Raccomandazioni sanitarie a parte. Sappiamo tutti cosa sta accadendo in questi giorni quindi non siamo qui a farvi la paternale intergalattica (non è da noi!).
Il nostro compito è sempre quello di allietare gli animi, soprattutto in un periodo come questo… e quindi tornando alla nostra amata Fantascienza, come è meglio salutare oggi? Ci potrebbe essere un momento di imbarazzo… figuriamoci un bacio o un abbraccio.. ma neanche la stretta di mano… e quindi? L’unica via è il saluto vulcaniano! (la sanno lunga questi Vulcans)
Non solo il saluto è elegante (anche se richiede un po’ di pratica) ma è un ottimo augurio per questi tempi difficili perché auspica LUNGA VITA E PROSPERITA’!
Inoltre venne usato da Spock per dire addio al suo amico e capitano Kirk nel suo sacrificio per salvare l’equipaggio dell’Enterprise. In quel momento divenne anche un simbolo dove “Le esigenze dei molti contano più delle esigenze dei pochi”… Vediamolo come un incoraggiamento a tutti gli operatori sanitari che si stanno facendo il mazzo per tutti noi!
qui di seguito il video “tutorial” del miglior vulcaniano di sempre!
La scena viene poi riproposta nel film “Star Trek: into darkness” ma con i ruoli invertiti.
Il film è anche da ricordare per la (breve) apparizione di Alice Eve in lingerie.
Che c’entra con il CoronaVirus ? Beh è una esortazione a tenersi lontani dal peccato, dalla fornicazione, dalla promisquità.. vabbè, almeno ci rifacciamo gli occhi. Usate il buonsenso, statevene a casa vostra ed evitate i contatti (con Alice Eve), almeno per il momento (ve piacerebbeeeeee..!!!).
Data stellare 20180213 (sì, lo so, non è la data stellare corretta per la serie TV ma è la nostra data come SpaceJokers…)
Ieri sì è conclusa la messa in onda degli episodi della nuova serie di Star Trek, ovvero Discovery… Ne abbiamo parlato molto, mesi prima che venisse trasmessa per poi eclissarci nel nostro sonno criogenico… in questo periodo la prima stagione è arrivata alla sua conclusione e ho seguito con molta attenzione gli episodi. Da una parte ne sono rimasto affascinato mentre dall’altra un po’ scettico… ma devo ammettere che la conclusione di ieri ha sopito tutti i miei dubbi e lasciatemi dire che….
Questo è proprio… STAR TREK!!!
Non mi dilungherò qui sulla trama perché non voglio darvi alcun Spoiler, ma sappiate che all’inizio, come per molti fan, anche io ero scettico: alla visione dei primi episodi mi sembrava di assistere a una buona serie di fantascienza ma che avesse ben poco dello Star Trek che conoscevamo. Infatti le critiche mosse andavano dalla differenza evidente con i canoni tanto sacri al franchise; in primis, Gene Roddenberry cerco di far sì che il mondo utopico da lui creato fosse composto da una Federazione con dei legami forti e di amicizia tra i protagonisti quindi ogni tipo di conflitto (fisico o psicologico) doveva essere limitato… Qui, in Discovery, già dall’inizio si assiste a qualcosa di diametralmente opposto ma se vogliamo dirla tutta sicuramente più realista e umano. Ecco che molti, me compreso, avevano storto il naso… Dopo qualche episodio di buona azione visiva e dalla trama ben composta (anche se a tratti un po’ scontata) mi stavo rendendo conto che il lavoro svolto era davvero egregio e a livello, se non superiore, ad altre produzioni del franchise.
E arriviamo quindi all’ultima puntata della prima stagione che toglie ogni ulteriore dubbio! non tanto per la trama in sé (l’episodio poteva essere più articolato: certe prese di posizione sono troppo repentine), ma quanto per il suo finale…
[Qui mi tocca fare un piccolo spoiler quindi se non volete saperlo non andate oltre!]
