascia scampo. Qui, Il botanico Watney viene colpito da un detrito e, credendolo morto, il comandante Lewis ordina alla squadra di abortire la missione e tornare sulla Terra. Ma Watney in realtà è vivo! beh, da qui in poi se non volete Spoiler allora saltate al paragrafo successivo…
[Da qui in poi il film è una continua successione di problemi da risolvere: come sopravvivere su Marte? Come comunicare con la Terra? Come recuperare l’astronauta smarrito (importante soprattutto per la figuraccia agli occhi dell’opinione pubblica)? e io mi chiedevo anche, come fa un essere umano su un pianeta alieno a non impazzire? (forse sì è salvato proprio grazie ai diari personali che teneva?!) (Commento di CMDR Nijal: se non è impazzito il co-pilota della nave di Interstellar, lasciato da solo per 27 anni…)Comunque, ognuno di questi macroproblemi porta con sé altri piccoli problemi (se, per esempio, Watney vuole coltivare delle patate su Marte, dove può trovare l’acqua necessaria?) e ulteriori problemi ancora, dovuti agli imprevisti (a un certo punto salta tutto in aria e le patate muoiono). Qui mi chiedevo come è possibile che possa coltivare solo patate e riesca a razionare tutto il resto? e soprattuto, possibile che il nostro Eroe non si scomponga mai? ma sorvoliamo per un attimo su questo… Questa intricata matassa di rompicapi viene sbrogliata sistematicamente dal genio (fanta)scientifico del protagonista, in collaborazione “con le migliori menti del pianeta”, che fanno capo alla Nasa e, a un certo punto, anche all’agenzia spaziale Cinese, che decide di collaborare con gli americani. Tutto il mondo segue in diretta televisiva le fasi del salvataggio di Watney: tutti i cuori del pianeta Terra pulsano all’unisono assistendo alle vicende dell’astronauta e alla fine tutti vissero felici e contenti! :-D]
E’ stato detto che in Sopravvissuto – The Martian si rimette la Scienza in primo piano nella fantascienza, ovvero si pone particolare attenzione al realismo della ricostruzione romanzata. E, inizialmente non sono andati lontani dal “plausibile”, infatti il film sembra quasi un documentario molto realistico e la cosa non può che rendermi felice! Ho sempre adorato ritrovare una spiegazione scientifica nelle fantasia fantascientifica. Tuttavia il finale da questo punto di vista mi lascia perplesso: il prtagonista si inventa per un attimo Iron-man (per sue stesse parole!) e riesce a volare tra le braccia del suo salvatore in mezzo allo spazio… (spostarsi con un pod sarebbe stato troppo semplice e il film non avrebbe avuto lo stesso epico finale..vabbeh..)
Tornando al mitico Ridley Scott (chi non lo ricorda per Alien e Blade Runner?), questa volta è alle prese con una sceneggiatura non sua poichè il film è tratto dal meticoloso romanzo di Andy Weir (intitolato “L’uomo di Marte”) un ingegnere informatico reinventatosi scrittore. Scott qui si limita a fare quel che gli riesce meglio, ossia rendere cinematografica una storia che tale non è. Io non ho volutamente visto la versione 3D (non ne sono un gran estimatore) ma pare che abbia concesso solo poca cosa agli effetti 3D e il minimo indispensabile alla computer graphics, Scott da il meglio nelle riprese in esterni della desolazione marziana. (in realtà è il deserto della Giordania opportunamente modificato)
La visione di Scott e il suo racconto di un’odissea in cui Ulisse e Robinson Crusoe trovano un ideale punto d’incontro procede in parallelo con i teoremi infallibili di Weir, che vede nel suo protagonista l’ingegnere perfetto, praticamente un MacGyver Marziano! (ma non solo lui, tutti i colleghi della missione sembrano essere dei potenziali MacGyver pronti ad adattarsi a qualunque inconveniente). Il protagonista Watney si fa trovare pronto a elaborare modalità di sopravvivenza sempre nuove in un pianeta ostile. Rosso, brullo e indomabile, il quarto pianeta viene privato della fantastica visione che lo ha sempre accompagnato nel passato cinematografico, attraverso l’espediente di ipotetiche civiltà pre-terrestri (Mission to Mars) o alieni belligeranti (La guerra dei mondi). Viene quindi presentato per ciò che è, un gigantesco e suggestivo pianeta desolato completamente inospitale alla vita. Solo con la forza dello humour tipicamente americano (anche un po troppo scanzonato considerando il contesto) di Damon-Watney e con il pragmatismo della Nasa (collaboratrice e sponsor del film) il racconto regge per la sua lunga durata, avvince e infine porta all’immedesimazione con il protagonista… così almeno fino al finale dove avrei preferito fosse meno scontato, buonista e così smaccatamente da sogno americano…
Tuttavia, pur trattandosi, ancora una volta, di un Matt Damon da salvare (Salvate il soldato Ryan) per il bene dell’America e del mondo, la trama spinge meno del previsto sul pedale del un patriottismo americano; scegliendo anzi, con un’inattesa ma geniale svolta narrativa, di ridimensionare il ruolo statunitense di superpotenza infallibile (come dicevamo prima l’aiuto dall’agenzia spaziale cinese). Il futuro non è mai parso più verosimile di così, divaricando ulteriormente le due storiche branche della fantascienza: da un lato una space opera popolare sempre più assetata di effetti speciali e meraviglie (temo molto che il nuovo Star Wars ricada ancora in questo filone), dall’altro la controparte pseudo-scientifica, con i piedi ben piantati per terra, nonostante gli occhi osservino il cielo. Una terza via forse rimane aperta, quella che io personalmente appoggio, come il Nolan di Interstellar ci ha mostrato (si veda anche la nostra recensione in merito). (Commento di CMRD Nijal: ma quanti soldi e vite umane sono state spese per salvare Matt Damon ? Salvate il soldato Ryan, Interstellar, The Martian. Perchè non resta a casa sua a guardare il rugby in TV?)
Resta da far notare, l’evidente intento di promozione a un rilancio dei viaggi aerospaziali della Nasa: se si tratti di uno spot centrato o controproducente. Infatti, proprio in virtù della stretta aderenza ai fatti di The Martian, Marte come meta non è mai parsa meno allettante di così… ma forse solo per noi oggi.. la futura generazione di esploratori avrà sicuramente un ruolo fondamentale in questo e una prospettiva diversa. (così come si evince dalle scene finali del film.) Di certo si stanno gettando le basi affinchè sempre più lo sguardo sia rivolto verso lo spazio; la stessa Nasa infatti ha dichiarato che da qui a una quindicina di anni si potrebbe avere una spedizione umana per Marte.
Forse il messaggio che salva il film, è questa introspezione nell’indole di noi, essere umani, capaci di adattarci e lottare contro ogni cosa, quando tutto sembra essere perduto… il famoso istinto di sopravvivenza è forte in noi!
A presto SpaceJokers! Vi lascio con il trailer ufficiale tanto per darvi un po di appetito..:
volevo raccontarvi la mia esperienza di ieri mentre navigavo dolcemente trasportato dal vento solare a qualche centinaio di anni luce dal sistema solare (grazie Elite Dangerous!)… Mi sono imbattuto in una nuova tipologia di “interferenza stellare”, in questo caso chiamata “salvageable wreck”, ovvero un area da esplorare come le zone non identificate ben più comuni. Ovviamente la mia curiosità mi ha portato a esplorarle e mi sono ritrovato in mezzo a un area di spazio invasa da detriti di navi in pezzi… (forse un Anaconda?). Ma la cosa più interessante è stato trovare Canister (i contenitori da 1 tonnellata di materiale) che si possono razziare: in questo specifico caso ho trovato una piccola “survey data cache”… e l’ho fatta mia per controllare il carico (tramite cargo scoop).. beh in effetti, nulla di strano, sembrerebbe essere un nuovo tipo di merce illegale da contrabbandare. Penso si tratti dei dati collezionati dalle navi distrutte riguardo alle loro esplorazioni e in generale i dati del computer di bordo (una sorta di scatola nera).
Dopodichè mi sono rimesso in viaggio per cercare una stazione spaziale con un mercato nero dove vendere questa merce illegale (e quindi pericolosa, visto che si è passibili di attacco dalle forze dell’ordine spaziale). Tuttavia nel frattempo ho trovato altre aree come questa e anche qui la mia curiosità è stata troppo forte! e per fortuna! perchè mi sono imbattuto anche in “Occupied Escape Pod”, ovvero scialuppe di salvataggio di poveri piloti esplosi in battaglia (che possono essere quindi rivenduti come schiavi al mercato nero! 🙂 ) e poi soprattutto in “survey data cache” ma del tipo grande…
Infine sono arrivato a una stazione per contrabbandare la merce e finalmente togliermi il dubbio sul suo valore. Beh, gli escape pod e i data cache piccoli sono venduti a un valore piuttosto basso (circa 3000 crediti)… mentre la versione grande dei dati… mica male! Ben 130000 crediti!
Se pensavate che il contrabbando di merce dispersa per lo spazio fosse poco redditizia… beh ora avrete da ripensarci su! forse… certo il rischio di dover pagare multe salate rimane pur sempre molto alto!
a questo indirizzo potete dare un occhio alla lista di merci collezionabili nello spazio ( per il momento non ancora aggiornata con queste mercanzie..)
Con questo articolo diamo il via alla sezione “guide” per Elite Dangerous. Cercheremo di includere anche tutte le info riguardanti gli aggiormenti che sono avvenuti durante il corso dell’anno. Spero sia utile ai principianti ma anche ai giocatori (ovvero Commander) più smaliziati che magari hanno problemi con l’inglese (la seguente guida è disponibile in inglese anche seguendo il forum ufficiale di Frontier a questo link: https://forums.frontier.co.uk/showthread.php?t=134215). Noi cercheremo di essere sempre sul pezzo e di aggiornarvi con i nuovi contenuti quanto prima possibile.
La prima parte di questa guida (qui di seguito) è per chi ancora è indeciso se acquistare o meno mentre la seconda parte (che pubblicheremo a breve) è per chi ha già acquistato e vuole sapere meglio come muoversi nel vasto universo di ED. Inoltre nella seconda parte si cerca di dare risposta a una serie di domande tipiche dei nuovi giocatori.
Per chi fosse ancora indeciso sull’acquisto…
Un buon modo per capire se questo è il gioco che fa per voi è quello di rispondere a queste domande:
volete un gioco spaziale che non vi porti continuamente nell’azione, battaglia dopo battaglia, dove potete esplorare un po’ prima di trovare l’azione? dove potete scegliere se combattere e quando farlo?
volete giocare in un mondo estremamente sfidante (forse più di ogni altro fino ad ora)?
volete un gioco dove le azioni illegali e ostili abbiano delle ripercussioni sull’universo circostante come nella vita reale?
Avete un (bel) po di pazienza?
Vi sta bene un gioco dove non ci sia una modalità storia/campagna?
Se avete risposto “no” ad almeno una di queste domande , allora il gioco non è esattamente quello che avreste voluto. La ragione di queste domande non è tanto per farvi desistere nell’acquistarlo ma di aiutarvi a capire che tipo di gioco sia Elite Dangerous. D’altra parte, se avete risposto “sì” a tutte le domande o sareste disposti a scendere a compromessi su alcune di queste, siete sulla strada giusta.
Ora, partendo dal presupposto che siate nuovi (poichè è a voi che si rivolge questa guida), immagino vogliate qualche chiara informazione senza dover girovagare su Internet e il forum di Frontier Development. Ho sempre incoraggiato le persone a ricercare su informazioni sui giochi prima di acquistare e non smetterò certo di farlo per chi è curioso su Elite Dangerous. Per questo abbiamo deciso di inserire queste guide. E magari la vostra curiosità porterà anche a noi nuove conoscenze in merito che ci eravamo persi.
A questo punto potreste pensare: “Wow, tutto ciò sembra una cosa seria!” beh è pur sempre un gioco. Comunque se volete giocare Elite come un lupo solitario senza mai comunicare nulla sui forum, questa è sicuramente un opzione. D’altra parte, se volete far parte di una comunità crescente che farà diventare la vostra esperienza di gioco ancora più immersiva, allora sì è una cosa seria! Non preoccupatevi però, vorremmo che la comunità crescesse e che il gioco abbia successo in modo da popolare ancora di più l’universo. Daremo il benvenuto a tutti nell’universo di Elite Dangerous e saremo sempre pronti a aiutarvi come potremo. Ecco perchè siamo qui a scrivere queste guide.
Ma andiamo al sodo e andiamo a qualche conoscenza di base del gioco che possa aiutarvi nel decidere se investire i vostri soldini.
che tipo di controlli sono disponibili? Mouse e tastiera? HOTAS joysticks (joysticks per simulatori di volo)? altri joypad per PC? Xbox 360 joypad? Oculus Rift?
la risposta è semplice ed è “Sì!” a tutte queste domande! la maggior parte dei giochi spaziali supportano solo mouse e tastiera, mentre molti altri supportano gli HOTAS. Spesso, tuttavia, la maggior parte di questi non funzionano con i controlli del tipo “dual analog style”: la levetta di sinistra funzionerebbe ma quella di destra mai. Immaginiamo che sia dovuto al fatto che questi giochi sono configurati per lavorare con la configurazione HOTAS. Invece nessun problema in Elite. Anche il controller Xbox 360 e lo si può configurare secondo le proprie esigenze personali (l’unica accortezza da avere è di utilizzare il controller con cavo USB e non quello wireless). Tuttavia se leggerete nei vari forum, l’esperienza di gioco migliore sarà sempre con l’HOTAS, che vi potrà garantire il controllo migliore in assoluto.
esiste una modalità offline?
No, tuttavia esiste la modalita “Solo” dove potrete volare per la galassia senza che abbiate mai a che fare con giocatori reali (le interazioni sono limitate a incontri con navi guidate dall’inteligenza artificiale del gioco). Dovrete comunque sempre mantenere la connessione internet poichè l’economia del gioco (ad esempio i prezzi per i beni di consumo) è influenzata da tutti quelli che giocano realmente, a prescindere da quale modalità abbiano selezionato. Inoltre c’è una modalità di Gruppo che è simile al Solo ma vi permetterà di includere nel vostro gioco anche gli amici a cui darete accesso. La modalità Open invece è quella dove potrete incontrare tutti i giocatori attivi nell’universo.
Ok, quindi c’è una modalità multiplayer?
Sì, ad Aprile 2015 è stata inserità la funzionalità denominata Wings per migliorare l’esperienza multigiocatore. Le persone nella tua lista di amici e disponibili al Wing (un gruppo di massimo 4 giocatori) appariranno nella mappa galattica così che potrete sempre sapere dove sono e se sono online. Giocatori nel vostro Wing saranno mostrati sul display in alto (HUD) e ci sarà sempre modo di tenerli sott’occhio e seguirli anche se vengono interdetti in battaglia.
Figo! Devo pagare un abbonamento, come in altri giochi multiplayer online?
No! ma, ci saranno delle espansioni (a fine anno uscirà ad esempio Horizon che permetterà le esplorazioni del suolo dei pianeti). Continuerete a poter giocare Elite anche senza le espansioni se vorrete poichè si tratteranno di acquisti opzionali. Mentre gli aggiornamenti di sistema e piccole nuove funzioanlità saranno sempre gratuiti.
Va bene.. ma che cosa è pianificato in queste espansioni?
Come dicevamo al momento Frontier sta pianificando l’atteraggio sui pianeti con l’espansione Horizon: ad esempio si potra ricavare risorse dal suolo del pianeta come lo si fa con gli asteroidi. Inoltre si potrà camminare intorno alla propria nave e cacciare sui pianeti alieni solo per sport! Come dicevamo queste espansioni non saranno gratuite ma avranno una portata piuttosto ampia sulla longevità del gioco. Ad esempio ieri, in data 6/10/2015 è stata inclusa la modalita Close Quarter Combat disponibile per tutti (ne abbiamo parlato in precedenti newsletter..)
Tutto ciò suona meraviglioso! ma, cosa posso fare poi?
Molto, ad esempio esplorare qualunque delle 400 miliardi di stelle della Via Lattea, molte delle quali hanno pianeti in orbita e lune. E sì, avete capito bene 400 miliardi! oltre alle altre tipiche cose da gioco spaziale come la compra-vendita di merci (alcune anche rare), il cacciatore di taglie, darvi alla pirateria, l’estrazione di risorse da rivendere, il contrabbandiere di merce rubata o darvi alla battaglia in zone di conflitto. Potreste anche impegnarvi nel acquisire reputazione per una o più degli imperi galattici (Federazione, Alleanza, Impero). Inoltre con l’aggiornamento 1.3 denominato Powerplay, i giocatori sono ora in grado di avere più controllo sull’andamento di quanto accade nell’universo di Elite Dangerous: ora potrete allearvi con una delle 10 fazioni e i loro più potenti leader, nel tentativo di aiutarli a espandere il loro potere e territorio o mantenere il controllo nei conffronti dei loro concorrenti. In cambio potreste avere dei vantaggi che dipendono dal leader con cui sarete affiliati. La partecipazione al Powerplay è completamente opzionale e potrete fermare la collaborazione con una delle fazioni in qualunque momento.
che tipo di visuale mi consente il gioco?
Il gioco ha una visuale in prima persona (soggettiva) e una modalità con telecamera esterna che permetti di vedere la propria nave dall’esterno e fare splendidi screenshot e video del vostro mezzo e dell’universo che state esplorando. Tuttavia va ricordato che la telecamera esterna, quando attivata, disinserisce i controlli di comando della vostra nave finchè non tornerete nella modalità in prima persona. La telecamera esterna di debug va assegnata a dei tasti di vostra scelta nel menu delle opzioni sotto controlli. Da lì in poi sarete in grado di attivarla o disattivarla con quei tasti di scelta rapida.
come è gestito il volo e il combattimento in Elite?
Questa è un ottima domanda poichè in tutti i giochi spaziali c’è un approccio differente. il volo è gestito in 2 modi: con volo assisitito attivato o disattivato. Se disattivato sarete soggetti alla fisica Newtoniana; ciò significa che se accellerate in uan direzione, continuerete a muovermi in quella direzione anche con motori spenti poichè un oggetto in movimento resterà sempre tale nel vuoto senza attrito mentre oggetti statici rimarranno tali in eterno. Quando invece attiverete il volo assistito, il gioco sarà più il classico gioco spaziale incentrato sul combattimento, come se stiate pilotando un aereo nell’atmosfera terrestre. Frontier Devolopment ha voluto che il combattimento mantenesse lo stesso spirito dei giochi precendenti della serie Elite.
come si manovrano le navi esattamente? che sensazione danno?
Se siete degli appasionati di simulatori di volo, saprete bene dalla vostra esperienza che ogni gioco da sensazioni e feeling differenti: avrete in pratica sempre bisogno di abituarvi ai controlli. Inoltre nel gioco ogni nave ha una manovrabilità diversa e si hanno sensazioni completamente diverse, dipendenti dalla dimensione e dal design della nave. Le navi piccole, orientate al combattimento, hanno una manovrabilità maggiore delle grandi navi sia che siano da battaglia che da trasporto. Tuttavia le grandi navi possono essere armate più pesantemente e hanno scudi e corazze maggiori. Ciò significa che a seconda delle preferenze personali potrete scegliere la nave che meglio vi si addice. Considerando che si tratta di un gioco spaziale, le navi si comporteranno meglio se saprete come pilotarle al meglio relativamente alla loro stazza.
bene ma che varietà di navi è disponibile? e quante sono disponibili attualmente?
Ci sono circa 20 navi al momento. Altre sono pianificate per futuri aggiornamenti. La varietà al momento non è così elevata come in altri giochi del genere ma non è neanche così male.
come si svolge il viaggio spaziale?
