Gravity [Recensione]

Ieri ho approfittato del fatto che andasse in onda per la prima volta Gravity sulla Tv generalista e mi sono finalmente deciso a vederlo… Al cinema mi era sfuggito ma, a dire il vero, col senno di poi, non mi sono poi perso un gran chè! ma come? mi direte: “ha vinto un sacco di Oscar ed è stato il film più discusso nel 2013/14!”… beh che dire tutto questo gran parlare aveva montato in me una serie di aspettative che sono state in gran parte deluse… Ma andiamo con ordine e veniamo al film così che io vi possa esporre le mie teorie…

GRAVITY

Inanzitutto la trama giusto per capire di cosa stiamo parlando (attenzione agli spoiler per chi non lo avesse ancora visto): questa è piuttosto semplice e segue per tutto il film le vicende della dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock), un ingegnere biomedico alla sua prima missione in orbita, al lavoro con il collega Matt Kowalsky (George Clooney) intorno al telescopio spaziale Hubble, che ha bisogno di alcuni lavori di manutenzione. Da lì a poco, dalla Terra viene segnalato che un missile russo ha distrutto un vecchio satellite.., purtroppo per loro i detriti crati nell’esplosione hanno creato una sorta di reazione a catena con tutti i satelliti in orbita andando di conseguenza a distruggerli e creando così altri detriti. Questio detriti ad alta velocità, come se non bastasse, si stanno avvicinando molto veloci a Hubble. I due astronauti così cercano di tornare nello Shuttle che li ha trasportati in orbita, ma non ce la fanno e vengono investiti dai detriti, che distruggono l’astronave e causano la morte degli altri astronauti a bordo. Stone e Kowalsky (che qui non è un pinguino parlante!) raggiungono a fatica la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che ha subìto seri danni, e in seguito Kowalsky si sacrifica per consentire alla collega di sopravvivere. Stone parte dalla ISS con una navetta russa e raggiunge una stazione spaziale cinese, da lì organizza il suo rientro sulla Terra tra altre difficoltà e colpi di scena.

Il film ha giustamente ricevuto critiche molto positive per al regia (niente da dire, alcune riprese ti tengono col fiato sospeso) e per i suoi effetti speciali spettacolari e i panorami della Terra osservata dall’orbita, utilizzando immagini della NASA e di altri enti spaziali, mentre ha sollevato qualche perplessità tra astrofisici e appassionati di Spazio per alcune licenze scientifiche che si è preso, come quelle che di seguito vedremo assieme. (va detto, tuttavia se avessero considerato queste restrizioni, lo stesso film non avrebbe avuto più ragione di esistere e sarebbe stato un puro e, forse noioso, documentario scientifico)

Inanzitutto la gravità: proprio sul tema che dà il titolo al film ci si è un po persi dal punto di vista scientifico: In Gravity i protagonisti si spostano utilizzando i razzi sui loro jet pack in modo lineare, dando l’idea che ci si possa spostare da un’orbita all’altra (quindi variare la propria distanza verticale dalla Terra) con relativa facilità. Come aveva spiegato l’astronomo Phil Plait su Slate, le cose funzionano diversamente e sono molto più complicate (qui vi riportiamo le traduzioni riprese da ilpost.it:

Gli oggetti in orbita intorno alla Terra si muovono ad alta velocità, molti chilometri al secondo, per restare nella loro orbita. Se vuoi andare da A a B non puoi solo trovarti nel posto giusto al momento giusto; devi anche avere stesse velocità dei due punti. Se i due oggetti si trovano in orbite diverse, questo rende tutto più difficile. La velocità orbitale dipende dall’altitudine, quindi gli oggetti a differenti altezze si muovono a velocità ampiamente diverse tra loro, aggiungendo centinaia se non migliaia di chilometri all’ora. Le orbite possono essere anche inclinate tra l’una e l’altra, rendendo ancora più difficile trovare la giusta direzione. Le forme stesse delle orbite possono essere diverse, complicando ulteriormente le possibilità di un corretto incontro.