La Federazione stava infatti per fare un errore molto grave: utilizzare un dispositivo che avrebbe portato alla distruzione del pianeta natale Klingon (civili compresi) pur di vincere la guerra! Lo stesso Sarek (padre di Spock) promuove questa ultima analisi come la sola conseguenza logica alla guerra… ma qui finalmente si rivedranno i vecchi valori di Star Trek, l’equipaggio della Discovery decide di ammutinarsi e riportare la Federazione sulla retta via, mostrando come ci sia sempre una scelta migliore.
Infine la scena che a noi fan a fatto letteralmente piangere: l’incontro tra la mitica Enterprise (a quell’epoca capitanata da Pike e non ancora da Kirk) e la Discovery… lasciando aperta ogni interpretazione sulla prossima stagione (confermata). Inoltre l’ultima chicca è la sigla finale con il primissimo motivo musicale degli anni 60…
A presto e… lunga vita e prosperità a Star Trek Discovery!
Qui il video dell’ultima scena conclusiva della stagione..
Finalmente ieri sera gli SpaceJokers al completo [CMDR Nijal … bella forza, siamo in 2..] si sono dati appuntamento per la visione di Star Trek Beyond all’Arcadia di Melzo… e all’uscita già stavamo commentando e “litigando” su come impostare questa recensione… Non è affatto facile quando devi mettere assieme più punti di vista e trovare un accordo sui punti in comune.. Inizierò io, CMDR Wolf974, dopo aver letto altre autorevoli recensioni e apportando le mie opinioni a cui seguiranno anche i commenti (inutili! :D) di Nijal… [CMDR Nijal …va ciapà i rat]
Prima di iniziare una piccola nota: Nella recensione sono presenti dei piccoli Spoiler della trama. Renderò queste parti in testo blu in modo che chi non abbia ancora visto il film non si rovini la visione…
“Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi dell’astronave Enterprise. Diretta all’esplorazione di nuovi mondi. Alla ricerca di altre forma di vita e di civiltà. Per arrivare (coraggiosamente) là dove nessun uomo è mai giunto prima”.
Questa era, con qualche variante, la traduzione italiana della mitica frase introduttiva della serie classica di Star Trek (e poi della Next Generation), ripresa anche in molti dei film della serie. È questa frase che ha fatto innamorare noi e milioni di altre persone nel mondo dal 1966 [CMDR Nijal Non eri ancora nato! ] ai giorni nostri, prima attraverso i telefilm, poi coi libri, i cartoni animati, i film e il merchandising che hanno ampliato e arricchito questo universo illustrando la filosofia open-minded, accogliente e pacifista di Gene Roddenberry, che gli eredi hanno cercato in qualche modo di mantenere dopo la sua scomparsa. (qualcuno ce l’ha fatta altri un po’ meno…)
Ricordiamo infatti che Star Trek è stata la Prima serie al mondo a presentare, in un ruolo importante, una donna di colore e un russo (ai tempi della Guerra Fredda e prima dell’assassinio di Martin Luther King, che si espresse in merito in termini positivi) e a mostrare il primo bacio interrazziale nella storia della televisione (tra Uhura e Kirk), Star Trek ha sempre rappresentato il volto democratico, ottimista e umanista della fantascienza, espresso dalle storie raccontate e dalle interazioni tra i personaggi. In netto contrasto con la politica interventista statunitense, la prima direttiva della Federazione dei Pianeti Uniti impone agli equipaggi in missione esplorativa di non interferire con le culture aliene, soprattutto se meno progredite, ma dà al tempo stesso loro l’incarico di prestare aiuto ai deboli in difficoltà, il che richiede a volte quella forzatura delle regole in cui l’astuto Kirk (e poi Picard) è maestro.. Nel primo reboot del 2009, J.J. Abrams ha preso l’incarico di far ripartire la vecchia Enterprise con un un equipaggio che sostituisse i vecchi attori in nuove avventure mai viste… e qui i fan di tutto il mondo hanno iniziato a storcere il naso: la critica mossa da molti era la mancanza di uno spessore e di un’etica forte dando invece maggiore risalto all’azione pura per accontentare le nuove generazioni di spettatori… Purtroppo da una parte si è creata una sorta di rottura con i fan di vecchia data pur non riuscendo del tutto ad avvicinare i giovani al franchise di Star Trek… Certo gli ascolti al cinema gli hanno dato in parte ragione ma credo che Star Trek si meriti molto di più per quello che ha dato (e darà ancora proprio nel 2017) alla TV e al cinema.