Ci sono tre modi per esplorare la galassia con tutte le navi a disposizione. Prima di tutto, avete lo spazio “normale” che è per lo più per le battaglie e per avvicinarsi alle stazioni spaziali (in questa modalità potrete sparare agli avversari e agganciare carichi vaganti nello spazio per farli vostri). Se lo spazio normale fosse l’unico disponibile, non ci sarebbe alcun modo tuttavia per l’esplorazione anche solo in un sistema solare poichè la velocità massima raggiungibile è limitata. Qui entra in gioco la SuperCruise o SC per abbreviare: SC è la modalità adatta a viaggiare all’interno di un sistema solare per esplorare da pianeta a pianeta. In questa modalità viaggerete già più veloce della luce. Non potrete arrivare a destinazione immediatamente, ma gli oggetti spaziali possono essere raggiunti in pochi secondi o minuti (il tutto dipende dalla distanza dell’oggetto naturalmente). Nella terza modalità, detta Hyper Jump, potrete “saltare” da un sistema solare ad un altro in circa 15 secondi. Ogni nave può viaggiare a distanze differenti ma questo dipende anche dal tipo di “motore a curvatura” disponibile, chiamato qui Frame Shift Drive. Navi piccole possono fare 7-10 anni luce mentre navi più grandi possono arrivare a 30 anni luce più o meno. A prescindere da questo potrete arrivare a destinazione, ma se state cercando di esplorare al di fuori del quadrante della galassia conosciuto e volete spostarvi ai limiti esterni dove le stelle sono più rarefatte, allora avrete bisogno di una nave con una distanza di salto elevata. Inoltre ricordatevi sempre che le navi utilizzano carburante in ogni modalità. Vi spiegheremo più avanti nella guida come ottenerlo ma non abbiate paura: non solo le basi spaziali possono rifornirvi…
Potrò avere più di una nave alla volta?
Sì, quando comprerete una nuova nave, avrete l’opzione di vendere la precedente per abbattere il prezzo della nuova o potrete parcheggiare la vecchia nave nell’hangar della stazione di acquisto per riprenderla in futuro.
Possono denominare la mia nave USS Qualsivoglia?
Al momento le navi non possono essere denominate, purtroppo! ma l’esperienza con Frontier ci dice che ascolteranno le richieste dei fan. E spero che a un certo punto potrete dare un nome alle nostre navi. Per ora sfortunatamente non si può…
Posso almeno fare un “Pimp my ride” (personalizzazione del mezzo)?
Sì, ogni nave ha un numero di moduli dove poter equipaggiare scudi, supporto vitale, spazio di carico e altro. più grande è la nave e più moduli aggiuntivi potranno essere istallati. Lo stesso vale per le armi (qui i moduli vengono chiamati Hardpoints). Inoltre anche personalizzazioni della carozzeria sono disponibili ma solo a pagamento dallo store di Frontier. Sono relativamente costosi ma a seconda dei vostri gusti possono avere un senso: per esempio, un giocatore può comprare una bandiera per la sua Viper mentre sulla mia Viper possono avere la bandiera della mia nazione, Italia. Questo per 6 Euro (mentre non si capisce perchè i nostri amici americani solo 5 dollari…). Sfortunatamente non tutte le bandiere e i colori sono disponibili per tutte le navi, ma vi ricordate cosa abbiamo annunciato all’inizio? Elite Dangerous non è il perfetto gioco spaziale, almeno non ancora!
e cosa mi dite delle Stazioni Spaziali? Come avviene l’atterraggio su di loro?
Ricordate quando abbiamo detto che è un gioco sfidante? bene, una di queste è l’atterraggio. Nulla di così preoccupante, non è così difficile da imparare e dopo un po diventerete abbastanza bravi. Se veramente volete evitare di farlo in manuale, potrete istallare il computer automatico per l’atterraggio nella vostra nave. Ma ricordatevi che il computer occuperà un modulo che magari era meglio usare per altro. In definitiva l’atterraggio non è poi così male, contattate la base spaziale per richiedere il permesso a entrarvi, vi avvicinate e entrate lentamente prestando attenzione alle altri navi intorno, cercate la vostra piazzola che vi è stata assegnata con un numero e atterrate. Questo senza dimenticarvi di far scendere prima il vostro “carrello”!
e cosa mi dite riguardo all’esplorazione? come viene fatta?
Piuttosto semplice onestamente. Quando agganciate una stella come destinazione, la mappa stellare indicherà se il sistema è stato esplorato. Quando saltate, agganciate la stella e rimaneteci di fronte. Dovrete fronteggiare un oggetto inesplorato per poterlo scansionare. Ci metterà qualche secondo, ma appena fatto i dati saranno caricati nel computer della nave. Dopo aver scansionato la stella (o mentre lo state facendo), potete anche usare lo scanner per le scoperte (discovery scanner). Ci mette qualche un po ad attivarsi (dovrete configurare un tasto di fuoco e tenerlo premuto per attivarlo) dopodichè vi dirà se ci sono altri oggetti inesplorati in quel sistema solare. Se ce ne sono, agganciate l’oggetto e avvicinatevi e la vostar nave lo scansionerà automaticamente appena sarà abbastanza vicina. Oggetti differenti hanno valori differenti e distanze differenti di scansione. Ad esempio, un pianeta con vita avrà un valore molto più elevato di uno ghicciato e inospitale. I buchi neri hanno anche un valore elevato ma state bene attenti a non avvicinarvi troppo! Se morite prima di fare rientro a una stazione spaziale, perderete tutti i dati e non potrete più venderli. Questo è un altro degli aspetti sfidanti del gioco, in particolare se avete speso molto tempo nell’eplorazione senza vendere i dati a una base. Non verrete pagati tantissimo (rispetto ad altre carriere) ma almeno pagano. Appena diventerete più esperti nell’esplorazione, potrete anche decidere quali degli oggetti inesplorati può valer la pena scansionare o tralasciare. Tempo è denaro anche qui gente!
AGGIORNAMENTO: considerando che l’esplorazione non paga come altre professioni nel gioco, Frontier, ascoltando i suoi fan, ha deciso di aumentare il valore medio degli oggetti astronomici. Il team di sviluppo ha espresso il desiderio di portare le altre professioni in linea tra loro. Ciò non significa che tutte pagheranno ugualmente ma che il tempo trascorso nella galassia per esplorare il vuoto cosmico e il costo per comprare e mantenere le navi necessita di essere pagato meglio. Ulteriori cambiamenti sono previsti in futuro (forse anche con l’eplorazione del suolo dei pianeti).
Con l’annuncio per fine anno dell’espansione denominata Horizons si da il via a una nuova forma di esplorazione spaziale (atterraggio su pianeti e esplorazione del suolo alieno)
Che cosa mi dite circa una modalità storia/campagna?
Al momento non c’è alcuna campagna, almeno nel senso tradizionale del termine nei videogame. Sì, ci sono missioni e c’è anche una storia nell’universo di Elite. Inoltre alcune delle missioni influenzano la storia in base alle tue azioni e quelle degli altri giocatori. Sfortunatamente non c’è alcuna narrazione nel gioco. Dovrete accedere a GalNet dalla vostra nave così che possiate leggere le novità per vedere dove una nuova guerra sta per nascere o quali eventi sono accaduti. Ma non c’è alcuna scena di intermezzo o nessuna voce narrante e raramente i personaggi non giocanti vi diranno qualcosa sulla storia dell’universo di Elite. Lo so, per alcuni può essere scoraggiante. Ma d’altra parte Frontier pianifica sempre missioni che hanno qualcosa a che fare con l’universo di Elite. Non si sa ancora quando accadranno. Sarete voi in base anche a questo se Elite è un gioco che fa per voi o no (o almeno non per ora). Sinceramente non ne ho sentito la ncessità in Elite, proprio per il tipo di gioco che è: infatti è importante sottolineare che in Elite i giocatori possono influenzare la formazione di Poteri, fazioni e eventi nella galassia anche lavorando collettivamente per ottenere certi obiettivi. In questo senso, potrete attivamente partecipare nella formazione della storia dell’universo di Elite.
Va bene, ma quali sono i requisiti di sistema? come girerà questo meraviglioso gioco sul mio computer?
Quad Core CPU ( 4 x 2Ghz è un minimo ragionevole)
4 GB System RAM (di più è sempre meglio ma avrete bisogno anche ddi un OS a 64bit)
DX 10 hardware GPU with 1GB video ram
Nvidia GTX 260 o ATI 4870HD
Connessione Internet stabile
SUPPORTED OPERATING SYSTEMS:
Windows 7.x
Windows 8.x e ora anche Windows 1o
Il mio Pc supera i requisiti minimi e infatti riesco a giocare con i dettagli al massimo. Ma anche con un settaggio più basso risulta comunque un bello spettacolo per gli occhi. La versione per Mac è anche disponibile così come una versione per XBox One. E da poco Elite è anche disponibile su Steam. (tenete presente che in questo momento ci sono numerevoli saldi poichè a fine anno con l’uscita dell’espansione ci sarà un bundle complessivo a prezzo pieno ma con nuove funzionalità)
quindi? lo dovrei acquistare?
Dipende da voi, io ho pagato il prezzo pieno (50 euro circa) in pre-order e per me è valso ogni singolo centesimo! Specialmente se siete degli estimatori del genere dei simulatori spaziali. Tra tutti questi Elite Dangerous è sicuramente uno dei migliori in assoluto. Ovviamente, non potrete mai essere sicuri al 100% se il gioco è ciò che cercavate finchè non lo proverete. Un altro suggerimento che vi diamo però è di guardare i video su YouTube riguardo Elite: ce ne sono numerosi soprattutto sul combattimento ma ricordatevi che Elite va ben oltre a questo. Al momento è ancora più conveniente! se invece aspettate a fine anno avrete sicuramente un pacchetto di gioco più completo che comprenderà Horizon e l’atteraggio e l’esplorazione della superficie dei pianeti ma a un costo simile al pacchetto originale.
Ricordatevi che non è assolutamente un gioco semplicistico: dovrete prendere confidenza con la mappa galattica della Via Lattea di Elite e tenere sempre un occhio su GalNet (il notiziario) per vedere dove le battaglie sono in corso o scoppieranno a breve. Certamente, c’è una buona dose di combattimento in Elite Dangerous (altrimenti non si chiamerebbe così), specialmente se vi muovete in aree trafficate da cacciatori di taglie e zone di conflitto ma non fermatevi a questo.
A questo punto vi lasciamo al prossimo capitolo sull guida generale al gioco, a breve su questi schermi! 🙂
Nonostante il vostro CMDR Wolf974 sia stato in trasferta oltreoceano e lontano dalle avventure galattiche, non ho potuto fare a meno di gettare uno sguardo alla fantascienza cinematografica odierna e pensare ai nostri “gentili ascoltatori” del nostro beneamoto Blog… ovvero noi e voi Spacejokers!
e così tra un volo e l’altro ho potuto guardare qualche filmetto che mi ero perso al cinema…. Uno su tutti, il nuovo capitolo di Mad Max… anche se non è esattamente un seguito.. ma più un reboot o come altro si potrebbe definire?! Tra le altre cose ho visto anche Terminator Genesis che magari avrà seguito in un articolo più avanti… Tuttavia Mad Max mi ha colpito maggiormente e di questo vi vorrei parlare oggi…
Perciò, dov’eravamo rimasti? se ricordate i 3 film originali della serie, il mondo era collassato.. un altra avventura post apocalittica ci aspetta! In questo nuovo capitolo il popolo vive circondato dal deserto e venera Immortan Joe, che a chi lo segue ciecamente promette il Valhalla dopo questa vita. Max invece è il classico spirito libero e solitario, con ancora gli incubi del passato che lo perseguitano (questi si fanno più intensi nei momenti di stress del personaggio e si manifestano con visioni frammentarie); un giorno, Max viene fatto prigioniero dagli scavenger, gli immediati sottoposti del re Joe, i quali lo conducono presso la sua Cittadella. Fin da subito è chiaro come tutto sia estremamente grottesco in Mad Max: Fury Road.
Le due ore di film (e di volo per me) passano che è una meraviglia: mi sembra di tornare ai tempi di “Ken il Guerriero” (ovviamente qui i giapponesi si sono abbondantemente ispirati all’ambientazione dei primi Mad Max, e Max stesso ricorda caratterialmente in parte Kenshiro… a chi interessa ho trovato questo interessante articolo sulle ispirazioni prese: http://blog.screenweek.it/2015/05/in-che-modo-mad-max-ha-influenzato-ken-il-guerriero-429491.php). Subito è il ritmo che fa da padrone: già dal primo tour de force, un inseguimento che è più un dessert che non antipasto, si esce rinvigoriti (qui pare che, al Festival di Cannes nel quale il film è apparso in anteprima fuori concorso, non ci sia stato modo di contenere un applauso spontaneo con tanto di urla da parte di qualcuno). Ecco già qui si può intuire quanto questa pellicola la si possa amare al 100% o odiare e non capire completamente perché Fury Road non fa sconti, è un blockbuster fino al midollo, la cui struttura è quanto di più commerciale si possa concepire: informazioni-azione sfrenata-informazioni-di nuovo azione sfrenata. Ciò che riesce a fare George Miller con un format così scontato, beh… quella è tutta un’altra storia e tanto di cappello! Poichè oggi giorno è difficile tirar fuori dal cilindro un film d’azione che non sia banale e facilmente declassabile a film di serie B. Tuttavia l’azione frenetica e selvaggia, un po di vecchio stile (quello che a noi tanto piace), la passione per ciò che si fa.. e un pizzico di amore per la vita , ne confezionano un gran bel risultato.
Di seguito uno dei momenti più spassosi ed esaltanti del Film: il Tir con i “figli della Guerra” dediti a incitare i loro fratelli all’inseguimento; il guitar-boy è eccezionale! 🙂
ma anche il retro del Tir con i tamburi della Guerra non scherza!
E va dato merito anche all’apporto fondamentale dei ruoli femminili che contribuiscono notevolmente alla vicenda. Con loro, il film prende una direzione completamente diversa rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un film di questo genere: Fury Road parla di un tentativo di ricostruzione della civiltà, riavvio che, per quanto distruttivo, non può che essere propiziato dalla donna. Molto è incentrato sulla vera protagonista del film, ossia Furiosa (Charlize Theron), ma soffermarsi su di lei sarebbe scontato.. conosciamo anche le altre ragazze che hanno un ruolo fondamentale per la storia e che celano a loro volta potenzialità inespresse: Angharad ad esempio è una ragazza in procinto di dare alla luce un bambino; una sorta di profezia a breve termine, che in maniera simbolica c’informa di quanto sta accadendo, ovvero delle doglie di un parto… ovvero la nascita del mondo che sarà dopo aver spodestato il tiranno di turno. Non solo lei, tutte loro dimostreranno di non essere solo delle delicate (e belle) macchine per sfornare figli, ma ognuna di loro difenderà strenuamente la propria identità di donna e essere umano… insomma: Girls Power!
Purtroppo non ho potuto godermi lo spettacolo come avrebbe meritato: in una bella sala cinematografica! perchè solo così avrei potuto apprezzare l’azione e sarei stato sicuramente coinvolto e immerso maggiormente nell’adrenalina pura! Recentemente comunque è uscita anche la versione Blu-ray che comprende anche i 3 film precedenti della saga… sarà il mio prossimo acquisto. Credo poi che non sarà finita qui: il finale lascia troppo intendere che ci saranno dei sequel (film che incassa si ripassa!) ma a mio avviso si rischia davvero di riciclare troppo il genere. Speriamo bene.
Pochi giorni fa è iniziato il Community Goal creato e votato dagli stessi giocatori di Elite Dangerous per la realizzazione di un nuovo Rare Goods.
Affrettatevi: il viaggio è lungo e c’è ancora poco più di un giorno per completare l’opera!
Traduco da Galnet news: le parole “ho raggiunto Hutton Orbital” hanno un certo peso per certi piloti. Un navigatore d’esperienza sa che la stazione spaziale si trova a ben 0,22 anni luce dalla stella più vicina e non è inusuale per piloti novizi di aver fallito nel tener conto la distanza da Alpha Centauri a Hutton Orbital e ritrovarsi così senza carburante prima di arrivare alla stazione. Il completamento della “Hutton Run”, come viaggio, è qualche volta considerato come uno stemma al valore tra i piloti, un risultato che distingue gli amatori dai professionisti. Ora, una compagnia chiamata BlipMagnet ha deciso di capitalizzare sulla base di questo fenomeno con la Tazza Hutton, un oggetto commemorativo che porta con se la leggenda “ho raggiunto Hutton Orbital”. Questa novità è disponibile sono a questa stazione, e la compagnia non dubita che sarà di forte interesse a chi vorrà commemorare la sua epica impresa. Blipmagnet reclama (presubibilmente non del tutto seriamente) che la tazza sia fatta dalle placche dei motori delle navi che si sono arenate senza carburante nel cercare di raggiungere la stazione. Infatti, la compagnia ha proclamato un appello per avere materiale di recupero (scrap) con il quale produrre i loro prossimi lotti, e sta offrendo a tutti coloro che portano questo materiale la loro vera Hutton mug. Se tutto questo motiverà coloro che normalmente non sono iclini a questo genere di spedizioni, è tutto da vedere…
In pratica dovrete portare materiale Scrap alla stazione Hutton Orbital… mettetevi comodi nel viaggio che sarà molto lungo e fate una bella scorta di carburante… per il resto direi che il Community Goal appare molto renumerativo! (anche il solo Top 90%, che sono poche decine di scrap, vi darà 1 milione di crediti al momento..)
Il vostro CMDR Wolf974 ieri ha fatto il suo primo giro da quelle parti… beh che dire?! rilassante… guardate infatti nel prossimo video come passa il tempo un utente di ED… per la serie: “in Blues we trust!”
durante il viaggio ho fatto un screenshot della velocità massima (circa 1860c) ottenuta con la mia ASP prima che ci fosse la normale decelerazione…
Ora vi saluto per un po… devo tornare sulla Terra e spostarmi dall’altro lato dell’Atlantico.. destinazione USA… il lavoro di pirat…ehm.. chiama!
In questi giorni a tutti colori che hanno acquistato la lifetime Expansion di Elite Dangerous (ovvero l’abbonamento a tutte le future espansioni del gioco), è stata data l’opportunità di testare la beta della modalità Close Quarter Combat (CQC).
ma cosa sarà realmente? sarà un prossimo aggiornamento per Elite Dangerous che porterà a una modalità completamente separata da quelle in Solo o Open Play, dove si potrà competere con altri giocatori, da 12 tutti contro tutti al 6 vs. 6 e altre tipologie. I giocatori potranno pilotare Sidewinder, Eagle e il nuovo F63 Condor, sbloccare moduli, armi e abilità aggiuntive.
di seguito il trailer ufficiale
Partecipando ai combattimenti si potrà guadagnare esperienza per aumentare di grado (Rank). Con l’aumentare del livello del giocatore, sarà possibile sbloccare moduli, armi e altra abilità. il Rank massimo sarà pari a 50. Dopo il rank 50, il giocatore potrà tornare al rank 1 per così ottenere 1 grado di prestigio (prestige rank). Questo valore aumenterà l’ammontare di crediti che ognuno può guadagnare dopo uno scontro e il giocatore riceverà un icona vicino al suo nome sia nel campionato CQC e nel gioco nelle normali modalità. Inoltre guadagnando il Prestige Rank il giocatore avrà i permessi per accedere a Attilius Orbital e alla stazione spaziale CD-4311917.
Per l’uscita ufficiale si parla ancora di fine 2015 ma l’attuale beta dovrebbe essere l’ultima delle serie… manca poco insomma!