Il telescopio spaziale Hubble, che negli ultimi 25 anni ci ha permesso di vedere meglio lo Spazio senza le interferenze dell’atmosfera terrestre, ha un’orbita superiore rispetto a quella della ISS di almeno 200 chilometri: ne consegue che la sua velocità è di circa 100 metri al secondo più lenta rispetto a quella della Stazione. È quindi impossibile che un jet pack (se non fantascientifico) permetta di raggiungere velocità di manovra compatibili con un avvicinamento dal telescopio alla ISS. La NASA ha in effetti sperimentato nello spazio un jet pack, ma non certo con l’autonomia e le capacità di quelli utilizzati nel film.

Per non parlare poi delle orbite diverse: L’orbita di Hubble è inclinata di meno di 30 gradi rispetto all’equatore terrestre, mentre quella della ISS è intorno ai 52 gradi. Questo significa che vanno in direzioni diverse, cosa che complica ulteriormente la possibilità di saltare da una all’altra a una velocità intorno ai 400 chilometri orari con un jet pack. E non sarebbe praticabile nemmeno il salto dalla ISS alla stazione spaziale cinese utilizzando una navetta Soyuz, come fa Stone per cercare di mettersi in salvo: l’orbita della ISS è inclinata diversamente rispetto alla base cinese e non basterebbero i retrorazzi della Soyuz (che esistono davvero e servono per attutire il colpo con il suolo al suo rientro sulla Terra) per farcela.

GRAVITY

Ma diciamo che sui primi due esempi potremmo sorvolare non essendo noi degli scienziati ma solo dei poveri SpaceJokers! 🙂 Tuttavia c’è una scena che ho notato e mi ha fatto subito arricciare un sopracciglio “modello Spock”! In questa scena, che dovrebbe essere una delle più emozionanti del film, la Stone e Kowalsky sono collegati da un cavo e cercano di trovare un appiglio per agganciarsi alla ISS e fermarsi, dopo essersi spostati a grande velocità dal punto in cui si trovavano vicino ad Hubble. Dopo svariati tentativi, una gamba di Stone si impiglia in un filo dei paracadute della Soyuz, che si sono aperti in seguito al forte impatto dei detriti dei satelliti con la ISS, cui la capsula spaziale russa è collegata. È una presa molto precaria anche perché all’altra estremità c’è Kowalsky con il cavo che lo collega a Stone. Per permettere a Stone di salvarsi, Kowalsky scollega il cavo e viaggia alla deriva nello Spazio… Sarebbe molto emozionante se non fosse per il risolino sotto i baffi di Clooney che proprio non riesco a sopportare: troppo superficiale e superiore per essere un astronauta veritiero rispetto alle circostanze. Comunque è pur sempre una scena bella dal punto di vista della tensione che genera nello spettatore ma scientificamente non regge. Quando la gamba di Stone si incastra, si vede chiaramente che i due astronauti hanno smesso di muoversi (in termini relativi). La loro velocità relativa è quindi pari a zero: non stanno andando da nessuna parte. Sulla Terra se uno scalatore perde la presa può trascinare verso il basso anche il suo compagno che si trova più in alto, proprio per via della forza di gravità, ma in orbita le cose vanno diversamente: Stone avrebbe potuto salvare Kowalsky semplicemente tirando verso di sé il cavo che la collega al suo “collega”. Quì CMDR Nijal.. mi ricevete Houston ? Tanto per aggiungere la mia.. inizialmente credevo che fosse la forza di gravità terrestre a trascinarlo via, ma dato che entrambi viaggiano di fianco alla ISS (quindi la loro velocità relativa è simile a quella della stazione che è in orbita) non si tratta di questo. Inoltre mi sarei aspettato, subito dopo che Kowalsky si sgancia, di vederlo sparire, attratto da questa misteriosa forza.. e invece resta lì sospeso nello spazio.. la forza che lo stava risucchiando via è sparita..

Clooney sgancia la sua tuta per "salvare" la collega da una spinta che li distanzierebbe dalla ISS... spinta che in teoria non ci sarebbe...