Poi, J.J., come tutti sanno, è stato richiamato dal lato oscuro della forza per dedicarsi a Star Wars e qui è rimasto solo come produttore esecutivo… ha quindi affidato la regia a Justin Lin per questo terzo capitolo, regista noto per un’altra saga incentrata, quella di Fast and Furious. Star Trek Beyond ha avuto poi tempi di lavorazione piuttosto stretti e ha subito l’impatto della scomparsa di Leonard Nimoy e in seguito quella del tragico incidente che ha stroncato la vita di Anton Yelchin (che interpreta il giovane russo Chekov). Ricordiamo che prima dell’uscita del film, il primo trailer colmo di azione (e da Justin Lin non potevamo che aspettarcelo) aveva messo in allarme il fandom (e anche noi), e il co-sceneggiatore Simon Pegg (che interpreta tra l’altro Scotty) è subito intervenuto in difesa del film dichiarando che dentro c’era molto più di questo…. Ma saranno state rispettate o deluse queste affermazioni? andiamo a vederlo nel dettaglio del film…
il compianto Anton Yelchin interpreta Chekov
Beh, tanto per cominciare, vi confermiamo che anche in questo film l’azione non manca… anzi sale a livelli vertiginosi.. tant’è che a volte abbiamo fatto fatica a capire la “meccanica” di alcune scene [CMDR Nijal : e non si tratta della vecchiaia.. sono scene oggettivamente troppo veloci per capire cosa stia accadendo]… Però non c’è solo questo.. Soprattutto all’inizio il film è molto… oserei dire LOGICO… il malessere del capitano (un Kirk quasi invecchiato) dopo 3 anni trascorsi nello spazio profondo… questo isolamento dalla civiltà permea tutto l’equipaggio ma è sulle spalle di Kirk tutto il peso del tempo trascorso… Ecco che però c’è finalmente l’occasione per l’Enterprise di sostare in una base stellare della Federazione, Yorktown… e sentirsi così un po più a casa… Già, Yorktown… già di per se è qualcosa di eccezionale e vale da sola il biglietto al cinema! Non aspettatevi nulla di claustrofobico come poteva sembrare Deep Space Nine… ma una vera e propria città sferica tridimensionale. E’ qui che vedremo la scena tanto discussa che mostra l’omosessualità di Sulu… ma a dire il vero, se non lo avessi saputo, non me ne sarei neanche accorto: si vede Sulu che alla stazione incontra un uomo con una bambina e si abbracciano per un momento; per quanto mi riguarda poteva essere benissimo un fratello con la nipotina o un vecchio amico… perché no?! Non capisco le polemiche di qualche tempo fa… ce ne era bisogno? o forse era un modo per farsi pubblicità e far notare la scena?
