il 2017 sembra proprio che sia l’anno che riporterà in auge la Fantascienza, anche nel mondo tipicamente Fantasy dei Giochi di Ruolo di tipo “pen-and-paper”, ovvero nel senso tradizionale e purista del termine, non parliamo ora di videogames da essi derivati.
Infatti per l’estate sono previste le uscite di ben 2 giochi di questo tipo, dopo un periodo dove a farla da padroni sono stati giochi fantasy / horror. Difatti di questo genere di gioco non esiste il solo e famosissimo Dungeons and Dragons, ma una schiera di altri giochi di ambientazione varia. Anche la Fantascienza ha fatto la sua comparsa in questo genere con giochi basati su Star Wars e Star Trek ma parliamo di più di 10 anni fa ormai… e con scarso successo.
Ora pare che 2 grandi case editrici del genere GdR si daranno battaglia di nuovo tendando questa strada. Da una parte la Paizo (famosa per aver utilizzato il sistema di gioco Open Source D20, nel suo glorioso PathFinder, degno successore del D&D 3ed., a cui gioco abitualmente) e Modiphius Entertainment (con alla sua una sfilza di giochi: https://www.modiphius.net/).
Andremo qui ad analizzare quanto si sa al momento sui 2 giochi che le case editrici in questione andranno a pubblicare a breve… Paizo ha presentato infatti StarFinder, un ambientazione fantasy/fantascientifica che si rifà al mondo usato nel suo PathFinder mentre Modiphius ha preso i diritti per pubblicare un gioco di ruolo basato su Star Trek. Ma andiamo ad analizzarli uno per volta…
StarFinder (Paizo)
Si tratterà semplicemente di un “Pathfinder nello spazio”? alla Paizo ci tengono ad assicurare che non sarà così e per essere certi che non lo diventi, gli sviluppatori prima di tutto hanno scelto di eliminare Golarion: sia chiaro, l’ambientazione sarà sempre quella del piano materiale a cui questo pianeta appartiene, ma tutto sarà ambientato in un possibile futuro dove gli dei hanno fatto sparire quel pianeta e non hanno intenzione di rivelarne il motivo. Così le razze base di Pathfinder (elfi, orchi, ovviamente umani, e via dicendo) si sono ritrovate a vivere su una base spaziale, l’Absalom Station, battezzata così in onore della metropoli al “Centro del Mondo” nell’isola di Kortos nell’ Inner Sea (mare interno). Cosa sia successo nei secoli tra la scomparsa di Golarion e il momento in cui avvengono le vicende di Starfinder, rimane un mistero: gli avvenimenti sono stati cancellati dalle menti degli abitanti di tutta la galassia e di tutti piani, e questo “buco” è conosciuto con il nome di “Gap”.
Ogni abitante dello spazio soffre per questa situazione, non importa che sia una razza nativa di Golarion, che ha visto il suo pianeta sparire nel nulla, o di individui di altri luoghi, spaventati dall’idea di dover, un giorno, vedere la propria casa svanire. Inoltre avere un buco di memoria di diversi millenni renderebbe turbato chiunque. A soffrirne di più, ha affermato James Sutter, Direttore Creativo della Paizo, sono ovviamente le razze più longeve come gli elfi, all’interno delle quali ci sono persone che ancora riescono a ricordare Golarion prima del Gap.
Il Gap, comunque, non vuole essere solamente un dettaglio storico, ma un vero e proprio espediente narrativo per i Master. Questo perché l’evento, che ha abbracciato tutto il multiverso, ha avuto un inizio e una fine diversi in base al luogo in cui si è verificato. Magari potrebbe esserci un pianeta nel quale gli abitanti ricordano gli ultimi 300 anni, mentre in un altro sistema le memorie potrebbero risalire a 400 anni prima. I giocatori, quindi, possono anche andare a caccia di informazioni storiche in merito al Gap, fino a scoprire tutta la verità. Ma come si fa a viaggiare nello spazio in un gioco dove esisteranno sia magia che tecnologia? Pare che in Starfinder un’intelligenza artificiale sia ascesa a divinità, e abbia concesso a tutti l’abilità di muoversi più velocemente della luce, così da poter affrontare i viaggi interstellari. Ma l’universo è buio e pieno di terrori e chissà quali avventure aspettano i viaggiatori…
All’interno di questo universo, oltre ad avere a che fare con le vecchie razze di Golarion, Sutter ha promesso anche creature che abbiamo già visto in passato, ma di altri pianeti e soprattutto cresciute nel tempo, come i ratti umanoidi del pianeta Akiton (che potete vedere nell’immagine qui in basso), creati con una psicologia simile a quella dei Jawa di Star Wars; oppure torneremo a vedere i Lashunta, già visti in Pathfinder e più simili agli umani. A queste si andranno ad aggiungere molte altre razze, che saranno sia giocabili, sia sfruttabili dai Master come avversari e PNG.
