ED: Distant Worlds waypoint 3

Eccoci alla terza tappa del nostro viaggio. Lasciamo alle spalle la Lagoon Nebula: la nostra destinazione è il sistema Omega Sector EL-Y D60, dove è stato fissato il punto di incontro.

Viaggio tranquillo, circa 1300 ly.. ecco alcune immagini:

Lagoon nebula

Lagoon nebula

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tryfid nebula

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Il primo earth like di questo viaggio.

Il primo earth like di questo viaggio.

Tryfid Nebula

Tryfid Nebula

Omega Sector EL-Y D60 - (Camp Baatuta)

Omega Sector EL-Y D60 – (Camp Baatuta)

Omega Sector EL-Y D60 - (Camp Baatuta)

Omega Sector EL-Y D60 – (Camp Baatuta)

Ed ora si riparte. Destinazione Eagle Nebula

Omega Sector EL-Y D60

Omega Sector EL-Y D60

Newsletter #93

Ecco il riassunto della Newsletter 93.

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Quando Elite Dangerous: Horizons verrà rilasciato, a fine 2015, potrete atterrare sulla superficie di pianeti inesplorati. Vi servirà quindi che la strumentazione HUD si modifichi in modo da permettervi di toccare il suolo sani e salvi. Ecco in anteprima le prime immagini del HUD per l’avvicinamento alla superficie “planetary-approach”.

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Di fronte a noi c’è il relitto di una Type-9.. forse c’è qualcosa da recuperare fra i rottami ?

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Avvicinandosi al terreno, veniamo avvolti dalla polvere della superficie.

L’HUD si aggiornerà in automatico, mostrando o nascondendo alcuni indicatori, per rendere evidenti le informazioni rilevanti. Avvicinandosi al pianeta, la prima novità che noterete sul cockpit è l’altimetro (la linea verticale sulla destra). L’altimetro vi mostrerà quanto siete vicini alla superficie del pianeta e vi aiuterà a controllare la velocità di discesa.

L’indicatore del beccheggio (inclinazione) si trova al centro del display. Si allinerà con il centro di gravità del pianeta. Questo indicatore aiuterà i giocatori a capire da che parte è “l’alto”, un concetto nuovo per chi è abituato a navigare nello spazio. L’indicatore di beccheggio incorpora una “linea dell’orizzonte” che vi aiuterà a determinare quando state volando paralleli alla superficie.

Quando sarete vicini alla superficie e prossimi al punto di atterraggio, l’indicatore di direzione vi aiuterà ad orientare la vostra nave mentre scendete di quota per il touchdown finale.

Come vedete nell’immagine, il vostro scanner si trasforma in un display per l’atterraggio assistito, proprio come quando dovete attraccare ad una stazione, ma vi mostrerà il terreno circostante. La rappresentazione della vostra nave, al centro dello scanner, diventerà di colore blu chiaro quando potrete “metterla giù”.

Ora che siete atterrati sani e salvi, siete liberi di esplorare l’intero pianeta con il vostro SRV : chissà quali tesori nascosti troverete! Ne parleremo ancora nelle prossime settimane.

Come sempre, controllate i forum ufficiali, la pagina twitter e la pagina Facebook per tutte le ultime novità dell’universo di Elite: Dangerous, noi vi terremo informati.

Link all’articolo originale

la (fanta) geografia di Plutone

E’ di qualche giorno fa la notizia che alcune zone mappate su Plutone da parte della sonda New Horizons avranno nomi ispirati alle nostre passioni fantastiche.

Pare proprio che gli ingegneri della Nasa siano come noi: dei ragazzini nell’animo, con il pallino del fantasy e della fantascienza (potrebbe essere altrimenti?). Li nominiamo SpaceJokers sul campo per la loro decisione!

Lo hanno dimostrato più volte… già quando New Horizons tornò alla vita: la sonda della Nasa in viaggio verso Plutone si era ridestata dalla sua lunga ibernazione, proprio in un momento in cui si stava avvicinando al pianeta nano. Per quel momento chiave della missione scientifica lo staff aveva scelto una canzone iconica dei viaggi stellari, “Where my heart will take me”, di Russel Watson, che è stata la sigla di Star Trek: Enterprise. e questo motivato dal fatto che New Horizons è in viaggio verso una nuova classe di pianeti che non abbiamo mai visto, in un luogo dove non siamo mai andati… Dove nessun uomo è mai giunto prima….

e infine ora lo dimostrano le carte morfologiche di Plutone e Caronte che l’équipe di New Horizons ha compilato dando alle piane, alle macchie e ai numerosi crateri nomi come Vader, Kirk e Ripley. Tratti insomma dai nostri film preferiti, capolavori della letteratura fantastica e sci-fi, che potrebbero così riuscire ad aggiudicarsi un posto nel cosmo che hanno raccontato.

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Se sul nono quasi pianeta (in quanto decalssato a pianeta nano) la regola di utilizzare appellativi mitologici ha limitato la scelta ad esempio a Cthulu, entità ideata dallo scrittore H. P. Lovecraft, o Balrog, creatura dell’universo immaginario di Tolkien, su Caronte le fantasie dei ricercatori si sono scatenate. Giusto per citarne alcuni, sul massiccio satellite naturale saranno presenti la macula Mordor, i crateri Spock, Kirk, Sulu, Ripley, Uhura, Vader, Leia Organa e tanti altri con i nomi di personaggi e luoghi tratti da Star Trek, Star Wars, Alien, Il Signore degli Anelli, Doctor Who e Firefly. Ma potete acnhe voi divertirvi a guardare le seguenti mappe per vedere se scoprite altre “trovate” fantascientifiche!

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1366069970883601809Sempre che le scelte del team della Nasa vengano approvate dall’International Astronomical Union (IAU), l’ufficio governativo con sede a Parigi che si occupa di assegnare i nomi agli oggetti celesti.

Noi SpaceJokers speriamo fiduciosi così chè Plutone si possa trasformare nella mecca degli appassionati di fantascienza.. o il nuovo Eldorado Sci-fi.

Plutone svelato.

Per quanto ci riguarda, questa è “l’immagine dell’anno 2016”.
Plutone in tutta la sua gloria:
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Credits: NASA/APL/SwRI

E pensare che tutto iniziò il 19 Gennaio 2006, con il lancio della sonda New Horizons.
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Image Credit: NASA/Ken Thornsley

Quì la sonda durante la sua costruzione:
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Che dire ? Lavoro ben fatto!