Nel frattempo infatti siamo arrivati alla versione 1.4 della beta che è resa ora disponibile anche a noi. Di seguito riporto una parte del comunicato di Frontier tradotto in italiano. (link all’articolo originale in lingua inglese qui: https://forums.frontier.co.uk/showthread.php?t=179075)
Di seguito il Log dei cambiamenti nella beta 1.4. L’aggiornamento sarà attivo a breve.
Aggiornamento 1: stiamo al momento considerando delle problematiche di alcuni utenti con la Lifetime Expansion pass, nell’aceddere alla Beta. Se non siete in grado di accedervi ma avete la lifetime expansion pass, date costantemente un occhio alla pagina del Log change (qui) e avrete aggiormanete continui. Grazie per la pazienza.
Aggiornamento 2: al momento tutto dovrebbe essere sistemato. Tutti quelli con accesso alla Beta o con Lifetime Expansion Pass dovrebbero poter accedere alla beta e buon divertimento! Grazie!
Nuovi contenuti/funzionalità:
CQC
nave: Imperial Eagle
nave: Federal Gunship
nave: Federal Assault Ship
siti di estrazione di risorse pericolose
Nav beacon compromessi
missioni “legal salvage”
metodo di controllo di Xbox One aggiunto alla versione per PC e Mac
Outfitting disponibile anche per CQC
cambiamenti nella gestione del danno all’impianto energetico – piccoli cambiamenti sulla distruzione istantanea, altri malfunzionamenti e dimezzamento del output di potenza.
assegnazione della Imperial Eagle a coloro che dovrebbero averla per i premi ottenuti in precedenza.
oltre una serie di ulteriori bug fix e aggiormenti sulla stabilità della modalità stessa.
Recentemente avevamo giusto recensito e discusso (qui) di uno dei più bei film di animazione del maestro Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del vento, ed ecco che è arrivato l’annuncio che finalmente il film sarà nelle sale italiane ad Ottobre dopo più di 30 anni dalla sua pubblicazione in Giappone, prima sotto forma di fumetto e poi come lungometraggio animato.
le date previste sono il 5, 6 e 7 Ottobre. Sperando in una collocazione in orari da adulti e in una buona diffusione nei nostri cinema. Purtroppo, spesso, il genere viene snobbato dai nostri botteghini. Di seguito il manifesto ufficiale.
In breve, questo film contribuì a consacrare il disegnatore sulla scena cinematografica internazionale ed i guadagni gli consentirono di fondare, nel 1985, il suo Studio Ghibli. Tratto dall’omonimo manga dello stesso Miyazaki (edito nel 1982), racconta le vicende di una giovane principessa che combatte per sopravvivere in un mondo distrutto da disastri ecologici e dall’avidità dell’uomo (quindi una sorta di fantascienza post apocalittica). Gli accenti ambientalisti della pellicola non sfuggirono al Wwf che patrocinò la sua uscita. Pur concepito prima della fondazione dello Studio Ghibli, il film è comunemente considerato l’opera iniziale dello studio.
Al seguente link potrete trovare l’annuncio ufficiale e il trailer.
E’ di qualche giorno fa la notizia che alcune zone mappate su Plutone da parte della sonda New Horizons avranno nomi ispirati alle nostre passioni fantastiche.
Pare proprio che gli ingegneri della Nasa siano come noi: dei ragazzini nell’animo, con il pallino del fantasy e della fantascienza (potrebbe essere altrimenti?). Li nominiamo SpaceJokers sul campo per la loro decisione!
Lo hanno dimostrato più volte… già quando New Horizons tornò alla vita: la sonda della Nasa in viaggio verso Plutone si era ridestata dalla sua lunga ibernazione, proprio in un momento in cui si stava avvicinando al pianeta nano. Per quel momento chiave della missione scientifica lo staff aveva scelto una canzone iconica dei viaggi stellari, “Where my heart will take me”, di Russel Watson, che è stata la sigla di Star Trek: Enterprise. e questo motivato dal fatto che New Horizons è in viaggio verso una nuova classe di pianeti che non abbiamo mai visto, in un luogo dove non siamo mai andati… Dove nessun uomo è mai giunto prima….
e infine ora lo dimostrano le carte morfologiche di Plutone e Caronte che l’équipe di New Horizons ha compilato dando alle piane, alle macchie e ai numerosi crateri nomi come Vader, Kirk e Ripley. Tratti insomma dai nostri film preferiti, capolavori della letteratura fantastica e sci-fi, che potrebbero così riuscire ad aggiudicarsi un posto nel cosmo che hanno raccontato.
Se sul nono quasi pianeta (in quanto decalssato a pianeta nano) la regola di utilizzare appellativi mitologici ha limitato la scelta ad esempio a Cthulu, entità ideata dallo scrittore H. P. Lovecraft, o Balrog, creatura dell’universo immaginario di Tolkien, su Caronte le fantasie dei ricercatori si sono scatenate. Giusto per citarne alcuni, sul massiccio satellite naturale saranno presenti la macula Mordor, i crateri Spock, Kirk, Sulu, Ripley, Uhura, Vader, Leia Organa e tanti altri con i nomi di personaggi e luoghi tratti da Star Trek, Star Wars, Alien, Il Signore degli Anelli, Doctor Who e Firefly. Ma potete acnhe voi divertirvi a guardare le seguenti mappe per vedere se scoprite altre “trovate” fantascientifiche!
Sempre che le scelte del team della Nasa vengano approvate dall’International Astronomical Union (IAU), l’ufficio governativo con sede a Parigi che si occupa di assegnare i nomi agli oggetti celesti.
Noi SpaceJokers speriamo fiduciosi così chè Plutone si possa trasformare nella mecca degli appassionati di fantascienza.. o il nuovo Eldorado Sci-fi.
Non è la prima volta che un anime fa la comparsa sul nostro blog… ma questa volta affrontiamo temi particolari che intrecciano fantascienza, ecologia e ambientazioni post apocalittiche… Vorrei parlarvi oggi di Nausicaä della Valle del vento… mi ha fatto pensare a questo grande film d’animazione l’articolo su Dune di ieri del “buon” CMDR Nijal (modestamente…) … ecco l’ambientazione di Nausicaa (per gli amici..) me lo ricorda molto… lo consiglio vivamente a tutti, grandi e piccoli, perchè è una grande lezione di vita!
Tornando all’anime, Nausicaä della Valle del vento è un film d’animazione del 1984 scritto e diretto da Hayao Miyazaki, tratto dal suo manga omonimo.
Pur essendo una storia fantastica con ambientazione post apocalittica, ha accenti ambientalisti e, per questo, fu presentata dal WWF alla sua uscita nel 1984. Sebbene sia stato concepito prima della fondazione dello Studio Ghibli, il film è spesso considerato l’opera iniziale dello studio, anche se il realtà il primo film ufficiale targato Studio Ghibli sarà Laputa – Castello nel cielo, mentre il film a cui viene associato lo studio e da cui ha preso il logo è Il mio vicino Totoro.
Nausicaä della Valle del vento narra la storia di Nausicaä, giovane principessa della Valle del vento, che rimane coinvolta in uno scontro contro Tolmechia, un regno che cerca di riportare in funzione un’antica arma per spazzare via una giungla tossica popolata da insetti giganti. Nausicaä dovrà cercare di fermare i tolmechiani dall’irritare queste creature. Tutto questo dovrebbe far pensare molto chi di voi ha a cuore gli anime anni 70-80: chi non si ricorda di Conan il ragazzo del futuro? beh sappiate che Miyazaki creò e diresse questo anime per la TV nel lontano 1978. E in effetti le similitudini sono tante: sia per il character design, sià per l’ambientazione. Inoltre le scene iniziali di Conan ricordano molto quanto accadde alla popolazione della terra di Nausicaa.
In Italia il film è stato trasmesso in televisione il 6 gennaio 1987 su Rai 1 in una versione doppiata e divisa in quattro parti. Il 31 ottobre 2010 il film è stato presentato in versione originale sottotitolata con un nuovo adattamento all’interno del Festival del film di Roma e si dice che quest’anno verrà riproposto da Lucky Red con un nuovo doppiaggio italiano, anche se non è stato ancora ufficializzato se la distribuzione sarà anche cinematografica o esclusivamente per il mercato home video. Le voci si susseguono ma non vi è nulla ancora di ufficiale… le ultime notizie (qui) risalgono a gennaio ma a quanto pare sono in ritardo… Noi vi terremo come sempre informati. (n.d.r.: nel momento che vi scrivevamo non erano rese note le date, ma ora sappiamo le date ufficiali dell’uscita ad ottobre in Italia.. si veda qui!)
Nel frattempo per chi vollesse farsi del male… ehm… saperne la trama, qui di seguito troverete tutti i dettagli… attenzione SPOILER!
La storia si svolge mille anni dopo i sette giorni del fuoco (abilmente illustrata da Myiazaki & Co.), una spaventosa guerra termonucleare che ha annientato la civiltà umana e buona parte dell’ecosistema terrestre originale. A causa della distruzione portata dai guerrieri invincibili, giganteschi automi biologici creati dall’uomo e dotati di armi a raggi termonucleari, l’intero pianeta è stato sconvolto e trasformato. (e anche qui i riferimenti a Conan, il ragazzo del futuro si susseguono). I pochi esseri umani superstiti vivono in due grandi regni — Tolmechia e Pejite — e in piccole enclave isolate, mentre gran parte del pianeta è ricoperta da una immensa foresta, la Giungla tossica, in cui vivono enormi e mostruosi insetti prodotti dal mutamento e piante che rilasciano nell’atmosfera spore velenose, minacciando la sopravvivenza degli insediamenti umani (a dire il vero è anche molto affascinante). La Giungla tossica si espande lentamente ma inesorabilmente e alcune enclave rimaste, come la Valle del vento, sopravvivono solo perché sopravento rispetto al flusso delle spore rilasciate dalle piante. In questa epoca la civiltà è regredita a una sorta di Medioevo, sebbene siano sopravvissuti retaggi tecnologici dell’antica civiltà (in particolare alcune macchine volanti e le armi da fuoco). Un’antica leggenda viene tramandata di generazione in generazione e parla di un condottiero vestito di azzurro che camminando su un cielo d’oro porterà l’umanità verso una terra pura e libera dai miasmi della Giungla tossica.
Nella Valle del vento vive Nausicaä, una ragazza determinata e coraggiosa, unica figlia del sovrano Jihl, amata e venerata dal suo popolo. Mentre gran parte degli uomini sopravvissuti alla catastrofe vive in un rapporto conflittuale con la nuova natura minacciosa, Nausicaä, forte del suo amore per ogni forma di vita, cerca di capire le cause del mutamento e la vera essenza della Giungla tossica. Al contrario di chi ritiene che la giungla possa essere combattuta e distrutta col fuoco, Nausicaä comprende che è possibile convivere con essa e che le piante sono rese velenose dall’inquinamento lasciato dall’uomo secoli prima con la guerra nucleare. Nel suo mini laboratorio segreto, infatti, Nausicaä è riuscita a coltivare piante e funghi della giungla del tutto inoffensivi per l’uomo, alimentandoli con acqua pura.
L’armonia della Valle viene tuttavia interrotta dall’improvviso arrivo di una nave volante che si schianta fra i campi dopo essere stata attaccata da insetti giganti. La nave — appartenente all’Impero di Tolmechia — trasporta numerosi prigionieri di guerra del Regno di Pejite e soprattutto uno strano ordigno che sembra vivente. In seguito a questo schianto giungono nella Valle altre navi di Tolmechia, stavolta cariche di soldati. I tolmechiani sono guidati dall’ambizioso Kurotowa che a sua volta obbedisce agli ordini della regina Kushana. Jihl viene ucciso e Nausicaä presa in ostaggio, mentre la popolazione viene precettata per servire Tolmechia nel recupero dell’ordigno. I cittadini della Valle scoprono quindi che i regni di Tolmechia e Pejite sono scesi in guerra l’uno contro l’altro per il possesso dell’ordigno che si rivela essere il cuore dell’ultimo guerriero invincibile (si veda foto in basso, i robottoni negli anime giapponesi la fanno sempre da padroni) rimasto, da cui le opposte fazioni sperano di poter far risorgere la mostruosa macchina vivente, per eliminare i loro nemici e distruggere la giungla. Nausicaä tenta invano di denunciare questa strategia suicida: facendo arrabbiare gli insetti, infatti, la Giungla tossica si espande e le città distrutte vengono rapidamente infestate dai funghi, diventando così inabitabili.
Nausicaä, tratta in ostaggio insieme a un piccolo contingente di uomini della Valle, riesce a liberarsi durante un combattimento fra la flotta tolmechiana e un caccia di Pejite. Abbattuta, precipita nella Giungla tossica con il pilota pejitiano, che si rivela essere un giovane nobile, Asbel. Sprofondando nelle viscere della Giungla tossica i due scoprono che sotto le radici delle piante l’aria non è più mefitica e scorre acqua limpida: le piante infatti filtrano l’inquinamento causato dall’uomo per lasciare l’ambiente di nuovo pulito. Forti di questa scoperta i due tornano indietro per scongiurare il rischio che il guerriero invincibile venga usato per bruciare la giungla — con la conseguenza di vedere le sue spore diffuse in tutto il mondo dalle fiamme — ma devono constatare che Pejite, ridotta alla disperazione sotto l’attacco di Tolmechia, sta usando gli insetti come arma finale. E dunque che un’orda di mostri-tarlo (foto successiva, una specie di coleottero corazzato con occhi rivestiti in adamantio!) è stata indirizzata contro la Valle del vento, utilizzando come esca un cucciolo crudelmente ferito, perché spazzi via il cantiere tolmechiano dove il guerriero invincibile sta lentamente rigenerando a partire dal suo nucleo.
Il guerriero invincibile, attivato anzitempo da Kushana, si autodistrugge nello sforzo di utilizzare le sue armi termonucleari contro l’orda di insetti, mentre Nausicaä, recuperato il cucciolo di mostro-tarlo, riesce a fermare l’attacco solo a prezzo della vita. Placati dal sacrificio della ragazza e dalla restituzione del loro cucciolo, i mostro-tarli si fermano e circondano Nausicaä esanime, iniziando a toccarla con i loro tentacoli e sollevandola in cielo. Nell’incredulità del popolo della Valle del vento e dei superstiti degli eserciti invasori, la ragazza riprende vita. La visione di Nausicaä con la veste tinta d’azzurro dal sangue del cucciolo di mostro-tarlo camminare su un tappeto di tentacoli color oro, fanno sì che il popolo riconosca in lei l’incarnazione del condottiero vestito di azzurro che cammina su un cielo d’oro dell’antico mito. L’esercito di Tolmechia si ritira in pace e i superstiti di Pejite si uniscono agli abitanti della Valle, mentre Nausicaä guida il suo popolo alla ricostruzione dalle distruzioni della guerra. Il sacrificio di Nausicaä e il compimento della profezia hanno indicato all’umanità una via di pace, comprensione reciproca e convivenza con la natura.
Alcune curiosità sulla produzione: Hayao Miyazaki debuttò come regista per il cinema nel 1979 con Lupin III – Il castello di Cagliostro, un film che si discostava parecchio dagli standard del franchise di Lupin III, ma che tuttavia risultò gradito alla critica, vincendo un Ofuji Noburo Award al Mainichi Film Concours di quell’anno. Dopo il successo del lungometraggio, Toshio Suzuki, all’epoca direttore di Animage, contattò Miyazaki e gli chiese di produrre delle opere per la compagnia. Tutte le idee del regista per dei film d’animazione vennero però respinte e Animage gli chiese di realizzare invece un manga, che sarebbe poi diventato Nausicaä della Valle del vento. Miyazaki cominciò a scrivere e a disegnare il manga nel 1982 e, visto il successo immediato, il proprietario di Animage e presidente della Tokuma Shoten chiese all’artista di trarne un film. Miyazaki accettò la proposta a certe condizioni: di sospendere il manga durante la realizzazione dell’eventuale anime e di dirigere personalmente il film, mantenendo un controllo totale sulla sua opera. Il 31 maggio 1983 iniziarono i lavori di pre-produzione del film. Miyazaki incorse in difficoltà nella stesura della sceneggiatura, con soli sedici capitoli del manga su cui poter lavorare. Egli si dedicò prevalentemente alla realizzazione dei disegni preparatori e al design del personaggio principale. La fase di animazione iniziò ad agosto, con una ventina di animatori assunti espressamente per il film e pagati a fotogrammi. Tra di essi vi era Hideaki Anno, che in futuro avrebbe diretto la celebre serie anime Neon Genesis Evangelion (e qui prima o poi un articolo è doveroso!) Takahata intanto incaricò il compositore sperimentale e minimalista Joe Hisaishi di scrivere la colonna sonora dell’opera. Il film uscì nelle sale giapponesi l’11 marzo 1984, dopo un periodo di produzione di appena nove mesi e un budget equivalente ad 1 milione di dollari.
Nausicaä della Valle del vento ha ricevuto una buona accoglienza da parte di critica e pubblico. Tra i fan ha ottenuto un vasto seguito, che gli ha permesso di mantenersi costantemente nelle prime posizioni delle top-ten giapponesi per due decenni dopo la sua uscita. Nel 2006 si classificò al 2º posto in un sondaggio sui migliori anime di sempre condotto su un campione di 80.000 fan giapponesi in occasione del decimo anniversario del Japan Media Arts Festival. È considerato uno dei migliori film animati nipponici di sempre e un’influenza importante nello sviluppo dell’animazione giapponese, dato che il successo del film permise la fondazione dello Studio Ghibli e di molti altri studi di animazione. Il lungometraggio ha segnato anche la prima collaborazione tra Miyazaki e Joe Hisaishi, artista che avrebbe in seguito composto la maggior parte delle colonne sonore dei film del regista. Si pensi che, fino all’uscita di Princess Mononoke (ndr. il mio preferito…), il nome di Hayao Miyazaki in Occidente era legato principalmente a Nausicaä. Il film venne elogiato in diversi modi: per essere riuscito a trasporre efficacemente il manga e per l’elevata qualità delle animazioni a fronte di un budget ristretto, rispetto, ad esempio, ai film della Disney; Per La narrazione, le cui ambientazioni composte da una commistione di elementi fantascientifici e medievali e di interrogativi ecologici, furono presentate a regola d’arte. venne definito come il film primo capolavoro di Miyazaki, con un mondo post apocalittico che, a differenza di altri scenari come Bubblegum Crisis o Neon Genesis Evangelion, è meno cinico. Nell’enciclopedia degli anime viene descritto come un film “superbamente assemblato ad ogni livello” e che nonostante le note “messianiche ed ambientaliste”, si mantiene un’opera ricca di “azione e di avventura”. Anime News Network ne ha apprezzato il character design, la direzione di Miyazaki e la colonna sonora di Joe Hisaishi, e viene affermato che Nausicaä “merita un posto in ogni lista di classici anime di tutti i tempi”. Paolo Mereghetti, nel suo Dizionario dei film, gli assegna tre stelle su quattro, lodandone la bellezza delle immagini “pur con qualche rigidità da cartoon nipponico”. Il sito Rotten Tomatoes riporta che l’83% dei critici hanno dato un giudizio favorevole al film, in base a 11 recensioni con una media voto di 7,8 su 10.