Nonostante le molte similitudini con il “fratello” più fantasy, diverse regole di Starfinder saranno modificate rispetto a quelle del classico Pathfinder. Non si sa ancora molto al riguardo, ma pare che, ad esempio, le statistiche delle armi e gli stessi oggetti saranno leggermente diversi da come li conosciamo. Tutto ciò per due ragioni fondamentali: la prima è che dopo dieci anni dall’uscita del suo GdR di punta, la Paizo ha intenzione di mettere a frutto ciò che ha imparato nel tempo, snellendo alcune meccaniche (e meno male!); la seconda, è che siccome Starfinder non sarà “Pathfinder nello spazio”, ma un prodotto con un suo DNA unico ambientato semplicemente nello stesso mondo, qualche differenza di regolamento servirà per dare una propria personalità al gioco. Sutter ha anche aggiunto che Starfinder sarà incentrato meno sulla consultazione delle regole e più verso il “senso di meraviglia“. Non mancherà, comunque, la possibilità di integrare materiale di Pathfinder, come i mostri di Golarion, adattabili seguendo le istruzioni che saranno incluse nel manuale base… Ma è proprio da questa possibilità che nasce un dubbio: insomma da una parte sembra un progetto interessante tuttavia ne parlandone l’altra sera con la compagnia (di merende) storica di GdR: spero che non cadano nell’errore fatto anni fa dalla stessa editrice di D&D (TSR all’epoca, oggi Wizard of the Coast) quando pubblicò SpellJammer: infatti la miscela Fantasy e Fantascienza rendeva le cose né carne né pesce… Quindi le mie perplessità sul gioco rimangano…
D’altra parte le immagini evocative del gioco e dei personaggi fino ad ora pubblicate fanno intendere un gran bel impegno da parte di Paizo; mi ricorda vagamente lo stile grafico del videogames “Phantasy Star Online” pubblicato anni fa da Sega; anche questo tra l’altro era ambientato in un futuro simil-fantasy…
Tuttavia per poterci giocare, e togliersi i dubbi qui sopra enunciati, si dovrà aspettare fino ad agosto 2017, mese in cui uscirà il primo manuale (almeno in versione inglese). Ovviamente vi terremo aggiornatissimi su tutti i futuri sviluppi, nella speranza di potervi annunciare l’arrivo del gioco anche in versione italiana: nel frattempo, ecco il sito ufficiale: https://paizo.com/starfinder
Star Trek Adventures
D’altra parte Modiphius con il suo Star Trek Adventures punta tutto sul grande universo e background costruito intorno al mondo di Star Trek, su cui non abbiamo molto altro da dire: chi ci segue, sa già quanto amiamo questa serie…. Da un punto di vista del background storico non ci sarà quindi molto da inventare perché il Narratore avrà da se la sconfinata mole di materiale presente in 50 anni di film e serie TV.
Tuttavia, c’è da chiedersi, il gioco di ruolo saprà riprendere il fascino di questa ambientazione e accontentare i super-mega-fan come noi? e magari avvicinarne di nuovi più legati ad altri GdR? Solo il tempo ce lo saprà dire… anche qui la data di uscita è prevista per fine estate… Ma andiamo a vedere cosa si sa per ora.
