Ieri in seconda serata, per caso, mi sono imbattuto in una nuova serie Tv di stampo fantascientifico…
In questo caso i temi a farla da padroni sono (ancora?!) Fantascienza e teen-ager: un’accoppiata che da qualche anno sta avendo un grande successo, basti pensare a “Hunger Games”… Da ieri alle 23,00 circa su Italia 1, una serie, che per certi versi lo ricorda: “The 100” (si pronuncia The Hundred).
La serie si basa sull’omonimo romanzo scritto da Kass Morgan, pubblicato il 3 settembre 2013.
L’ambientazione è il XXII secolo, quando la Terra è stata devastata da una guerra atomica che l’ha resa inabitabile. Qualche centinaio di persone sono sopravvissute sulle stazioni orbitali, riunite ora in un’unica grande stazione denominata Arca, dove vige una legge marziale necessariamente inflessibile: le risorse sono limitate e chiunque le mette a repentaglio viene condannato a morte. Condanna a morte che equivale a essere gettati nello spazio… I minorenni colpevoli però ne sono esentati almeno fino al compimento del 18° anno di età. Ed è appunto fra costoro che il Cancelliere, cioè il governatore dei sopravvissuti, sceglie 100 ragazzi da inviare sulla Terra per verificarne le condizioni in vista di un eventuale ritorno. (piccolo spoiler: ritorno inevitabile visto che le riserve della stazione si stanno esaurendo e i suoi abitanti sono destinati a morire di fame e senza ossigeno)
“The 100” ha molti agganci con produzioni del genere. “Hunger Games” innanzitutto, come abbiamo già detto, ma anche con “Lost”: anche qui abbiamo un gruppo di persone scaraventate in un ambiente sconosciuto e ostile. Vanno citati anche “Battlestar Galactica” e “Matrix”, ma soprattutto “Il signore delle mosche”, il romanzo del premio Nobel William Golding che descrive appunto le dinamiche che si instaurano in un gruppo di bambini dispersi su un’isola selvaggia. E’ forse questo l’aspetto più apprezzabile del telefilm: i ragazzi, abbandonati a se stessi, invece di reagire alla tirannia a cui sono sfuggiti realizzando un’organizzazione sociale più equa e rispettosa, a poco a poco instaurano una società basata sulla sopraffazione e sulla discriminazione. Anche se a mio parere ci sono un po troppi stereotipi nel modo di fare dei ragazzi.. (almeno nei primi due episodi..) Poi va detto che la loro interpretazione non è propriamente eccelsa… (ma lo posso perdonare, almeno alle giovani ragazze, che di certo non passeranno inosservate a noi maschietti! :-P)
Implicazioni sociologiche a parte, “The 100” merita senz’altro un’occhiata per la complessità della scrittura e la buona regia (la narrazione alterna il racconto di ciò che avviene sulla Terra con quello che succede a bordo della stazione orbitante – dove si scatena una guerra di potere) e per il fascino morboso di un futuro così oscuro. Qualcuno apprezzerà la realizzazione degli effetti speciali, a livello cinematografico… ma, a mio modo di vedere, non sono nulla di così trascendentale per ora.. siamo abituati bene da queste parti! 🙂
Il fascino complessivo della serie le fa perdonare qualche incongruenza logica: come fanno i ragazzi, dopo tre generazioni vissute nello spazio, a reggere la gravità terrestre (e ad avere un fisico da sballo se sono sempre stati un celle di detenzione)? Come fanno a sapere come si accende un fuoco, visto che presumibilmente su una stazione orbitante i barbecue non vanno per la maggiore? (forse hanno fatto un corso accelerato di Giovani Marmotte?) come è possibile che dalla stazione orbitante non abbiano mai lanciato delle sonde per monitorare la radioattività terrestre? e poi, ora che i ragazzi sono sul pianeta, neanche su di loro riescono a monitorare la radioattività? senza togliere gli stereotipi degli effetti della radioattività sulla vita presente sulla terra: flora fosforescente e animali mutati… completamente assurdo… tuttavia i ragazzi bevono l’acqua senza nemmeno preoccuparsi degli effetti..
Ma, forse, sono solo fissazioni da pignoli che si possono tranquillamente archiviare. Lo spettacolo continuerà, considerando che negli Stati Uniti si sta dando il via alla terza stagione…
Qui in Italia mi chiedo più che altro che senso abbia metterla in seconda serata se il pubblico a cui è indirizzata è propriamente giovanile e per ora non si è visto nulla di così scabroso… solo un po di normale malizia tra i ragazzi… ma, qui da noi, siamo alle solite per questo…
buona visione!