Molti critici hanno evidenziato come il film di Nausicaä sia stato un precursore per aver mostrato che gli anime e i cartoni animati in generale possono concentrarsi su problemi reali e di attualità, come ad esempio il degrado della natura e la necessità di una pacifica convivenza tra culture diverse. Questo se ci limitiamo a film d’animazione per il cinema… citavo prima Conan, il ragazzo del futuro dello stesso Myiazaki, che dimostra come l’idea non fu del tutto originale. Comunque sia, Nausicaä aiuta chi le sta vicino a comprendere e a rispettare la natura, rappresentata come benevola, spirituale e corroborante per coloro che vi entrano in pace. Altri temi prominenti nella storia sono l’antimilitarismo e il pacifismo, temi che saranno sempre cari al nostro amato regista e saranno sempre affronatati in quasi tutti i film a seguire. Nausicaä crede nel valore della vita indipendentemente dalle sue forme e attraverso le sue azioni riesce a prevenire lo scatenarsi di una guerra. Il film mostra una pluralità di parti in conflitto, ognuna delle quali richiama la sua visione del mondo. Proprio perchè il protagonista è in realtà la natura, la storia evita una giudizio morale in bianco e nero sui personaggi, ma ad ognuno — compresi gli insetti giganti — è data una motivazione e pari dignità: e per questo il “male” in senso assoluto viene quindi a mancare, sostituito dai concetti buddhisti di avarizia, ostilità e delusione. La paura è la forza che trascina il conflitto: paura della foresta tossica che genera cupidigia e rancore. Inoltre interessante notare come l’eroina Nausicaä rappresenti un classico esempio del femminismo tipico di Miyazaki… (in quasi tutte le sue opere è la donna al centro dell’attenzione…)
Come tutti ormai sanno dalle notizie riportate dai giornali, tv e internet, in questi giorni la NASA ha fatto un importante dichiarazione al mondo scientifico: la scoperta di un pianeta con caratteristiche simili alla nostra Terra. Si tratta ovviamente di Kepler-452b.
Noi di Spacejokers non potevamo esimerci dal discuterne e fantasticare… chissà se l’umanità un giorno avrà i mezzi per arrivarci? Resta il fatto che il sogno di una miriade di scrittori di fantascienza sembra essersi avverato. Con l’annuncio della scoperta, grazie al telescopio spaziale Kepler, di un pianeta molto simile, ma non identico alla Terra, il mito di un possibile “mondo gemello” da raggiungere e colonizzare è diventato quasi una realtà (anche se distante 1400 anni luce). La creazione per finzione narrativa di pianeti abitabili è sempre stata ricorrente nei romanzi sci-fi. Se nella fantascienza classica si sono resi vivibili pianeti a noi vicini e in qualche modo familiari come Venere o Marte, sempre più opere di questo tipo si sono concentrate nel costruire pianeti sempre più simili alla Terra, con caratteristiche ambientali e condizioni di vita più o meno comparabili. Dal Geidi Primo del ciclo di Dunedi Frank Herbert al Terminus del ciclo della Fondazione di Asimov, da Hyperion dei romanzi di Dan Simmons fino ai vari pianeti-colonia della saga di Ender’s Game… sono innumerevoli i corpi celesti paralleli immaginati dalla letteratura attraverso un “modello terrestre”.
Più di recente è stato Haruki Murakami, un autore non esattamente di fantascienza, ma certamente di culto per la sua continua commistione fra realtà e immaginazione, a immaginare una specie di dimensione parallela in 1Q84. In questo romanzo, i personaggi entrano in una realtà che è praticamente identica al pianeta Terra, se non fosse per alcune piccole differenze sostanziali (le armi della polizia, una seconda piccola Luna verde in cielo, esseri misteriosi e crisalidi magiche, ecc..). Il ritorno al pianeta originario, però, è qui possibile attraverso un varco dimensionale, però, e non con un viaggio interstellare come vorrebbe la sci-fi canonica.
L’esistenza di altri mondi uguali o in gran parte simili al nostro ha da sempre affascinato l’umanità, e di conseguenza le sue espressioni artistiche. Scoperte come quella di Kepler-452b riaccendono i nostri sogni e la nostra immaginazione nel trovare mondi coerenti al nostro. Ma speriamo anche differenti e chissà… magari con “nuove forme di vita e civiltà” tutte da esplorare. Certamente non è qualcosa che noi potremo fare con le attuali tecnologie…. sfortunatamente…
Al momento si sa ancora poco di Kepler-452b. Solo supposizioni sulla presenza di acqua in forma liquida e non è possibile accertare la presenza di vita… (tralasciando quella intelligente..). Inoltre, anche se si trova a una distanza dalla sua stella simile alla nostra dal sole (e quindi potrebbe avere temperature allineate alle nostre) non è possibile determinare se l’atmosfera sia respirabile: ricordiamoci che, per dare la vita animale come la conosciamo noi, servono ben precise concentrazioni di Ossigeno e Azoto nell’aria. Tuttavia la la ricerca continua e di certo i mondi su cui far riaccendere la nostra fantasia non finiranno qui..e continuiamo a sognare!
Anche oggi ci ritroviamo a scrivere su uno dei “fenomeni” cinematografici degli anni ’80. Personalmente ho amato quel film tanto che ricordo a memorie le battute dei mitici Acchiappafantasmi! Tuttavia mentre ieri, parlando di Ritorno al Futuro, abbiamo scoperto che non ci sarà mai un Reboot… qui le cose cambiano e (forse purtroppo o per fortuna) il 22 Luglio 2016 uscirà nelle sale il nuovo Ghostbusters. Tutto questo mentre ci si accinge a compiere 30 anni dall’uscita nelle sale del primo film.
Il reboot sarà diretto da Paul Feig e arriverà appunto esattamente tra un anno nelle sale cinematografiche. Manca ancora molto tempo ma le riprese sono già in atto a New York e di giorno in giorno vengono rivelate nuove notizie… pochi giorni fa su Twitter proprio Feig ha svelato i nomi delle protagoniste femminili…
Feig non fa associazioni dirette, ma le targhette sulle tute delle attrici hanno offerto lumi in proposito (come da immagine sottostante).
A quanto pare l’idea è legare le identità dei Ghostbusters del film originale ai nuovi e sono già iniziate le prime speculazioni in merito: che la Wiig abbia approssimativamente il ruolo di Peter Venkman (Bill Murray), McKinnon si dice quello di Egon Spengler (Harold Ramis) anche se a me non sembra…, Jones la parte del Winston Zeddemore interpretato da Ernie Hudson e McCarthy quella di Ray Stantz/Dan Aykroyd. Tra l’altro Dan Aykroyd (ndr. uno dei miei attori preferiti grazie anche ai Blues Brothers) apparirà in un cameo nella pellicola di Feig, probabilmente come tassista. Anche se va ricordato che trattandosi di un reboot (e non di un remake) potrebbe trattarsi di semplice speculazione mediatica, nella misura in cui potrebbe non esserci affatto somiglianza con i personaggi del Ghostbusters originale.
Del resto sarà davvero molto interessante e, presumibilmente divertente, vedere anche Chris Hemsworth all’interno del film. L’attore, noto per aver prestato volto e muscoli al dio Thor in versione cinematografica, per questa volta sarà un segretario per le quattro acchiappafantasmi in gonnella. Insomma una sorta di Janine al maschile. Gli daranno anche gli stessi occhiali?! 😀
Mi chiedo chi farà la controparte di Sigourney Weaver!? ah no.. non scordiamoci che non è un remake..
al seguente link potete trovare un po di aggiornamenti sul nuovo film.
Come dicevamo a inizio articolo, il nuovo film compare inoltre in coincidenza con il 30° anniversario. Nexo Digital sta organizzando in proposito una serie di eventi sotto il nome di Ghostbusters Fest. In particolare segnaliamo: l’8 ottobre l’uscita di un’inedita edizione Blu-ray che comprende Ghostbusters – Acchiappafantasmi e Ghostbusters 2 (disponibile per la prima volta in Blu-ray) restaurati e rimasterizzati in 4k. Le edizioni Blu-ray di Ghostbusters – Acchiappafantasmi e Ghostbusters II saranno arricchite dalla presenza di esclusivi contenuti speciali, tra i quali interessanti conversazioni con il regista Ivan Reitman e Dan Aykroyd, inedite scene eliminate di Ghostbusters II, il video musicale originale del brano nominato all’Oscar “Ghostbusters” di Ray Parker Jr. e l’originale video musicale di “On Our Own” di Bobby Brown. Poi, il 18 e il 19 novembre Ghostbusters torna al cinema in versione restaurata e digitalizzata 4K per una due giorni di brividi e risate.
Per maggiori info sul Ghostbuster Fest seguire questo link. Mentre di seguito il filmato dell’evento:
e noi vi lasciamo con una piccola citazione dal primo mitico film…
“Ancora una volta, venimmo, vedemmo e senza indugio la fottemmo!”
Penso che tutti noi siamo d’accordo nell’affermare che trent’anni fa ebbe inizio una delle trilogie di maggior successo della storia del cinema.
Qualche giorno fa a Londra, durante il London Film & Comic Con (17-19 luglio), vi è stata la prima storica réunion di quasi tutto il cast che lancia una serie di festeggiamenti: culmineranno il 21 ottobre 2015, la data in cui Marty e Doc arrivarono nel futuro…
Anche in Italia, il 21 Ottobre, è prevista la Ritorno al Futuro Day al cinema e non solo! Gli eventi sono previsti in molte piazze del nostro bel paese! e noi di Spacejokers non mancheremo per documentare l’evento!
Inoltre per tutti i fan saranno disponibili varie versioni per l’home video rilasciate dalla Universal Pictures Home Entertainment. Per festeggiare i 30 anni di Ritorno al futuro, la casa di produzione ha pensato a due nuove edizioni che saranno disponibili proprio dal 21 ottobre: Ritorno al Futuro: La Trilogia – 30esimo Anniversario (Blu-ray™ e DVD) e la Edizione speciale Ritorno al Futuro: La Trilogia – 30esimo Anniversario Flux Capacitor Limited Edition Collection (Blu-ray™), edizione limitata e accompagnata da un libretto di 52 pagine pieno di immagini inedite.
Ma torniamo a Londra e all’evento da poco concluso: erano seduti uno accanto all’altro: Marty McFly, Doc, la mamma Lorraine, la fidanzatina Jennifer Parker, l’irrepprensibile preside Strickland, ma anche il primo sindaco nero di Hill Valley Goldie Wilson, la nonna Stella Baines e Marvin Berry, cugino del più noto Chuck. Mancava solo il terribile e antipatico Biff. La macchina del tempo del cinema li ha portati tutti al Kensington Olympia in occasione del Film and Comic Con di Londra, per una réunion che dà il via ad un anno di festeggiamenti.
Osservarli invecchiati di trent’anni, non dal trucco cinematografico ma dal tempo che è passato, fa un certo effetto… ma dà soprattutto la dimensione di quanto questo cast sia entrato nell’immaginario collettivo. A partire dal suo protagonista Michael J. Fox, che nonostante lotti con il Parkinson ormai dai quindici anni non ha rinunciato ad essere presente anche con l’intenzione di utilizzare il grande richiamo del film per raccogliere, attraverso la Michael J. Fox Foundation, fondi per la ricerca sulle cellule staminali. “Marty è un po’ ognuno di noi – spiega Fox – un ragazzo come tanti che reagisce con curiosità a questa straordinaria avventura come avrebbero fatto in molti: per questo gli spettatori sono riusciti a identificarsi e a vivere le sue emozioni”.
I duemila fan che erano presenti, alcuni vestiti con il giubbotto di Marty o il camice di Doc, hanno riservato una standing ovation per tutti, e momento di applausi ed emozione soprattutto per Harry Waters quando intona a cappella Earth Angel, il lento “galeotto” che il suo personaggio canta durante il ballo “Incanto sotto il mare”. “Ho realizzato quanto questo film fosse entrato nella storia del cinema quando ho capito che i ragazzini che lo avevano visto all’epoca ora sono genitori e lo rivedono insieme ai loro figli – dice Christopher Lloyd, indimenticabile Dottor Brown, oggi un signore di settantasei anni che a parte i capelli spettinati assomiglia molto allo scienziato visionario del film – Quel che ho amato del personaggio è la sua passione per l’invenzione, il desiderio di creare il futuro. Anche se il mio film preferito è il terzo, tutto ambientato nel West, la scena iniziale del primo, con gli orologi che suonano e i marchingegni che si azionano contemporaneamente, è quella che mi piace di più perché è un vero omaggio alla sua creatività”. e noi aggiungeremmo qui un bel “Grande Giove!”
La storia penso ce la ricordiamo tutti ma alcuni dettagli sono cari a noi sci-fi-lovers!… Quando il teenager aspirante musicista rock Marty McFly, che ha per amico uno scienziato visionario, si ritrova catapultato nel futuro dopo essere stato risucchiato nel passato dei suoi genitori e aver salvato il loro matrimonio, è esattamente il 2015. Un 2015 visto con gli occhi della fantascienza ma che ipotizzava invenzioni, dal biocarburante alle scarpe che si allacciano da sole, divenute poi realtà. Senza parlare del progetto di skateboard volante (grazie ad una serie di magneti) che una casa automobilistica sembra stia per lanciare forse proprio in occasione del trentennale (anche se negli anni passati parecchie bufale ben fatte sono state annunciate e poi smentite..). “Di tutte le cose che si vedono nel film ambientato nel 2015 quello che vorrei più di tutto sono le minipizza che messe nel forno a microonde diventano giganti – dice Claudia Wells che interpretava la fidanzata di Marty – perché non le hanno ancora inventate?” Ma lo sappiamo benissimo che l’unico limite è la nostra immaginazione! prima o poi la tecnologia ci sarà per qualunque cosa l’uomo abbia in mente…
A proposito di remake, prequel, reboot (per la serie, non abbiamo idee nuove…) recentemente Robert Zemeckis ha dichiarato: “Dovranno passare sul mio cadavere, sul mio e su quello di Bob Gale per rifare Ritorno al futuro. Finché saremo in vita non si farà e cercheremo di trovare il modo di impedirlo anche da morti. Io lo trovo oltraggioso tanto più perché è un buon film, è come se volessero rifare Quarto potere”. Questo è un gran parlare!
Ma a fronte di un remake che probabilmente non si farà, Ritorno al futuro ha molte vite ancora da vivere, per la gioia di chi continuerà a farci soldi…: nel 2016 arriverà nei teatri inglesi del West End la versione musical firmato, oltre che da Gale e Zemeckis, dai compositori Alan Silvestri e Glen Ballard che realizzeranno una nuova colonna sonora senza però trascurare un classico come The Power of Love. E poi a ottobre arriverà una serie di fumetti dedicati al film e firmati da Gale. “Abbiamo aggiunto il sottotitolo Storie non raccontate e universi alternativi perché per anni i fan ci hanno tempestato di domande su eventi accaduti prima della trilogia, tra un capitolo e l’altro o negli universi paralleli – ha detto Gale – In questa serie finalmente vedremo di rispondere a qualcuna di queste domande”.
Ci ha aspettato per tutto questo tempo ?
Ancora non è dato saperlo… ma Mulder e Scully continueranno a cercarla. Sono un po’ più vecchi di come li avevamo lasciati ma restano le icone del mistero e del paranormale anche dopo nove stagioni e 202 episodi. In questi giorni, la verità la si cerca su YouTube e Twitter, dove il network Fox ha annunciato con un countdown viscerale il revival della serie creata da Chris Carter nel ’93. La data è il 24 gennaio 2016. E’ già in circolazione il promo 201 Days of The X-Files che rivisita, sketch dopo sketch, la serie originale in vista della nuova serie. E così ogni giorno fino all’inizio del programma. Il nuovo “file” avrà un tono molto paranoico, promettono dalla produzione, e metterà di nuovo in subbuglio gli agenti Fox Mulder, che crede anche a quello che non vede, e Dana Scully, la scienziata col tarlo per le prove. Ecco il promo pubblicato da Fox:
Abbiamo oltre duecento giorni per speculare sulle possibili piste degli investigatori a caccia di ufo e alieni; quel che è certo è che lo spirito procedurale della serie, così appeso a trip televisivi come Ai confini della realtà o film per la tv del calibro di Night Stalker, resta intatto. Più horror sci-fi che thriller. Di mezzo ci sono ancora mutanti cannibali, parassiti ed ultracorpi, extraterrestri che intendono colonizzare il nostro pianeta… Mulder e Scully, negli anni Novanta, erano degli eroi fuori dal gruppo, dei veri outsider, e al tempo stesso sono stati in grado di rompere il cliché dell’amicizia impossibile uomo-donna. (ne siamo sicuri? forse per la tv degli anni 90…) Solo in seguito, e nei due lungometraggi, il rapporto è diventato più profondo.
Sarebbe altrettanto bello se anche le Tv italiane facessero una maratona di tutta la serie degli anni ’90 in attesa dell’uscita della nuova serie… Ricordo ancora quanto deideravo che arrivasse la sera della settimana con il nuovo episodio! Purtroppo tutta la mia passione per la serie andò scemando con i due film per il cinema… una delusione…
Ma ecco già qualche anticipazione rivelata sulla nuova serie: Entertainment Weekly ha rilasciato le prime immagini esclusive, rivelando anche alcuni dettagli della trama della prima puntata, “My Struggle”.
In una fattoria abbandonata alla periferia di Vancouver BC, troviamo Fox Mulder (Duchovny) e Dana Scully (Anderson) alle prese con il caso di Sveta (Annet Mahendru), una donna che dichiara di essere stata rapita dagli alieni, per richiesta di un curioso alleato, il conduttore di un talk show conservatore (Joel McHale).
I primi X-Files sono stati classificati (e amati) in epoca pre-Web e pre-Streaming; anzi, come scrive Entertainment Weekly che dedica la copertina alla serie, gli scrittori e sceneggiatori di Carter, nella prima stagione, utilizzavano il metodo Delphi per misurare le reazioni e i gusti dello spettatore. Successivamente, si son fatte avanti le chat room dove gli appassionati potevano confrontarsi dal vivo sulla mitologia X-Files e sulle implicazioni sessuali tra Mulder e Scully.
C’è speranza dunque per un X-Files 2.0? Riusciranno David Duchovny e Gillian Anderson a lasciare intatta la febbre da revival? “Forse è il giusto contrappasso dell’epoca in cui viviamo” spiega Duchovny dal set a Vancouver. “La franchise X-Files, dal punto di vista del grande schermo, è morta. Ora è la televisione il futuro. Le cose migliori passano solo in tv oggigiorno”. E a proposito di tv, Anderson, capelli lunghi rossicci, racconta di essere rimasta a suo agio con quel mezzo: “Faccio ancora parecchia televisione. Amo anche girare film. Il trucco sta nel trovare l’equilibrio tra una cosa e l’altra”.
“Abbiamo parlato a lungo con l’ideatore Chris Carter di uno sviluppo della serie” prosegue Dana Walden, presidente e CEO di Fox Television Group. “Riportare in vita X-Files è un evento enorme, non posso negarlo. Dopo i primi test, abbiamo optato per 6 episodi e una tiratura limitata; il resto dipenderà da un eventuale plauso di pubblico”. La nuova stagione sarà ambientata nel presente e si permetterà di affrontare teorie complottistiche di fatti recenti, senza fare sconti. “X-Files è finito subito dopo l’11 settembre” ha reso noto Carter ad Entertainment Weekly. “Molte cose sono accadute all’indomani della guerra in Iraq. Così come una riduzione dei nostri diritti e delle nostre libertà in nome della protezione collettiva. Siamo stati spiati dalla National Security Agency, hanno detto bugie a tutti… Io sono cresciuto proprio sotto il caso Watergate, e credo che viviamo tempi simili”.
Dal lato romantico, Mulder e Scully si trovano ad un punto morto come due amanti frustrati; Mulder è sempre più un lupo solitario sebbene, in X-Files: I Want to Believe, il bacio tra i due lasciasse presagire un “Continua…”. Ora che “continua” per davvero, la love story evolverà o si spegnerà come un falò in balia del vento? Dalle prime pagine della puntata numero 1 trapelate in rete, i due investigatori non vivono insieme, e Mulder è sempre più ossessionato dall’ipotesi di cospirazione, convinto di dover pagare per ciò che ha scoperto in passato. “Mi piace il punto in cui abbiamo lasciato i protagonisti – dice Anderson – e mi piace anche questo Zeitgeist dove sono entrati Scully e Mulder. E’ tutto molto criptico e oscuro ma solleverà parecchie questioni irrisolte. E punti di domanda”. Carter assicura che Scully, tra i due, sarà la più tormentata, e nella quarta puntata dovrà affrontare la sua prima, autentica crisi di fede religiosa. Una ragione per scontrarsi con Mulder che crede in molte cose ma di certo non in Dio.
