Creata per il canale streaming CBS All Access by Kirsten Beyer, Akiva Goldsman, Michael Chabon ed Alex Kurtzman, è l’ottava serie del franchise Star Trek e si basa principalmente sul personaggio di Jean-Luc Picard. Ha luogo alla fine del 24esimo secolo, 18 anni dopo gli eventi di Star Trek: Nemesis (2002) e si ricollega alla morte del Comandante Data che è avvenuta alla fine del film, così come alla distruzione del pianeta Romulus, avvenuta nel film Star Trek del 2009.
Potrei andare avanti per ore ad inserire fatti, nomi degli attori, curiosità.. andando sia a memoria che cercando dati su Wikipedia.. ma non è così che funziona, non con Star Trek (e ancora di meno con Picard). Si, perchè contrariamente ai suoi delatori (dopo aver forse visto un solo episodio della serie), Picard è una serie che si aggrappa (e mi auguro che continuerà a farlo) a delle emozioni fortissime: nostalgia, vecchiaia, il senso della vita.
Ha senso continuare ad alzarsi ogni mattina dopo aver esplorato la galassia, dopo essere stato al comando prima di una nave di classe Galaxy (la mitica Enterprise D, che si vede nelle sequenze iniziali…) e poi di una classe Sovereign come la Enterprise-E, dopo essere stato nominato ammiraglio, dopo aver lasciato Starfleet sbattendo la porta? Ha senso ricercare a forza una pace che non hai dentro di te, camminando fra le vigne con il tuo cane (di nome Numero Uno, così come usava chiamare il suo fidato primo ufficiale, William Riker), ricordando, rivivendo ogni notte i momenti migliori e più drammatici della tua vita? Quando Laris (non vi anticipo chi è) gli chiede: “Brutti sogni?” – lui risponde :”I miei sogni sono bellissimi. E’ il risveglio che sta diventando insopportabile.”
Cosa altro puoi fare, quando sei ormai fuori dal gioco, vecchio e sfiduciato dal mondo, quando ogni mattina apri la finestra e vedi sempre lo stesso vigneto? E’ vivere? Oppure, come dice Picard stesso :”..questo non è vivere, è aspettare di morire..” ?
Se sei il Capitano Jean-Luc Picard, classe 2305, puoi cogliere al volo un’occasione, forse l’ultima che il destino ti presenterà, per tornare in sella e svelare un nuovo mistero, in memoria di un vecchio amico.
C’è un altro aspetto che ho apprezzato molto in questo episodio: combattere il negazionismo, combattere l’ignoranza di chi non ha appreso nulla dalla storia passata e non è in grado di mostrare un minimo di empatia. Durante un’intervista Picard, infuriato con la giornalista, risponde: “Lei non ha chiaramente idea di cosa sia successo a Dunkirk, non è vero? Non conosce la storia. Non conosce la guerra. Per lei è così facile passare sopra tutto questo come se non esistesse. Beh, non è stato facile per chi ha perso la vita e per chi è stato lasciato indietro!”
In conclusione? Un primo episodio stellare!
Spoiler Alert!
da qui in poi vi descriveremo alcuni Estear Egg che noi fan potremo riconoscere nel primo episodio… ma attenzione! se non avete ancora visto l’episodio vi sconsigliamo di proseguire la lettura fino alla sua visione…
La canzone iniziale “Blue Skies”: questa canzone classica appare nelle riprese iniziali del primo episodio, 18 anni dopo che abbiamo sentito Data cantarla per la prima volta al matrimonio di Riker e Troi in Star Trek: Nemesis. Il brano è stato anche ripreso alla fine di quel film, quando la copia inferiore di Data, B-4, la canta pigramente al Capitano Picard a seguito di un tentativo di inserire la memoria di Data nell’androide infantile. Nella stessa scena rivediamo anche per la prima volta sugli schermi la nostra amata Enterprise 1701 D. Rivedremo B-4 smantellato nel famoso Daystrom Institute.
Il gioco del Poker: così caro a tutto l’equipaggio della Next Generation tranne che al capitano Picard, il quale iniziò a partecipare al gioco con il resto degli ufficiali sono nell’ultimo episodio della serie. Ricordiamo anche la famosa partita a Poker di Data con I più gloriosi mostri sacri della Fisica sul ponte ologrammi. In quella scena prese parte come special guest star, il grande Stephen Hawking nei suoi stessi panni.
Tè Earl Grey… una costante universale per il nostro Capitano Picard… ora diventa Deca… passa l’età, si pensa alla salute ma i gusti non cambiano!
La visita di Picard nell’archivio quantico della Flotta Stellare è pieno di riferimenti per noi fan: qui si intravede l’arma a lama di Worf, il bat’leth e il pugnale cerimoniale Klingon, chiave nell’episodio “Sins of the Father”, dove il nostro Capitano svolge un’importante missione diplomatica (come si vedrà durante l’intervista a lui dedicata). Vediamo anche il suo libro di Shakespeare, un modello di nave dettagliato dell’Enterprise-E, un modello dello Yacht del Capitano della stessa Enterprise (chiamato The Cousteau, visto per la prima volta in Insurrection del 1998), lo striscione “Captain Picard Day” che i giovani studenti a bordo della Enterprise D avevano realizzato nell’episodio “The Pegasus” e un modello dell’USS Stargazer, il primo comando di Picard.
il dottor Bruce Maddox è un ricordo profondo per i fan: è apparso nel famoso episodio della seconda stagione di TNG “La misura di un uomo”. Qui, Maddox vuole sezionare e vedere se è in grado di replicare Data sulla base del fatto che l’androide non è altro che proprietà della Flotta Stellare. Picard affrontò in tribunale Maddox e vinse per il suo amico Data dimostrandone la sua “umanità”. Secondo quanto risulta nel primo episodio di Picard, Maddox è scomparso dopo il divieto dei sintetici, ma ha continuato il suo lavoro anche dopo la morte di Data (in Nemesis).
