Astronomia (parte 1)

Oggi vi proponiamo un articolo più “reale” del solito: niente astronavi, niente raggi laser.. ma solo alcuni dei meravigliosi pianeti del nostro sistema solare, in particolare i 2 giganti gassosi, Saturno e Giove.
Ringrazio per le foto Nova Edgcombe (dalla Nuova Zelanda).
Thank you Nova!

(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Saturno, il sesto pianeta
Lune maggiori: Phoebe, Hyperion, Titano e Iapetus.
62 lune conosciute, una delle quali, Mimas assomiglia moltissimo alla “Morte nera” di Guerre Stellari.
Distanza attuale dalla Terra: 1404 milioni di km.
Caratteristica principale, gli anelli.

Giove, il quinto pianeta
Lune maggiori: Io, Europa, Ganymede e Callisto.
Distanza attuale dalla Terra: 658,2 milioni di km.
Caratteristica principale, la Grande Macchia Rossa

La luna Europa è visibile in entrambe le foto. Europa è la più piccola delle lune (scoperta da Galileo Galilei) con un diametro di 1420 km, poco più piccola della nostra luna. Nella prima foto Europa sta passando davanti a Giove (in basso a sinistra) e se ne vede anche l’ombra. Nella seconda foto Europa è ben visibile in alto a destra.

(immagini riprese con telescopio Celestron NexStar Evolution 9.25” Schmidt-Cassegrain. Obiettivo fotografico ZWO ASI1224 – CMOS Sensor)

Nel prossimo articolo riguardante l’astronomia, vi mostreremo altre immagini, stavolta di oggetti più vicini.

A proposito di Europa, la Nasa sta preparando la missione Europa Clipper, composta da una parte orbitante ed un modulo di atterraggio, entrambi automatici. Il lancio è previsto per il 2022 e l’arrivo per il 2030 (..speriamo di esserci..).


(immagine della sonda Europa Clipper di National Aeronautics and Space Administration (NASA) · Jet Propulsion Laboratory – Published source: Europa Mission Spacecraft – Artist’s Rendering ” by the Jet Propulsion Laboratory.Direct source: Image hosted by jpl.nasa.gov., Pubblico dominio)

 

Juno & Jupiter

Beh, a quanto sembra la sonda Juno ce l’ha fatta (o meglio, le persone che l’hanno progettata, costruita, lanciata nello spazio, seguita per 5 anni…)

Juno è una missione della NASA che studierà il campo magnetico di Giove attraverso una sonda che manterrà una orbita polare. È stata lanciata il 5 agosto 2011 a bordo di un razzo Atlas V dalla Cape Canaveral Air Force Station, in Florida. Il 5 luglio 2016 è arrivata a destinazione ed è previsto che concluda la sua missione nel febbraio 2018.

I suoi obbiettivi principali sono quelli di analizzare la struttura e la dinamica generale del pianeta attraverso la misurazione della massa e delle dimensioni del nucleo, dei campi gravitazionale e magnetico; Inoltre misurerà la composizione dell’atmosfera gioviana (in particolare le quantità di gas condensabili come H2O, NH3, CH4 e H2S), il profilo termico, il profilo di velocità dei venti e l’opacità delle nubi a profondità maggiori di quelle raggiunte dalla sonda Galileo; L’analisi di queste informazioni ci permetterà di avere una maggiore comprensione sulla creazione del nostro sistema solare.

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Inoltre Juno ci invierà delle foto a distanza ravvicinata di Giove, ma solo dopo il 27 Agosto. Ricordiamoci che al momento ci vogliono quasi 50 minuti perchè un segnale raggiunga la sonda. Per capirci meglio (e per farci capire ai nostri lettori appassionati di Elite Dangerous) Juno è a 50 minuti/luce dalla Terra.

clicca sull'immagine per vederla ad alta risoluzione

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Ecco la traiettoria seguita dalla Sonda per mettersi in orbita attorno a Giove.

Oltre ad un set di strumenti scientifici all’avanguardia, la sonda porta con sé anche una placca dedicata a Galileo Galilei, fornita dall’Agenzia Spaziale Italiana. Questa è una copia in alluminio dell’originale manoscritto in cui Galileo ha descritto per la prima volta le quattro lune galileiane di Giove. Oltre a questo porta anche tre figurine LEGO, che rappresentano Galileo, Giove e sua moglie Giunone (Juno). Le tre figurine sono state costruite in alluminio invece della solita plastica dei LEGO per permettere loro di durare a lungo durante il volo spaziale.