Kowalsky sgancia la sua tuta per “salvare” la collega da una spinta che li distanzierebbe dalla ISS… spinta che in teoria non ci sarebbe…

Infine altre piccole disattenzioni dal punto di vista scientifico, un esempio su tutti le lacrime: dopo tutte le peripezie e avere perso Kowalsky, Stone nella Soyuz ha comprensibilmente un crollo e si mette a piangere. Le sue lacrime, in parziale assenza di gravità, iniziano a galleggiare nell’abitacolo della capsula creando un effetto molto suggestivo ma in realtà le lacrime dovrebbero restare attaccate al corpo per via della sua tensione superficiale (così come mostrato dall’astronauta Chris Hadfield sulla Stazione Spaziale Internazionale, si veda foto). Anche in questo caso è quindi una licenza per rendere più coinvolgente ed emozionante il film.. ce ne erà bisogno?

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Chris Hadfield mostra le lacrime che in assenza di gravità restano incollate alla sua faccia

Ma torniamo al principio del mio articolo: le mie aspettative disattese, non sono state soltanto le pecche a livello scientifico, ma ciò che mi ha deluso di più è stata proprio la trama: iniziamo col dire che è tutto tranne che un film di Fantascienza nel senso stretto del termine, ma è più un Thriller/drammatico… poi diciamo che, se non era per tutte le sf…ortune capitate all’equipaggio, il film (torno a ripetermi) non sarebbe esistito… e per questo, più che un film sulla gravità e le leggi della fisica, è un film sulla legge di Murphy: cioè se qualcosa può andare male di sicuro sarà anche peggio! CMDR Nijal: ve li ricordate i vecchi film della serie Airport ? Ne hanno fatti almeno 3, dove una serie di sfighe colpiva aerei che perdevano passeggeri in volo, etc etc.. ? Ecco, questo è un altro “disaster movie”.. Mi aspettavo di più… Ormai è chiaro a tutti che lo spazio non sia certamente un luogo ospitale, qui si ribadisce in pratica solo questo concetto! Passatemi il paragone: forse in Interstellar (di cui abbiamo parlato qui) sembrava tutto troppo “facile” nello spazio, ma per lo meno la trama intricata ci faceva fantasticare e immaginare a cosa il film avrebbe portato… qui invece è talmente tutto lineare che sappiamo già dove si andrà a parare…

 

Interstellar [la nostra interpretazione]

ciao a tutti,

con questo articolo inauguriamo una nuova rubrica dedicate a recensioni semi-serie e reintepretazioni di alcuni Film di Fantascienza… il primo di questi, come da titolo, sarà il famoso  e, tanto discusso, Interstellar.. film del 2014.  La scelta è ricaduta su questo perchè si presta a molte interpretazioni e perchè ho avuto modo di rivederlo recentemente…

Per comodità ci rifaremo alla trama del film così come scritto su Wikipedia… su cui andremo a commentare assieme il CMDR Nijal e il sottoscritto CMDR Wolf974.

Tanto per cominciare va detto che Interstellar è un film di fantascienza del 2014 diretto da Christopher Nolan e interpretato da Matthew McConaugheyAnne HathawayJessica Chastain e Michael Caine e c’è anche Matt Damon, abbastanza inchiattito. Il film narra di un gruppo di astronauti che viaggiano attraverso un wormhole in cerca di una nuova casa per l’umanità. Nolan ha scritto la sceneggiatura insieme a suo fratello Jonathan, che per primo sviluppò il film nel 2007. Christopher Nolan ha inoltre prodotto il film insieme a sua moglie Emma Thomas e Lynda Obst. Il fisico teorico del Caltech Kip Thorne è produttore esecutivo ed ha contribuito al film come consulente scientifico.

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ed ecco qui sotto la trama (occhio agli spoiler per chi non lo abbia ancora visto)…

Nell’anno 2067, a causa di cambiamenti climatici e ad una piaga endemica che distrugge i raccolti, le risorse naturali terrestri si stanno esaurendo velocemente. 

e già qui io mi chiedevo perchè?!?! non spiegano il motivo per cui ci siano queste tempeste di sabbia… l’effetto serra dovrebbe portare a sconvolgimenti di tipo climatico ma non solo sabbia e siccità… ma ok siamo all’inizio, non poniamoci troppe domande e diamolo per scontato… in fondo la premessa è abbastanza reale.. le tempeste di sabbia potrebbero derivare, come successe realmente negli anni ’20, negli USA, dalla mancata coltivazione ed abbandono dei campi.. ma da questo ad arrivare alla desertificazione.. ce ne passa.. soprattutto perchè non esistono solo gli USA… che succede nel resto del mondo? è come il giappone che gli invasori meganoidi arrivano sempre su Tokio?