Star Trek Adventures sfrutterà il sistema nativo della Modiphius, già sperimentato per tutti i suoi titoli, e che viene chiamato banalmente 2d20. Come si può facilmente evincere dal nome stesso, esso è basato sul tiro contemporaneo di due dadi da 20, dei quali almeno uno deve risultare inferiore al valore dell’attributo (ogni personaggio ne ha 8) su cui si lancia, per poter ottenere il successo nell’azione intrapresa. Il lancio di 2 dadi funge da “paracadute”, in modo che uno dei due possa salvaguardare la riuscita nel tentativo. In presenza di una specifica abilità, il punteggio di questa va semplicemente a sommarsi a quello dell’attributo per determinare la possibilità di riuscita. Da menzionare i punti “oscura simmetria” coi quali il master potrà mettere in difficoltà i personaggi intervenendo su numerosi fattori di gioco, a fronte di “richieste d’aiuto” dei giocatori dopo lanci da epic-fail! Di primo acchito, sembra un sistema già ben collaudato, agile e snello che lascia spazi di manovra per la parte interpretativa. (altrimenti si rischia di diventare dei supertecnici del sistema di gioco più che dei giocatori di Ruolo!)
Come accennavamo prima, la Modiphius ha annunciato che Star Trek Adventures coprirà tutte e cinque le serie prodotte, dalla Originale a Enterprise, e tutti i film con protagonisti il cast originale e quello della Next Generation (ma non includerà gli episodi del reboot di J.J. Abrams, a cui facciamo seguire 92 minuti di applausi per questa dichiarazione!), implementando tutto lo scibile necessario a sviluppare campagne per ognuna di queste ambientazioni. Secondo la casa editrice, inoltre, i giocatori sperimenteranno differenti approcci al gioco in base alla nave e alla serie nella quale decideranno di ambientare le proprie avventure, con sfumature più o meno dark, improntate all’esplorazione oppure al combattimento, proprio come diverse tra loro sono le varie serie tv. Sarà possibile prendere il controllo di famosi personaggi come Kirk, Spock, Picard, Data tramite statistiche pre-generate, anche se il gioco sarà ottimizzato per la creazione di equipaggi e PG completamente nuovi, così da dar vita ad avventure del tutto originali. Il focus del Manuale Base sarà rivolto all’interpretazione di personale umano o alieno appartenente alla Federazione dei Pianeti Uniti, ma niente paura: se il vostro sogno è sempre stato quello di interpretare un guerriero Klingon (io, io, io!!!) o un laido Romulano, ne avrete la possibilità grazie a espansioni e supplementi futuri.
L’aspetto positivo fin qui è che l’editore sembra intenzionato a trattare con rispetto noi fan fornendo un’esperienza il più possibile completa dell’Universo Trek. Secondo quanto dichiarato, sarà implementato un efficace, e speriamo semplice, sistema di combattimento spaziale tra astronavi, così come l’esperienza di comandare una Squadra di Sbarco durante l’esplorazione di pianeti sconosciuti (dove non dovrà mancare la morte di uno della squadra che non sia del gruppo storico!). Soprattutto, sembra che il gioco sarà disegnato per agevolare in game la vera essenza di Star Trek: uscire da situazioni apparentemente irrisolvibili, scoprire cospirazioni e antiche civiltà galattiche, e avere a che fare con dilemmi morali sarà altrettanto importante che saper dirigere un’astronave dalla Poltrona del Capitano in plancia. Per esempio, la Prima Direttiva della Flotta Stellare (la norma fondamentale che vieta alle astronavi federali di interagire con civiltà e governi meno avanzati per evitare di influenzarne il naturale sviluppo) e le scelte che ne conseguono saranno spesso fonte di decisioni difficili per i Pg, proprio come accade nelle serie tv e nei film… e questo potrò irrimediabilmente portare a degli stravolgimenti della trama.
Infine (questa è la ciliegina sulla torta), nonostante non siano necessarie per giocare, la Modiphius ha annunciato la contestuale creazione di una linea di miniature dedicate in resina e metallo alte 32 mm, raffiguranti sia personaggi importanti che equipaggi, creature e alieni generici(ma purtroppo non ci saranno le miniature delle navi). Annunciata inoltre una serie di tiles riguardanti l’ambientazione, come relitti alla deriva nello spazio, astronavi, basi stellari e antiche rovine per costruirsi il proprio scenario di gioco.
il Playtest è già cominciato e per chi volesse basta iscriversi qui: http://www.modiphius.com/star-trek.html
Noi non vediamo l’ora di provare entrambi i giochi… vi saremo sapere! 😉 3, 2, 1…Engage!