E’ proprio la prima parte del film che appagherà meglio i palati fini dei vecchi fan: il ritmo posato, quasi dolce, che ci permette di riscoprire i personaggi magistralmente interpretati dagli attori. Justin Lin è riuscito (e non me lo aspettavo affatto a essere sincero) a ricreare quei giochi di sguardi e di espressioni tipici di Star Trek, inquadrature che creano i personaggi, che li fanno comunicare senza bisogno di farli parlare troppo. Non mancano poi tra di loro le tipiche battute, in particolare tra Bones e Spock… le frecciatine si sprecano! anche se a volte forse sono un po’ eccessive… Forse che i trailer, che ci facevano pensare a un Fast and Furious nello spazio, abbiano dato un’impressione sbagliata? in parte ma non del tutto…
Infatti, è proprio nella seconda parte che prende via l’azione sempre più adrenalinica… Da qui non posso fare a meno di discutere della trama quindi sappiate che ci saranno degli spoiler… Mentre sono alla stazione Yorktown, una nave sconosciuta si avvicina, e l’unico passeggero sopravvissuto chiede aiuto. Kirk (ovviamente altrimenti non sarebbe Kirk!) non resiste, raccoglie la ciurma e si lancia in quella che crede essere una missione di salvataggio; è ovvio anche per un bambino, che è una trappola, ma Kirk è fatto così e ci piace anche per quello… (qui però casca l’asino: si fa infinocchiare talmente facilmente da questo trappolone che poi non si capisce come faccia a essere tanto furbo nel nascondere ciò che cercano i suoi nemici). Arriviamo quindi alla prima scena d’azione: qui come in altri momenti, Lin ha tirato fuori il suo curriculum: movimenti velocissimi, cinepresa che insegue il personaggio in un momento, e in quello dopo gli gira intorno per ritrovarlo dall’altra parte di un corridoio, tremolii continui, costante rischio di nausea da parte dello spettatore imprudente (lo rivedrò presto in 3D sperando di non star male!). Da qui in poi accendete un cero per l’Enterprise 1701, non si capisce come e perché ma i suoi scudi fanno cilecca nei confronti di tante piccole navi che la aprono come se fossero un flessibile nei confronti di una scatola di sardine… Da questo punto in poi i personaggi principali rimangano soli, ci si concentra solo su di loro perché il resto dell’equipaggio viene imprigionato su un pianeta dal cattivo di turno, Krall. Al ridotto gruppetto di personaggi (e questo mi ricorda un po’ i giochi di Ruolo) si unisce poi una new-entry molto apprezzata (Soprattutto dal pubblico maschile in sala :D): la guerriera Jaylha., Ma al di là delle sue fattezze, è un personaggio azzeccato e caratterizzato al punto giusto: mi sarebbe piaciuta come membro fisso dell’equipaggio… Completata la prima missione (il salvataggio dell’intero equipaggio) bisogna ancora fermare Krall e impedire che realizzi il suo diabolico piano di vendetta. E così ci si inventa un modo per ripartire da quel pianeta prigione. E qui molti come me penseranno per forza alla similitudine con lo Sparviero Klingon che finì a San Francisco… Qui la soluzione narrativa funziona ma con qualche concessione perché mi sembra un po’ impossibile anche per Scotty rimettere in volo una nave ferma per un secolo in così poco tempo…
Arriviamo così alla sequenza finale dove si trova il modo di dare a Kirk il ruolo centrale che gli compete, di essere l’Eroe che chiude la partita, e si arriva all’inevitabile epilogo. A Kirk viene poi data la possibilità di diventare vice-ammiraglio (ne avrebbe tutto il diritto) ma rinuncia, non solo perché il suo posto è là fuori nello spazio inesplorato, ma perché per lui l’amicizia di Spock e soci è tutto quello che egli desidera! Infine la scena finale che forse non ti aspetti fatto in quel modo: i nostri beniamini hanno ancora il fiatone (non si sono fermati un momento) ma già guardano le stelle, desiderosi di nuove avventure e qui si aggiunge però un timelapse, breve ma esteticamente splendido, una delle sequenze, forse per me, più belle mai viste in un film di Star Trek: la nuova Enterprise in costruzione: la mitica 1701 A.