L’ingegnere ed ex-pilota della NASA Cooper vive e lavora nella sua fattoria con la famiglia, coltivando il mais, unica risorsa agricola ancora non colpita dalla piaga. La figlia Murph crede che la sua stanza sia infestata da un fantasma che cerca di comunicare con lei. Un giorno Cooper insieme ai figli cattura un vecchio drone indiano (si chiamava Toro Volante) che Cooper intende smontare per riutilizzarne alcuni componenti…

e per fare questo devastano parte della loro preziosa e unica riserva di Mais… alla fine di questo Drone recuperano un importante cella di energia che non servirà a nulla nel proseguio del film… che ne è stato poi del Drone? è stato forse riassimilato alla comunità Borg? (ah no questa è un’altra storia…)

Presto Cooper capisce che il “fantasma” di Murphy sta mandando un messaggio in codice usando delle anomalie gravitazionali.

eppure la figlia piccola, che è più sveglia di lui,… ha già capito che non è un fantasma ma qualcuno che cerca di comunicare con loro… ma lui no! è solo interessato alle coordinate… come fa poi anche solo lontanamente a pensare che delle righe di polvere siano delle coordinate.. mah..

Usando il codice binario Cooper scopre che esse rappresentano delle coordinate geografiche e si mette in viaggio con la figlia seguendo una via che li porterà ad una base segreta di ricerca e di lancio della NASA, guidata dal professor John Brand. Il professor Brand rivela a Cooper dell’esistenza di un wormhole, apertosi vicino Saturno, che porta in un’altra galassia e a nuovi pianeti e che potrebbero diventare la nuova casa per l’umanità. (e accennano al fatto che qualcuno glieli ha messi là…gli omini verdi?) La missione NASA “Lazarus” ha identificato tre pianeti sui quali è possibile sopravvivere, orbitanti intorno a un buco nero super massiccio chiamato Gargantua: i tre pianeti sono stati già raggiunti dagli astronauti Miller, Edmunds e Mann. Il professor Brand chiede a Cooper di pilotare l’astronave Endurance fino ai pianeti per recuperare i dati raccolti dagli astronauti; se uno dei pianeti risulterà abitabile, l’umanità li raggiungerà a bordo di enormi stazioni spaziali. Murph si oppone alla partenza del padre e si rifiuta di salutarlo quando questi parte per la missione.

ma anche qui siamo all’inizio e non facciamoci troppe domande… no aspetta, una domanda me la faccio, sono già partite delle missioni.. e nessuno se ne è accorto ? Il lancio di un missile non è come una puzzetta di un gatto.. ma il mio “non facciamoci domande era puramente retorico”… non si capiva???

Il resto dell’equipaggio dell’Endurance è composto dagli scienziati Amelia (figlia del professor Brand), Romilly e Doyle e i robot TARS e CASE. Gli astronauti viaggiano per due anni fino a Saturno ed entrano nel wormhole. Come prima meta decidono di raggiungere il pianeta di Miller, ma scoprono che il pianeta è così vicino a Gargantua che la sua enorme attrazione gravitazionale rallenta lo scorrere del tempo: ogni ora trascorsa sul pianeta equivale a sette anni sulla Terra. Un team scende sulla superficie, che si rivela inospitale e coperta da un immenso oceano tempestato da onde gigantesche. Mentre Amelia cerca di recuperare i dati di Miller un’onda colossale colpisce la navetta, uccidendo Doyle e ritardando la partenza. Quando i due superstiti tornano sull’Endurance, nella navetta sono passati 23 anni e Romilly, rimasto a bordo, è invecchiato della stessa misura.

