Orione… tra verità e fantasia…

data stellare 20150315,

Quello di cui ci accingiamo a parlare oggi non ha nulla a che fare con la mitologia, anche se il nome della nebulosa di Orione prende il nome proprio da un essere mitologico. Infatti Orione era un gigante cacciatore, sia nella mitologia greca, sia nella mitologia latina, che fu posto da Zeus, padre degli Dei tra le stelle, per l’appunto nella costellazione di Orione. Circa la sua nascita, le sue imprese e la sua morte, vi sono molte versioni.. Ma le argomentazioni principali vertono essenzialmente sulla sua nascita, la sua morte, la sua visita all’isola di Chio, il suo accecamento da parte di Enopio (padre di Merope), il recupero della vista nell’isola di Lemno, la sua ascesa al cielo per formare l’omonima costellazione.

Così come non ha nulla a che fare con la teoria della correlazione di Orione (o correlazione Giza–Orione), cioè un’ipotesi della piramidologia per cui ci sarebbe una correlazione tra la posizione delle principali tre piramidi della necropoli di Giza e le tre stelle centrali della costellazione di Orione, e che questa correlazione fu volontariamente creata da chi costruì le piramidi.

In realtà vorremmo discutere del Complesso nebuloso molecolare di Orione (noto anche semplicemente come Complesso di Orione): una grande nube molecolare che prende il nome dalla costellazione in cui è visibile, quella di Orione. La sua distanza dalla Terra è stimata fra i 1500 e i 1600 anni luce e il suo diametro corrisponde ad alcune centinaia di anni luce; si tratta del complesso nebuloso molecolare meglio osservabile, nonché il più studiato e conosciuto, grazie al fatto che non è mascherato da complessi oscuri. Alcune parti della nube possono essere osservate attraverso binocoli o semplici telescopi, alcune addirittura ad occhio nudo, come la celebre Nebulosa di Orione.

interessante questa mappatura 3D della nebulosa:

La regione centrale del complesso si estende per diversi gradi di volta celeste, dalla Cintura di Orione fino alla sua spada, ed è divisibile in due regioni distinte: la più brillante, sulla Spada, è nota come Orion A, mentre la regione ad est della Cintura è nota come Orion B. Il Complesso di Orione costituisce anche una delle regioni di formazione stellare più attive che possono essere osservate nel cielo notturno, nonché una delle più ricche di dischi protoplanetari e stelle giovanissime.

tutto il complesso nebuloso include inoltre l’Anello di Barnard, la Nebulosa Testa di Cavallo, M43 e la Nebulosa Fiamma.

Proprio la nebulosa di Orione è stata l’ultima meta del nostro viaggio fantastico tramite i mezzi virtuali messi a disposizione da Frontier Development e il suo Elite: Dangerous. Ancora una volta a bordo della navicella Enterprise… ehm magari!… dicevo a bordo della mia Asp ho iniziato il lungo viaggio… c’è da dire che partivo già dalla nebulosa testa di strega (qui il precedente articolo) e quindi ero abbastanza vicino per continuare il viaggio in quella direzione.

Speravo davvero di incontrare qualche nave del famoso sindacato di Orione di Star Trek dove fare la “conoscenza” con qualche schiava Orioniana (come nella foto qui sotto! 😛 ) ma si vede che ancora questa feature nel gioco non è stata implementata… 🙂

Bound

comunque sia tornado serio (?!)… devo dire che, più mi avvicinavo, le immagini si facevano sempre più spettacolari: la nebulosa sempre più grande mentre in direzione opposta era possibile vedere tutta la via lattea nella sua luminescenza.

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Screenshot_0077Screenshot_0081Screenshot_0083fino ad arrivare alle stelle giganti presenti in alcuni sistemi…

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e infine il viaggio di rientro altrettanto spettacolare con la nebulosa testa di cavallo…

La Nebulosa Testa di Cavallo (nota anche come Barnard 33, B33, in inglese HorseHead Nebula) è una nebulosa oscura nella costellazione di Orione. La nebulosa si trova appena sotto Alnitak, la stella più a est della cintura di Orione. È parte di un turbine di gas e polveri, sagomato come la testa di un cavallo, da qui il nome. È una delle nebulose maggiormente riconoscibili e note del cielo, anche se è difficile poterla osservare visualmente.

per noi amanti della fantascienza, intorno alla Nebulosa è ambientato il libro Il tiranno dei mondi di Isaac Asimov: nel libro si parla dei “regni nebulari”, fra cui Rhodia e Lingane. Mentre, La Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams localizza il pianeta Magrathea all’interno della Nebulosa.

ecco alcuni screenshot:

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ed ecco infine il ritorno a casa… con una spettacolare vista del pianeta in contro luce rispetto alla sua stella…

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credo che per un po resterò alla base … o a caccia di qualche taglia! un po di riposo dal lungo viaggio ci vuole! 😉

la nebulosa Testa di Strega!

Data Stellare 20150307,

Eccoci di nuovo a parlare di esplorazione spaziale: dopo le Pleiadi del precedenti articolo (qui), oggi vi parliamo della Nebulosa Testa di Strega (Witch Head Nebula) e in un successivo articolo della nebulosa di Orione. Lo faremo tramite i mezzi messi a disposizione della scienza ma ci aiuteremo anche con un pizzico di fantascienza grazie ai viaggi interstellari virtuali messi a dispozione da Elite Dangerous: proprio in questi giorni ho iniziato un lungo viaggio di esplorazione in questi angoli della nostra galassia.

Ma, andiamo con ordine, la prima meta (è sulla traiettoria partendo dal nostro sistema solare a circa 685Ly) è la Nebulosa IC 2118 (o NGC 1909), detta anche Testa di Strega dalla sua forma inequivocabile..: provate a guardarne il profilo col suo nasone da Befana, nelle immagine qui sotto!

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la nostra Testa di Strega è un nebulosa a riflessione nella costellazione di Eridano, così detta perchè riflette la luce di altre stelle e la diffonde al suo interno… La nebulosa si trova nella parte settentrionale della costellazione, tra le stelle β Eridani e Rigel, in Orione, dalla quale riceve la luce; si presenta all’osservazione telescopica come una chiazza notevole di colore blu. Questa nebulosa e i banchi di gas ad essa associati sarebbero classificabili come un residuo di una nube molecolare; al suo interno sono presenti dei contenuti fenomeni di formazione stellare, che sono testimoniati dalla presenza di alcune sorgenti infrarosse, che possiedono delle intensità di flusso all’infrarosso tipiche degli oggetti stellari giovani.

Ecco invece di seguito delle immagini di avvicinamento alla Witch Head Nebula da Elite Dangerous.

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Da qui in poi ci siamo mossi verso Rigel. Ecco come si presenta, quando siamo ancora a 10000 secondi/luce di distanza… impressionante!

Screenshot_0057bAlla prossima per un articolo sulla nebulosa di Orione… la sua luce riflessa è già molto visibile dal sistema di Rigel…

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