Il capo dei due agenti, Walter Skinner (interpretato da Mitch Pileggi) pare sia di ritorno, e così storici avversari come Cigarette Smoking Man (William B. Davis). Carter scriverà e dirigerà tre episodi in tutto, tra cui il pilota e il finale. Gli altri tre saranno affidati a mani altrettanto abili e lasceranno aperta la porta a volti nuovi: Tad O’Malley (interpretato da Joel McHale), un presentatore tv che chiede a Mulder e Scully di lanciarsi in qualche caso paranormale e Sveta (Anne Mahendru di The Americans), convinta di esser stata rapita dagli alieni. Previsto forse un comeback per i Lone Gunmen: i fan reclamano a gran voce una loro risurrezione, dopo il blocco dello spin-off di X-Files che aveva come protagonisti, appunto, i tre Pistoleri Solitari. “So che ci si aspetta molto dal nuovo X-Files – sbruffa Duchovny – ma meglio non pensarci. Siamo disposti ad andare avanti se le prime puntate dovessero piacere a vecchi e nuovi ufologi”.
I presupposti ci sono… speriamo che non sia un minestrone riscaldato! 😉
Rieccoci a parlare di animazione dedicata alla Fantascienza… cosi come avevamo fatto a inizio anno per CowBoy Bepop a questo articolo, oggi annunciamo l’uscita sui cinema italiani di Ghost in The Shell: Arise part 2.
La saga cult di Ghost in the Shell torna quindi al cinema con la nascita della leggendaria sezione 9, il 7 e 9 luglio 2015.
Aspettando il film in live action, dopo la versione 2.0 e Ghost in the shell – Arise (Parte 1) che gli fa da prequel con un nuovo design dei personaggi e la direzione di Kazuchika Kise, si torna al cinema con Ghost in the Shell: Arise 2.
Ghost in the Shell: Arise 2, firmato dal regista Kazuchika Kise che ha contribuito al successo planetario di veri e propri fenomeni come Vision of Escaflowne e Neon Genesis Evangelion, approderà sul grande schermo solo martedì 7 e mercoledì 8 luglio per svelare l’inizio della saga di animazione che ha conquistato e ispirato registi come JAMES CAMERON (Titanic, Avatar) e i fratelli WACHOWSKI (Matrix, V per Vendetta). Il soggetto originale è tratto dai manga di Masamune Shirow, il guru del fumetto cyberpunk, mentre la casa di produzione è la Production I.G, lo studio d’animazione reso famoso dalle sequenze animate del blockbuster internazionale: “Kill Bill: Vol.1” di Quentin Tarantino.
In Ghost in the Shell: Arise, 2 siamo di nuovo al 2027 post IV Guerra Mondiale e ci troviamo di fronte al Maggiore Kusanagi che ha finalmente creato la sua unità indipendente pronta all’attacco. Tuttavia la squadra è ancora affrancata dal sistema e ogni membro è caratterizzato da personalità individuali che non possono essere modellate a piacimento. Il team dovrà fermare un gruppo terroristico che si ispira a Scylla, un guerrigliero che nel passato aveva guidato la rivolta nel Kurdistan. Ma chi è veramente il fantomatico Scylla e cosa ha a che fare con il Maggiore Kusanagi? Questa, però, non è la sola minaccia che la neonata squadra dovrà affrontare, perché l’hacker Fire Starter ha dato inizio al suo attacco per infettare i cyberbrains con il suo ponte virus… È ora di risvegliare il vostro Ghost!
Martedì 7 e mercoledì 8 luglio 2015, Ghost in the Shell: Arise 2 sarà nelle sale che trovate elencate sul sito di Nexo Digital con il ciclo di anime distribuiti al cinema in collaborazione con Dynit e il sostegno dei media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, VVVVID e Lucca Comics & Games.
Qui di seguito il trailer…
In ogni caso per i fan della saga le sorprese non sono finite, perché Dynit ha acquistato il nuovo film con il titolo provvisorio di Ghost in the Shell: The New Movie, basato su un’idea originale dell’autore Masamune Shirow, realizzato dal medesimo staff di Ghost In The Shell Arise e distribuito nelle sale giapponesi a partire dall’estate 2015, in occasione della celebrazione dei 25 anni del manga, ma voi potete già sbirciare il teaser trailer e il primo key visual.
ho trovato una bella recensione a qesto indirizzo internet per chi non ha paura degli spoiler contenuti in essa…
rieccoci al nostro ormai consueto ciclo “esplorando la galassia”! come sempre, grazie ai mezzi messi a disposizione da Elite Dangerous, siamo a bordo della nostra astronave ASP per arrivare (coraggiosamente) là dove nessuno è mai giunto prima…
Questa volta, considerando il Community Goal che premia la vendita di dati di esplorazione, mi sono messo alla volta della nebulosa North America.. ma non è stato affatto un viaggio lineare.. ho voluto procedere con diverse tappe e facendo spostamenti con ampi giri per visitare più ammassi stellari..
Il primo corpo celeste degno di nota è stato la nebulosa LBN 623 (scientificamente denominata anche come IC 63).. di seguito qualche screenshot..
nelle sue vicinanze ho fatto qualche scoperta interessante…
Tuttavia in queste aree dello spazio già qualche esploratore aveva lasciato la sua impronta (semplicemente avevano già piazzato la loro bandierina col loro nome sui corpi celesti esplorati)… e quindi ho deciso di muovermi verso aree più lontane e “oscure”…
Ho tracciato una rotta per la parte più profonda della nostra galassia (tutto in giù sull’asse delle Z).. qui lo spazio si fa molto rarefatto tanto è che con la mia ASP che, seppur abbia un buon raggio di salto spaziale, alcune rotte mi erano interdette… Qui tutto risulta ancora inesplorato ed è chiaramente visibile come si sia toccato il fondo del barile…ehm della galassia… Dallo screenshot sottostante vedrete che non c’è più alcuna stella a illuminare il nostro percorso.,.. solo il profondo spazio vuoto…
ed eccomi di fronte a un altro astro interessante: una stella con anelli…
da qui in poi mi sono messo in viaggio verso la North America Nebula e la sua vicina Veil West Nebula.. a un centinaio di anni luce da loro ecco come appaiono affiancate…
ed ecco che finalmente (è stato un bel viaggio!) sono arrivato alla Veil West Nebula. Veramente affascinante!
e così come appare con la mia Asp e la via lattea di sfondo…
Da qui, essendo nella costellazione del Cigno, siamo a un passo dalla famosa Sadr Region e dalla sua stella principale (Sadr).. eccola di seguito…
Ma era tempo di tornare… ieri sono rientrato a “casa” per vendere i dati di esplorazione a Lembava così qualche soldino riesco a tirarlo su entro questa settimana prima della fine del Community Goal..
e poi dopo 2 settimane di viaggio avevo voglia di tornare nello spazio conosciuto e rivedere qualche anima viva… la solitudine iniziava a pesare… in effetti, come il CMDR Nijal mi ha fatto notare, portarsi un carico di schiave Imperiali poteva aiutare il morale nelle fredde notti astrali..
Da qualche giorno ho iniziato a pilotare una nuova nave spaziale in Elite Dangerous… Con la versione 1.2 del gioco hanno reso disponibile quella che è la nave da battaglia più piccola e potente del gioco. Certo non può rivaleggiare con le navi più grandi se esse sono super-accessoriate e se pilotate da un pilota capace.. ma si difende molto bene!
Ecco come viene definita nel gioco:
La navicella spaziale da combattimento Vulture sacrifica una certa flessibilità agli Hardpoint in favore della manovrabilità. Avanzate tecniche di costruzione hanno consentito alla Vulture di integrare solo 2 hardpoint ma di grandi dimensioni in uno spazio relativamente piccolo. Nonostante la quantità limitata di armamenti, la sua maneggevolezza la rende ugualmente devastante contro bersagli piccoli. D’altra parte, la sua limitata disponibilità di cargo e capacità di portare un unico passeggero hanno comunque consentito di renderla un ottimo trasporto personale per chi intende avere un certo tipo di affari…
Quindi riassumendo, poche armi ma di grossa taglia e ottima manovrabilità. Tra le migliori in assoluto. Il difetto più grande riscontrabile sta nella limitata capacità energetica il che rende molto importante gestire al meglio l’attivazione dei moduli e la ridistribuzione delle priorità.
Ecco come sono distribuiti i moduli nella Vulture.
Ed ecco la mia configurazione in uso per la battaglia… (ho usato il sito www.coriolis.io)
Come si potrà vedere è una configurazione rivolta all’esclusivo combattimento… non c’è quasi nessun compromesso… non per nulla l’ho rinominata Defiant: chi se la ricorda? la mitica nave di Star Trek: Deep Space Nine e che il buon Worf pilotava durante First Contact…
Ecco qui un video che riassume qualche pezzo di combattimento della piccola ma resistente Defiant: così come veniva definita dal comandante Ryker prendendo in giro l’orgoglioso Worf.
Per concludere qualche screenshot della mia fiammante Vulture nell’hangar…
Ieri in seconda serata, per caso, mi sono imbattuto in una nuova serie Tv di stampo fantascientifico…
In questo caso i temi a farla da padroni sono (ancora?!) Fantascienza e teen-ager: un’accoppiata che da qualche anno sta avendo un grande successo, basti pensare a “Hunger Games”… Da ieri alle 23,00 circa su Italia 1, una serie, che per certi versi lo ricorda: “The 100” (si pronuncia The Hundred).
La serie si basa sull’omonimo romanzo scritto da Kass Morgan, pubblicato il 3 settembre 2013.
L’ambientazione è il XXII secolo, quando la Terra è stata devastata da una guerra atomica che l’ha resa inabitabile. Qualche centinaio di persone sono sopravvissute sulle stazioni orbitali, riunite ora in un’unica grande stazione denominata Arca, dove vige una legge marziale necessariamente inflessibile: le risorse sono limitate e chiunque le mette a repentaglio viene condannato a morte. Condanna a morte che equivale a essere gettati nello spazio… I minorenni colpevoli però ne sono esentati almeno fino al compimento del 18° anno di età. Ed è appunto fra costoro che il Cancelliere, cioè il governatore dei sopravvissuti, sceglie 100 ragazzi da inviare sulla Terra per verificarne le condizioni in vista di un eventuale ritorno. (piccolo spoiler: ritorno inevitabile visto che le riserve della stazione si stanno esaurendo e i suoi abitanti sono destinati a morire di fame e senza ossigeno)
“The 100” ha molti agganci con produzioni del genere. “Hunger Games” innanzitutto, come abbiamo già detto, ma anche con “Lost”: anche qui abbiamo un gruppo di persone scaraventate in un ambiente sconosciuto e ostile. Vanno citati anche “Battlestar Galactica” e “Matrix”, ma soprattutto “Il signore delle mosche”, il romanzo del premio Nobel William Golding che descrive appunto le dinamiche che si instaurano in un gruppo di bambini dispersi su un’isola selvaggia. E’ forse questo l’aspetto più apprezzabile del telefilm: i ragazzi, abbandonati a se stessi, invece di reagire alla tirannia a cui sono sfuggiti realizzando un’organizzazione sociale più equa e rispettosa, a poco a poco instaurano una società basata sulla sopraffazione e sulla discriminazione. Anche se a mio parere ci sono un po troppi stereotipi nel modo di fare dei ragazzi.. (almeno nei primi due episodi..) Poi va detto che la loro interpretazione non è propriamente eccelsa… (ma lo posso perdonare, almeno alle giovani ragazze, che di certo non passeranno inosservate a noi maschietti! :-P)
Implicazioni sociologiche a parte, “The 100” merita senz’altro un’occhiata per la complessità della scrittura e la buona regia (la narrazione alterna il racconto di ciò che avviene sulla Terra con quello che succede a bordo della stazione orbitante – dove si scatena una guerra di potere) e per il fascino morboso di un futuro così oscuro. Qualcuno apprezzerà la realizzazione degli effetti speciali, a livello cinematografico… ma, a mio modo di vedere, non sono nulla di così trascendentale per ora.. siamo abituati bene da queste parti! 🙂
Il fascino complessivo della serie le fa perdonare qualche incongruenza logica: come fanno i ragazzi, dopo tre generazioni vissute nello spazio, a reggere la gravità terrestre (e ad avere un fisico da sballo se sono sempre stati un celle di detenzione)? Come fanno a sapere come si accende un fuoco, visto che presumibilmente su una stazione orbitante i barbecue non vanno per la maggiore? (forse hanno fatto un corso accelerato di Giovani Marmotte?) come è possibile che dalla stazione orbitante non abbiano mai lanciato delle sonde per monitorare la radioattività terrestre? e poi, ora che i ragazzi sono sul pianeta, neanche su di loro riescono a monitorare la radioattività? senza togliere gli stereotipi degli effetti della radioattività sulla vita presente sulla terra: flora fosforescente e animali mutati… completamente assurdo… tuttavia i ragazzi bevono l’acqua senza nemmeno preoccuparsi degli effetti..
Ma, forse, sono solo fissazioni da pignoli che si possono tranquillamente archiviare. Lo spettacolo continuerà, considerando che negli Stati Uniti si sta dando il via alla terza stagione…
Qui in Italia mi chiedo più che altro che senso abbia metterla in seconda serata se il pubblico a cui è indirizzata è propriamente giovanile e per ora non si è visto nulla di così scabroso… solo un po di normale malizia tra i ragazzi… ma, qui da noi, siamo alle solite per questo…
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) viene sempre più utilizzata come laboratorio universale per diversi studi non solo scientifici e tecnologici ma anche alimentari…
Ad esempio, l’esperimento per la maturazione di whiskey nello spazio è stato realizzato dalla Ardbeg Distillery, una distilleria scozzese dell’isola di Islay, patria del whiskey, in collaborazione con la Texas Nano Racks, società di ricerca spaziale con sede in Texas.
Nel 2011 sono state inviate nello spazio 20 fiale di whiskey e pezzi di quercia carbonizzata (normalmente il whisky è invecchiato in botti di legno di quercia). Lo scopo dell’esperimento è studiare come il contenuto delle fiale interagisce con i pezzetti di quercia in micro-gravità spaziale. I risultati della ricerca non saranno solo importanti per la produzione delle bevande alcoliche in futuro, ma anche per comprendere meglio le reazioni dei materiali biologici e la funzionalità delle attrezzature utilizzate.
Le fiale, in orbita intorno al pianeta 15 volte al giorno a circa 30000 km all’ora, sono tornate sulla Terra il 12 settembre 2014 in Kazakhstan, in Asia centrale. Al momento non sono ancora noti i risultati delle analisi sulla sua maturazione. Tuttavia sul sito ufficiale della Ardbeg è possibile seguire le relative news sull’argomento… http://www.ardbeg.com/ardbeg/ardbeg-in-space
Il direttore di Ardbeg ha così commentato: “E’ un piccolo passo per un uomo, ma un balzo per il whiskey. Spero di trovare qualcosa che rivoluzioni la produzione del whiskey.”
Sebbene si tratti di un primato insolito, va però specificato che si tratta solo di invecchiamento del whiskey e non della sua intera preparazione nello spazio.
Come non citare a proposito di Whisky (in questo caso quello Scozzese), il mitico Montgomery Scott (chiamato anche Scotty dai suoi colleghi), capo ingegnere della USS Enterprise, che ne era un grande estimatore… qui di seguito una divertente fan art.
Al di là di questo particolare esempio, lo spazio è oggetto di continui e bizzarri esperimenti: la spada laser originale Luke Skywalker (Star Wars Episodio IV: Il ritorno dello Jedi) fu lanciata con il Discovery Space Shuttle nel 2007; nel 2008 sempre in collaborazione con la ISS, alcuni ricercatori giapponesi realizzarono la Sapporo Space Barley, la prima birra spaziale ottenuta da piantine di orzo coltivate nella stazione orbitante.
Nel 2011 la NASA inviò speciali LEGO® kit per dimostrare scientificamente la difficoltà di montaggio degli stessi kit in condizioni di microgravità.
Del resto visto il costo della stazione spaziale internazionale, 150 miliardi di dollari per la sola realizzazione, ogni ricerca è giustificata.
e rieccoci al ciclo “esplorando la galassia” con i mezzi a disposizione dal nostro amato Elite Dangerous… Questa volta ho fatto un bel giro che ha incluso una serie di nebulose piuttosto vicine tra loro, tra cui alcune completamente oscure..
Va detto che recentemente sono comparsi articoli che hanno supportato la bontà della ricostruzione dello spazio da parte di Elite Dangerous: pare che addirittura ci sia la Nasa alla base di tutto; si veda questo articolo: http://focustech.it/elite-dangerous-creato-tecnologia-nasa/71971/
ma andiamo con ordine… Inanzitutto un po di astronomia di base non può che essere utile partendo da la nostra prima meta:
La Nube di Rho Ophiuchi è una nube molecolare gigante composta in parte da idrogeno ionizzato luminoso e in gran parte da polveri oscure; deve il suo nome alla stella che domina la regione in cui si trova, ρ Ophiuchi, situata tre gradi a nord di Antares, nella costellazione dell’Ofiuco. Con una distanza media di appena 130 parsec (420 anni luce), è una delle regioni di formazione stellare più vicine in assoluto al sistema solare; appartiene allo stesso ambiente galattico dell’associazione Scorpius-Centaurus, dalle cui perturbazioni ha avuto origine la compressione iniziale che ha avviato al suo interno i processi di formazione stellare.
ecco come appare in ED.
La Nube del Lupo è un complesso sistema di nebulose oscure, apparentemente distinte ma fisicamente connesse fra di loro, visibili in direzione della costellazione del Lupo. Si osserva come una serie di filamenti oscuri più o meno lunghi e densi visibili nelle regioni settentrionali e centrali della costellazione del Lupo…
e qui abbiamo le prime scoperte interessanti in questi screenshot: (così come appare all’avvicinamento e un sistema interessante colmo di stelle nei suoi paraggi, HIP 78756)
cos
La Nebulosa Pipa è un complesso di nebulose oscure visibile nella costellazione dell’Ofiuco. È visibile senza difficoltà anche dall’Italia, nelle notti d’estate; si presenta nei cieli bui come una grande macchia scura sovrapposta alla Via Lattea, là dove mostra un allargamento dovuto alla presenza del centro galattico. Il contrasto è subito evidente, specialmente nella zona orientale, dove si trova il “fornello” della pipa; se la notte è propizia si può individuare anche il cannello, che appare sottile e allungato verso occidente. Un’osservazione attenta permetterà di notare ulteriori due caratteristiche: la parte nord della nebulosa appare connessa con altre nebulose oscure di aspetto “filamentoso”, che proseguono verso oriente irradiandosi da una zona a nord di Antares; la seconda caratteristica è che la Nebulosa Pipa forma, con altre nebulose oscure a nord e a sud, una gigantesca “X” scura che quasi si frappone fra noi e il centro galattico. La nebulosa Pipa, sommata con altre nebulose poste più a nord, formano una nebulosa oscura nota come Cavallo Nero.
di questa regione fa parte l’area B59 presente in ED e ancora relativamente poco esplorata: (B sta a identificare la classificazione secondo il Catalogo Barnard: un catalogo astronomico di nebulose oscure)
La Nube della Corona Australe è una nube molecolare prevalentemente non illuminata situata nella parte nordorientale della costellazione della Corona Australe. Nella nube è situato un massiccio ammasso aperto costituito da alcune sorgenti di radiazione infrarossa, noto come Ammasso Coronet; alcune delle sue componenti sono individuabili anche ai raggi X e presentano delle peculiarità che le rendono oggetto di studio per più gruppi di ricerca.
ma nel mio viaggio forse la più appariscente delle nebulose è stata la IC 4606: una nebulosa a riflessione visibile nella costellazione dello Scorpione. Si tratta della grande e tenue nebulosa associata alla brillante stellaAntares, una supergigante rossa di classe spettrale M1Iab che dalla Terra appare come una delle stelle più luminose della volta celeste. La nube si estende in particolare a nordest di Antares ed è evidentemente connessa alla nube LDN 1689, una delle regioni più estese della Nube di Rho Ophiuchi; sebbene disti da Antares alcune decine di parsec, IC 4606 riceve da questa stella un’intensa radiazione, parte della quale viene riflessa nello spazio rendendo i suoi gas luminosi con una luce marcatamente arancione. La parte settentrionale della nube, che forma il nucleo più denso di LDN 1689, forma un lungo filamento che si dirige verso est, ben evidente a causa della totale assenza di stelle di fondo anche con piccoli strumenti, sebbene la nube stessa, essendo non illuminata, non sia direttamente osservabile.