E con questo abbiamo finito con gli Spoiler… due parole sui personaggi. Kirk è sempre lui: coraggioso, abnegato, passionale (anche se fa notizia che qui non ci prova con nessun essere di genere femminile!). Scotty con le sue continue incertezze e il suo immancabile e sempre smentito “non si può fare”, ci diverte e ci tirerà fuori ancora una volta dai guai. Sulu resta un po’ in disparte, mentre forse a Checkov viene concesso uno po’ di spazio in più… anche se purtroppo non lo rivedremo più su quella plancia 🙁 Molto interessante la svolta nel comportamento di Uhura, che riesce a essere incisiva nel suo ruolo di addetta alle comunicazioni, ma sa distinguersi anche nel combattimento corpo a corpo, se serve, e non le manca mai il coraggio di affrontare anche le situazioni più spaventose. Zoe Saldana ha tirato fuori tutte le sue doti e ha permesso una migliore caratterizzazione del suo personaggio. Mentre invece Spock e Bones sono in perfetta simbiosi e sembra quasi che in questo film non possano esistere l’uno senza l’altro… Spock fatica poi ancora a togliersi di dosso il fantasma del suo compianto alter-ego (e il tributo a Leonard Nimoy è davvero toccante, in particolare nel finale); in pratica il nuovo Spock non trova ancora la sua strada e resta sospeso a metà tra la sua natura umana e quella vulcaniana, sempre in bilico (a volte fuoriscono poi emozioni che non ci saremmo mai aspettati!)… Spock e Bones fanno quindi qui quasi coppia fissa e i loro scambi sono (quasi) sempre divertenti, con una continua tensione tra il razionalismo vulcaniano e il cinismo del chirurgo.
Avevo accennato nella trama del nuovo personaggio di Jaylha (Sofia Boutella): si inserisce bene nel gruppetto storico, sa combattere e sta a lei a volte ricreare qualche momento di leggerezza, con un’ingenuità fresca, infantile, simpatica (anche se un po’ scontata). [CMDR Nijal : si ma è “portatrice sana” quindi le si perdona tutto.. arf arf arf…] E, infine, c’è il cattivo di turno… ovvero Krall, il misterioso antagonista interpretato da Idris Elba. Potenzialmente gli viene concesso un bel background ma secondo me non viene spiegato al meglio il motivo della sua particolare vendetta verso la Federazione… sembra più un criminale isolato e impazzito e non un leader di una civiltà come dovrebbe essere… La storia di Krall è sicuramente toccante, profonda, credibile e realistica ma a mio parere non è emersa nei giusti modi e non sono chiari alcuni passaggi che determinano la sua leadership incontrastata. E, infine, non trovo i suoi motivi così solidi per essere così arrabbiato nei confronti della Federazione.
Ma veniamo alle cose che un po’ ci hanno lasciati perplessi…: qualche scelta stilistica non è stata apprezzata da tutti.. Forse la comparsa della moto su una nave abbandonata non è stata una grande idea… Anche perché, piantata lì inutilizzata per 100 anni, perfettamente funzionante, non c’è nemmeno della polvere sopra! Come ci è arrivata, cosa ci fa proprio lì? Boh! (qualche ingegnere amante del vintage?) Poi, di per sè la scena con le moto è anche piacevole, ma è difficile da accettare. Un inserimento del tutto gratuito e insensato o fatto apposta per metterne un frammento nel trailer, o forse è qui che Lin ha tirato fuori il Fast and Furious che è dentro di lui.
Alcuni potrebbero criticare l’idea con cui vengono sconfitte le navicelle nemiche (qui spoiler)… poichè a un certo punto sembra che stiano replicando in modo peggiore quell’idea assurda già vista nel primo Independence Day. ma non è esattamente così: qui non si inventano nessun visus… sono semplici Frequenze radio su cui trasmettono le navicelle aliene, basta inserirsi e sovrapporsi alla trasmissione… e il gioco è fatto! semplice ed efficace! e lo fanno nei migliori dei modi! noi Spacejokers avremmo fatto altrettanto! (gli AC-DC li aveva già usati iron-man del resto…), ed è così che nelle frequenze radio viene “messa a palla “Sabotage” dei Beastie Boys! (ve la ricorderete anche in Star Trek 2009 quando un Kirk bambino ruba l’auto d’epoca al suo patrigno)… Qui sotto il video della canzone originale. [CMDR Nijal: si, una scena un po’ particolare ma è anche una figata spaziale!!]
Concludo dicendo che, tutto sommato, il film scorre via piacevole e a parte qualche “mah”, lo considero il migliore della nuova trilogia.. Certo non aspettatevi lo Star Trek di un tempo…. voto 7. [CMDR Nijal: voto 7.5, solo perchè sono meno “purista” nei confronti di Star Trek.]