e qui c’è da farsi un enorme perchè?!?!? sono scienziati… cosa si aspettavano di trovare in un pianeta vicino a un buco nero? anzi mi stupisce che su un pianetà così devastato dalla gravità, loro possano muoversi con gravità quasi simile a quella della terra! io mi sarei aspettato piuttosto che ci fossero zone morte di gravità o continui cambiamenti della stessa… Osservazione corretta. Inoltre Romilly dice di aver dormito un pochino (ipersonno).. e per il resto del tempo cosa faceva? Per me è diventato cieco.. E avevano scorte di cibo per 23 anni sulla nave ? ma anche qui forse inutile farsi troppe pippe mentali… ehm domande…

Sulla Terra, ora nel 2092, Murph è cresciuta (e anche gnocca) e lavora come scienziata alla NASA, tentando di aiutare il professor Brand a risolvere un’equazione che dovrebbe permettere alla NASA di sfruttare i campi gravitazionali dei corpi celesti massivi per raggiungere i pianeti. Mentre esala il suo ultimo respiro, il professor Brand confessa a Murph di aver già risolto da tempo quell’equazione e di aver capito che si tratta di un progetto irrealizzabile; l’unico modo per salvare l’umanità è attuare il “piano B”: usare degli embrioni umani congelati a bordo dell’Endurance e far nascere una nuova razza umana in un altro pianeta. Sconvolta dalla rivelazione, Murph tuttavia crede comunque che l’equazione di Brand potrebbe funzionare se si usassero i dati raccolti all’interno della singolarità di un buco nero.

e perchè non dirlo prima a Murph? nooooo. teniamoci tutto dentro e aspettiamo di morire che fa più figo… magari se lo diceva prima potevano progettare un viaggio solo per esplorare l’interno del buco nero, no? in fondo sapevano che era li che risiedeva il bandolo della matassa… ma sarebbe stato tutto troppo semplice…

Sull’Endurance sta finendo il carburante e gli astronauti possono visitare solo un altro pianeta prima di tornare sulla Terra. Dopo una tesa votazione (ed una profonda dissertazione sull’AMMMore) il gruppo decide di andare sul pianeta di Mann, poiché è l’unico che ancora trasmette dati. Arrivati sul pianeta risvegliano il Dott. Mann (Matt Damon inchiattito) e scoprono un ambiente freddo, coperto di ghiacciai e del tutto inospitale. Mann, che sapeva che il Piano B era sin dall’inizio l’obiettivo della missione, aveva falsificato in positivo i dati sull’abitabilità del pianeta affinché qualcuno venisse a salvarlo.

e hanno mandato nello spazio questo demente schizofrenico con manie genocide?! forse nel prossimo futuro I test psicoattitudinali saranno inutili? Ma perchè non hanno mandato dei Robot a raccogliere ‘sti dati ?

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Cooper, scoperta la verità, decide di tornare sulla Terra, lasciando gli altri ad attuare il Piano B, ma per impedirglielo durante un’esplorazione del pianeta, Mann rompe il visore della tuta di Cooper e lo abbandona agonizzante; ruba quindi lo shuttle per raggiungere l’Endurance e tornare a casa. Romilly intanto muore ucciso da una bomba lasciata da Mann nel campo base per nascondere i dati reali memorizzati nel suo KIPP. Amelia salva Cooper usando il secondo shuttle, e insieme volano fino all’Endurance in tempo per vedere Mann attraccare manualmente in modo imperfetto. Dopo che Mann forza comunque l’entrata del portellone, la camera di equilibrio esplode, uccidendo Mann e causando seri danni all’astronave, ma Cooper riesce a riprendere il controllo dell’Endurance, agganciandola mentre gira vorticosamente usando lo shuttle.

e qui neanche Schumacher o il miglior commander di Elite Dangerous avrebbero potuto fare di meglio! Fra l’altro Cooper rassomiglia un poco a Shumy..