E infine sono passato per la Snake nebula prima di fare rientro su Sol.
La Nebulosa Serpente (The Snake – il serpente – o B72) è una nebulosa oscura visibile nella costellazione dell’Ofiuco. Si osserva con facilità, nonostante le sue piccole dimensioni, grazie al fatto che appare su uno sfondo ricco di stelle; appare con una forma sinuosa come quella, appunto, di un serpente, sullo sfondo della Via Lattea, a NNW del “corpo” della Nebulosa Pipa, a cui sembra apparentemente collegata.
Ora sono alle prese con qualche pirata spaziale.. a presto cowboy dello spazio! 🙂
sono appena tornato dal un bel giro fruttuoso di esplorazione… partito da Polaris, passando per le Pleiadi dove ho trovato il sistema Maia con il suo bel buco nero… (attenzione a non avvicinarvi troppo… diciamo che a 4Ls dovreste riuscire a scansionare… e non fate gli eroi per vedere cosa succede ad avvicinarsi troppo…)
purtroppo nello screenshot non si vede bene la distorsione del buco nero poichè non vi sono abbastanza elementi di sfondo… ma immaginatevi una leggera curvatura dell’orizzonte..
poi.. sono passato dal sistema HIP 63835 che di buchi neri ne contiene addirittura 3! due dei quali in orbita tra loro…
Infine sono andato a visitare qualche bel sistema inesplorato e avere qualche “cartolina” della nebulosa Coalsak e delle regioni oscure intorno a essa (Musca dark region)… Per info scientifiche si legga qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Nebulosa_Sacco_di_Carbone
Di seguito riporto qualche screenshot..
di ritorno dal mio giro di esplorazione mi trovo la mia bella sommetta da prelevare… sotto lo screenshot della sola prima pagina…
tempo fa avevamo parlato della possibilità di vedere finalmente esauditi i nostri sogni di viaggiatori interstellari…(qui l’articolo)
Sapevamo che la NASA, e non solo, stavano lavorando a navi stellari e motori in grado di portarci là dove nessuno era mai giunto prima… Fino ad oggi si trattava di teorie, pur sempre plausibili, per quanto conosciamo in fisica.
Tempo fa, poi, aveva fatto scalpore una ricerca di uno scienziato che aveva messo a punto il cosidetto “EM drive”. Qualcosa di così inaspettato che l’intera comunità internazionale era scettica di fronte alla notizia…
La NASA, nel frattempo, ha lavorato per testare il progetto e capirne i reali risvolti e, a quanto pare, sarebbe veramente un bel passo in avanti per i futuri propulsori stellari, oltre ad avere possibili applicazioni anche di facile implementazione.
Certo, non ci avviciniamo lontamente alla nostra tanto amata velocità Warp di Star Trek, e, nè tantomeno alla velocità della luce (il chè ci evita problemi sulla relatività e lo scorrere del tempo).. ma quantomeno possiamo iniziare a ipotizzare un “volo” di qualche ora dalla terra alla luna… impensabile fino a qualche anno fa. (e Jules Verne ne sarebbe felice…)
qui di seguito l’articolo ufficiale sulla scoperta e le sue implicazioni:
con questo articolo inauguriamo una nuova rubrica dedicate a recensioni semi-serie e reintepretazioni di alcuni Film di Fantascienza… il primo di questi, come da titolo, sarà il famoso e, tanto discusso, Interstellar.. film del 2014. La scelta è ricaduta su questo perchè si presta a molte interpretazioni e perchè ho avuto modo di rivederlo recentemente…
Per comodità ci rifaremo alla trama del film così come scritto su Wikipedia… su cui andremo a commentare assieme il CMDR Nijal e il sottoscritto CMDR Wolf974.
Tanto per cominciare va detto che Interstellar è un film di fantascienza del 2014 diretto da Christopher Nolan e interpretato da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Cainee c’è anche Matt Damon, abbastanza inchiattito. Il film narra di un gruppo di astronauti che viaggiano attraverso un wormhole in cerca di una nuova casa per l’umanità. Nolan ha scritto la sceneggiatura insieme a suo fratello Jonathan, che per primo sviluppò il film nel 2007. Christopher Nolan ha inoltre prodotto il film insieme a sua moglie Emma Thomas e Lynda Obst. Il fisico teorico del CaltechKip Thorne è produttore esecutivo ed ha contribuito al film come consulente scientifico.
ed ecco qui sotto la trama (occhio agli spoiler per chi non lo abbia ancora visto)…
Nell’anno 2067, a causa di cambiamenti climatici e ad una piaga endemica che distrugge i raccolti, le risorse naturali terrestri si stanno esaurendo velocemente.
e già qui io mi chiedevo perchè?!?! non spiegano il motivo per cui ci siano queste tempeste di sabbia… l’effetto serra dovrebbe portare a sconvolgimenti di tipo climatico ma non solo sabbia e siccità… ma ok siamo all’inizio, non poniamoci troppe domande e diamolo per scontato… in fondo la premessa è abbastanza reale.. le tempeste di sabbia potrebbero derivare, come successe realmente negli anni ’20, negli USA, dalla mancata coltivazione ed abbandono dei campi.. ma da questo ad arrivare alla desertificazione.. ce ne passa.. soprattutto perchè non esistono solo gli USA… che succede nel resto del mondo? è come il giappone che gli invasori meganoidi arrivano sempre su Tokio?
L’ingegnere ed ex-pilota della NASA Cooper vive e lavora nella sua fattoria con la famiglia, coltivando il mais, unica risorsa agricola ancora non colpita dalla piaga. La figlia Murph crede che la sua stanza sia infestata da un fantasma che cerca di comunicare con lei. Un giorno Cooper insieme ai figli cattura un vecchio drone indiano (si chiamava Toro Volante) che Cooper intende smontare per riutilizzarne alcuni componenti…
e per fare questo devastano parte della loro preziosa e unica riserva di Mais… alla fine di questo Drone recuperano un importante cella di energia che non servirà a nulla nel proseguio del film… che ne è stato poi del Drone? è stato forse riassimilato alla comunità Borg? (ah no questa è un’altra storia…)
Presto Cooper capisce che il “fantasma” di Murphy sta mandando un messaggio in codice usando delle anomalie gravitazionali.
eppure la figlia piccola, che è più sveglia di lui,… ha già capito che non è un fantasma ma qualcuno che cerca di comunicare con loro… ma lui no! è solo interessato alle coordinate… come fa poi anche solo lontanamente a pensare che delle righe di polvere siano delle coordinate.. mah..
Usando il codice binario Cooper scopre che esse rappresentano delle coordinate geografiche e si mette in viaggio con la figlia seguendo una via che li porterà ad una base segreta di ricerca e di lancio della NASA, guidata dal professor John Brand. Il professor Brand rivela a Cooper dell’esistenza di un wormhole, apertosi vicino Saturno, che porta in un’altra galassia e a nuovi pianeti e che potrebbero diventare la nuova casa per l’umanità. (e accennano al fatto che qualcuno glieli ha messi là…gli omini verdi?) La missione NASA “Lazarus” ha identificato tre pianeti sui quali è possibile sopravvivere, orbitanti intorno a un buco nero super massiccio chiamato Gargantua: i tre pianeti sono stati già raggiunti dagli astronauti Miller, Edmunds e Mann. Il professor Brand chiede a Cooper di pilotare l’astronave Endurance fino ai pianeti per recuperare i dati raccolti dagli astronauti; se uno dei pianeti risulterà abitabile, l’umanità li raggiungerà a bordo di enormi stazioni spaziali. Murph si oppone alla partenza del padre e si rifiuta di salutarlo quando questi parte per la missione.
ma anche qui siamo all’inizio e non facciamoci troppe domande… no aspetta, una domanda me la faccio, sono già partite delle missioni.. e nessuno se ne è accorto ? Il lancio di un missile non è come una puzzetta di un gatto.. ma il mio “non facciamoci domande era puramente retorico”… non si capiva???
Il resto dell’equipaggio dell’Endurance è composto dagli scienziati Amelia (figlia del professor Brand), Romilly e Doyle e i robot TARS e CASE. Gli astronauti viaggiano per due anni fino a Saturno ed entrano nel wormhole. Come prima meta decidono di raggiungere il pianeta di Miller, ma scoprono che il pianeta è così vicino a Gargantua che la sua enorme attrazione gravitazionale rallenta lo scorrere del tempo: ogni ora trascorsa sul pianeta equivale a sette anni sulla Terra. Un team scende sulla superficie, che si rivela inospitale e coperta da un immenso oceano tempestato da onde gigantesche. Mentre Amelia cerca di recuperare i dati di Miller un’onda colossale colpisce la navetta, uccidendo Doyle e ritardando la partenza. Quando i due superstiti tornano sull’Endurance, nella navetta sono passati 23 anni e Romilly, rimasto a bordo, è invecchiato della stessa misura.
e qui c’è da farsi un enorme perchè?!?!? sono scienziati… cosa si aspettavano di trovare in un pianeta vicino a un buco nero? anzi mi stupisce che su un pianetà così devastato dalla gravità, loro possano muoversi con gravità quasi simile a quella della terra! io mi sarei aspettato piuttosto che ci fossero zone morte di gravità o continui cambiamenti della stessa… Osservazione corretta. Inoltre Romilly dice di aver dormito un pochino (ipersonno).. e per il resto del tempo cosa faceva? Per me è diventato cieco.. E avevano scorte di cibo per 23 anni sulla nave ? ma anche qui forse inutile farsi troppe pippe mentali… ehm domande…
Sulla Terra, ora nel 2092, Murph è cresciuta (e anche gnocca) e lavora come scienziata alla NASA, tentando di aiutare il professor Brand a risolvere un’equazione che dovrebbe permettere alla NASA di sfruttare i campi gravitazionali dei corpi celesti massivi per raggiungere i pianeti. Mentre esala il suo ultimo respiro, il professor Brand confessa a Murph di aver già risolto da tempo quell’equazione e di aver capito che si tratta di un progetto irrealizzabile; l’unico modo per salvare l’umanità è attuare il “piano B”: usare degli embrioni umani congelati a bordo dell’Endurance e far nascere una nuova razza umana in un altro pianeta. Sconvolta dalla rivelazione, Murph tuttavia crede comunque che l’equazione di Brand potrebbe funzionare se si usassero i dati raccolti all’interno della singolarità di un buco nero.
e perchè non dirlo prima a Murph? nooooo. teniamoci tutto dentro e aspettiamo di morire che fa più figo… magari se lo diceva prima potevano progettare un viaggio solo per esplorare l’interno del buco nero, no? in fondo sapevano che era li che risiedeva il bandolo della matassa… ma sarebbe stato tutto troppo semplice…
Sull’Endurance sta finendo il carburante e gli astronauti possono visitare solo un altro pianeta prima di tornare sulla Terra. Dopo una tesa votazione (ed una profonda dissertazione sull’AMMMore) il gruppo decide di andare sul pianeta di Mann, poiché è l’unico che ancora trasmette dati. Arrivati sul pianeta risvegliano il Dott. Mann (Matt Damon inchiattito) e scoprono un ambiente freddo, coperto di ghiacciai e del tutto inospitale. Mann, che sapeva che il Piano B era sin dall’inizio l’obiettivo della missione, aveva falsificato in positivo i dati sull’abitabilità del pianeta affinché qualcuno venisse a salvarlo.
e hanno mandato nello spazio questo demente schizofrenico con manie genocide?! forse nel prossimo futuro I test psicoattitudinali saranno inutili? Ma perchè non hanno mandato dei Robot a raccogliere ‘sti dati ?
Cooper, scoperta la verità, decide di tornare sulla Terra, lasciando gli altri ad attuare il Piano B, ma per impedirglielo durante un’esplorazione del pianeta, Mann rompe il visore della tuta di Cooper e lo abbandona agonizzante; ruba quindi lo shuttle per raggiungere l’Endurance e tornare a casa. Romilly intanto muore ucciso da una bomba lasciata da Mann nel campo base per nascondere i dati reali memorizzati nel suo KIPP. Amelia salva Cooper usando il secondo shuttle, e insieme volano fino all’Endurance in tempo per vedere Mann attraccare manualmente in modo imperfetto. Dopo che Mann forza comunque l’entrata del portellone, la camera di equilibrio esplode, uccidendo Mann e causando seri danni all’astronave, ma Cooper riesce a riprendere il controllo dell’Endurance, agganciandola mentre gira vorticosamente usando lo shuttle.
e qui neanche Schumacher o il miglior commander di Elite Dangerous avrebbero potuto fare di meglio! Fra l’altro Cooper rassomiglia un poco a Shumy..
Ormai con poco carburante, Cooper e Amelia pianificano di catapultare l’Endurance intorno a Gargantua per raggiungere il terzo ed ultimo pianeta Edmunds, dall’altra parte del buco nero, mentre sulla Terra passano 51 anni. Cooper decide di sacrificarsi (in realtà voleva solo andare a casa e si era rotto le palle di quell gruppo di idioti che aveva con se…) insieme a TARS sganciando i moduli dell’Endurance, in modo da raccogliere dati all’interno della singolarità e dare più spinta ad Amelia e CASE alleggerendo il peso della nave. Mentre cade verso il buco nero, Cooper si ritrova all’interno di un tesseratto, uno spazio in cinque dimensioni che è stato compresso in una struttura tridimensionale dai suoi creatori, in modo da aiutare Cooper a capire che la gravità può essere usata attraverso le dimensioni per comunicare. Il tesseratto non è altro che la sequenza tridimensionale di tutti gli istanti passati nella stanza di Murph. Accorgendosi di potervi interagire, Cooper trasmette i dati sulla singolarità raccolti da TARS nell’orologio di Murph usando il codice Morse. Decenni dopo, Murph riesce a scoprire il messaggio nell’orologio e usa i dati per completare l’equazione di Brand al fine di lanciare le stazioni spaziali. Dopo che Cooper trasmette i dati, lo spazio in cui si trova comincia a collassare. Cooper viaggia attraverso il wormhole e si ritrova in orbita intorno a Saturno nel 2156.
non è dato sapere come sia possibile che lo shuttle su cui viaggiava si disintegri nell’attraversare il buco nero… mentre la pressione esterna sul suo fisico sia nulla… ma siamo nella fantascienza e non facciamo (neanche qui) troppe domande… Come fa l’orologio a continuare a pulsare anche quando Murphy l’ha preso? Un orologio a lancette come quello non è programmabile in alcun modo.. ti fai sempre troppe domande eh?!
Si risveglia a bordo di una stazione della NASA e si riunisce con una Murph anziana che è riuscita a guidare l’esodo dell’umanità. Soddisfatta che il padre abbia mantenuto la sua promessa di tornare da lei, Murph convince Cooper ad andare alla ricerca di Amelia, che si trova con CASE sul pianeta di Edmunds, ormai morto, e che sta attuando il Piano B. Cooper ruba quindi uno shuttle e parte insieme al robot TARS. (e nessuno riesce a fermarlo, considerando poi che lui si mette a pilotare un astronave futuristica modello X-fighter con chissà quali comandi…)
CMDR Wolf974 : e qui finisce… tornando a noi… nonostante tutto possiamo affermare che sia certamente un film emozionante sia a livello di immagini che sentimenti coinvolti e pieno di molti spunti interessanti… Io personalmente ho apprezzato molto il realismo di alcune scene.. dove sembrava davvero di essere nello spazio vuoto con loro…. e in questo ha ricordato un po’ 2001 Odissea nello Spazio… e ho detto tutto! Dal punto di vista puramente scientifico e teorico ho apprezzato la spiegazione del viaggio stellare più veloce della luce (che poi in realtà non lo è usando un semplice artifizio..si curva o si buca un foglio di carta per spiegare come passare da una zona all’altra dell’universo accorciando così i tempi)
CMDR Nijal : mi accodo alle conclusioni. Certamente un film emozionante, anzi direi “emotivante” : fa leva su alcune chiavi emotive come delle immagini meravigliose, una colonna sonora “spaziale”, la decisione di lasciare il pianeta Terra perchè ormai abbiamo superato il punto di non ritorno, il rapporto padre-figlia.. (la scena in cui Cooper saluta la figlia è straziante, così come quando, passati i 23 anni vicino Gargantua, si trova ad ascoltare i video-messaggi dei suoi figli. Straziante ancora il finale, con sua figlia ormai anziana, che in punto di morte, circondata dalla sua famiglia, dice al padre di andarsene pure, visto che nessun genitore dovrebbe vedere morire i proprio figli. Basta così. E’ un bel film ? Si. E’ un bel film di fantascienza ? Abbastanza. Ha delle solide basi scientifiche ? Apparentemente, o meglio c’è molta scienza alla Focus, senza voler togliere nulla alla grande rivista. Certamente Einstein si rivolterà un pochino nella tomba..
e per finire un immagine che ci aiuta a capire la continuity spazio/temporale del film… (clicca per una immagine ad altra risoluzione)
purtroppo o per fortuna sono tornato in Italia… ricco da un punto di vista culturale ma più povero nelle tasche e fuso come un cristallo di dilitio a causa del jet-lag…
è stata un’esperienza sconvolgente per molti punti di vista.. realmente un altro mondo: dallo loro cultura piena di contraddizioni e dalla quantità di gnoc…ehm.. belle ragazze impressionante (anche se molte di loro artefatte: modello cartone animato confettoso)..
eccovi qualche foto del delirio (organizzato) giapponese..
nel frattempo, ho lasciato la mia Asp parcheggiata anche lei in vacanza..
L’eclissi solare del 20 marzo 2015, conosciuta anche come eclissi solare dell’equinozio 2015, è un evento astronomico che ha luogo oggi dalle 7:40 UTC alle 11:50 UTC, con il massimo intorno alle ore 9:46 UTC.
Questa è la nona eclissi totale del ventunesimo secolo e complessivamente l’undicesimo passaggio dell’ombra della Luna sulla Terra (in questo secolo).
La precedente eclissi solare totale visibile in Europa fu quella dell’11 agosto 1999, mentre la prossima avverrà il 12 agosto 2026.
In Italia avremo una eclissi parziale, con copertura delle zone d’ombra variabili dal 45% al 69% a seconda della latitudine.