Dopo le 2 apparizioni in Star Trek 2009 e Into Darkness da parte di Leonard Nimoy, pare che nel nuovo capitolo, Beyond, previsto per Luglio si omaggerà in qualche modo il ricordo del defunto attore (in arte ovviamente Spock).
A dichiararlo è lo stesso regista al sito 1701.com (qui l’articolo originale). Di seguito continua l’intervista tradotta:
Il regista Justin Lin ha dichiarato che non poteva andare avanti senza dare una chiusura adeguata al personaggio di Spock, dando in questo modo anche onore al suo mitico attore: “E ‘qualcosa che si vedrà nel film”, ha detto Lin al Film International Journal. “La sua scomparsa ha ovviamente colpito tutti perché è stato una parte importante della nostra vita. E’ un tentativo di riconoscerlo in qualche modo.”
Lin riconosce, inoltre, che gli è stato chiesto di intervenire per salvare il terzo riavvio della pellicola Trek prima di finire in malo modo… chiamando il suo ingresso sulla scena come una “missione di salvataggio”.
“Credo che qualcosa sia andato storto, e volevano ricominciare”, ha detto Lin. “Dopo Fast and Furious, ero un po’ scettico nel fare un terzo film su un franchising. Ma se ci sarebbe stato un franchising, è proprio questo.”
Roberto Orci, che ha co-scritto i primi due film in J.J. Abrams, era in linea per dirigere il terzo capitolo dopo che Abrams si allontanò per fare Star Wars… Ha anche avuto una storia e una sceneggiatura definita. Tuttavia, Orci è stato bruscamente spinto fuori del progetto durante la pre-produzione, e la Paramount Pictures dovette impazzire per trovare un regista che potesse raccogliere i pezzi.
“Sarò molto chiaro”, continua Lin, “Non so che cosa è accaduto prima di me ma in pratica abbiamo dovuto ricominciare da capo, e ciò è stato uno dei punti di forza per me: abbiamo dovuto ripartire da zero.. anche perché una missione di pulizia/sistemazione non mi avrebbe eccitato.”
“Sono stato chiamato da J.J. che ha capito che Star Trek è una cosa molto importante per me”, ha detto Lin. “E’ stato qualcosa che sono stato invitato a fare, e sono stato felice di accettare.”
Il teaser trailer Paramount rilasciato lo scorso dicembre (qui l’articolo col trailer) mostra la USS Enterprise in condizioni ancora più disperate rispetto a “Into Darkness”, tanto che molti credono che la nave sia stata effettivamente distrutta:
“Non sono venuto qui per andare a distruggere,’ era più come, ‘Facciamola de-costruire,'”, ha detto Lin. Ha lavorato con gli scrittori Simon Pegg e Doug Jung su una nuova storia che coinvolge questo concetto, e con tutti loro la sensazione “che con il 50° anniversario cerchiamo di decostruire e si spera ricostruire il motivo per cui abbiamo amato Star Trek per mezzo secolo”. “Questo concetto è stato usato in un sacco di posti diversi, e uno dei luoghi più interessanti è proprio l’Enterprise”
Non ci resta che dire… Long Life And Prosper, con una mano… e con l’altra incrociamo le dita! 😉
Nope, that works just fine!
(We’ll send out a survey in a few days, and you can list exactly as you like there).
Thanks for the support!
Ricevere una mail da Adam Nimoy, il figlio di Leonard Nimoy (da tutti conosciuto come il Signor Spock) fa impressione. E ne fa tanta, ve lo assicuro.
Non era certo una mail inaspettata: Adam Nimoy ha intrapreso l’anno scorso, con l’aiuto di suo padre (quando era ancora in vita), il difficile compito di preparare un documentario sul Mr.Spock, che verrà prodotto dalla 455 Films, con la voce narrante di Zachary Quinto, che ha impersonato Spock negli ultimi film di Star Trek.
Noi Spacejokers non potevamo resistere ed abbiamo deciso di finanziare questo progetto per rendere onore a Leonard Nimoy.