Il pensiero di Picard su come Data “abbia sempre desiderato una figlia” è un riferimento a “The Offspring”, l’episodio della terza stagione di TNG in cui Data ha costruito il suo primo figlio (una femmina adulta di nome Lal). Tuttavia la sua creazione si rivelò malfunzionante e tragicamente, in modo straziante, fu costretto a disattivarla.
Infine la sequenza finale è un puro colpo di scena magistrale che mette insieme temi cari al passato di Picard: i Romulani e i Borg; la lista di episodi in cui egli venne coinvolto direttamente con entrambe le razze nemiche è lunghissima ma con entrambi Picard non ha mai avuto pace. Ancora non è chiaro come i Romulani si siano integrati e abbiano preso possesso di un intero e gigantesco cubo Borg e ne abbiano fatto la loro base operativa. Un puro utilizzo della tecnologia Borg o una vera e propria alleanza? Di sicuro con i nuovi “Borgulani” ne vedremo delle belle!
Sicuramente ci sono molti altri riferimenti alle serie di Star Trek. Voi cosa avete notato?
Anche gli Spacejokers fanno l’albero di Natale, ma ovviamente lo addobbano con qualcosa di particolare.
In questo caso, la Enterprise NCC-1701-D.
La Enterprise NCC-1701-D appare nella serie TV “Star Trek: The Next Generation” (a mio modesto parere è la serie più bella, più bilanciata, merito per un 70% della fantastica interpretazione di Patrick Stewart nel flemmatico Capitano Picard. La serie è andata in onda per ben 7 anni ed è stata interrotta all’apice del successo, nel 1994).
Una delle espressioni migliori del Capitano Picard, per esprimere il suo disappunto davanti alle cazz.. ehm..castronerie degli altri, è il “facepalm”.
A volte il disappunto è troppo grande per essere da soli..
..e a volte anche due sono troppo pochi..
Sono molti gli altri membri del cast (escludiamo a priori Will Crusher, il figlio saputello della dottoressa Beverly Crusher, troppo spesso usato come deus-ex-machina per risolvere situazioni difficili), fra cui spiccano:
Marina Sirtis nel ruolo della consigliera, meta umana e metà betazoide, Deanna Troi.
Lwaxana Troi, sua madre, (interpretata da Majel Barrett-Roddenberry, moglie del creatore di Star Trek, Gene Roddenberry)
LeVar Burton nel ruolo di Geordi La Forge. Inizialmente il timoniere, diventa con nella seconda stagione, il capo ingegniere.
Michael Dorn nel ruolo del Klingoniano Worf, inizialmente un giovane ufficiale, diventa poi il capo della sicurezza ed ufficiale tattico.
Guinan, interpretata da Whoopi Goldberg una grandissima fan della serie originale ed in particolare di Uhura (Nichelle Nichols).
Jonathan Frakes nel ruolo del comandante William Riker, il primo ufficiale.
Sono proprio Riker e Guinan a dare una lezione sull’amore al poco scaltro Will Crusher:
Nel film Generazioni, le sorelle Duras danneggiarono gravemente l’Enterprise D avendo scoperto la modulazione degli scudi della nave, provocando la rottura del nucleo a curvatura della nave. Per salvare l’equipaggio fu ordinata la separazione della sezione a disco della nave ma l’onda d’urto dovuta all’esplosione del nucleo a curvatura spinse la sezione a disco nell’atmosfera del pianeta Veridiano III. I danni riportati resero inevitabile un atterraggio di emergenza della sezione a disco che rese la nave non riparabile.
Al termine del film, Riker e Picard rendono onore ai resti della Enterprise-D e Picard profetizza:”..dubito che sarà l’ultima nave a chiamarsi Enterprise..”
Patrick Stewar è stato nominato, a seguito di un sondaggio sul sito ufficiale di Star Trek, come il miglior capitano che si possa avere al comando.
Ma deve essere un gran mattacchione:
Quì in compagnia del suo grande amico, l’attore Ian McKellen (anche lui ha interpretato Shakespeare)
A cyclone is a low-pressure area of winds that spiral inwards. Although tropical storms most often come to mind, these spiraling storms can also form at mid- and high latitudes. Two such cyclones formed in tandem south of Iceland in November 2006.
This illustration depicts a hypothetical uneven ring of dust orbiting KIC 8462852, also known as Boyajian's Star or Tabby's Star. Astronomers have found the dimming of the star over long periods appears to be weaker at longer infrared wavelengths of light and stronger at shorter ultraviolet wavelengths.
The STS-129 crew members posed for a portrait following a joint news conference on Nov. 24, 2009, with the Expedition 21 crew members (out of frame) on the International Space Station. Pictured (clockwise) from bottom left are astronauts Charles O. Hobaugh, commander; Mike Foreman, Leland Melvin, Robert L. Satcher Jr. and Randy Bresnik, all mission […]