Abbiamo appena fotografato tramite potenti mezzi (uno scrausissimo cellulare) la suddetta eclissi… Purtroppo abbiamo lasciato la Reflex a casa oggi… ma il risultato è stato alquanto interessante, usando delle placchette di plastica colorata traslucida… l’effetto assomiglia di più a una nebulosa con una stella al centro 🙂
Quello di cui ci accingiamo a parlare oggi non ha nulla a che fare con la mitologia, anche se il nome della nebulosa di Orione prende il nome proprio da un essere mitologico. Infatti Orione era un gigante cacciatore, sia nella mitologia greca, sia nella mitologia latina, che fu posto da Zeus, padre degli Dei tra le stelle, per l’appunto nella costellazione di Orione. Circa la sua nascita, le sue imprese e la sua morte, vi sono molte versioni.. Ma le argomentazioni principali vertono essenzialmente sulla sua nascita, la sua morte, la sua visita all’isola di Chio, il suo accecamento da parte di Enopio (padre di Merope), il recupero della vista nell’isola di Lemno, la sua ascesa al cielo per formare l’omonima costellazione.
Così come non ha nulla a che fare con la teoria della correlazione di Orione (o correlazione Giza–Orione), cioè un’ipotesi della piramidologia per cui ci sarebbe una correlazione tra la posizione delle principali tre piramidi della necropoli di Giza e le tre stelle centrali della costellazione di Orione, e che questa correlazione fu volontariamente creata da chi costruì le piramidi.
In realtà vorremmo discutere del Complesso nebuloso molecolare di Orione (noto anche semplicemente come Complesso di Orione): una grande nube molecolare che prende il nome dalla costellazione in cui è visibile, quella di Orione. La sua distanza dalla Terra è stimata fra i 1500 e i 1600 anni luce e il suo diametro corrisponde ad alcune centinaia di anni luce; si tratta del complesso nebuloso molecolare meglio osservabile, nonché il più studiato e conosciuto, grazie al fatto che non è mascherato da complessi oscuri. Alcune parti della nube possono essere osservate attraverso binocoli o semplici telescopi, alcune addirittura ad occhio nudo, come la celebre Nebulosa di Orione.
interessante questa mappatura 3D della nebulosa:
La regione centrale del complesso si estende per diversi gradi di volta celeste, dalla Cintura di Orione fino alla sua spada, ed è divisibile in due regioni distinte: la più brillante, sulla Spada, è nota come Orion A, mentre la regione ad est della Cintura è nota come Orion B. Il Complesso di Orione costituisce anche una delle regioni di formazione stellare più attive che possono essere osservate nel cielo notturno, nonché una delle più ricche di dischi protoplanetari e stelle giovanissime.
Proprio la nebulosa di Orione è stata l’ultima meta del nostro viaggio fantastico tramite i mezzi virtuali messi a disposizione da Frontier Development e il suo Elite: Dangerous. Ancora una volta a bordo della navicella Enterprise… ehm magari!… dicevo a bordo della mia Asp ho iniziato il lungo viaggio… c’è da dire che partivo già dalla nebulosa testa di strega (qui il precedente articolo) e quindi ero abbastanza vicino per continuare il viaggio in quella direzione.
Speravo davvero di incontrare qualche nave del famoso sindacato di Orione di Star Trek dove fare la “conoscenza” con qualche schiava Orioniana (come nella foto qui sotto! 😛 ) ma si vede che ancora questa feature nel gioco non è stata implementata… 🙂
comunque sia tornado serio (?!)… devo dire che, più mi avvicinavo, le immagini si facevano sempre più spettacolari: la nebulosa sempre più grande mentre in direzione opposta era possibile vedere tutta la via lattea nella sua luminescenza.
fino ad arrivare alle stelle giganti presenti in alcuni sistemi…
e infine il viaggio di rientro altrettanto spettacolare con la nebulosa testa di cavallo…
La Nebulosa Testa di Cavallo (nota anche come Barnard 33, B33, in inglese HorseHead Nebula) è una nebulosa oscura nella costellazione di Orione. La nebulosa si trova appena sotto Alnitak, la stella più a est della cintura di Orione. È parte di un turbine di gas e polveri, sagomato come la testa di un cavallo, da qui il nome. È una delle nebulose maggiormente riconoscibili e note del cielo, anche se è difficile poterla osservare visualmente.
Eccoci di nuovo a parlare di esplorazione spaziale: dopo le Pleiadi del precedenti articolo (qui), oggi vi parliamo della Nebulosa Testa di Strega (Witch Head Nebula) e in un successivo articolo della nebulosa di Orione. Lo faremo tramite i mezzi messi a disposizione della scienza ma ci aiuteremo anche con un pizzico di fantascienza grazie ai viaggi interstellari virtuali messi a dispozione da Elite Dangerous: proprio in questi giorni ho iniziato un lungo viaggio di esplorazione in questi angoli della nostra galassia.
Ma, andiamo con ordine, la prima meta (è sulla traiettoria partendo dal nostro sistema solare a circa 685Ly) è la Nebulosa IC 2118 (o NGC 1909), detta anche Testa di Strega dalla sua forma inequivocabile..: provate a guardarne il profilo col suo nasone da Befana, nelle immagine qui sotto!
la nostra Testa di Strega è un nebulosa a riflessione nella costellazione di Eridano, così detta perchè riflette la luce di altre stelle e la diffonde al suo interno… La nebulosa si trova nella parte settentrionale della costellazione, tra le stelleβ Eridani e Rigel, in Orione, dalla quale riceve la luce; si presenta all’osservazione telescopica come una chiazza notevole di colore blu. Questa nebulosa e i banchi di gas ad essa associati sarebbero classificabili come un residuo di una nube molecolare; al suo interno sono presenti dei contenuti fenomeni di formazione stellare, che sono testimoniati dalla presenza di alcune sorgenti infrarosse, che possiedono delle intensità di flusso all’infrarosso tipiche degli oggetti stellari giovani.
Ecco invece di seguito delle immagini di avvicinamento alla Witch Head Nebula da Elite Dangerous.
Da qui in poi ci siamo mossi verso Rigel. Ecco come si presenta, quando siamo ancora a 10000 secondi/luce di distanza… impressionante!
Alla prossima per un articolo sulla nebulosa di Orione… la sua luce riflessa è già molto visibile dal sistema di Rigel…
Oggi vi riportiamo la traduzione di un articolo pubblicato sul Washington Post da Vivek Wadhwa. Si tratta di una discussione interessante sulla tecnologia utilizzata in Star Trek e le recenti innovazioni della nostra società. Ricordo che 20 anni fa avevo letto il libro (con premessa di Stephen Hawking) intitolato “la fisica di Star Trek”: al tempo certe tematiche erano solo agli arbori… ora sembra tutto veramente possibile. Per la serie : se lo puoi immaginare allora prima o poi lo si può anche realizzare. Ecco l’articolo:
In una lontana parte della galassia, 300 anni nel futuro, il capitano della nave stellare Enterprise, James T. Kirk, parla al suo equipaggio tramite un comunicatore; il suo ufficiale medico valuta condizioni mediche attraverso un palmare chiamato tricorder; sintetizza il cibo e beni fisici usando un replicatore; e si fanno viaggi a brevi distanze tramite il teletrasporto. I successori di Kirk tengono riunioni in alloggiamenti di realtà virtuale, chiamati Ponti Ologrammi e operano su navicelle aliene utilizzando schermi montati sulle loro fronti. Tutto questo avviene nella serie TV Star Trek ed ovviamente è fantascienza…
Questa fantascienza, tuttavia, sta diventando realtà scientifica. Molte delle tecnologie che abbiamo visto in Star Trek stanno cominciando a concretizzarsi, e le nostre potrebbero in realtà essere migliori di quelle della flotta stellare. Ma, soprattutto, non dovremo attendere 300 anni.
Prendete il comunicatore del capitano Kirk. Era sicuramente una fonte di ispirazione per la prima generazione di flip cellulari, quei dispositivi mobili goffi che abbiamo usato negli anni novanta. Questi si sono evoluti in smartphone, molto più avanzati rispetto al comunicatore di fantascienza. Il dispositivo di Kirk non riceveva e-mail, non riproduceva musica, non navigava sul Web, non forniva indicazioni stradali o prendeva foto. Inoltre esso non risponde dolcemente come Siri di Apple quando le si chiede le domande giuste.
Presto, i nostri smartphone aggiungeranno anche le caratteristiche di valutazione medica di un tricorder, e non avrete bisogno di avere un dispositivo separato.
Apple ha recentemente annunciato che iOS fornirà una piattaforma per i dati medico-sensore che verranno visualizzati da un app chiamata Health. Google, Microsoft, Samsung si stanno muovendo per costruire le proprie piattaforme in dispositivi medici. Presto vedremo una nuova generazione di dispositivi indossabili come bracciali, orologi e abbigliamento che utilizzano sensori esterni per effettuare elettrocardiogrammi e misurare la nostra temperatura, ossigenazione del sangue e altri segni vitali. Questi saranno sostituiti successivamente da sensori meno invadenti all’interno delle macchie della pelle, in tatuaggi e alla fine in microchip incorporato nei nostri corpi. Avremo telecamere e sensori di calore, gas e suoni nei nostri bagni, cucine e salotti che monitorano costantemente la nostra salute e stile di vita.
Ciò che rende questi sensori possibili sono sistemi miniaturizzati meccanici e microelettromeccanici (MEMS), elementi realizzati con tecnologia di microfabbricazione. Simili progressi nella microfluidica e nanofluidica stanno permettendo lo sviluppo su chip in miniatura. Nanobiosym, ad esempio, sta sviluppando un dispositivo, chiamato GENE-Radar, che può identificare, in pochi minuti, una gamma di malattie, tra cui l’AIDS, la malaria, tubercolosi e cancro. Tali dispositivi saranno anche onnipresenti e potranno identificare immediatamente una vasta gamma di marcatori di malattia. A differenza del tricorder di Star Trek, che è usato occasionalmente, questi costantemente monitoreranno i nostri corpi.
Quando si guardano i progressi che sono già accaduti in stampa 3D, si inizia a rendersi conto che questo è l’antenato del replicatore di Star Trek. Stampanti 3D possono creare oggetti in plastica, metallo, vetro, titanio, cellule umane e sì, anche il cioccolato da un disegno. Le stampanti 3D di oggi sono penosamente lente, e ci vogliono molte ore per stampare un oggetto di dimensioni di un cestino del pane; ma in un decennio, diventeranno comuni, veloci e poco costose come le stampanti a laser per documenti. In circa due decenni, prepareremo la nostra cena con la stampa 3D, così come faremo per la nostra elettronica.
(il primo approccio dell’equipaggio dell’Enterprise con la tecnologia di replicazione.. molto simile a quello che potra essere la stampa 3D del futuro…)
Abbiamo già la capacità di Star Trek e dei Jetsons per le video-chat. Piuttosto che richiedere monitor grandi e goffi che abbiamo visto utilizzare da George Jetson e capitano Kathryn Janeway, le nostre app, Facetime e Skype, gratuite girano su smartphone e computer portatili. Video conferenze simili al ponte ologrammi sono ormai possibili anche da alcuni anni. Ho (Vivek Wadhwa) parlato via ologramma, nel 2011, a un gruppo di imprenditori in Uruguay, utilizzando la tecnologia che aveva sviluppato un’azienda piccola, Holograam. Ricordate il messaggio olografico dalla Principessa Leia a Obi-Wan Kenobi in guerre stellari?
Start-up come Oculus, che Facebook ha recentemente acquistato, stanno sviluppando gli occhiali della realtà virtuale che simulano il mondo reale. Altre aziende stanno sviluppando proiettori tridimensionali che riportino immagini sugli schermi rendendo la persona come se fisicamente presente. Queste tecnologie sono solo agli inizi ma vederle crescere, aggiunge un tocco e un profumo alla semplice funzionalità. Le riunioni si terranno attraverso la realtà virtuale, e ci si sentirà come se fossimo davvero lì.
Il traduttore universale che il capitano Kirk utilizzava per parlare con le specie aliene è anch’esso in sviluppo. Google Translate già fa un grande lavoro di traduzione di pagine di testo da una lingua umana a un’altra. E quest’anno, Microsoft ha mostrato un interprete di linguaggio in tempo reale, basata sulla voce, che funziona su Skype. Non mi aspetto alcun progresso sulle lingue aliene fino a quando non incontriamo alcune specie aliene, ma un traduttore in tempo reale virtuale disponibile in commercio (un interprete virtuale) per lingue umane non è lontano.
Gli scienziati hanno recentemente annunciato che avevano fatto scoperte nel teletrasporto quantistico. Essi erano in grado di mostrare una promessa di trasmissione di informazione quantistica — mostrando la duplicazione dello stato di spin di un elettrone tra un posto e l’altro, attraverso la quantum tunneling — senza trasmissione di materia o energia attraverso lo spazio di intervento. Ciò ci porta a sperare che potremmo un giorno vedere un teletrasporto simile a Star Trek, che può teletrasportare i nostri atomi da un luogo a altro. Tuttavia, non lo sto certo aspettando: mai permetterò che i miei atomi vengano disintegrati in un’unica posizione e riassemblati in un altra. Mi preoccuperei di un bug del software o un crash hardware. Abbiamo visto troppi di questi problemi in Star Trek. Mi acconteterei delle vetture a guida automatica che diventeranno disponibili in commercio entro la fine di questo decennio.
La meraviglia di Star Trek più emozionante di tutte — la nave stellare Enterprise — può anche essere sulla buona strada.
In una discussione a Fox Studios nel marzo 2012, Elon Musk mi ha detto che aveva intenzione di ritirarsi su Marte. Ha detto che è stato ispirato da Star Trek e ha progettato di costruire un veicolo spaziale come la nave stellare Enterprise per portarlo lì. Pensavo davvero che stesse scherzando, o avesse bevuto troppo. Ma subito dopo la sua compagnia, la Space Exploration Technologies Corp o SpaceX, costruì un veicolo spaziale, chiamato il drago, e lo fece attraccare correttamente con la stazione spaziale internazionale. Il 3 dicembre 2013, SpaceX ha lanciato un satellite geostazionario commerciale utilizzando razzi Falcon. SpaceX dice che sta progettando un volo del drago/Falcon 9 nel 2015 e che avrà un sistema di fuga completamente certificata per gli umani utilizzabile durante il lancio.
Scommetto che Elon Musk stia sviluppando una versione 1 dell’ Enterprise. E lui potrebbe essere il nostro primo vero capitano Kirk.
Ieri mi sono (finalmente) deciso a partire con la mia nuova e fiammante ASP (astronave di esplorazione in Elite Dangerous) per l’ammasso delle pleiadi… In fondo il nostro scopo è quello di esplorare nuovi e strani mondi alla ricerca di nuove civiltà e forme di vita… (ma che strano questa frase mi sembra di averla già sentita! 🙂 )
Durante il viaggio mi sono documentato sulla loro storia e la mitologia da cui ne deriva il nome… ecco cosa ho scoperto dagli archivi della flotta (ndr. wikipedia!):
“Le Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle, la Chioccetta o con la sigla M45 del catalogo di Charles Messier) sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro. Questo ammasso, piuttosto vicino (440 anni luce), conta diverse stelle visibili ad occhio nudo; anche se dagli ambienti cittadini solo cinque o sei delle stelle più brillanti sono visibili, da un luogo più buio se ne possono contare fino a dodici. Tutte le sue componenti sono circondate da leggere nebulose a riflessione, osservabili specialmente in fotografie a lunga esposizione prese con telescopi di dimensione ragguardevole.
I membri visibili delle Pleiadi sono stelle blu o bianche, molto luminose; l’ammasso conta in realtà centinaia di altre stelle, la gran parte delle quali sono troppo deboli per essere visibili ad occhio nudo. Le Pleiadi sono un ammasso giovane, con un’età stimata di circa 100 milioni di anni, e una vita prevista di soli altri 250 milioni di anni, a causa della sua bassa densità. A causa della loro brillantezza e vicinanza fra loro, le stelle delle Pleiadi sono note dall’antichità: Omero le citava, come pure Tolomeo ed altri autori dell’età classica. Da quando fu noto che le stelle erano corpi celesti simili al Sole, si iniziò ad ipotizzare che fossero in qualche modo legate fra loro; con lo studio del moto proprio degli astri e la determinazione delle distanze, fu chiaro che le Pleiadi fossero realmente legate gravitazionalmente e che avessero un’origine comune.”
In realtà il nome Pleiadi ha proprio un origine antica e legata alla mitologia. Sempre dagli archivi di flotta leggo che il termine significa “colombe” (peleiades); secondo un’altra versione è legata al termine plei (navigare) perché le stelle appaiono in cielo nei momenti più opportuni per i naviganti.
Inoltre le Pleiadi, chiamate dai romani Vergilie, sono figure della mitologia greca, nate sul monte Cillene. Sono sette sorelle, figlie di Atlante e di Pleione. Secondo un’altra versione sono figlie di una regina delle Amazzoni. I loro nomi erano: Alcione, Celeno, Elettra (con Zeus ebbe Dardano e Iasione), Maia, (con Zeus ebbe Ermes), Merope, Sterope (o Asterope), Taigete (con Zeus ebbe Lacedemone)
Secondo una delle versioni le Pleiadi erano le compagne vergini di Artemide, la dea della caccia. Orione, il famoso cacciatore, le inseguiva per tutta la terra e loro fuggirono nei campi della Beozia. Gli dei si mossero a compassione trasformando le ragazze in colombe e immortalando in seguito la loro figura nelle stelle.
Eppure nessuna delle Pleiadi era vergine (che monelle!) quasi tutte giacquero con divinità, tranne Merope, sposata con il noto criminale Sisifo. Lei per la vergogna abbandonò le sorelle in cielo e, per questo motivo, si dice che Merope brilla in cielo meno delle altre stelle che formano le Pleiadi (vedi foto, dove Merope abbandona le sorelle…). Una volta divenute stelle, grazie anche ai poteri di Zeus manifestarono la loro simpatia ad Atreo, modificando il loro corso.
Esistono numerosi versioni della loro mitologia…ma a quanto pare, in tutte queste, il destino delle Pleiadi è sempre quello di diventare stelle.
Ecco un paio di screenshot del mio viaggio.. per ora sono arrivato al sistema “Maia”.. questa zona di spazio sembra sia stata già esplorata da altre forme di vita..umane o aliene non è dato saperlo… tuttavia a centinaia di anni luce dal sole non sono incappato in nessun incontro… Continuerò ancora a esplorare l’area per qualche tempo… chissà se avremo qualche primo contatto o si potrà mettere la bandierina su qualche territorio inesplorato…
Anche gli sviluppatori di Elite Dangerous si preparano ad onorare la figura di Leonard Nimoy (in arte Sig. Spock) recentemente scomparso…vedi il nostro articolo di qualche giorno fa…
Nella prossima release di Elite Dangerous, 1.2 (detta anche Wings) verrà presentata una nuova stazione spaziale a suo nome, nel sistema Vulcan (ovviamente).
Altri videogames hanno già reso omaggio a loro modo… Ovviamente il primo è stato Star Trek Online (vedi foto qui sotto del pianeta natale di Spock).. e poi verrà il turno di Star Citizen.
Parliamo oggi di fantascienza ma trasposta a livello di animazione… in questo caso animazione giapponese, detti anche Anime. Chi ha mai detto che la fantascienza possa essere solo film in carne e ossa o un bel libro? ogni forma espressiva ha le sue doti, e qui vi presentiamo un film d’animazione, in uscita, di tutto rispetto!
Dopo il successo dell’anteprima a Lucca Comics & Games tornerà nelle sale italiane il 2, 3 e 4 marzo 2015
QMI riporta nelle sale italiane il lungometraggio d’animazione Cowboy Bebop — il film il 2, 3 e 4 marzo 2015.
Il film , in realtà, risale al 2001, scritto da Keiko Nobumoto (Tokyo Godfathers), è diretto dallo stesso regista della serie TV, Shin’ichirō Watanabe e prodotto, come la serie, dallo Studio Sunrise. La storia si inserisce nella linea narrativa degli episodi televisivi… anche perchè il finale della serie OAV non lascia scampo ai nostri amici.. un finale epico e drammatico! da una parte ci lasciò l’amore in bocca ma aiutò a creare fascino all’intera serie.