E’ ancora possibile contribuire alla realizzazione del documentario, non più tramite Kickstarter ma tramite il link ufficiale che trovate di seguito.
Vi faremo sapere gli sviluppi e vi daremo qualche scoop in esclusiva sul documentario, non appena possible.
Per ora è tutto.
LLAP (Live Long And Prosper).
Ci sarebbe molto da dire su Samantha Cristoforetti (astrosamantha)..
Prima donna italiana ad essere selezionata dall’Agenzia Spaziale Europa, terza europea in assoluto, una laurea in scienze aereonautiche etc etc..
Ma la cosa che ci colpisce di più è il modo semplice in cui ha reso omaggio a Leonard Nimoy.
Anche gli sviluppatori di Elite Dangerous si preparano ad onorare la figura di Leonard Nimoy (in arte Sig. Spock) recentemente scomparso…vedi il nostro articolo di qualche giorno fa…
Nella prossima release di Elite Dangerous, 1.2 (detta anche Wings) verrà presentata una nuova stazione spaziale a suo nome, nel sistema Vulcan (ovviamente).
Altri videogames hanno già reso omaggio a loro modo… Ovviamente il primo è stato Star Trek Online (vedi foto qui sotto del pianeta natale di Spock).. e poi verrà il turno di Star Citizen.
Star Trek è un fenomeno di cui ci si ricorda ancora oggi a quasi 50 anni di distanza dalla serie originale in cui, per la prima volta apparve il vulcaniano Spock.. Lui è la prima immagine che salta in mente pensando a Star Trek, il personaggio iconico per eccellenza…(ancora più del capitano James T. Kirk). Leonard Nimoy fu interprete del famoso Mr Spock, metà umano e metà alieno, con le sue orecchie a punta, le sopracciglia all’insù e il saluto con indice e medio separati da anulare e mignolo, la mano alzata mentre pronuncia le parole: “Lunga vita e prosperità”. (live long and prosper)
Leonard Nimoy è mancato venerdì mattina, nella sua casa di Bel Air, sulle colline di Los Angeles, a causa di una malattia polmonare che lo affliggeva da tempo. Aveva 83 anni ed aveva accanto la moglie Susan Bay Nimoy. Aveva annunciato l’anno scorso di essere affetto dalla malattia (la broncopneumatopatia cronica ostruttiva che blocca progressivamente il flusso di ossigeno ai polmoni) che imputava ai decenni di consumo indiscriminato di sigarette, abitudine che comunque aveva cessato 30 anni fa. Lo aveva annunciato su Twitter lo stesso Nimoy a febbraio del 2014 commentando: “non fumate!” e poi ancora “comunque troppo tardi”.
Il suo ultimo tweet è commovente: “La vita è come un giardino. I momenti perfetti ci sono, ma non possono essere conservati, eccetto che nella memoria. LLAP (live long and prosper)”
Ora sono pochi i protagonisti della storia originali rimasti in vita, tra cui il capitano Kirk, William Shatner che lo ricorda come uno di famiglia “Lo amavo come un fratello. Ci mancherà la sua ironia, il suo talento e la sua capacità di amare”.
La sua casa era un museo, dedicato alla fotografia, la sua ultima passione. Fotografava modelle grasse e nude. “Donne molto interessanti, che non sono spaventate da qualche chilogrammo di troppo “. Nonostante una carriera artistica molto varia, era anche fotografo, musicista, regista e poeta, il suo nome e il suo volto hanno finito per essere associati per sempre a quel personaggio televisivo dalle orecchie a punta, ma a Nimoy andava bene così: “Non mi dispiace essere associato a Star Trek, anzi, – aveva detto in una delle sue ultime interviste – Ne sono sempre andato fiero. Quello era uno show che generava domande e trattava di temi come il razzismo, la geopolitica, le relazioni internazionali, le guerre culturali, l’ambiente. Mi ha sempre stimolato questo aspetto della mia professione”.