Già, ma perchè Juno (Giunone) ? Secondo la mitologia Greca, osservando dal Monte Olimpo, Giunone è riuscita a guardare attraverso le nubi e capire la vera natura di suo marito (Giove).

La sonda Juno spera di riuscire a fare lo stesso con il più grande gigante gassoso del Sistema Solare.

Questo è il video di presentazione della missione: nota bene, non si tratta di una simulazione.. sono foto scattate dalla sonda e montate in sequenza. Per la prima volta si ha un filmato del moto dei satelliti di Giove preso nell’arco degli anni!!

Per chiudere in bellezza… sappiate che la NASA ha già divulgato l’informazione che NON sono presenti dei monoliti neri, nelle vicinanze di Giove! 🙂

New Horizons alle porte di Plutone, il fascino dell’incontro ravvicinato.

Lontano e misterioso
Di Plutone sappiamo molto poco, e le informazioni principali le abbiamo dalle osservazioni condotte dai telescopi sul nostro pianeta o dal telescopio spaziale “Hubble”. La sua orbita è fortemente ellittica, a differenza di quella dei pianeti del Sistema Solare, e per completare un giro intorno al sole impiega quasi 248 anni. La sua distanza minima dalla nostra stella è pari a circa 30 volte la distanza che c’è la Terra e il Sole. Dalle osservazioni ottenute finora si stima che Plutone abbia un diametro di circa mille chilometri, circa il 70% di quello della Luna. Le immagini ad alta risoluzione del telescopio spaziale “Hubble” hanno mostrato alcuni particolari sulla superficie di Plutone, fra cui regioni più chiare che potrebbero essere completamente ghiacciate. A quella distanza infatti il Sole è solamente una stellina, e le temperature alla superficie si aggirano sui -230 °C. Le informazioni che possediamo sono di tipo generale, ma restano da capire ancora moltissimi aspetti del sistema di Plutone e delle sue cinque lune, Caronte, Nix, Hydra, Cerbero e Styx. Non è ad esempio chiaro come si sia formato questo pianeta nano, o come sia fatta la sua superficie o la sua atmosfera. Studiare oggetti così distanti dal Sole potrebbe inoltre aiutarci a capire meglio anche la formazione del nostro Sistema Solare. Dopo l’incontro con Plutone infatti, New Horizons si dirigerà verso altri corpi celesti simili, appartenenti alla cosiddetta Fascia di Kuiper.

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Immagine di Giove e dei suoi satelliti ripresa dalla New Horizons il 24 gennaio 2007, da una distanza di 57 millioni di chilometri (NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute)

Come un pianoforte
Per risolvere questi misteri è nata quindi la sonda New Horizons, lanciata il 19 gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral in Florida. Per dimensioni e forma, la sonda assomiglia a un pianoforte, a cui è collegata un’antenna da circa 2 metri di diametro per le comunicazioni a terra. Nel corso del suo lungo viaggio verso Plutone, New Horizons ha effettuato un incontro ravvicinato con l’asteroide 132524 APL nel giugno 2006 e con Giove nel settembre dello stesso anno. In particolare, l’incontro con Giove è servito alla sonda per avere una spinta in base all’effetto della “fionda gravitazionale”. Nella parte restante di viaggio, la sonda è stata mantenuta prevalentemente in ibernazione, e riattivata solo in alcuni brevi periodi. Il vero e proprio “risveglio” della New Horizons, in preparazione all’incontro con Plutone, è avvenuto lo scorso 6 dicembre. Da quel momento, gli strumenti sono stati man mano riattivati e la sonda ha iniziato a inviare nuovi dati e nuove immagini. Pochi giorni fa, gli scienziati della NASA hanno reso noto che ora la sonda può ottenere immagini con una risoluzione superiore a quanto sia mai stato possibile fare con il telescopio spaziale “Hubble”. Dalla sua distanza attuale di quasi 25 milioni di chilometri, la New Horizons può ora regalarci immagini mai ottenute prima di Plutone, fra cui uno spettacolare “ritratto di famiglia” di Plutone con le sue lune reso pubblico dalla NASA pochi giorni fa. Ora il team di New Horizons si prepara all’incontro con Plutone, e sul sito del Jet Propulsion Laboratory è possibile seguire in diretta la posizione della sonda, che si avvicina sempre più a questo lontanissimo corpo celeste. Per la prima volta nella storia, stiamo davvero arrivando alle porte di Plutone.

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