Ormai con poco carburante, Cooper e Amelia pianificano di catapultare l’Endurance intorno a Gargantua per raggiungere il terzo ed ultimo pianeta Edmunds, dall’altra parte del buco nero, mentre sulla Terra passano 51 anni. Cooper decide di sacrificarsi (in realtà voleva solo andare a casa e si era rotto le palle di quell gruppo di idioti che aveva con se…) insieme a TARS sganciando i moduli dell’Endurance, in modo da raccogliere dati all’interno della singolarità e dare più spinta ad Amelia e CASE alleggerendo il peso della nave. Mentre cade verso il buco nero, Cooper si ritrova all’interno di un tesseratto, uno spazio in cinque dimensioni che è stato compresso in una struttura tridimensionale dai suoi creatori, in modo da aiutare Cooper a capire che la gravità può essere usata attraverso le dimensioni per comunicare. Il tesseratto non è altro che la sequenza tridimensionale di tutti gli istanti passati nella stanza di Murph. Accorgendosi di potervi interagire, Cooper trasmette i dati sulla singolarità raccolti da TARS nell’orologio di Murph usando il codice Morse. Decenni dopo, Murph riesce a scoprire il messaggio nell’orologio e usa i dati per completare l’equazione di Brand al fine di lanciare le stazioni spaziali. Dopo che Cooper trasmette i dati, lo spazio in cui si trova comincia a collassare. Cooper viaggia attraverso il wormhole e si ritrova in orbita intorno a Saturno nel 2156.

non è dato sapere come sia possibile che lo shuttle su cui viaggiava si disintegri nell’attraversare il buco nero… mentre la pressione esterna sul suo fisico sia nulla… ma siamo nella fantascienza e non facciamo (neanche qui) troppe domande… Come fa l’orologio a continuare a pulsare anche quando Murphy l’ha preso? Un orologio a lancette come quello non è programmabile in alcun modo.. ti fai sempre troppe domande eh?!

Si risveglia a bordo di una stazione della NASA e si riunisce con una Murph anziana che è riuscita a guidare l’esodo dell’umanità. Soddisfatta che il padre abbia mantenuto la sua promessa di tornare da lei, Murph convince Cooper ad andare alla ricerca di Amelia, che si trova con CASE sul pianeta di Edmunds, ormai morto, e che sta attuando il Piano B. Cooper ruba quindi uno shuttle e parte insieme al robot TARS. (e nessuno riesce a fermarlo, considerando poi che lui si mette a pilotare un astronave futuristica modello X-fighter con chissà quali comandi…)

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CMDR Wolf974 :  e qui finisce… tornando a noi… nonostante tutto possiamo affermare che sia certamente un film emozionante sia a livello di immagini che sentimenti coinvolti e pieno di molti spunti interessanti… Io personalmente ho apprezzato molto il realismo di alcune scene.. dove sembrava davvero di essere nello spazio vuoto con loro…. e in questo ha ricordato un po’ 2001 Odissea nello Spazio… e ho detto tutto! Dal punto di vista puramente scientifico e teorico ho apprezzato la spiegazione del viaggio stellare più veloce della luce (che poi in realtà non lo è usando un semplice artifizio..si curva o si buca un foglio di carta per spiegare come passare da una zona all’altra dell’universo accorciando così i tempi)

CMDR Nijal : mi accodo alle conclusioni. Certamente un film emozionante, anzi direi “emotivante” : fa leva su alcune chiavi emotive come delle immagini meravigliose, una colonna sonora “spaziale”, la decisione di lasciare il pianeta Terra perchè ormai abbiamo superato il punto di non ritorno, il rapporto padre-figlia.. (la scena in cui Cooper saluta la figlia è straziante, così come quando, passati i 23 anni vicino Gargantua, si trova ad ascoltare i video-messaggi dei suoi figli. Straziante ancora il finale, con sua figlia ormai anziana, che in punto di morte, circondata dalla sua famiglia, dice al padre di andarsene pure, visto che nessun genitore dovrebbe vedere morire i proprio figli. Basta così. E’ un bel film ? Si. E’ un bel film di fantascienza ? Abbastanza. Ha delle solide basi scientifiche ? Apparentemente, o meglio c’è molta scienza alla Focus, senza voler togliere nulla alla grande rivista. Certamente Einstein si rivolterà un pochino nella tomba..

e per finire un immagine che ci aiuta a capire la continuity spazio/temporale del film… (clicca per una immagine ad altra risoluzione)

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