Nato a Boston, il 26 marzo del 1931, Nimoy amava raccontare la sua infanzia povera: “Da ragazzo sono cresciuto a Boston, in un piccolo appartamento. Ci vivevamo in sei, i miei nonni, i miei genitori, mio fratello e io. Ricordo che un Natale chiesi a miei il dono di un trenino. Era il mio sogno, ma loro mi dissero che non c’era abbastanza spazio. In verità non c’erano abbastanza soldi. Ho raccontato la storia a mia moglie e dieci anni fa, per il mio compleanno, mi ha fatto trovare questa sorpresa. Un trenino. Mi ha commosso”. Anche i primi anni a Los Angeles furono duri: “Ero già sposato con due figli e non riuscivo a mantenermi solo con il lavoro d’attore. Ho fatto anche il tassista. Ho consegnato giornali, pulito piscine e vasche per i pesci. Facevo tutto ciò che potevo fare per mantenere dignitosamente la mia famiglia. Solo con Star Trek è arrivata la tranquillità economica”. Pubblicò due biografie, nel 1977, dal titolo “Non sono Spock” e nel ’95, intitolata “Sono Spock”. “Ho avuto una vita molto fortunata e molto piena, ho diretto in televisione e al cinema ho recitato a Broadway, ho fatto tutto quello che potevo fare”.
Nimoy stesso ha parlato di un legame fra la sua infanzia e la figura di Spock, che nella serie originale era l’unico alieno fra l’equipaggio della nave Enterprise: «nonostante Spock fosse uno “diverso” da molti punti di vista, manteneva comunque il suo punto di vista sulle cose. Era uno strano, ma con dignità. Ci sono molti pochi personaggi che riescono ad avere quel tipo di orgoglio, controllo di sé e schiettezza. La maggior parte di essi sono stati interpretati da Humphrey Bogart».
Dopo la fortunata serie classica che, tuttavia fu sugli schermi per soli 3 anni, Nimoy continuò a interpretare il suo personaggio più famoso, Spock, doppiandolo nella serie animata di Star Trek (Star Trek: The Animated Series) e interpretandolo in due episodi della serie Star Trek: The Next Generation e nei sei film di Star Trek con il cast originale della serie televisiva. Quando nel 2009 J. J. Abrams riportò Star Trek sul grande schermo, con Zachary Quinto a interpretare un giovanissimo Spock, volle anche Nimoy sul set. Interpretava Spock in un più lontano futuro. L’ultimo suo ruolo risale al 2013, nell’ultimo capitolo della saga Star Trek into the darkness.
Il presidente Barack Obama e sua moglie Michelle si sono uniti “alla famiglia, agli amici e agli infiniti ammiratori a cui oggi manca davvero tanto”. In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, il presidente ricorda quando nel 2007 ebbe l’occasione di incontrare Nimoy di persona. “Era logico accoglierlo con il saluto di Vulcan, il segno universale di ‘lunga vita e prosperità’ e dopo 83 anni su questo pianeta, e le sue visite in molti altri, è chiaro che Leonard Nimoy ha avuto proprio questo”, afferma ancora Obama.
Noi vorremmo ricordarlo non solo come nella foto qui sopra, ma anche come l’eroe di due mondi, diviso tra logica e passione e nel suo splendido saluto… Ci mancherai Spock… non potremo più dirti lunga vita e prosperità ma.. il tuo lascito ti ha reso ora immortale.
Here is a new version of the “Christmas tree cluster.” NGC 2264 is a cluster of young stars between one and five million years old. (For comparison, the Sun is a middle-aged star about 5 billion years old – about 1,000 times older.)
Through NASA’s Artemis campaign, astronauts will land on the lunar surface and use a new generation of spacesuits and rovers as they live, work, and conduct science in the Moon’s South Pole region, exploring more of the lunar surface than ever before. Recently, the agency completed the first round of testing on three commercially owned […]
During the morning of March 20, 2015, a total solar eclipse was visible from parts of Europe, and a partial solar eclipse from northern Africa and northern Asia. NASA's Terra satellite passed over the Arctic Ocean on March 20 at 10:45 UTC (6:45 a.m. EDT) and captured the eclipse's shadow over the clouds in the […]