Per i cultori della lingua originale il titolo è カウボーイビバップ 天国の扉 (Kaubōi Bibappu tengoku no tobira), ma è noto anche con il titolo internazionale Cowboy Bebop: Knockin’ on Heaven’s Door. Il film ebbe una breve distribuzione nelle sale italiane nel 2003, per opera della Columbia Pictures, che propose quasi per interro il cast di doppiatori dell’anime, eccetto che per Jet Black, doppiato da Sandro Iovino al posto di Nino Prester.
2071. Marte è sotto assedio! Alla vigilia di Halloween, una bomba terrorista distrugge un’autobotte in viaggio sulla Highway One, proprio nei pressi di una città densamente popolata, situata su un cratere. Si trovano vittime della sciagura fino a più di mezzo miglio di distanza: 500, tra morti o feriti, colpite, sembra, da un’arma biochimica. La ricompensa per chi riuscirà a catturare l’attentatore è ingente. Quattro uomini e un cane sono fra coloro che più di tutti avrebbero bisogno del denaro. Per loro (s)fortuna, come sempre, la truppa dell’astronave Bebop si occupa del caso… soprattutto perchè atratti da una taglia da 300 milioni di Woolongs. La ciurma dell’astronave Bebop: i cacciatori di taglie Spike, Jet, Faye e la piccola Ed si mettono sulle tracce del terrorista.
Ed ecco gli antefatti per chi non conoscesse la serie:
2022. La Luna viene danneggiata dall’esplosione di un gate sperimentale per effettuare viaggi iperspaziali a differenza di fase e così una cintura di asteroidi e meteoriti vanno alla deriva, bombardando il pianeta Terra e sterminando gran parte della sua popolazione. I sopravvissuti cercano riparo su Marte, Venere, i satelliti di Giove e la stessa cintura di asteroidi.
2071. Il sistema solare è accessibile e percorribile grazie ai gate. Marte è diventato il nuovo centro dell’attività umana e il crimine organizzato (con il Red Dragon Crime Syndacate in testa) esercita la propria influenza sul governo e sull’Inter Solar System Police (ISSP), la polizia del sistema solare, limitandone il potere di controllo. Di conseguenza, per sconfiggere ladri, terroristi, evasi, narcotrafficanti, si ricorre a un sistema di taglie, proprio come nel Vecchio West, e per questo i cacciatori di taglie vengono denominati “cowboy”.
Un classico del cinema d’animazione di fantascienza con azione, avventura, dosi massicce di ironia e una colonna sonora da ricordare firmata Yoko Kanno & Seatbelts. Forse la colonna sonora è proprio una delle componenti più belle dell’anime, che ha contribuito a renderlo celebre: sonorità blues, jazz, sempre ottimamente ritmate con l’azione frenetica e con il dramma dei personaggi.
Marchio di fabbrica è l’ambientazione futuristica mescolata ad un mood vintage che fa del film un prodotto indimenticabile per gli appassionati del genere e tutto da scoprire per i nuovi curiosi.
Il film verrà distribuito in oltre 70 sale in tutta Italia con la collaborazione di Badtaste, Badtv, Movieplayer e consigliato da Radio Deejay e Lucca Comics &Games.
Star Trek è un fenomeno di cui ci si ricorda ancora oggi a quasi 50 anni di distanza dalla serie originale in cui, per la prima volta apparve il vulcaniano Spock.. Lui è la prima immagine che salta in mente pensando a Star Trek, il personaggio iconico per eccellenza…(ancora più del capitano James T. Kirk). Leonard Nimoy fu interprete del famoso Mr Spock, metà umano e metà alieno, con le sue orecchie a punta, le sopracciglia all’insù e il saluto con indice e medio separati da anulare e mignolo, la mano alzata mentre pronuncia le parole: “Lunga vita e prosperità”. (live long and prosper)
Leonard Nimoy è mancato venerdì mattina, nella sua casa di Bel Air, sulle colline di Los Angeles, a causa di una malattia polmonare che lo affliggeva da tempo. Aveva 83 anni ed aveva accanto la moglie Susan Bay Nimoy. Aveva annunciato l’anno scorso di essere affetto dalla malattia (la broncopneumatopatia cronica ostruttiva che blocca progressivamente il flusso di ossigeno ai polmoni) che imputava ai decenni di consumo indiscriminato di sigarette, abitudine che comunque aveva cessato 30 anni fa. Lo aveva annunciato su Twitter lo stesso Nimoy a febbraio del 2014 commentando: “non fumate!” e poi ancora “comunque troppo tardi”.
Il suo ultimo tweet è commovente: “La vita è come un giardino. I momenti perfetti ci sono, ma non possono essere conservati, eccetto che nella memoria. LLAP (live long and prosper)”
Ora sono pochi i protagonisti della storia originali rimasti in vita, tra cui il capitano Kirk, William Shatner che lo ricorda come uno di famiglia “Lo amavo come un fratello. Ci mancherà la sua ironia, il suo talento e la sua capacità di amare”.
La sua casa era un museo, dedicato alla fotografia, la sua ultima passione. Fotografava modelle grasse e nude. “Donne molto interessanti, che non sono spaventate da qualche chilogrammo di troppo “. Nonostante una carriera artistica molto varia, era anche fotografo, musicista, regista e poeta, il suo nome e il suo volto hanno finito per essere associati per sempre a quel personaggio televisivo dalle orecchie a punta, ma a Nimoy andava bene così: “Non mi dispiace essere associato a Star Trek, anzi, – aveva detto in una delle sue ultime interviste – Ne sono sempre andato fiero. Quello era uno show che generava domande e trattava di temi come il razzismo, la geopolitica, le relazioni internazionali, le guerre culturali, l’ambiente. Mi ha sempre stimolato questo aspetto della mia professione”.
Nato a Boston, il 26 marzo del 1931, Nimoy amava raccontare la sua infanzia povera: “Da ragazzo sono cresciuto a Boston, in un piccolo appartamento. Ci vivevamo in sei, i miei nonni, i miei genitori, mio fratello e io. Ricordo che un Natale chiesi a miei il dono di un trenino. Era il mio sogno, ma loro mi dissero che non c’era abbastanza spazio. In verità non c’erano abbastanza soldi. Ho raccontato la storia a mia moglie e dieci anni fa, per il mio compleanno, mi ha fatto trovare questa sorpresa. Un trenino. Mi ha commosso”. Anche i primi anni a Los Angeles furono duri: “Ero già sposato con due figli e non riuscivo a mantenermi solo con il lavoro d’attore. Ho fatto anche il tassista. Ho consegnato giornali, pulito piscine e vasche per i pesci. Facevo tutto ciò che potevo fare per mantenere dignitosamente la mia famiglia. Solo con Star Trek è arrivata la tranquillità economica”. Pubblicò due biografie, nel 1977, dal titolo “Non sono Spock” e nel ’95, intitolata “Sono Spock”. “Ho avuto una vita molto fortunata e molto piena, ho diretto in televisione e al cinema ho recitato a Broadway, ho fatto tutto quello che potevo fare”.
Nimoy stesso ha parlato di un legame fra la sua infanzia e la figura di Spock, che nella serie originale era l’unico alieno fra l’equipaggio della nave Enterprise: «nonostante Spock fosse uno “diverso” da molti punti di vista, manteneva comunque il suo punto di vista sulle cose. Era uno strano, ma con dignità. Ci sono molti pochi personaggi che riescono ad avere quel tipo di orgoglio, controllo di sé e schiettezza. La maggior parte di essi sono stati interpretati da Humphrey Bogart».
Dopo la fortunata serie classica che, tuttavia fu sugli schermi per soli 3 anni, Nimoy continuò a interpretare il suo personaggio più famoso, Spock, doppiandolo nella serie animata di Star Trek (Star Trek: The Animated Series) e interpretandolo in due episodi della serie Star Trek: The Next Generation e nei sei film di Star Trek con il cast originale della serie televisiva. Quando nel 2009 J. J. Abrams riportò Star Trek sul grande schermo, con Zachary Quinto a interpretare un giovanissimo Spock, volle anche Nimoy sul set. Interpretava Spock in un più lontano futuro. L’ultimo suo ruolo risale al 2013, nell’ultimo capitolo della saga Star Trek into the darkness.
Il presidente Barack Obama e sua moglie Michelle si sono uniti “alla famiglia, agli amici e agli infiniti ammiratori a cui oggi manca davvero tanto”. In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, il presidente ricorda quando nel 2007 ebbe l’occasione di incontrare Nimoy di persona. “Era logico accoglierlo con il saluto di Vulcan, il segno universale di ‘lunga vita e prosperità’ e dopo 83 anni su questo pianeta, e le sue visite in molti altri, è chiaro che Leonard Nimoy ha avuto proprio questo”, afferma ancora Obama.
Noi vorremmo ricordarlo non solo come nella foto qui sopra, ma anche come l’eroe di due mondi, diviso tra logica e passione e nel suo splendido saluto… Ci mancherai Spock… non potremo più dirti lunga vita e prosperità ma.. il tuo lascito ti ha reso ora immortale.
La sonda Dawn della Nasa dovrebbe presto esplorare per la prima volta questo particolare pianeta nano, che è al contempo il più grande corpo celeste della cintura degli asteroidi, e il più piccolo proto-pianeta del Sistema Solare.
Dawn, partita dalla Terra nel 2007 e già protagonista nel 2011 di un incontro ravvicinato durato un anno con l’asteroide Vesta, dovrebbe arrivare a destinazione il prossimo 6 marzo. Nelle scorse settimane comunque ha iniziato il suo avvicinamento a Cerere, ed è già pronto il primo mistero da svelare per gli scienziati della missione: le foto scattate dalla sonda mostrano infatti una misteriosa, e per ora inspiegabile, macchia bianca sulla superficie del proto-pianeta.
Che ci sia un avamposto alieno a spiarci? oppure semplicemente Elvis che ci guarda in giacca bianca e scintillante mentre prende il sole?
Dalla Nasa non si sbilanciano (che novità!), ma ammettono che al momento il fenomeno resta senza spiegazione. “Sì, possiamo confermare che sulla superficie di Cerere è presente qualcosa che riflette una maggiore quantità di luce solare”, ha spiegato a Space.com Marc Rayman Direttore e Ingegnere Capo della missione Dawn, “ma cosa sia effettivamente resta per ora un mistero”.
Osservando le foto diffuse negli scorsi giorni è facile notare la macchia in questione, un piccolo cerchio bianco sulla superficie di Cerere. A rendere inaspettata la scoperta è il fatto che il pianeta nano in questione faccia parte dei cosiddetti “pianeti ghiacciati”, cioè planetoidi come Plutone, la luna di Saturno Encelado e quella di Giove Europa, la cui superficie è coperta di ghiacci perenni. Cerere però è tra i più caldi corpi celesti di questo tipo, con temperature che nella zona equatoriale oscillano tra i -136 e i -28 gradi, e i ghiacci sulla sua superficie dovrebbero essere quindi abbastanza “fluidi” da riempire qualunque tipo di depressione, producendo una superficie relativamente uniforme.
L’unica ipotesi trapelata per ora dai ricercatori della Nasa è che la macchia possa rappresentare una zona di materiale esposto di recente (ad esempio dall’impatto di un asteroide), che non abbia quindi avuto il tempo di scurirsi come le aree circostanti per effetto dei raggi cosmici. “Per ora non sappiamo cosa sia quella macchia bianca, ma è sicuramente intrigante”, ha aggiunto Rayman. “In effetti fa venire voglia di mandare un’astronave (se volete ho pronto il Cobra di Elite Dangerous?! siate un po più precisi su su!) a scoprire di cosa di tratti, e ovviamente è esattamente quello che stiamo facendo! Quando Dawn sarà abbastanza vicina da inquadrare Cerere più chiaramente, dovremmo riuscire a vedere cosa sia in grande dettaglio”.
La macchia bianca comunque è solo uno dei tanti misteri che aspettano di essere chiariti dalla missione. Si ritiene ad esempio che Cerere sia composto per il 25% di acqua, una percentuale superiore a quella presente sulla Terra, e potrebbe quindi presentare (o averle presentate in passato) le caratteristiche necessarie a ospitare una qualche forma di vita. Le immagini riprese dalla Terra hanno evidenziato inoltre la possibile presenza di getti di gas, che potrebbero indicare l’esistenza di “geyser di ghiaccio”, simili a quelli osservati su altri pianeti ghiacciati come Encelado. Anche in questo caso, per una conferma dovremmo attendere l’ingresso in orbita di Dawn, il prossimo 6 marzo.
Abbiamo rispolverato questa news di un anno fa… la NASA che progetta una nave spaziale che possa andare più veloce della luce… e questo prototipo si chiama proprio Enterprise! 🙂
Noi SpaceJokers vorremmo già prenotarci un viaggetto interstellare (leggete anche la nostra recensione al film Interstellar)!
..scherzi a parte, ecco qualche articolo relativo:
Poi, qualche mese fa, appare su alcune testate giornalistiche una news sul principio di nuovo motore scoperto da un ricercatore indipendente… all’inizio sembrava quasi la classica bufala ma dalle prime ricerche qualcosa di strano (fisicamente un motore impossibile ha dato dei risultati inaspettati!) è accaduto.. e la NASA stessa si è messa in moto (scusate il gioco di parole!) per testarne l’efficienza… come da articolo di seguito: http://www.repubblica.it/scienze/2014/08/04/news/motore_futuro_nasa-93088061/
Una piccola curiosità…
chi sa cosa significa il simbolo di Star Trek a forma di Delta? (o almeno come lo hanno ipotizzato gli autori…)
avevo letto un Saggio su Star Trek, se non sbaglio, chiamato “Federation” e la descrizione del simbolo veniva data come base della fisica del motore a curvatura. Sovrapponendo le curve di efficienza energetica tra un motore tradizionale (a impulso) e quello a curvatura si otteneve proprio il simbolo del delta. La curva superiore rappresenta l’energia richiesta per continuare ad accellerare a una velocità prossima a quella della luce fino all’infinito: se si potesse in qualche modo superare la velocità della luce, si andrebbe poi a procedere a ritroso. LA curva più bassa rappresenta il trucco della velocità di curvatura.
a small curiosity…
Who knows which is the meaning of Star Trek Insigna? (of course in the mind of the authors)
We vaguely remember a Star Trek book named “Federation” and at the insigna was given a description based on the physics of the warp drive.
In that book, the insignia represents how warp drive sidesteps relativistic mass dilation. The top curve represents the energy required to continue accelerating at near-light speeds, which approaches infinity. IF you could somehow exceed the speed of light, that would then work backwards (higher energy would result in you moving slower. Time would also run in reverse.). The lower curve represents how warp drive cheats.
Data stellare 150215
Oggi mi sono imbattuto in stazioni spaziali intitolate a personaggi famosi per noi amanti della fantascienza… (Gene Roddenberry, Ridley Scott, George Lucas)
Il piatto più famoso dell’universo Trekkiano è forse questa “prelibatezza” delal razza Klingon: il Gagh!
Consiste in una portata di sottili vermi-serpente (simili a lombrichi), da servire preferibilmente vivi (sono più gustosi). La preparazione, davvero sconcertante, prevede che i poveri vermicelli vengano nutriti esclusivamente con sangue animale diluito (‘Iw puj), che trovano assai poco appetibile e che assimilano soltanto quando sono prossimi alla morte per fame. Il tipo di animale che fornisce il sangue per la preparazione della ricetta è fondamentale per l’aroma del gagh e ogni cuoco klingon ha il suo segreto personale, così come ogni buon palato ha le sue preferenze. Poco prima di essere serviti, i vermi vengono immersi in una densa salsa (chiamata ghevI’) che contiene un’erba tossica per il loro organismo; affamati, divorano ugualmente la salsa e muoiono in pochi minuti, proprio mentre il fortunato avventore se li fa scivolare in gola, interi, a manciate. (ovviamente si usano solo le mani..)
Proprio perché il piatto è assai più apprezzabile se i vermi sono gustati vivi, è molto importante che gli animaletti siano tenuti lontano dalla salsa fatale fino all’ultimo istante. E sempre per il medesimo motivo, è cosigliabile consumare la pietanza il più velocemente possibile, in modo da ingurgitarli tutti prima che muoiano. È comune usanza, comunque, conservare i gagh eventualmente morti prima di essere mangiati e la salsa per cucinarli in umido in un secondo momento; il tlhIq (“gagh in umido”, appunto) non è però altrettanto prelibato.
ma torniamo un attimo sulla terra: l’apparato digerente non è in grado di digerire simile leccornie… e non oso immaginare come verrebbe percepito il gusto da un debole umano o da un cordardo Ferenghi… ecco a voi quindi qualcosa di più adatto ai vostri corpi così poco evoluti… (!)
RICETTA DEL GAGH (per 4 presunti klingon)
Ingredienti:
– 500 gr. di gagh ancora vivo (spaghetti, meglio ancora se Udon giapponesi considerando la loro consistenza e dimensione li trovo più adatti ed esotici..)
– 400 gr Bacche di Sangue Klingon pelate (pomodori pelati)
– 250 gr. di Bestie Molli dell’Acqua Klingon (seppie)
– 3 spicchi di Bacca per Rinfrescare l’Alito Klingon (aglio)
– 1/2 bicch. di Vino di Sangue Anemico Klingon (vino bianco)
– 1/2 bicch. di Spremuta di Ghiandole di Targh Klingon (olio)
– Pianta Senza Onore Klingon (prezzemolo)
– Pianta dell’Onore Klingon (peperoncino senza pietà!)
– Cristalli Tagh’Cha Klingon (sale)
Pulire con onore le Bestie Molli d’Acqua Klingon (seppie) e tagliarle a fettine con una Bat’Leth, conservando i sacchetti neri; soffriggere in padella in un po’ di spremuta di Ghiandole di Targh (olio) gli spicchi di Bacca per Rinfrescare l’Alito (aglio) tritati, mettere le Bestie Molli dell’Acqua (seppie) e rosolarle intonando un canto di guerra; coprire con Vino di Sangue Anemico Klingon (vino bianco) e far evaporare insultando il nemico; aggiungere le Bacche di Sangue Klingon pelate e tritate, salare e cuocere per 20 minuti (il tempo di intonare il primo atto di un’opera klingon); aggiungere la Piante Senza Onore (prezzemolo) tritata, la Pianta dell’Onore ed i sacchetti di nero di Bestia Molle dell’Acqua; lessare al dente il gagh (spaghetti) in abbondante acqua salata; scolarlo e versarlo nella padella con la salsa al nero di Bestia Molle d’Acqua ed aggiungere altra Pianta senza Onore tritata. Servire che si muove ancora.
e invece di un buon appetito… auguratevi un “Qaplà!” (successo!)
grazie al sito: Vulcans & Co. per l’ispirazione ottenuta… (http://vulcans.altervista.org/index.html)
Here is a new version of the “Christmas tree cluster.” NGC 2264 is a cluster of young stars between one and five million years old. (For comparison, the Sun is a middle-aged star about 5 billion years old – about 1,000 times older.)
Through NASA’s Artemis campaign, astronauts will land on the lunar surface and use a new generation of spacesuits and rovers as they live, work, and conduct science in the Moon’s South Pole region, exploring more of the lunar surface than ever before. Recently, the agency completed the first round of testing on three commercially owned […]
During the morning of March 20, 2015, a total solar eclipse was visible from parts of Europe, and a partial solar eclipse from northern Africa and northern Asia. NASA's Terra satellite passed over the Arctic Ocean on March 20 at 10:45 UTC (6:45 a.m. EDT) and captured the eclipse's shadow over the clouds in the […]